Tassa per chi desidera diventare cittadino italiano

Primo voto di fiducia sul ddl sicurezza domani alle ore 10,30 in Parlamento. Si voterà relativamente ai maxiemendamenti riguardanti la sicurezza. Quali sono i princìpi menzionati nel ddl diviso in tre maxiemendamenti? Si chiede che:

1 – L’extracomunitario possa rimanere nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) fino a 180 giorni e non due mesi come avviene ora.

2 – Per avere la cittadinanza si dovranno pagare 200 euro. Per il permesso di soggiorno invece la tassa sarà fissata dai ministeri dell’ Interno e dell’Economia tra gli 80 e i 200 euro.

3- Chi affitta un’appartamento a un clandestino potrebbe rischiare tanto: carcere fino a tre anni se si dà in alloggio o si affitta anche una stanza a stranieri che risultino irregolari al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione. La condizione necessaria perchè scatti l’arresto è che ci sia un ingiusto profitto.

L’Agenzia delle Entrate pubblica gli elenchi definitivi del 5 per mille 2009

Gli elenchi relativi ai beneficiari del cinque per mille 2009 sono finalmente diventati definitivi: c’è stato tempo, dalla versione provvisoria dello scorso 28 aprile, per aggiornare il novero con altri 43 potenziali soggetti rientranti nel beneficio, tra enti e associazioni. Il nuovo elenco, ormai non più modificabile e rivisitabile, è presente come al solito sul sito dell’Agenzia delle Entrate. C’è da dire anzitutto che le variazioni di cui stiamo parlando non riguardano in alcun modo quelle strutture che operano nella ricerca sanitaria: sono state invece apportate anche modifiche relative agli errori commessi nella precedente fase di iscrizione degli enti. I quattro elenchi del cinque per mille contano ora 38.261 beneficiari, dunque, come detto, 43 soggetti in più rispetto alle liste provvisorie di aprile: per essere più precisi, gran parte di questo totale (31.884 beneficiari) sono ricompresi nell’ambito del volontariato, 5.861 sono le associazioni sportive dilettantistiche, 423 gli enti di Università e ricerca.

 

Una tassa di scopo a favore della ricostruzione in Abruzzo

Ieri mattina a Onna il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e la presidente della Provincia Stefania Pezzopane hanno incontrato i rappresentanti di Pro loco e associazione Onna onlus: i rappresentanti sottolineano l’importanza della ricostruzione. Gli onnesi da parte loro chiedono una presenza costante a Onna di rappresentanti del Comune per risolvere i problemi e i disagi che si riscontrano. Il sindaco Cialente coglie l’occasione per lanciare un appello alle forze politiche e al governo proponendo una «tassa di scopo» mirata alla ricostruzione delle zone terremotate. In pratica la proposta é quella di tassare i cittadini, un’imposizione a scopo benefico quindi. Cialente é positivo e propositivo:

Dichiarazione dei redditi: modello 730 e Unico 2009 sbarcano in televisione

Per i lavoratori dipendenti ed i pensionati i tempi si fanno sempre più stretti per la presentazione ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) del modello di dichiarazione dei redditi 730/2009; l’ultimo giorno utile è infatti quello dell’1 giugno 2009, ragion per cui, specie per chi ha poca dimestichezza con la compilazione, è bene non pensarci all’ultimo momento. C’è più tempo invece per i titolari di partita IVA: in tal caso, infatti, il termine ultimo per la presentazione del modello di dichiarazione Unico 2009 per le persone fisiche scade entro e non oltre il 30 settembre 2009, ma per versare le imposte i termini scattano già dalla metà di giugno. Per venire incontro sia a coloro che debbono compilare il modello 730/2009, sia quello dei redditi Unico 2009 Persone Fisiche, in Emilia Romagna l’Agenzia delle Entrate, grazie alla collaborazione delle radio e della televisione, provvederà a rispondere in diretta alle domande, alle richieste di informazioni ed ai dubbi dei radioascoltatori e dei telespettatori.

Stretta fiscale di Obama contro le principali compagnie del petrolio

Mentre in Italia non sembra avere ancora portato agli effetti sperati l’iniziativa fiscale nei confronti dei petrolieri, l’ultimo bilancio statunitense illustrato dal presidente Barack Obama ha messo in luce la totale assenza di generosi sconti fiscali e di misure speciali rivolte al settore petrolifero. Per essere più precisi, nel bilancio mancano 26 miliardi di dollari, una somma che avrebbe dovuto essere destinata alle grandi multinazionali del greggio per l’anno finanziario 2009-2010. Una mossa che non deve sorprendere in quanto tale, dato che era stata ampiamente prevista nella campagna elettorale del neoeletto presidente, ma per la tempistica: le compagnie petrolifere, abituate da ben 50 anni a beneficiare di consistenti incentivi fiscali, non hanno ovviamente gradito la decisione. Anzi, l’Associazione petrolifera indipendente americana (IPAA), una sorta di sindacato del settore, ha dissentito in maniera evidente, dato che ritengono sia stato messo in discussione un principio strategico della storia statunitense.

 

Cartelle pazze: anche i defunti non hanno pace

Il recapito delle cartelle di pagamento ai contribuenti è uno dei problemi più grossi ed irrisolti nel nostro sistema fiscale, visto che buona parte di queste sono spesso incomplete, errate o addirittura “pazze“. E se già la ricezione di una cartella di pagamento per il contribuente non è di certo una cosa piacevole, tutto diventa frustrante quando magari nella cartella sono indicate cifre molto alte che il cittadino ritiene che non debba pagare; ma, al fine di evitare pignoramenti ed altre procedure esecutive, spetta purtroppo al contribuente andare a dimostrare che la cartella è errata con conseguente perdita di tempo e, spesso, anche di denaro. Le cartelle pazze, tra l’altro, nel nostro Paese arrivano ad “ondate”, con la conseguenza che i contribuenti in massa si recano presso gli uffici delle Entrate a fare lunghe file spesso inutili in quanto magari i computer dell’ufficio sono andati in tilt, e magari dopo aver cercato, invano, di poter fissare in Agenzia un appuntamento utilizzando il telefono oppure la rete Internet.

Maggiorate inglesi: niente tassa XL

Dopo la tassa sulle sigarette in Cina, non per diminuirne il consumo ma per incentivare i dipendenti pubblici ad accenderne più possibile; dopo la tassa sui grassi di Ryanair, il cui pericolo é ormai scongiurato, eccoci di fronte ad un’altra stranezza. Sembra che in tempi di crisi le aziende ne stiano inventando di tutti i colori allo scopo di reperire un pò di denaro in più. L’ultima stranezza arriva dall’Inghilterra, dove la catena Marks&Spencer aveva deciso di tassare – aumentando il prezzo – i reggiseni dopo la IV misura. In pratica giudicata una vera e propria ingiustizia dalle donne che ne sono dotate naturalmente e da coloro che hanno visto aumentare le loro forme dopo la gravidanza.

Come si può ben immaginare non poche sono state le proteste delle inglesi anche sul fronte della salute: indossare reggiseni di taglia più piccola potrebbe essere dannoso per la postura.

Lo scontrino fiscale delle farmacie diventerà “muto” per motivi di privacy

Le farmacie vedranno finalmente tutelata in misura maggiore la privacy dei clienti: a partire dal prossimo anno, infatti, lo scontrino “parlante”, il quale permette di dedurre e detrarre le spese sanitarie nella dichiarazione dei redditi, perderà questo suo aggettivo, dato che non riporterà più nel dettaglio il nome del farmaco acquistato, ma solamente l’indicazione del codice alfanumerico che si trova sulla confezione di ogni medicinale. L’attuale scontrino delle farmacie presenta invece tra le sue caratteristiche l’indicazione del codice fiscale della persona, ma anche e soprattutto la denominazione del farmaco che si va ad acquistare: molti cittadini si sono rivolti al Garante della privacy per denunciare questa violazione della tutela, visto che con l’indicazione del farmaco si possono rivelare informazioni sulla salute e le malattie del soggetto. Garante e Agenzia delle Entrate si sono quindi subito mossi, grazie anche alla collaborazione di Federfarma, per stabilire che il controllo sul farmaco venduto potesse avvenire tramite il numero Aic che si trova sulla confezione del farmaco stesso.

 

Stati Uniti: l’Oklahoma insorge contro la pressione fiscale

Negli Stati Uniti Barack Obama ha acquisito in breve tempo una popolarità ed un consenso di gran lunga superiore al predecessore repubblicano George W. Bush, ma anche di quello democratico Bill Clinton. Pur tuttavia, dopo quattro mesi dall’insediamento alla Casa Bianca del primo Presidente afro americano della storia degli Stati Uniti, per Barack Obama potrebbero arrivare le prime grane nel rapporto tra l’Amministrazione e gli Stati federati. C’è gran fermento infatti in Oklahoma dove, nonostante il veto imposto da Brad Henry, Governatore dello Stato federato, sponda democratica, la Camera ha approvato una Legge che, se arriverà anche il via libera da parte del Senato, potrebbe arrivare dritta sulla scrivania di Barack Obama. La Legge in questione, in particolare, punta a ribadire il diritto di sovranità dello Stato dell’Oklahoma, ma è strettamente collegata al fatto che la decisione di Barack Obama di puntare, in materia di sviluppo energetico, sulle fonti rinnovabili, penalizza proprio l’Oklahoma a causa di un inasprimento della tassazione sulle materie prime energetiche non rinnovabili che rischia di mandare a gambe all’area l’economia di un paese che vive di gas e di petrolio.

Ryanair annuncia: niente tasse per i grassi

Continueranno quindi a volare in tutta tranquillità gli amanti della buona forchetta. Nelle ultime ore la decisione, Ryanair ha confermato in una nota:

Non si applicherà la tassa sui ‘grassi’ perche’ non c’e’ modo di incassarla senza sconvolgere il turnaround degli aerei di 25 minuti ed il check-in online.

Eppure ben più di 16.000 passeggeri hanno votato l’ultimo sondaggio online per spiegare come la compagnia aerea avrebbe dovuto far pagare ai passeggeri più grassi. A favore della tassa sono stati non pochi: il 46% dei votanti proponeva di far pagare a kg. per gli uomini che superano i 130 kg e per le donne che superano i 100 kg.

“Robin Tax”: un primo bilancio a quasi un anno dall’introduzione

È ormai passato quasi un anno dal lancio, da parte del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, della cosiddetta Robin Tax: il 3 giugno 2008, infatti, veniva ideato questo particolare tipo di imposta, con l’intento di tassare petrolieri, banche, assicurazioni e cooperative per poi alleggerire conseguentemente il gettito fiscale dei soggetti con redditi più bassi. Si può dunque stimare un primo, sommario, bilancio di questa interessante iniziativa? È il bilancio annuale dell’Eni a illuminarci in tal senso: nel 2008, le aziende dell’ente hanno contabilizzato imposte correnti sul reddito per 1,91 miliardi di euro, mezzo miliardo in meno rispetto a un anno prima. Il bilancio mette in luce come, senza la Robin Tax, esse avrebbero pagato ancor meno imposte: ma sono due i motivi che possono scontentare il ministro. Anzitutto, Tremonti contava molto sull’apporto della tassa per far respirare i conti pubblici; le previsioni parlavano infatti di un gettito che sarebbe salito fino a 4,6 miliardi di euro, quindi una misura imponente, ma non tutti i petrolieri sono stati colpiti allo stesso modo.

 

Bonus riqualificazione energetica: obbligo comunicazione fine lavori all’ENEA

Sugli interventi di riqualificazione energetica esiste in Italia una fiscalità a dir poco agevolata, visto che si può godere delle detrazioni al 55%; accade però spesso che i lavori magari iniziano verso la fine dell’anno, e poi continuano nell’anno successivo. Ebbene, per tali casi, in ottemperanza al Decreto Legge anticrisi messo a punto nello scorso mese di novembre da parte dell’attuale Governo in carica, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a predisporre un modello di dichiarazione delle spese sostenute in corrispondenza di più periodi di imposta, fatta salva la comunicazione obbligatoria all’ENEA riguardante la conclusione dei lavori di riqualificazione energetica. Questo significa, ad esempio, che se i lavori iniziano nel giugno del 2009 e si protraggono nel 2010, allora entro il 31 marzo del 2010 dovrà essere inviato all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente in via telematica, il modello di comunicazione con i dati relativi alle spese sostenute al 31 dicembre del 2009.

Cina obbliga dipendenti pubblici a fumare: tasse sulle sigarette fanno bene al fisco

Mentre in Usa dal 1 aprile è entrata in vigore la norma che prevede un aumento del prezzo delle sigarette, dall’altra parte del mondo si incentivano i fumatori non solo a continuare nella loro abitudine, ma anche ad aumentarne le dosi. Arriva dalla Cina una notizia alla quale molti stenteranno a crederci: nella contea di Gong’an nella provincia di Hubei, l’amministrazione è pronta ad adottare un provvedimento per stimolare l’economia locale.

Si tratta di sigarette: “obbligare” i lavoratori della regione a fumare. Obbligatorio quindi consumare almeno 230mila pacchetti di sigarette locali ogni anno. Non si hanno ancora notizie precise se sia stata fissata una quota-pacchetti pro capite, tuttavia per ora il provvedimento riguarda solo i dipendenti pubblici. Dovremmo chiederci: insegnanti a fumare davanti agli alunni? Medici che accendono una sigaretta davanti a un paziente? Asili che vedono le maestre impegnate più che altro a scambiarsi sigarette e non a cantare una filastrocca con i bimbi? La notizia ha quasi del ridicolo ma non si può fare a meno di rilevarne la triste realtà.

Il Fisco estromette borsisti e lavoratori interinali dal bonus ricerca

La risoluzione 125/E dell’Agenzia delle Entrate ha provveduto a portare alcune restrizioni per quel che riguarda le agevolazioni del bonus ricerca: si è trattato di un vero e proprio giro di vite da parte dell’Erario, il quale ha dovuto decidere su alcune importanti voci di costo da applicare al beneficio. La presa di posizione riguarda dunque un chiarimento sulle richieste inoltrate tramite i formulari Frs e si riferisce, in particolare, ai costi del personale che svolge una borsa di studio e che viene impiegato in progetti di ricerca e sviluppo, oltre che di quel personale interinale che viene utilizzato nell’esecuzione di ricerca. Il novero comunque è più ampio e riguarda anche il deposito del brevetto e il noleggio di strumenti da usare sempre per le attività di ricerca. Tutti questi soggetti non sono ammissibili alla disciplina, dato che la locuzione utilizzata dall’Agenzia delle Entrate, “personale dipendente”, fa ritenere che il costo su cui calcolare l’agevolazione fiscale sia solamente quello con cui viene instaurato un rapporto di lavoro subordinato, compreso anche quello che è stato assunto con un contratto a progetto.