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Maggiorate inglesi: niente tassa XL

Dopo la tassa sulle sigarette in Cina, non per diminuirne il consumo ma per incentivare i dipendenti pubblici ad accenderne più possibile; dopo la tassa sui grassi di Ryanair, il cui pericolo é ormai scongiurato, eccoci di fronte ad un’altra stranezza. Sembra che in tempi di crisi le aziende ne stiano inventando di tutti i colori allo scopo di reperire un pò di denaro in più. L’ultima stranezza arriva dall’Inghilterra, dove la catena Marks&Spencer aveva deciso di tassare – aumentando il prezzo – i reggiseni dopo la IV misura. In pratica giudicata una vera e propria ingiustizia dalle donne che ne sono dotate naturalmente e da coloro che hanno visto aumentare le loro forme dopo la gravidanza.

Come si può ben immaginare non poche sono state le proteste delle inglesi anche sul fronte della salute: indossare reggiseni di taglia più piccola potrebbe essere dannoso per la postura.

Il sovraprezzo sui reggiseni partiva dalla coppa DD, – 2 sterline di più (2.20 euro) rispetto a quelli di taglia inferiore. Qualcuno però non ha accettato la decisione, ritenendola un’offesa al punto tale che la 26enne Beckie Williams di Brighton, in Inghilterra, ha lanciato su Facebook il gruppo «Bust 4 Justice» (seno per la giustizia), ed ha raccolto circa 15.000 adesioni. La catena si è subito ricreduta ed anche scusata dell’accaduto e per farsi perdonare da quelle che in realtà sono le clienti “maggiori” ha lanciato un’offerta speciale su tutte le coppe superiori alla DD presenti sugli scaffali. In effetti non si comprende come la società avesse potuto pensare di guadagnare qualcosa in più aumentando i prezzi dei reggiseni, la mossa avrebeb piuttosto allontanato le clienti verso altre case produttrici. Tuttavia ciò che fin da subito è apparso come un punto a sfavore della catena inglese Marks Spencer, si è invece tramutato in un vero successo pubblicitario: sconti per tutte le maggiorate.