Regime dei superminimi: il forfait del 5%

 Il nuovo regime dei cosiddetti “superminimi” merita ancora un approfondimento per tutti i titolari di partita Iva. In particolare, questo novero prevede un forfait pari al 5% e può essere applicato dalle persone fisiche, ma anche dai soggetti più giovani e da coloro che hanno perso il lavoro: le categorie appena elencate avranno quindi la possibilità di applicare il regime stesso per quel che riguarda l’anno in cui l’attività è stata avviata e per i seguenti quattro di fila. In pratica, il regime include le persone fisiche che hanno rispettato due requisiti specifici, vale a dire l’avvio di una attività di impresa, un’arte o una professione, e la scelta della data in cui hanno intrapreso questa stessa attività, la quale deve essere successiva al 31 dicembre del 2007.

L’apertura della partita Iva e il regime dei superminimi

 L’apertura di un’attività in proprio e, conseguentemente, anche della partita Iva, comporta vari accorgimenti sui quali non bisogna commettere alcun tipo di errore. In particolare, i soggetti interessati a questo ambito si chiedono spesso quali siano le modalità per accedere al regime dei cosiddetti “superminimi”, un’agevolazione fiscale che ovviamente fa gola a molti. Come previsto espressamente dal Decreto legge 98 del 2011 (“Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”), vi sono delle condizioni ben precise da rispettare: il secondo comma dell’articolo 27 di questo testo, infatti, prevede che il contribuente interessato non abbia posto in essere nei tre anni che hanno preceduto l’inizio di una determinata attività, un’altra attività di tipo artistico, professionale o di impresa, anche quando queste ultime siano state esercitate in modo associato e familiare.

Le lezioni private di musica sono esenti da Iva

 Che cosa prevede nello specifico il Dpr 633 del 1972 (meglio noto come “Decreto Iva”) in merito ai corsi di musica che sono tenuti dagli insegnanti privati? Il riferimento va a quelle lezioni che non contemplano alcun ambito scolastico: un testo fondamentale in questo senso è la nota numero 133 che la Direzione Regionale delle Marche della nostra amministrazione finanziaria ha reso pubblica nell’ormai lontano 2000. Secondo questa disposizione, infatti, dato che l’insegnamento della musica può essere considerato una materia scolastica, quando si ha a che fare con delle lezioni private subentra l’esenzione per quel che concerne l’Imposta sul Valore Aggiunto.

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Le novità di Telefisco sulle società di comodo

 L’edizione di quest’anno di Telefisco ha offerto una soluzione senz’altro interessante per quel che concerne le cosiddette società di comodo: in particolare, bisognava capire quale trattamento riservare alle perdite pregresse e come calcolare nello specifico la porzione di reddito che deve essere sfruttata per la compensazione (si tratta di una quota pari all’80%). Nel dettaglio, si è scelto di puntare sul reddito imponibile lordo della società stessa, mettendo da parte il differenziale tra il reddito in questione e quello minimo come è invece avvenuto finora. Questo vuol dire che le società di comodo non hanno la possibilità di usare in compensazione le perdite, ma possono farlo solamente per quella percentuale che va oltre il minimo figurativo.

L’obbligo di reverse charge per i dispositivi a circuito integrato

 Giusto due giorni fa la nostra amministrazione finanziaria ha reso nota una risoluzione molto utile per quel che concerne il cosiddetto “reverse charge”, vale a dire l’inversione dal punto di vista contabile, quando si vendono dispositivi a circuito integrato: l’obbligo in questione collegato a tali sistemi è stato reso effettivo e utilizzabile grazie a una decisione del Consiglio dell’Unione Europea del 2010. Il riferimento, dunque, deve andare ai telefoni cellulari, quando questi ultimi vengono considerati alla stregua di dispositivi adatti per una rete munita di licenza, ma anche ai già citati dispositivi a circuito integrato (ad esempio i microprocessori). Ebbene, secondo l’Agenzia delle Entrate, bisogna chiarire meglio il funzionamento di questa applicazione così particolare.

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Il superbollo auto per il 2012

 La firma risale al momento in cui è entrato in vigore il cosiddetto Decreto salva-Italia, la prima manovra finanziaria varata dal governo Monti: in quel testo, infatti, è presente anche tutto il dispositivo che fa riferimento al superbollo auto, una sorta di modifica rispetto a quanto preventivato per le auto di lusso dal precedente esecutivo. In pratica, i limiti di potenza sono stati ridotti, di conseguenza vi sono più autovetture che vengono ricomprese nel novero e a cui si deve applicare un importo ben preciso, senza alcuna distinzione per quel che concerne l’anno in cui il mezzo stesso è stato immatricolato. Le nuove soglie sono presto dette, si è scesi da 225-306 chilowatt fino a 185-251 chilowatt complessivi.

La sovrattassa del canone Rai 2012

 Il termine ultimo per il pagamento del canone della Rai è scaduto lo scorso 31 gennaio: eppure, i contribuenti possono fare riferimento a una nuova scadenza, la quale consente loro di rinnovare questo abbonamento televisivo attraverso il versamento di un’apposita sovrattassa. Si tratta del prossimo 29 febbraio, quindi c’è a disposizione tutto questo mese per scongiurare il ricorso a qualsiasi tipo di sanzione pecuniaria. Come è possibile rinnovare questo tributo in maniera adeguata? Vi sono varie modalità che possono risultare utili in tal senso. Ad esempio, esiste l’opzione del conto corrente postale, valido per il versamento annuale, semestrale o trimestrale; tra l’altro, tutti coloro che sono titolari del conto Banco Posta hanno la possibilità di porre in essere questo rinnovo direttamente sul sito delle Poste.

La Confcommercio boccia la tassa soggiorno per Pontedera

 La tassa di soggiorno deve incassare l’ennesimo parere negativo: si tratta del giudizio che è stato espresso dalla Confcommercio di Pisa, la quale ritiene che non si tratti della soluzione più adeguata per risolvere gli annosi problemi di bilancio del comune di Pontedera. Tra l’altro, c’è anche la convinzione che l’imposta in questione possa avere degli effetti negativi sul settore turistico ricettivo della zona. Proprio per questi motivi, l’associazione ritiene che la città toscana non abbia alcun bisogno di introdurre questa tassa, nonostante non siano pochi gli assessori comunali che ne parlano in modo diffuso.

L’Agenzia delle Entrate sarà presente al Festival della Vita

 Che cosa ha a che fare la nostra amministrazione finanziaria con il Festival della Vita di Caserta: la risposta potrebbe essere semplice, visto che l’Agenzia delle Entrate sarà presente nella città campana ben due giorni (oggi e domani) proprio per prendere parte alla seconda edizione di questo importante evento, il quale è stato promosso dalla Diocesi casertana, oltre che dalla Società San Paolo. In pratica, si tratta di un modo per celebrare in maniera opportuna la trentaquattresima giornata nazionale della vita, prevista appunto per la giornata di domani. Il festival in questione, iniziato già da qualche giorno, è dedicato ovviamente alla vita, in particolare ai giovani e alla loro apertura.

Le novità del modello per gli enti non commerciali

 Anche gli enti non commerciali ed equiparati hanno a disposizione il loro modello fiscale relativo al 2012: il modello Unico Enc relativo al periodo d’imposta 2011 e da compilare nel corso di quest’anno è disponibile sul web, più precisamente sul sito ufficiale della nostra amministrazione finanziaria. Dopo i modelli dell’Irap e il 730 ora è il turno di questi contribuenti, i quali dovranno prestare la massima attenzione alle innovazioni che sono state apportate nella versione più attuale, anche se le modifiche erano state ampiamente accennate e messe in evidenza nella bozza di qualche tempo fa. In effetti, il cosiddetto Decreto Sviluppo (nello specifico, si tratta del Decreto legge 71 del 2011) ha introdotto delle modifiche sostanziose, senza dimenticare lo stesso contributo da parte del recente Decreto salva-Italia e la Manovra di Ferragosto della scorsa estate.

La nuova carta degli scontrini fiscali

 Due giorni fa l’Agenzia delle Entrate ha espressamente disposto una modifica importante per gli scontrini e gli altri documenti fiscali degli operatori attivi nel commercio: la carta utilizza in questi casi, infatti, dovrà necessariamente cambiare le proprie caratteristiche, in particolare per quel che concerne i rotoli sfruttati solitamente nei vari registratori di cassa. Per quale motivo si è resa necessaria questa operazione? Le caratteristiche utilizzate finora per il rilascio di scontrini e ricevute vengono ormai considerate come superate e obsolete, anche perché esiste una tecnologia produttiva molto migliore che dà vita ad altre carte che però non sono omologabili e quindi utilizzabili da parte degli stessi operatori.

Le navi da pesca costiera godono della non imponibilità Iva

 Le navi da pesca che operano sulla costa beneficiano di un trattamento tributario tutto particolare: in effetti, i rifornimenti che vengono effettuati per quel che riguarda i carburanti e i vari lubrificanti non sono imponibili ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto. La risoluzione 1/E che è stata pubblicata nel corso della giornata odierna dalla nostra amministrazione finanziaria è stata molto chiara in tal senso, ricordando come la materia in questione debba far riferimento alle ultime direttive emanate dall’Unione Europea, in primis in relazione all’export. Volendo essere più precisi, le discussioni principali si sono create nell’interpretazione del Dpr 633 del 1972 (il cosiddetto “Decreto Iva”), il cui articolo 8-bis parla espressamente di cessioni all’esportazione anche nel caso di apparati motori e delle loro parti di ricambio, oltre alla pesca costiera locale e al vettovagliamento.

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La Cassazione interviene sui reati relativi alle fatture false

 La decisione potrebbe sembrare strana, ma dato che proviene dal massimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, non si può che prenderne atto. Quasi tre settimane fa, infatti, i giudici di Piazza Cavour hanno tentato di tracciare un limite tra il reato di emissione e quello che prevede lo sfruttamento di fatture relative a operazioni inesistenti: in pratica, come stabilito in maniera puntuale dagli “ermellini”, il contribuente si macchia del reato di emissione di fatture false quando le sottopone a contabilità dopo averle ricevute, nonostante non le abbia inserite all’interno della dichiarazione dei redditi.

Gli interventi sulle canne fumarie scontano l’Iva al 10%

 L’aliquota ridotta dell’Imposta sul Valore Aggiunto, per intenderci quella fissata al 10%, viene applicata agli interventi di manutenzione ordinaria realizzati sulle abitazioni private. Un dubbio che può sorgere in questo caso è se proprio tutte le operazioni sono ricomprese in questa casistica: ad esempio, come bisogna comportarsi quando le manutenzioni periodiche vanno a riguardare i camini, i cosiddetti termocamini e la pulizia della canne fumarie? Di solito, si ritiene che tale tipo di intervento per quel che riguarda degli immobili abitativi, possa essere sottoposto a una fatturazione con l’aliquota appena menzionata del 10%.

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