Il pagamento delle quote di Srl diventa definitivamente telematico

Si attende ormai fra pochi giorni la firma da parte del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, del provvedimento che stabilisce le modalità per i commercialisti per versare telematicamente l’imposta di registro nei passaggi delle quote delle società a responsabilità limitata. Tale provvedimento darà la possibilità di gestire solamente per via telematica, dunque, la registrazione degli atti relativi al trasferimento delle partecipazioni di Srl. L’iniziativa di Befera rientra in quello che lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate ha definito come “clima di collaborazione con i commercialisti“. Si parla già della fine di marzo come possibile periodo per la firma di tutti gli atti: in proposito, sarà Sogei, la società di Ict del Ministero dell’Economia, a gestire tutto il flusso telematico.

 

Il fisco sul web piace agli italiani

A più di due anni dall’ultimo restyling, l’Agenzia delle Entrate continua il percorso verso un sistema di informazione ed assistenza on line di tipo personalizzato, consentendo alle diverse tipologie di utenti di individuare i servizi ed i contenuti d’interesse, tutto con semplicità e rapidità. Che sia tutto più semplice lo dimostrano i dati: nel 2008 servizi telematici in crescita e uffici sempre più operativi e anno record per il cassetto fiscale. Servizi telematici in forte crescita con un più 75% per l’utilizzo del cassetto fiscale e un più 9% per i versamenti con F24 online.

Il 2009 ha contribuito al processo di semplificazione grazie all’introduzione di Unico Mini, versione estremamente semplificata del Modello Unico persone fisiche, composta da solo 4 pagine. Il modello può essere utilizzato da circa 4 milioni di contribuenti con situazioni reddituali più comuni.

Il Cud: cos’è e quali sono le novità del 2009

Il Cud, acronimo che sta per certificazione unica dei redditi, è un documento destinato ai lavoratori dipendenti e a quei soggetti che percepiscono un reddito per attività che sono considerate lavoro dipendente (ad esempio coloro che lavorano con un contratto a progetto..); tra l’altro, anche i percettori di un reddito da pensione ricevono il Cud. È cura dei datori di lavoro, nel caso dei lavoratori dipendenti, e degli enti che provvedono all’erogazione del trattamento pensionistico, nel caso dei pensionati, consegnare il documento ai contribuenti. La presentazione del Cud da parte di chi ha l’incarico di rilasciarlo ha avuto termine lo scorso 28 febbraio, mentre nel caso si interrompa il rapporto di lavoro, il documento dev’essere rilasciato entro dodici giorni dalla data di cessazione del rapporto. Il modulo Cud prevede essenzialmente l’indicazione di questi precisi elementi: i redditi che sono stati corrisposti nell’anno precedente, le detrazioni fiscali, i dati previdenziali e assistenziali dei contributi versati e i contributi assistenziali e previdenziali a carico del lavoratore.

 

Segreto bancario e paradisi fiscali: il caso svizzero

Il segreto bancario è un segreto professionale che vieta a chi lavora o ha lavorato in una banca di fornire informazioni a terzi. Alcuni pensano che le nazioni che adottano il segreto siano “paradisi fiscali“, ma questo non è necessariamente vero. Tale affermazione potrebbe trovare fondamento quando al segreto bancario si accompagnano normative fiscali volte ad attrarre investimenti stranieri. Ma queste ultime possono esserci senza che vi sia il segreto bancartio. Oggi, infatti, è assai diffuso il ricorso a tutti quei Paesi a regime tributario che hanno all’interno della propria legislazione, regimi fiscali speciali atti ad attrarre nuovi investitori stranieri.

In realtà quindi, il segreto bancario, se non accompagnato da adeguate misure di controllo interne e dalla volontà del sistema bancario di agire nella legalità, può favorire riciclaggio, associazione a delinquere, furto, frode fiscale, estorsione.

Modello 730: cos’è e come si paga

Il modello 730 viene compilato dai lavoratori dipendenti ed in parole semplici serve per recuperare qualcosa sulle detrazioni d’imposta che mensilmente subiscono appunto i lavoratori dipendenti. Quindi chi ha spese mediche, interessi passivi su un mutuo prima casa, diverse assicurazioni, può presentare il modello 730.

Praticamente il riepilogo del reddito dove figurano:

– il reddito di lavoratore dipendente (730) + eventuali altri redditi (pensioni, partecipazioni in società, affitti percepiti…)

– le spese DETRAIBILI che possono essere spese mediche (analisi, visite, veterinario, dentista, scontrini farmaci) spese funerarie, scolastiche per figli, assegni di mantenimento a coniugi separati e/o figli, donazioni a Onlus, interessi mutuo prima casa, spese per adozioni a distanza. Queste spese sono valide per la persona che presenta la dichiarazione dei redditi e per eventuali familiari a suo carico.

– le spese DEDUCIBILI il cui importo va a diminuire l’imponibile su cui si calcolano le tasse e possono essere assicurazioni integrative, contributi al SSN che paghi con le assicurazioni e costi sostenuti per l’assistenza di persone non autosufficienti.

Il governo approva un decreto per l’applicazione della “pornotax” in internet

La cosiddetta “pornotax”, ovvero il prelievo del 25% sul guadagno di chi ottiene un lucro dalla pornografia, vale ora anche per internet: la decisione è arrivata dopo l’approvazione da parte del governo del decreto di attuazione, il quale ha in previsione delle imposte straordinarie per combattere il problema. Era stato già il decreto anti-crisi a prevedere questa sorta di addizionale sui prodotti pornografici; la pubblicazione del decreto impone dunque che sia esigibile il supplemento di tributo pardi al 25% del reddito, in maniera proporzionale ai ricavi che sono stati ottenuti anche dalla trasmissione di programmi televisivi a carattere pornografico. Questo supplemento di tributo dovrà essere pagato facendo riferimento al periodo di imposta 2008. Ma il decreto approvato dal governo vale anche per quei soggetti che fanno uso di trasmissioni televisive che sfruttano e sollecitano la credulità popolare attraverso la proposizione di numeri telefonici a pagamento: l’addizionale verrà applicato anche in capo a tali soggetti.

 

La Confcommercio illustra le misure da adottare in materia fiscale

L’Ufficio Studi della Camera di Commercio, l’organo dell’istituzione che supporta e promuove gli interessi di imprese e imprenditori, ha sottolineato come, nel momento di attuale crisi economica, i redditi delle famiglie incontrano una grande difficoltà nella loro crescita; allo stesso tempo, la produttività delle principali imprese italiane è ormai giunta a livelli insoddisfacenti. Il rischio più grande in cui può incorrere l’Italia, precisa sempre l’Ufficio Studi, è quello di veder ridurre in misura drastica il prodotto interno lordo e che i consumi tornino ai livelli raggiunti circa dieci anni fa. Le ricette suggerite dalla Camera di Commercio per affrontare la fase di ristagno economico sono essenzialmente due: far ripartire i consumi delle famiglie italiane e agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese. L’intervento dell’ente pubblico è avvenuto nel corso del forum di Cernobbio, il quale ha affrontato numerose problematiche economiche e finanziarie (si è tra l’altro parlato dell’adozione dei Tremonti bond da parte delle banche): si sono dunque proposte alcune interessanti linee guida, volte ad evitare una contrazione superiore ai due punti percentuali del Pil.

 

Evasione fiscale: Cisl propone patto con le imprese

Sono circa 125,8 i miliardi di euro delle imposte sottratte all’erario nel 2008 in Italia. Effettuando alcuni calcoli quindi, l’imponibile evaso in Italia nel 2008 sarebbe pari a circa 331 miliardi di euro l’anno. Centinaia di miliardi non fatturati quindi. I risultati della stima sono stati resi noti ieri da Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani – elaborando dati ministeriali, dell’Istat, della Banca d`Italia e dello Sportello del Contribuente. Rilevazione presentata ieri a Roma allapertura del convegno “Evasione fiscale: studio ed analisi del fenomeno in Italia“. Tra le grandi imprese, una su tre chiude il bilancio in perdita e non paga le tasse. Crisi? Non solo.

Nella guerra alla crisi economica c’è quindi un nuovo rivale: l’evasore fiscale. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni propone ai commercianti riuniti dalla Confcommercio a Cernobbio un patto contro l’evasione fiscale. Il segretario riporta alla luce l’importanza di una profonda riforma del sistema fiscale, in particolare di quegli studi di settore (cioè i redditi presunti delle varie categorie produttive su cui si pagano le tasse anche se quei fatturati non vengono raggiunti) che spinge non pochi commercianti all’evasione.

Le società non quotate chiedono il rinvio dei termini per il bilancio

In un periodo difficile, in cui la crisi economica e finanziaria tende ogni giorno di più a peggiorare, le società non quotate in Borsa stanno vagliando la possibilità di ampliare il termine per la convocazione dell’ assemblea a 180 giorni. La motivazione è presto spiegata: la redazione del bilancio relativo al 2008 è resa sempre più difficile dai diversi provvedimenti anti-crisi attuati nei giorni scorsi ed ancora più ardua risulta la valorizzazione delle poste dell’attivo (rimanenze, crediti…). Nel calcolo delle imposte di competenza della società, infatti, hanno una fondamentale influenza le novità fiscali introdotte dalla Finanziaria 2008: si passa dai limiti di deducibilità degli interessi passivi alle spese di rappresentanza, dalle nuove modalità per il calcolo della base imponibile dell’ Irap alla possibilità di non riconoscere l’impatto causato dalla modifica dei criteri di valutazione per gli ammortamenti. Tutti questi fattori stanno dunque inducendo le società non quotate a richiedere il rinvio della data di approvazione del bilancio a fine giugno, anche se tale eventualità è attuabile in rari casi da cinque anni a questa parte; è infatti necessario che l’impresa presenti una determinata struttura e oggetto (ad esempio, eventi esterni alla società non sono ritenuti idonei per il rinvio).

 

Scadenzario fiscale: il 16 marzo si paga l’IVA

Il prossimo 16 marzo 2009 scadono i termini per il versamento del saldo IVA 2008 per i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale IVA in forma autonoma.

Versamento da parte dei contribuenti mensili:

Versamento a debito presso gli istituti o le aziende di credito o gli uffici e le agenzie postali o i concessionari della riscossione con l’utilizzo del mod. F24 – codice tributo: 6002 (versamento Iva mensile – febbraio).

Conguaglio anno precedente:

Sempre i contribuenti mensili, devono versare l’IVA a debito a seguito di conguaglio scaturente dalla dichiarazione annuale, con l’utilizzo del mod. F24 – codice tributo 6099.

Le somme dovute a titolo di saldo, risultanti dalla dichiarazione annuale, possono essere rateizzate mensilmente al massimo fino al 16 novembre (ci saranno però da pagare degli interessi pari allo 0,50% mensile).

Cambiano l’invio telematico e le scadenze dei corrispettivi delle imprese

Ci sono delle importanti novità per quanto riguarda la trasmissione per via telematica dei corrispettivi. A partire dal mese di giugno, infatti, questa possibilità non sarà più un’esclusiva delle sole aziende commerciali che fanno parte della grande distribuzione, ma tale novero sarà ampliato anche alle imprese di servizi. L’iniziativa è stata proposta da Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, il quale ha voluto estendere la fruibilità della via telematica riguardo all’invio dei dati sulle somme incassate quotidianamente dai punti vendita delle varie imprese per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi. A questa innovazione se ne aggiunge poi anche un’altra, relativa al cambiamento del calendario delle comunicazioni: queste ultime, infatti, non avranno più la solita cadenza settimanale, ma andranno effettuate ogni mese ed inoltre, andranno inviate all’amministrazione entro il quindicesimo giorno lavorativo posteriore alla scadenza del periodo di riferimento. Cambiano dunque molte delle scadenze relative ai corrispettivi relativi ai mesi di giugno e luglio: i dati del mese di giugno 2009 andranno trasmessi entro il quindicesimo giorno lavorativo del successivo mese di luglio, mentre i dati sulle operazioni effettuate fino al 31 maggio vanno presentati rispettando la vecchia programmazione.

 

Il regime di tassazione delle nuove iniziative produttive

Tra le principali novità apportate dalla Finanziaria 2009 vi è sicuramente l’introduzione di un nuovo regime di determinazione delle imposte per quanto riguarda quei soggetti (imprese o professionisti) i cui ricavi e compensi non superino i 30.000 euro. Il regime di tassazione per le nuove iniziative produttive si affianca dunque al regime ordinario e, in relazione a quei soggetti che iniziano una nuova attività, al regime N.I.P. (Nuove Iniziative Produttive) specificato nell’articolo 13 della legge 388/2000 (la Finanziaria 2001): tale articolo aveva infatti introdotto un regime sostitutivo a livello di Irpef per i soggetti che, a partire dal 1° gennaio 2001 avevano iniziato un’attività di impresa in forma individuale che permettesse loro di versare un’imposta sostitutiva del 10%. Tale regime alternativo a quelli tradizionali può essere utilizzato per i primi tre anni di attività.

Contribuente minimo: regime e fattura

La finanziaria 2008 ha introdotto il nuovo regime dei contribuenti minimi. Innanzitutto occorre chiarire chi sono costoro per poi capire se si possa applicare o meno il regime del contribuente minimo. Il contribuente minimo é la persona fisica che:

– esercita attività di impresa, arte o professione che nell’anno solare precedente ha conseguito ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000 euro;
– non ha effettuato cessioni all’esportazione, o operazioni assimilate ;
– non ha sostenuto spese per lavoro dipendente o per collaboratori;
– non ha acquistato, nei tre anni precedenti, beni strumentali di valore complessivo superiore a 15.000 euro.

Credito d’imposta per assunzioni a tempo indeterminato al Sud

Il credito d’imposta é un’agevolazione di natura fiscale: può essere destinato a compensare i debiti, a diminuire le imposte dovute oppure, quando ammesso, se ne può richiedere il rimborso, ad es. in sede di dichiarazione dei redditi. Già dallo scorso anno, per i datori di lavoro che, tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2008, incrementavano il numero di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, era possibile richiedere l’ attribuzione del credito d’imposta previsto dalla Finanziaria 2008, per le assunzioni effettuate nelle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise.

Con la risoluzione del 20 gennaio 2009, n. 14/E l’Agenzia delle Entrate ha dato risposta ad un interpello sull’interpretazione dell’articolo 2, commi da 539 a 548, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge Finanziaria 2008), per quanto attiene al credito di imposta per incremento del numero di dipendenti con l’assunzione a tempo indeterminato in aree svantaggiate. L’Agenzia delle Entrate ha ribadito con la risoluzione che l’agevolazione del credito di imposta non può essere applicata nel caso di assunzione a tempo indeterminato di un lavorato impiegato con contratto di inserimento. L’Agenzia ricorda inoltre che il credito d’imposta è fruibile per gli anni 2008, 2009 e 2010, nella misura di 333 euro (elevabile a 416 euro) per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese.