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Tassa sul matrimonio a Roma? Alemanno: No grazie

Desiderate sposarvi nella città più bella del mondo? Tutto ha un prezzo e dopo spese ricevimento, abiti, fedi e luna di miele, arriva anche la tassa sul matrimonio. Qualcuno ha pensato di introdurre nella città di Roma un aumento delle tariffe per gli sposi da weekend (causa straordinari dei dipendenti). La proposta era stata infatti inserita all’interno della manovra finanziaria. La tassa imponeva si anche ai romani, come già accade per i non residenti, la celebrazione delle nozze programmate nei week-end (200 euro) e nei giorni feriali fuori dagli orari previsti (150 euro). E non erano pochi i romani “costretti” a sposarsi nel week end dato che la settimana era spesso occupata.

Ecco come commentava il consigliere comunale di Roma del Pd, Athos De Luca:

Tra le varie voci di bilancio, va segnalata una nuova tassa, prevista dal Campidoglio, di 330 euro per tutti coloro che vorranno celebrare il matrimonio civile presso il Comune di Roma. Questa é la sensibilita’ di Alemanno per aiutare i giovani che intendono farsi una famiglia, come se non bastassero le enormi difficolta’ che i giovani devono superare a causa del precariato, degli affitti proibitivi e del costo della vita. La Giunta Alemanno – non si placa il consigliere – nel suo primo bilancio, ha pensato bene di imporre una nuova tassa alle giovani coppie. Confidiamo che la maggioranza, in sede di discussione, accolga la nostra proposta di rinunciare a questa odiosa gabella, ma si preveda un bonus di mille euro a tutte le future famiglie come segno di solidarieta’ del Campidoglio per le difficoltà che oggi si incontrano.

Matrimonio “a pagamento non solo a Roma: anche a Milano per convolare a nozze occorre pagare ed al Sud in riva al mare le nozze sono un affare milionario che alimenta le casse di moltissimi comuni italiani. A Sorrento il giro d’affari tocca i sei milioni di euro l’anno.

Dopo l’ovvio scontendo dei cittadini (soprattutto quelli in procinto di unirsi in matrimonio), é intervenuto il sindaco Alemanno:

I residenti romani non pagheranno nulla per sposarsi con rito civile. Adesso correggeremo la delibera perché c´è stato un errore, una iniziativa non concordata da parte degli uffici.

Grazie all´ennesima retromarcia anche questa volta i romani sono salvi.

Concludono soddisfatti i democratici Mario Mei e Umberto Marroni.

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