Finalmente approvato il modello per la dichiarazione Ici 2008

 Il modello Ici relativo all’anno 2008 è finalmente pronto, essendo stato approvato con decreto del direttore generale delle Finanze. La presentazione del documento è divenuta ormai obbligatoria solamente in alcuni casi: in effetti, è già da tempo effettivo l’interscambio di informazioni relative ai dati catastali, grazie al quale i Comuni possono ora avere accesso direttamente ai dati informativi che sono contenuti nel catasto stesso. Quali sono dunque i casi in cui si può provvedere alla presentazione del modello? Anzitutto, esso va presentato quando gli immobili godono di una riduzione di imposta: tipici esempi in questo senso sono i fabbricati che sono dichiarati inagibili e anche non utilizzati o i terreni agricoli che sono gestiti da coltivatori diretti o da quei soggetti che sono imprenditori agricoli a titolo principale.

 

Dichiarazione dei redditi: il modello 730 integrativo

 Il 30 aprile scorso sono scaduti i termini relativi alla presentazione del modello 730/2009 al sostituto di imposta. Per tutti coloro che si sono avvalsi del datore di lavoro per presentare la dichiarazione dei redditi, e si sono dimenticati magari di chiedere le detrazioni sui farmaci, o sono presenti errori di calcolo e/o di compilazione, c’è ancora tempo per “mettersi in regola” apportando le opportune modifiche e rettifiche al modello. Nello specifico, in caso di errori di calcolo e/o di compilazione il contribuente con tempestività deve rivolgersi all’intermediario o al sostituto di imposta al fine di redigere un “Modello 730 rettificativo” nei tempi utili affinché vengano riconosciuti al lavoratore o al pensionato i conguagli dovuti sul cedolino della pensione o in busta paga. Di conseguenza, tutti coloro che entro la fine dello scorso mese di aprile hanno presentato il modello 730/2009, sono invitati a ricontrollare il tutto e, nel caso in cui emergessero errori di compilazione o di calcolo, procedere di conseguenza.

Brevetto decaduto se non si paga la relativa tassa

 Cosa avviene se l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi comunica al titolare del brevetto per invenzione industriale che non risultavano pagate annualità relative alla tassa e pertanto lo invitava copia dei pagamenti effettuati? Innanzitutto se non avete pagato la tassa andate incontro a perdita del diritto di esclusiva al brevetto. La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. n. 10219/2009) ha infatti stabilito la perdita del brevetto dovuta a ritardo, da parte dell’azienda, nel pagamento della relativa tassa:

L’art. 47 del r.d. 1127/39 stabilisce che la tassa annuale deve essere pagata anticipatamente entro il termine corrispondente a quello in cui è stata depositata la domanda e, trascorso detto termine, il pagamento è ammesso nei sei mesi successivi, con l’applicazione di una soprattassa. In caso mancato rispetto di quest’ultimo termine, l’art 55 del regio decreto stabilisce la decadenza dal brevetto.

La Cia boccia il progetto del telelavoro promosso dal Fisco statunitense

 Il Fisco statunitense è ormai sempre più convinto di aver trovato la ricetta giusta per sconfiggere la crisi: una ricetta da mettere in pratica in maniera immediata, senza alcun ripensamento di tipo finanziario e riflessioni contabili. Una soluzione molto interessante soprattutto dal punto di vista economico, dato che permetterebbe di ottenere un risparmio netto di spesa pari a 14 miliardi di dollari ogni anno: una somma che potrebbe poi estendersi col tempo e arrivare fino ai 100 miliardi l’anno di minori uscite. Tutto è stato pensato in previsione degli investimenti da effettuare nel 2010, in quanto queste ingenti somme sarebbero proprio destinate ai finanziamenti dei servizi sociali, della sanità e del settore della ricerca e sviluppo. Ma l’annuncio di questi grandi risparmi non è riuscito a convincere i capi dell’Intelligence americana. La domanda sorge spontanea: cosa c’è che non va? E inoltre: che rapporti ci sono tra Fisco e Cia? L’Intelligence ha bocciato senza appello la proposta, adducendo le motivazioni più disparate per questo diniego, come ad esempio quella secondo cui la linea di contatto comune è rappresentata dal principio della tutela della sicurezza nazionale.

 

Cartelle di pagamento: come funziona l’istanza di autotutela

 Quando ad un contribuente viene recapitata una cartella di pagamento, magari di importo rilevante, e risulta essere sbagliata, o addirittura vengono richieste somme già pagate con un ravvedimento fatto di recente, è bene muoversi con estrema tempestività. Il contribuente che vuole contestare il contenuto e la somma da pagare scritta nella cartella di pagamento può infatti avvalersi dell’autotutela che è uno strumento utile sia per l’Amministrazione finanziaria, sia per il contribuente in quanto si possono in questo modo effettuare delle verifiche ed evitare che il contenzioso si protragga nelle sedi opportune con conseguente spreco di tempo e di risorse a carico delle parti in gioco. Con l’autotutela, infatti, il contribuente, con una semplicissima domanda in carta semplice, può presentare l’istanza all’ufficio competente segnalando l’atto per il quale si richiede l’annullamento e, soprattutto, i motivi per i quali il contribuente chiede l’annullamento della cartella.

Tassa per chi desidera diventare cittadino italiano

 Primo voto di fiducia sul ddl sicurezza domani alle ore 10,30 in Parlamento. Si voterà relativamente ai maxiemendamenti riguardanti la sicurezza. Quali sono i princìpi menzionati nel ddl diviso in tre maxiemendamenti? Si chiede che:

1 – L’extracomunitario possa rimanere nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) fino a 180 giorni e non due mesi come avviene ora.

2 – Per avere la cittadinanza si dovranno pagare 200 euro. Per il permesso di soggiorno invece la tassa sarà fissata dai ministeri dell’ Interno e dell’Economia tra gli 80 e i 200 euro.

3- Chi affitta un’appartamento a un clandestino potrebbe rischiare tanto: carcere fino a tre anni se si dà in alloggio o si affitta anche una stanza a stranieri che risultino irregolari al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione. La condizione necessaria perchè scatti l’arresto è che ci sia un ingiusto profitto.

L’Agenzia delle Entrate pubblica gli elenchi definitivi del 5 per mille 2009

 Gli elenchi relativi ai beneficiari del cinque per mille 2009 sono finalmente diventati definitivi: c’è stato tempo, dalla versione provvisoria dello scorso 28 aprile, per aggiornare il novero con altri 43 potenziali soggetti rientranti nel beneficio, tra enti e associazioni. Il nuovo elenco, ormai non più modificabile e rivisitabile, è presente come al solito sul sito dell’Agenzia delle Entrate. C’è da dire anzitutto che le variazioni di cui stiamo parlando non riguardano in alcun modo quelle strutture che operano nella ricerca sanitaria: sono state invece apportate anche modifiche relative agli errori commessi nella precedente fase di iscrizione degli enti. I quattro elenchi del cinque per mille contano ora 38.261 beneficiari, dunque, come detto, 43 soggetti in più rispetto alle liste provvisorie di aprile: per essere più precisi, gran parte di questo totale (31.884 beneficiari) sono ricompresi nell’ambito del volontariato, 5.861 sono le associazioni sportive dilettantistiche, 423 gli enti di Università e ricerca.

 

Una tassa di scopo a favore della ricostruzione in Abruzzo

 Ieri mattina a Onna il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e la presidente della Provincia Stefania Pezzopane hanno incontrato i rappresentanti di Pro loco e associazione Onna onlus: i rappresentanti sottolineano l’importanza della ricostruzione. Gli onnesi da parte loro chiedono una presenza costante a Onna di rappresentanti del Comune per risolvere i problemi e i disagi che si riscontrano. Il sindaco Cialente coglie l’occasione per lanciare un appello alle forze politiche e al governo proponendo una «tassa di scopo» mirata alla ricostruzione delle zone terremotate. In pratica la proposta é quella di tassare i cittadini, un’imposizione a scopo benefico quindi. Cialente é positivo e propositivo:

Dichiarazione dei redditi: modello 730 e Unico 2009 sbarcano in televisione

 Per i lavoratori dipendenti ed i pensionati i tempi si fanno sempre più stretti per la presentazione ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) del modello di dichiarazione dei redditi 730/2009; l’ultimo giorno utile è infatti quello dell’1 giugno 2009, ragion per cui, specie per chi ha poca dimestichezza con la compilazione, è bene non pensarci all’ultimo momento. C’è più tempo invece per i titolari di partita IVA: in tal caso, infatti, il termine ultimo per la presentazione del modello di dichiarazione Unico 2009 per le persone fisiche scade entro e non oltre il 30 settembre 2009, ma per versare le imposte i termini scattano già dalla metà di giugno. Per venire incontro sia a coloro che debbono compilare il modello 730/2009, sia quello dei redditi Unico 2009 Persone Fisiche, in Emilia Romagna l’Agenzia delle Entrate, grazie alla collaborazione delle radio e della televisione, provvederà a rispondere in diretta alle domande, alle richieste di informazioni ed ai dubbi dei radioascoltatori e dei telespettatori.

Stretta fiscale di Obama contro le principali compagnie del petrolio

 Mentre in Italia non sembra avere ancora portato agli effetti sperati l’iniziativa fiscale nei confronti dei petrolieri, l’ultimo bilancio statunitense illustrato dal presidente Barack Obama ha messo in luce la totale assenza di generosi sconti fiscali e di misure speciali rivolte al settore petrolifero. Per essere più precisi, nel bilancio mancano 26 miliardi di dollari, una somma che avrebbe dovuto essere destinata alle grandi multinazionali del greggio per l’anno finanziario 2009-2010. Una mossa che non deve sorprendere in quanto tale, dato che era stata ampiamente prevista nella campagna elettorale del neoeletto presidente, ma per la tempistica: le compagnie petrolifere, abituate da ben 50 anni a beneficiare di consistenti incentivi fiscali, non hanno ovviamente gradito la decisione. Anzi, l’Associazione petrolifera indipendente americana (IPAA), una sorta di sindacato del settore, ha dissentito in maniera evidente, dato che ritengono sia stato messo in discussione un principio strategico della storia statunitense.

 

Cartelle pazze: anche i defunti non hanno pace

 Il recapito delle cartelle di pagamento ai contribuenti è uno dei problemi più grossi ed irrisolti nel nostro sistema fiscale, visto che buona parte di queste sono spesso incomplete, errate o addirittura “pazze“. E se già la ricezione di una cartella di pagamento per il contribuente non è di certo una cosa piacevole, tutto diventa frustrante quando magari nella cartella sono indicate cifre molto alte che il cittadino ritiene che non debba pagare; ma, al fine di evitare pignoramenti ed altre procedure esecutive, spetta purtroppo al contribuente andare a dimostrare che la cartella è errata con conseguente perdita di tempo e, spesso, anche di denaro. Le cartelle pazze, tra l’altro, nel nostro Paese arrivano ad “ondate”, con la conseguenza che i contribuenti in massa si recano presso gli uffici delle Entrate a fare lunghe file spesso inutili in quanto magari i computer dell’ufficio sono andati in tilt, e magari dopo aver cercato, invano, di poter fissare in Agenzia un appuntamento utilizzando il telefono oppure la rete Internet.

Maggiorate inglesi: niente tassa XL

 Dopo la tassa sulle sigarette in Cina, non per diminuirne il consumo ma per incentivare i dipendenti pubblici ad accenderne più possibile; dopo la tassa sui grassi di Ryanair, il cui pericolo é ormai scongiurato, eccoci di fronte ad un’altra stranezza. Sembra che in tempi di crisi le aziende ne stiano inventando di tutti i colori allo scopo di reperire un pò di denaro in più. L’ultima stranezza arriva dall’Inghilterra, dove la catena Marks&Spencer aveva deciso di tassare – aumentando il prezzo – i reggiseni dopo la IV misura. In pratica giudicata una vera e propria ingiustizia dalle donne che ne sono dotate naturalmente e da coloro che hanno visto aumentare le loro forme dopo la gravidanza.

Come si può ben immaginare non poche sono state le proteste delle inglesi anche sul fronte della salute: indossare reggiseni di taglia più piccola potrebbe essere dannoso per la postura.

Lo scontrino fiscale delle farmacie diventerà “muto” per motivi di privacy

 Le farmacie vedranno finalmente tutelata in misura maggiore la privacy dei clienti: a partire dal prossimo anno, infatti, lo scontrino “parlante”, il quale permette di dedurre e detrarre le spese sanitarie nella dichiarazione dei redditi, perderà questo suo aggettivo, dato che non riporterà più nel dettaglio il nome del farmaco acquistato, ma solamente l’indicazione del codice alfanumerico che si trova sulla confezione di ogni medicinale. L’attuale scontrino delle farmacie presenta invece tra le sue caratteristiche l’indicazione del codice fiscale della persona, ma anche e soprattutto la denominazione del farmaco che si va ad acquistare: molti cittadini si sono rivolti al Garante della privacy per denunciare questa violazione della tutela, visto che con l’indicazione del farmaco si possono rivelare informazioni sulla salute e le malattie del soggetto. Garante e Agenzia delle Entrate si sono quindi subito mossi, grazie anche alla collaborazione di Federfarma, per stabilire che il controllo sul farmaco venduto potesse avvenire tramite il numero Aic che si trova sulla confezione del farmaco stesso.

 

Stati Uniti: l’Oklahoma insorge contro la pressione fiscale

 Negli Stati Uniti Barack Obama ha acquisito in breve tempo una popolarità ed un consenso di gran lunga superiore al predecessore repubblicano George W. Bush, ma anche di quello democratico Bill Clinton. Pur tuttavia, dopo quattro mesi dall’insediamento alla Casa Bianca del primo Presidente afro americano della storia degli Stati Uniti, per Barack Obama potrebbero arrivare le prime grane nel rapporto tra l’Amministrazione e gli Stati federati. C’è gran fermento infatti in Oklahoma dove, nonostante il veto imposto da Brad Henry, Governatore dello Stato federato, sponda democratica, la Camera ha approvato una Legge che, se arriverà anche il via libera da parte del Senato, potrebbe arrivare dritta sulla scrivania di Barack Obama. La Legge in questione, in particolare, punta a ribadire il diritto di sovranità dello Stato dell’Oklahoma, ma è strettamente collegata al fatto che la decisione di Barack Obama di puntare, in materia di sviluppo energetico, sulle fonti rinnovabili, penalizza proprio l’Oklahoma a causa di un inasprimento della tassazione sulle materie prime energetiche non rinnovabili che rischia di mandare a gambe all’area l’economia di un paese che vive di gas e di petrolio.