Telefonia mobile: le regole Iva per il cambio d’operatore

 Quando si effettua un passaggio a un nuovo operatore di telefonia mobile, quello che viene sostituito ha la facoltà di determinare il credito residuo del cliente, andando a operare sull’importo corrispondente una variazione in diminuzione al fine di recuperare l’imposta, anche senza tenere conto del limite temporale di 365 giorni. In sintesi, è questo il contenuto della risoluzione 241/E che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato oggi: un documento molto interessante, in quanto illustra in maniera chiara e dettagliata cosa accade in campo Iva nel caso di un cambio di operatore e quando si ha diritto al trasferimento del credito residuo in una ricarica. La pubblicazione della risoluzione sopracitata si è resa necessaria a seguito di un quesito posto, appunto, da un operatore di telefonia mobile; nel dettaglio, tale interpello riguardava un chiarimento circa il trattamento Iva da riservare nel caso di trasferimento del credito relativo a ricariche pagate e ottenute in modo gratuito, tramite promozioni commerciali.

 

Turisti: tassa sull’informazione a Bolzano

 A Prato Isarco in provincia di Bolzano ristoratori e baristi si dicono esasperati a causa dei turisti. Ma come, potrebbe obiettare qualcuno, i turisti sono il “pane” di costoro, l’albero da cui cogliere il frutto del loro guadagno. Sicuramente, ma quando la maleducazione é troppa, allora occorre prende dei rimedi.

Da quando abbiamo scritto sulla lavagna con un bel gessetto che le informazioni costano 0,50 cent, i turisti ci lasciano in pace – affermano dal Bar Bistrò centrale di Prato Isarco -. E non venite a dirci che siamo scorbutici e scontrosi perchè non è vero. La nostra è esasperazione pura. A Ferragosto poi, è stato allucinante. Siamo esasperati da chi accosta con la macchina e poi col finestrino abbassato si mette ad urlare a squarciagola per chiedere informazioni e mai nessuno che scenda per una consumazione o che magari ringrazi prima di accelerare.

L’esenzione Iva per i migranti vale solo a determinate condizioni

 La risoluzione 238/E che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nella giornata di oggi si è occupata di una tematica di stretta attualità: la questione dei migranti. In effetti, il fisco ha precisato, con questo documento, che tali soggetti possono beneficiare delle prestazioni socio-sanitarie, di assistenza domiciliare o anche ambulatoriale che siano esenti dall’Iva, solo in presenza di determinate condizioni, vale a dire la mancanza di una fissa dimora che li possa ospitare e il fatto di avere richiesto asilo. Nel dettaglio, l’Agenzia ha voluto apportare alcune precisazioni in merito all’articolo 10 del DPR 633 del 1972. Le prestazioni sopracitate, come sottolinea anche la norma, sono esenti dall’Imposta sul Valore Aggiunto nel caso l’assistenza venga offerta in comunità e simili e che venga resa da organismi di diritto pubblico, da istituzioni sanitarie, da enti con finalità sociali e da Onlus che si rivolgono precipuamente a diverse categorie di persone cosiddette “disagiate” (per esser più precisi, si tratta degli anziani, ma anche degli inabili adulti, i tossicodipendenti, i malati di Aids, chi soffre di un handicap psicofisico, minori disadattati e, come spiegato in precedenza, persone migranti senza fissa dimora.

 

Evasione fiscale Marche: giro di vite sui ricevimenti matrimoniali

 Per gli evasori fiscali in Italia l’estate 2009 sarà difficile da dimenticare. Da parecchie settimane, infatti, l’Amministrazione finanziaria, sia con il supporto dei comuni italiani, sia grazie all’attività degli “007” del Fisco, sta portando avanti una campagna di accertamenti e di controlli su quei settori dell’economia che più di altri hanno un elevato rischio di situazioni potenzialmente elusive ed evasive. E così, dopo i “blitz” durante i “party estivi”, negli stabilimenti balneari e presso i porti turistici, l’attenzione del Fisco si sta concentrando anche sul giorno più bello della vita degli italiani, ovverosia quello del matrimonio. Non a caso, la Direzione Regionale Entrate delle Marche, da un’indagine effettuata sui matrimoni ha “scovato” livelli di evasione legati ad un giro d’affari non dichiarato pari ad oltre nove milioni di euro. Nello specifico, da circa 12 mesi è in corso nella Regione un’attività di accertamento e controllo a carico degli operatori specializzati nei matrimoni in stretta collaborazione con la SIAE, Società Italiana Degli Autori ed Editori, per quanto riguarda i ricevimenti matrimoniali ed in particolar modo le esecuzioni musicali nel giorno del fatidico “sì”.

Tassa occulta sul diritto allo studio

 Il costo dei libri e del corredo scolastico pesa sul bilancio delle famiglie e torna l’allarme delle associazioni dei consumatori contro il caro libri. Il tetto di spesa per i libri fissato dall’Istruzione viene superato da una scuola superiore su due, per un ammontare pari al 14,3 per cento. Gli studenti italiani dovrebbero spendere un massimo di 293 euro ma in realtà dovranno sborsare ben 335 euro.

Ma non solo caro libri, una tassa occulta pesa sul diritto allo studio per circa 100-150 euro ed. Vi siete recati a iscrivere vostro figlio a scuola e vi è stato chiesto di èagare la tassa di iscrizione? E’ il c.d. “contributo volontario” che le scuole richiedono all’atto dell’iscrizione dello studente, ma che volontario non è, o melgio, dovrebbe esserlo, ma non sono poche le scuole che se ne approfittano. Adiconsum precisa che

Paradisi fiscali: raffica di controlli sui contribuenti emiliano-romagnoli

 In Emilia-Romagna sono ben ottomila i cittadini italiani che sono nel mirino del fisco in scia alla residenza presso Paesi che godono di una fiscalità privilegiata. A darne notizia è la Direzione Regionale Entrate Emilia-Romagna nel precisare come gli ottomila nominativi siano sotto il fuoco dei controlli del Fisco in virtù del fatto che ci sono indizi reali tali da considerare l’Italia come centro degli interessi e degli affari sia economici, sia familiari. Insomma, a conti fatti per questi contribuenti la residenza presso i paradisi fiscali è solo un modo per aggirare il Fisco italiano visto che poi indisturbati, ma probabilmente solo per poco tempo, stanno continuando a fare affari in Italia come se nulla fosse. Ma quali sono i Paesi esteri più gettonati dai contribuenti emiliano-romagnoli nel mirino dell’Amministrazione finanziaria?

Canada: minidirect è il filo diretto con i contribuenti

 Minidirect è il nome del nuovo account di posta elettronica che l’Agenzia delle Entrate canadese, la Canada Revenue Agency, ha messo a disposizione dei contribuenti dello stato nordamericano, in modo da avere un contatto più diretto con il responsabile nazionale delle Entrate e con il ministero dell’Agricoltura e del Lavoro. Questo particolare account può essere raggiunto, ovviamente, tramite il sito internet del Cra e selezionando, poi, la voce “Contatta il ministro”. Si tratta dunque di uno spazio web innovativo e interessante, che ha l’intento di far comprendere meglio le leggi fiscali ai cittadini, dato che, come ha annunciato lo stesso governo canadese, c’è l’interesse a conoscere tutte le opinioni.

 

Tasse e stipendi impiegati pubblici

 Chi paga gli stipendi degli statali? Noi, con ele nostre tasse. E le nostre tasse non sono altro che ciò che ci viene decurtato dalla nostra busta paga. Dal nostro lavoro. La cosa potrebbe anche farci piacere se la parte del nostro stipendio sottrattacci per le tasse fosse spesa per medici competenti, impegati postali simpatici, insegnati più educatori e meno assenteisti. Sicuramente ce ne sono, ma altri invece prendono il lavoro presso la pubblica amministrazione quasi come un hobby.

Lo sa bene il ministro Renato Brunetta che non ha fatto altro che sparare contro la burocrazia, gli assenteisti, invocando l’utilizzo di internet per snellire le pratiche e velocizzare i servizi on line (l’ultima del ministro: ha fatto bloccare sui pc dei dipendenti pubblici l’accesso a Facebook). Anche Silvio Berlusconi si é espresso:

Da Guantanamo alle Bermuda: quattro ex detenuti cambiano residenza fiscale

 La chiusura definitiva della tristemente nota prigione di Guantanamo comporta anche una importante conseguenza dal punto di vista tributario: infatti, rimane aperta la questione relativa alle nuove residenze fiscali a cui devono essere indirizzati gli ex detenuti del carcere, ormai non più considerati come “combattenti nemici”. Un primo passo in questo senso era stato fatto dal governo svizzero, il quale si era dichiarato disponibile ad accogliere questi soggetti; il luogo ideale era stato individuato proprio nel cantone di Ginevra. L’inizio era stato dunque più che incoraggiante, dato che la diplomazia ha cominciato da subito a funzionare bene, col momento clou rappresentato dalla visita ufficiale, in territorio elvetico, dell’emissario statunitense incaricato della chiusura del carcere di Guantanamo. Ma le prospettive e le aspettative sono state incredibilmente disattese: all’improvviso è sceso il silenzio tra le parti, così come la riservatezza, una sorta di segreto bancario diplomatico. Il motivo di questo silenzio è presto detto: la vicenda che ha coinvolto Ubs e il fisco statunitense ha finito per prendere il sopravvento, condizionando in maniera diretta qualsiasi iniziativa che fosse diretta in ambiti diversi, come è appunto questa modifica delle residenze fiscali.

 

Usa: una tassa contro il cibo spazzatura

 Junk food o cibo-spazzatura, gli esempi sono tanti: patatine fritte, dolciumi ripieni di creme e cremine, salse come ketchup e senape, mega hamburger ripieni di tutto di più e òla lista potrebbe continuare all’infinito. Piu’ della meta’ dei cittadini statunitensi, secondo quanto rivelato da un sondaggio pubblicato Los Angeles Times, ha detto di essere favorevole a una tassa sul cibo di cui sopra. Alla stessa domanda in aprile aveva risposto di si’ il 53%, il consenso su un’eventuale tassa sulle bibite gassate e’ cresciuto dal 46% al 53%.

Uno studio appena pubblicato dall’Urban Institute di Washington, sostiene che la tassa e’ necessaria per poter combattere l’obesita’ chati ma soprattutto l’America. Ogni anno infatti l’eccessivo peso miete 100 mila vittime l’anno e ha costi sanitari di ben 200 miliardi di dollari.

L’ obesità è un fattore di rischio per la salute, tipica delle società del benessere. Gli obesi hanno una massa di tessuto adiposo eccessiva, con indice di massa corporea maggiore di 30. Questo status aumenta la possibilità di disfunzioni cardiocircolatorie, diabete, problemi alle articolazioni, ictus e sindrome da apnea notturna.

Compensazione F24 con saldo zero: le sanzioni per mancata presentazione

 Il modello F24 per la compensazione di crediti maturati con debiti fiscali deve essere sempre presentato, anche quando questo presenta un saldo pari a zero. A ricordarlo è l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2009, sottolineando come i contribuenti che non presentino il modello F24 con saldo zero possono comunque “ravvedersi” potendo tra l’altro contare su una riduzione delle sanzioni, rispetto a quelle massime, nel caso in cui il ravvedimento avvenga entro il termine di un anno. Il modello F24 con saldo zero, infatti, deve essere presentato sempre e comunque, anche in presenza di saldo zero, in quanto tutti gli Enti devono venire a conoscenza sia dei versamenti a debito effettuati, sia di quelli a credito compensati; solo in questo modo, infatti, l’Agenzia delle Entrate potrà attribuire le somme versate e compensate agli Enti spettanti.

San Marino e le prime ammissioni sull’evasione fiscale

 L’ultima relazione che la Banca Centrale di San Marino ha provveduto a consegnare al governo è stata finalmente improntata al realismo. Sono due, in particolare, le ammissioni che si notano maggiormente nel testo: anzitutto, il fatto che si cominci ad ammettere che l’economia locale riesce a sopravvivere in buona parte grazie all’evasione fiscale e, inoltre, che questa stessa evasione è da considerarsi come reato anche nella piccola repubblica. In questo modo verrebbe meno uno dei cavilli su cui si basa la magistratura sanmarinese per respingere le diverse rogatorie internazionali, vale a dire il fatto che non sia reato rubare su tasse e tributi. Il documento porta la firma di Luca Papi, il banchiere su cui il governo ha puntato molto per sostenere l’immagine e la credibilità internazionale di San Marino. Appare ovvia la pubblicazione di questo rapporto in un momento simile: la piccola repubblica, infatti, avverte sempre più il fiato sul collo del fisco italiano, col ministro Giulio Tremonti che ha posto in essere una vera e propria unità per indagare sui contribuenti italiani che hanno finora prediletto l’off-shore. Ma anche prima dell’intervento italiano, c’era stata l’operazione della procura di Forlì, con numerose indagini sulle banche sanmarinesi.

 

Yacht e auto di lusso nel mirino della Gdf

 Dopo i tanti controlli sulle coste italiane svolti dalla Guar­dia di Finanza tra il primo luglio a ferragosto, sono venuti a galla 36 milioni di euro più 13 milioni di Iva sottratti al Fisco da 44 evasori totali.

Spiagge, ristoranti hotel e non solo. Come qualcuno può immaginare, nel mirino della Gdf sono finiti anche numerosi vip. Nei mil­le proprietari di yacht e imbarcazioni di lusso controllati, e 13.673 persone trovate al­la guida di auto di lusso é emersa una sproporzione fra beni posseduti e redditi dichia­rati. Differenza che risulta considerevole.

Di questi – afferma la GdF – sono stati selezionati quelli a più alto rischio di evasione, cioè quelli relativamente ai quali è stata riscontrata una sproporzione fra i beni posseduti e i redditi dichiarati in misura superiore a 100.000 euro.

Compensazione fiscale: sanzioni più aspre per i crediti inesistenti

 A partire dalla data del 29 novembre 2008, sono entrate in vigore nuove norme e nuove disposizioni in materia di compensazione dei contributi e delle imposte effettuate con crediti inesistenti. Nel dettaglio, le nuove norme innalzano le sanzioni previste per tale tipologia di violazione e di illecito; la sanzione parte dal 100% e fino al 200% dell’importo portato in compensazione in maniera illegittima in quanto relativo a crediti fiscali mai maturati; in ogni caso, la sanzione è fissa al valore massimo, ovverosia al 200% del credito portato in maniera illegittima in compensazione nel caso in cui, nell’arco di un anno solare, si compensino crediti inesistenti per un importo superiore ai cinquantamila euro. L’inasprimento delle sanzioni è quindi tale da scoraggiare le compensazioni di crediti inesistenti effettuate con il modello F24; e proprio per le compensazioni indebite oltre i 50 mila euro, l’Amministrazione finanziaria ha tra l’altro molto tempo per rilevare ed indagare su tali operazioni illegittime e fraudolente.