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Turisti: tassa sull’informazione a Bolzano

A Prato Isarco in provincia di Bolzano ristoratori e baristi si dicono esasperati a causa dei turisti. Ma come, potrebbe obiettare qualcuno, i turisti sono il “pane” di costoro, l’albero da cui cogliere il frutto del loro guadagno. Sicuramente, ma quando la maleducazione é troppa, allora occorre prende dei rimedi.

Da quando abbiamo scritto sulla lavagna con un bel gessetto che le informazioni costano 0,50 cent, i turisti ci lasciano in pace – affermano dal Bar Bistrò centrale di Prato Isarco -. E non venite a dirci che siamo scorbutici e scontrosi perchè non è vero. La nostra è esasperazione pura. A Ferragosto poi, è stato allucinante. Siamo esasperati da chi accosta con la macchina e poi col finestrino abbassato si mette ad urlare a squarciagola per chiedere informazioni e mai nessuno che scenda per una consumazione o che magari ringrazi prima di accelerare.

I clienti quando sentono gli urlatori – continuano dal bar – spesso fanno un salto sullo sgabello. Non riescono a leggere il giornale, non riescono a sorseggiare il bianchetto, non riescono a scambiare due parole e allora un bel giorno abbiamo deciso di far pagare le nostre informazioni.
Un comportamento discutibile quello dei proprietari di bar e ristoranti, ma sicuramente comprensibile.

Non é molto d’accordo Dado Duzzi, presidente dell’Azienda di Soggiorno:

Se a Prato Isarco proprio non vogliono dare “spiegazioni” allora che scrivano il classico cartello “Qui non si danno informazioni” ma per piacere, che non si mettano a chiedere 0,50 cent anche perchè poi che fanno, la ricevuta? Se andiamo avanti così va a farsi benedire l’ospitalità, la gentilezza ed il volto gentile dell’Alto Adige.

Ci sembra una soluzione più che giusta. Ma i turisti maleducati si fermeranno di fronte a tale cartello?

Ma non solo tassa sull’informazione, anche ticket pipì: mesi fa alcuni ristoranti e bar di Piazza Walther e del centro storico stanchi delle file davanti ai loro locali di turisti in attesa di fare pipì, avevano proposto provocatoriamente di introdurre un ticket sul wc, cosa che però già succede in alcune località turistiche italiane.