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Compensazione fiscale: sanzioni più aspre per i crediti inesistenti

A partire dalla data del 29 novembre 2008, sono entrate in vigore nuove norme e nuove disposizioni in materia di compensazione dei contributi e delle imposte effettuate con crediti inesistenti. Nel dettaglio, le nuove norme innalzano le sanzioni previste per tale tipologia di violazione e di illecito; la sanzione parte dal 100% e fino al 200% dell’importo portato in compensazione in maniera illegittima in quanto relativo a crediti fiscali mai maturati; in ogni caso, la sanzione è fissa al valore massimo, ovverosia al 200% del credito portato in maniera illegittima in compensazione nel caso in cui, nell’arco di un anno solare, si compensino crediti inesistenti per un importo superiore ai cinquantamila euro. L’inasprimento delle sanzioni è quindi tale da scoraggiare le compensazioni di crediti inesistenti effettuate con il modello F24; e proprio per le compensazioni indebite oltre i 50 mila euro, l’Amministrazione finanziaria ha tra l’altro molto tempo per rilevare ed indagare su tali operazioni illegittime e fraudolente.

Le sanzioni pesanti, infatti, possono scattare fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello in cui il contribuente, in maniera illegittima, ha effettuato la compensazione dei debiti con i crediti fiscali inesistenti. La compensazione dei contributi e delle imposte, lo ricordiamo, è uno strumento comodo e vantaggioso per il contribuente che vanta dei crediti fiscali “reali” al fine di pagare, compensandoli, i debiti fiscali maturati. In particolare, la compensazione può essere effettuata compensando i debiti fiscali con crediti dello stesso tipo, ad esempio l’IVA, l’IRPEF, l’IRAP o l’IRES, ma riguardanti differenti anni di imposta.

Oppure con la compensazione si può fruire dei crediti fiscali per il saldo di debiti fiscali di qualsiasi altro tipo: ad esempio, un contribuente che vanta un credito IRAP lo può sfruttare per saldare un debito fiscale come ad esempio le addizionali regionali, l’imposta comunale sugli immobili o i contributi previdenziali sempre utilizzando l’F24 come modello di trasmissione anche quando il saldo tra crediti e debiti è pari a zero. Il saldo pur tuttavia, non può essere negativo, e di conseguenza si possono portare a compensazione solo crediti fiscali fino ad annullare gli importi a debito dovuti al Fisco.

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