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Compensazione imposte: attenzione ai crediti Iva

Siamo entrati nel vivo per quel che riguarda la presentazione di Unico 2010 e la liquidazione delle imposte, ma per il versamento delle tasse occorre fare molta ma molta attenzione ad avvalersi della compensazione, specie per quel che riguarda i crediti sull’imposta sul valore aggiunto (Iva). A ricordarlo è l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2010 visto che proprio dall’inizio del corrente anno occorre seguire una specifica procedura per portare in compensazione i crediti Iva superiori al livello dei 10 mila euro. In tal caso, infatti, occorre prima presentare la dichiarazione e poi avversi della compensazione solo a partire dal giorno 16 del mese successivo; in più, se il credito Iva è superiore ai 15 mila euro occorre altresì che nella dichiarazione venga apposto dai soggetti abilitati il visto di conformità. In generale il credito di imposta con il meccanismo della compensazione permette di poterlo sfruttare per il versamento di importi a debito.

Nello specifico, il contribuente può compensare imposte dello stesso tipo a patto che siano riferibili a differenti esercizi; ad esempio, si può portare in compensazione un credito Irpef a valere sul 2009 con l’acconto Irpef dovuto per l’anno di imposta 2010. Oppure il credito di imposta si può portare in compensazione con qualsiasi altro tipo di debito fiscale; questo significa, ad esempio, che con un credito Irap o Irpef si possono andare a compensare i contributi previdenziali, le addizionali oppure l’imposta comunale sugli immobili, fermo restando che l’operazione va effettuata con il modello F24 dove occorre opportunamente indicare nelle apposite sezioni i debiti fiscali ed i crediti di imposta da portare in compensazione.

In ogni caso, il credito da portare in compensazione non deve mai superare il debito fiscale da saldare; dopo aver effettuato l’operazione, infatti, in presenza di un credito di imposta eccedente il contribuente può o chiedere il rimborso, oppure utilizzare lo stesso credito eccedente in futuro per ulteriori compensazioni fiscali.