Sanzioni Imu 2013

Dell’Imposta Municipale Unica (Imu) si sta parlando quasi allo sfinimento, ma cosa succede se si effettua il pagamento in ritardo? Ogni singolo ritardo, visto che ve n’è può essere più d’uno, determina le differenze tra le conseguenze possibili, visto che pochi giorni rendono praticamente irrilevanti le sanzioni pecuniarie, mentre queste ultime rimangono tutto sommato contenute nel caso di un anno di sforamento (vedi anche Sanzioni della dichiarazione Imu).

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Accordo tra Regno Unito e Isola di Man contro l’evasione fiscale

I cittadini britannici che hanno nascosto i loro risparmi nell’Isola di Man, uno dei tanti paradisi fiscali disseminati in tutto il mondo, avranno ora tre anni di tempo per sanare la loro situazione tributaria: il rischio, in caso contrario, è quello di subire delle sanzioni pecuniarie superiori al 200% di quanto non è stato pagato. Si tratta dell’ennesimo tentativo del governo di Londra di ridurre l’annoso problema dell’evasione fiscale (vedi anche I nuovi accordi fiscali di Jersey, Guernsey e Isola di Man). L’accordo tra l’esecutivo di Sua Maestà e il centro offshore prevede uno scambio automatico di informazioni di rilevanza finanziaria per quel che concerne i contribuenti.

Ravvedimento operoso Iva 2012

Quando si omette di pagare l’Imposta sul Valore Aggiunto oppure lo si da in maniera non sufficiente, ecco che subentra il cosiddetto ravvedimento operoso: quando si ha a che fare con l’Iva, in particolare in relazione all’anno attualmente in corso, bisogna verificare a quali periodi temporali si riferiscono le omissioni e le carenze appena menzionate. In effetti, il calcolo del ravvedimento dallo scorso 6 luglio, quasi un anno fa, prevede una scadenza di quattordici giorni da rispettare, in modo da beneficiare della sanzione pecuniaria ridotta fino allo 0,20% per ogni singolo giorno di ritardo.

Rc Auto: più controlli dal maxi-emendamento

Il settore della Rc Auto suscita sempre polemiche a non finire, soprattutto per i rincari e gli scarsi controlli: la Legge di Stabilità contiene delle norme che disciplinano anche questa fattispecie, ma cosa si prospetta di preciso per il futuro più immediato? L’impegno che è stato assunto riguarda proprio i controlli, i quali dovrebbero essere più accurati e minuziosi, visto che moltissime vetture nel nostro paese (circa tre milioni e mezzo) viaggiano senza assicurazione. Questa situazione e le continue truffe sono alla base, secondo l’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) degli aumenti tariffari che vanno a colpire gli automobilisti.

Agevolazioni fiscali per mancato pagamento tributi

Il mancato pagamento dei tributi costa caro al contribuente visto che la sanzione massima applicabile da parte del Fisco è pari a ben il 30% del dovuto. Pur tuttavia, sotto opportune condizioni il contribuente può sanare la propria posizione, a meno che non siano già scattati i controlli, con atto già recapitato, avvalendosi del ravvedimento operoso. Il ravvedimento operoso è un istituto che permette di pagare le tasse in ritardo avvalendosi di sanzioni decisamente più leggere rispetto a quella massima del 30% che, chiaramente, è in tutto e per tutto una stangata specie se le cifre in gioco dovute al Fisco sono alte.

Evasione fiscale: i controlli sulle imprese apri e chiudi

Uno dei “trucchetti” attraverso il quale le imprese tutt’altro che oneste evadono il Fisco è quello relativo alle cosiddette aziende “apri e chiudi”, ovverosia imprese che di norma cessano l’attività entro un anno magari dopo aver portato avanti un core business, se così possiamo dire, basato solo sull’emissione di fatture false. Queste imprese fittizie vengono comunemente definite come “cartiere”, proprio perché producono fatture legate a transazioni inesistenti su beni e servizi. Ebbene, grazie ad un apposito Decreto Legge, il numero 78 del 31 maggio del 2010, l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha ora più margini di manovra per poter andare a scovare, controllare e sanzionare, spesso anche con rilevanze e risvolti di natura penale, queste imprese che a volte sono “apri e chiudi”, ed altre volte in perenne perdita agli occhi del Fisco.

Unico 2011: tasse e mancato pagamento, le nuove sanzioni

Con l’entrata in vigore della Legge di Stabilità 2011 sono cambiate le percentuali delle sanzioni previste per chi paga le tasse in ritardo. Quindi i contribuenti, compresi quelli di Unico 2011, che non salderanno nelle prossime settimane gli importi dovuti al Fisco nei termini previsti, dovranno mettere in conto l’applicazione delle sanzioni con le seguenti percentuali da ravvedimento operoso. In caso di ravvedimento breve, ovverosia in caso di saldo delle tasse entro un ritardo pari a 30 giorni, la sanzione è pari ad un decimo di quella massima; essendo la sanzione massima al 30%, ne consegue che la sanzione da ravvedimento breve è pari al 3%. In caso di ravvedimento lungo, ovverosia in caso di ritardo superiore ai 30 giorni, allora la sanzione si innalza ad un ottavo di quella massima, il che significa che è al 3,75%. Ricordiamo che il termine ultimo di fruizione del ravvedimento lungo è quello in corrispondenza del quale il contribuente presenta la dichiarazione relativa all’anno di imposta nel corso del quale la violazione è stata commessa.

Tasse e tributi: riscossione coattiva in forte crescita

Nel 2005 in Italia il gettito da riscossione coattiva si era attestato a 3.800 milioni di euro, mentre nel 2010, andando a segnare un rialzo del 133,5%, si è attestato a quasi 8,9 miliardi di euro. A rilevarlo è stata la Cgia di Mestre nel mettere in evidenza come questi risultati, chiaramente buoni per l’Erario, non siano stati conseguiti solo attraverso un miglioramento dell’efficienza da parte della macchina della riscossione, ma anche attraverso recenti modifiche normative che hanno introdotto un inasprimento delle misure cautelari accompagnate anche da misure che sono risultate essere particolarmente invasive. Per questo, secondo la Cgia di Mestre, sorge la necessità per cui le misure cautelari, applicate nell’ambito delle procedure per la riscossione di tasse e di tributi, debbano essere proporzionali a quelle che sono le somme non versate da parte del contribuente.

Irlanda: il Fisco pubblica online i nomi degli evasori

Gli evasori fiscali irlandesi sono sicuramente tra i più perseguitati d’Europa: il Fisco della nazione britannica (l’agenzia nazionale si chiama Irish Tax & Customs) ha infatti deciso di proseguire nella sua pubblicazione dell’elenco dei nomi dei contribuenti meno virtuosi, una sorta di deterrente contro chi cerca di sfuggire a tasse e imposte. Anzi, l’amministrazione finanziaria di Dublino è solita rendere noti i profili completi e dettagliati di questi soggetti, con tanto di nomi, cognomi e molte altre informazioni utili, quali l’indirizzo, l’attività svolta e le somme evase. A questo bisogna poi aggiungere il sistema di sanzioni pecuniarie, un altro strumento volto a contrastare un fenomeno così complicato. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che l’Irlanda vive uno dei suoi momenti finanziari più difficili della storia: la crisi economica si è ripercossa violentemente sul territorio celtico e dunque sono mutati anche gli atteggiamenti degli evasori.

Compensazione Iva: controlli e recuperi si spostano a Venezia

In materia di compensazioni sull’imposta sul valore aggiunto (Iva), ed in particolare sui controlli e sulle irregolarità, la macchina amministrativa dell’Agenzia delle Entrate si sposta ufficialmente presso il Centro operativo di Venezia, che per l’occasione è stato oggetto di un restyling. A darne notizia nella giornata di ieri, mercoledì 30 marzo 2011, è stata proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato a seguito di un provvedimento che è stato firmato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate. I controlli riguardano le verifiche sui crediti Iva annuali ed infrannuali che vengono portati in compensazione, per importi sopra il livello dei 10 mila euro, senza passare per i canali telematici dell’Amministrazione finanziaria dello Stato. Una volta effettuate le verifiche, e riscontrate le irregolarità nelle operazioni di compensazione, il Centro operativo di Venezia ha altresì la competenza di poter sia emettere per questi crediti degli atti di recupero, sia andare a gestire per tali somme l’iscrizione a ruolo e la gestione dei versamenti in sede di acquiescenza.

Categorie IVA

Fisco e contribuenti: sanzioni ravvedimento più care

A partire dal prossimo mese di febbraio, per “fare pace” con il Fisco i contribuenti, in termini di sanzioni da pagare per sanare la propria posizione, dovranno sborsare un po’ di più. A darne notizia è FiscoOggi.it, il Quotidiano telematico dell’Agenzia delle Entrate, nel precisare al riguardo come il regime maggiorato, per quel che riguarda le sanzioni, scatterà a partire dal prossimo 1 febbraio 2011 così come previsto nell’ultima “Finanziaria“, ovverosia la Legge di Stabilità. Nel dettaglio, per il ravvedimento, quando ci sono le condizioni per potersene avvalere, dall’1 febbraio prossimo sui pagamenti in ritardo entro trenta giorni la sanzione passa da un dodicesimo di quella massima, pari al 30%, ad un decimo; il che significa che c’è un “rincaro” dal 2,5% al 3%. Aumentano anche le sanzioni da ravvedimento lungo, ovverosia con ritardi oltre i 30 giorni; in tal caso, infatti, la sanzione “rincara” dal 3% al 3,75%.

Unico 2010, ancora pochi giorni per gli ultimi ravvedimenti

Dicembre, tempo di feste, di cene abbondanti, ma anche di ravvedimenti fiscali: con la fine dell’anno, infatti, scadrà anche l’ultimo termine messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per mettersi in regola con la mancata presentazione del modello Unico 2010. L’invio del documento mediante la modalità telematica è la soluzione a questa carenza e può essere adottata da tutti i contribuenti coinvolti, siano essi persone fisiche, società di persone, intermediari abilitati, soggetti Ires, ma tutti accomunati dal fatto di non aver presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza dello scorso 30 settembre. Ovviamente, il ravvedimento in questione prevede il pagamento di una multa in denaro, dunque bisognerà ricordare, all’atto dell’invio, di versare i ventuno euro di sanzione attraverso l’F24, mentre per le altre violazioni esistono ulteriori pagamenti.

Evasione fiscale: Campania, due indagini fruttano un milione di euro

Recupero da evasione fiscale, nella Regione Campania, per un totale di un milione di euro, attraverso due distinte indagini a Salerno; una, in particolare, ha riguardato un nullatenente con l’elicottero, e l’altra un pizzaiolo con il reddito rigorosamente “doppiozero”. Questo è quanto ha rivelato con un comunicato ufficiale la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania nel precisare che l’indagine sul nullatenente con l’elicottero è stata portata avanti dal Fisco attraverso l’accertamento sintetico, mentre l’altra si è basata sull’analisi, da parte degli “007” del Fisco, di forniture di farina in nero. Nel dettaglio, a carico di un contribuente il Fisco ha rilevato, a fronte della dichiarazione alle Entrate di redditi irrisori o nulli, il possesso di un elicottero, ma anche un’auto fiammante ed una casa lussuosa. Di riflesso, l’Agenzia delle Entrate ha ricostruito il reddito del contribuente evasore fiscale dall’anno 2005 al 2008 accertando oltre 285 mila euro di evasione e quasi 94 mila euro di tasse evase.

Ravvedimenti, ancora una settimana per la regolarizzazione

C’è una data ben precisa che i contribuenti ancora non in regola con i versamenti fiscali devono segnare con un bel cerchio rosso: in effetti, tutti quei soggetti che non hanno provveduto a tale adempimento entro lo scorso 16 novembre avranno ora una settimana per regolarizzare la loro situazione, ovviamente soltanto nel caso in cui essi siano obbligati al pagamento in forma unitaria dei contributi coinvolti. Il riferimento va anche a coloro che non hanno posto in essere dei versamenti in misura sufficiente a quanto richiesto dall’amministrazione finanziaria. Il ravvedimento avverrà in un modo ben preciso: le imposte e le ritenute saranno infatti incrementate di valore dagli interessi legali, oltre che dalla consueta sanzione pecuniaria in forma ridotta (la misura è pari al 2,5%).