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Agevolazioni fiscali per mancato pagamento tributi

Il mancato pagamento dei tributi costa caro al contribuente visto che la sanzione massima applicabile da parte del Fisco è pari a ben il 30% del dovuto. Pur tuttavia, sotto opportune condizioni il contribuente può sanare la propria posizione, a meno che non siano già scattati i controlli, con atto già recapitato, avvalendosi del ravvedimento operoso. Il ravvedimento operoso è un istituto che permette di pagare le tasse in ritardo avvalendosi di sanzioni decisamente più leggere rispetto a quella massima del 30% che, chiaramente, è in tutto e per tutto una stangata specie se le cifre in gioco dovute al Fisco sono alte.

Per le violazioni commesse a partire dall’1 febbraio del 2011, tra l’altro, sono variate le percentuali delle sanzioni applicabili per il ravvedimento operoso. Se la regolarizzazione della violazione commessa avviene entro un termine massimo di 30 giorni, allora ci si può avvalere del cosiddetto ravvedimento breve con una sanzione pecuniaria pari a un decimo di quella massima; quindi, il contribuente se la cava con il 3% di sanzione.

Occorre fare attenzione inoltre al fatto che il ravvedimento è un istituto fruibile da parte del contribuente non solo per tasse non pagate, ma anche per tasse già pagate per importi insufficienti, ovverosia inferiori a quanto invece si doveva realmente al Fisco. Oltre i 30 giorni di ritardo, invece, il contribuente può avvalersi del ravvedimento lungo con una sanzione che in questo caso è pari ad un ottavo della massima, al 30%; quindi, in questo caso la sanzione è al 3,75%. Il tutto fermo restando che il ravvedimento è fruibile da parte del contribuente entro e non oltre il termine previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa a quell’anno di imposta in corrispondenza del quale le violazioni sono state commesse. Per approfondimenti sul ravvedimento operoso online, sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, c’è tra l’altro l’Annuario del Contribuente 2011.