Ravvedimento operoso dopo 90 giorni: come funziona

Il ravvedimento operoso è lo strumento che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti italiani per regolarizzare la propria posizione fiscale e contributiva e che permette di risparmiare sulle eventuali sanzioni comminate dal Fisco, evitando al cittadino l’arrivo di un vero e proprio accertamento fiscale sulla sua situazione. 

Ravvedimento operoso: ecco perché conviene

Il ravvedimento operoso, lo strumento che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti per regolarizzare la propria posizione fiscale e contributiva conviene sempre di più agli italiani. Questa procedura offre infatti la possibilità di risparmiare sulle eventuali sanzioni che il Fisco è tenuto a esigere e evita al cittadino l’arrivo di un vero e proprio accertamento fiscale sulla sua situazione. 

Le tipologie di ravvedimento operoso

Vi sono, in essere, due tipi di ravvedimento operoso. Esse sono distinguibili in base al tipo di violazione. Parliamo del Ravvedimento per mancato versamento o del ravvedimento per dichiarazione infedele (oppure oltre i trenta giorni).

Ravvedimento operoso: come ridurre le sanzioni ed estinguere i reati

Regolarizzare le dichiarazioni rese, correggere i propri errori. Conviene? Si. Soprattutto dal primo gennaio 2015, per quanto concerne le nuove regole che disciplinano i rapporti tra Fisco e contribuenti in termini di errori e sanzioni nonché in termini di reati. Reati che si possono evitare o, in casi estremi, alleggerire.

Sanzioni Imu 2013

Dell’Imposta Municipale Unica (Imu) si sta parlando quasi allo sfinimento, ma cosa succede se si effettua il pagamento in ritardo? Ogni singolo ritardo, visto che ve n’è può essere più d’uno, determina le differenze tra le conseguenze possibili, visto che pochi giorni rendono praticamente irrilevanti le sanzioni pecuniarie, mentre queste ultime rimangono tutto sommato contenute nel caso di un anno di sforamento (vedi anche Sanzioni della dichiarazione Imu).

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Tra quattro giorni scade il ravvedimento per l’acconto Iva

Tra quattro giorni esatti scadrà il termine relativo al ravvedimento operoso previsto per l’acconto Iva (Imposta sul Valore Aggiunto): in pratica, il 26 gennaio prossimo rappresenta la scadenza utile per mettere in regola la liquidazione e il versamento dell’acconto che dovesse risultare insufficiente oppure del tutto assente. In questa maniera, l’Agenzia delle Entrate si rivolge alle imprese e a coloro che esercitano arti e professioni in tale regime fiscale. Per concretizzare il ravvedimento, è necessario sfruttare il modello F24 in formato telematico, tanto è vero che esistono ben tre codici tributo da inserire.