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Ravvedimento operoso: come ridurre le sanzioni ed estinguere i reati

Regolarizzare le dichiarazioni rese, correggere i propri errori. Conviene? Si. Soprattutto dal primo gennaio 2015, per quanto concerne le nuove regole che disciplinano i rapporti tra Fisco e contribuenti in termini di errori e sanzioni nonché in termini di reati. Reati che si possono evitare o, in casi estremi, alleggerire.

Tra le nuove misure, funzionali a rendere il contribuente attivo, vi è quella della riduzione delle sanzioni e della estinzione dei reati.

Il contribuente, anche durante un controllo fiscale o una volta verbalizzata la violazione, può validamente correggere gli errori commessi, presentando una dichiarazione integrativa e pagando di sua spontanea volontà le maggiori imposte dovute al Fisco, nonché gli interessi e la sanzione in misura ridotta.

Sono tuttavia escluse da questa agevolazione le contestazioni riguardanti scontrini fiscali e registratori di cassa. La misura:

Come detto, il cittadino che decide di rimediare al proprio comportamento illecito ha uno sconto di pena tanto maggiore, quanto prima si pente. Solo per i tributi dell’Agenzia delle Entrate (ad esempio: tributi diretti, Iva, Irap, e tutte le imposte erariali) è possibile una riduzione della sanzione di:   – 1/7 del minimo se la regolarizzazione avviene entro 2 anni dalla violazione o entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo alla violazione;   – 1/6 se la regolarizzazione avviene oltre i predetti termini;   – 1/5 se la violazione viene accertata dal Fisco e non denunciata spontaneamente dal cittadino.   In caso di omesso pagamento di tributi diversi (ad esempio: sanzioni per violazione del Codice della strada, tributi locali), invece le riduzioni sono:   – 1/10, se il ravvedimento avviene entro 30 giorni;   – 1/9, se il ravvedimento avviene entro 90 giorni dalla violazione o dal termine di presentazione della dichiarazione;   – 1/8, se il ravvedimento avviene oltre i 90 giorni, ma entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione.   Quando poi la violazione costituisca reato, il pagamento spontaneo di tutte le somme dovute all’amministrazione, potrà determinare l’estinzione del reato commesso.