Multe Roma: come pagare quelle dal 2005 in poi

 A Roma le cartelle di pagamento riguardanti le multe inflitte dal 2005 in poi devono essere pagate entro i termini di scadenza, ma in ogni caso, grazie a nuove regole in vigore a seguito dell’emanazione di una Circolare da parte dell’Amministrazione capitolina, è possibile chiederne la rateizzazione. La modalità di pagamento rateale, da richiedere in forma esplicita, comporta l’applicazione di interessi contenuti, pari al 3% annuo; la richiesta deve essere formulata compilando un modulo specifico, presente anche sul sito Internet del Comune di Roma, e deve essere spedita o a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure con invio a mezzo fax. Nel caso in cui la cartella preveda il pagamento di importi legati a multe fino al 31 dicembre 2004, ed importi relativi ad infrazioni dall’1 gennaio 2005, questi ultimi devono essere saldati o entro i termini di scadenza o con rateazione come sopra descritto, mentre per quelli fino al 2004 occorre effettuare una separazione del debito tributario in scia al fatto che su tali multe l’Amministrazione di Roma ha aderito al mini-condono predisposto dal Governo.

Compensazioni in eccesso: con l’F24 ecco i nuovi codici tributo

 Ci sono delle importanti novità per quel che riguarda le comunicazioni che sono state inviate dall’Agenzia delle Entrate a conclusione dell’operazione di controllo automatico messo a punto sulle dichiarazioni dei redditi (in questo senso, assume una notevole importanza l’articolo 36-bis – Liquidazioni delle imposte, dei contributi, dei premi e dei rimborsi dovuti in base alle dichiarazioni – del Dpr 600 del 1973, vale a dire le “Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi”) e relative al maggior uso in compensazione degli importi sottoposti a recupero da parte dei sostituti di imposta: tali compensazioni sono associate all’erogazione del bonus fiscale previsto sin dal 2007 con un decreto specifico, per agevolare la situazione dei contribuenti a più basso reddito e potranno ora contare su tre nuovi codici tributo, i quali sono stati istituiti al fine di versare, tramite il modello F24, le somme dovute in proposito. Per essere più precisi, i tre codici sopracitati sono il 9761, il 9762 e il 9763.

 

Pagare le tasse con le opere d’arte é possibile

 Avete evaso le tasse ma anche lapidato il vostro patrimonio e ora il Fisco vi chiede di reintegrare la vostra posizione fiscale. Niente paura, se mancano i liquidi per pagare le tasse, il debito con il Fisco può essere saldato con un’opera d’arte. Lo consente la legge 512/1982, la cosiddetta “legge Guttuso” che permette di chiudere i conti con l’erario barattando il denaro con opere artistiche.

La legge ha così consentito ai debitori del Fisco di saldare la propria posizione versando allo Stato non denaro bensì opere d’arte: quadri, statue, souvenir, gioielli, reperti archeologici, libri antichi. La legge consente in questo modo allo Stato di acquisire dai privati il patrimonio storico e artistico in loro possesso, per garantirne la tutela e la fruibilità del pubblico.

Dall’IRPEF all’IVA, fino alla tassa sulle successioni e donazioni, per tutto si può far ricorso al dipinto della sala da pranzo.

La Svizzera firma due convenzioni fiscali con Usa e Finlandia

 Il Consiglio federale della Confederazione elvetica ha provveduto ad approvare in maniera definitiva le convenzioni sulla doppia imposizione poste in essere con Stati Uniti e Finlandia: si tratta di due documenti ampiamente revisionati, la cui approvazione segue da vicino l’autorizzazione alla firma secondo quanto disposto dal modello di Convenzione dell’Ocse. I dipartimenti svizzeri delle Finanze e degli affari esteri dovranno ora firmare le intese contenenti la clausola di assistenza amministrativa ampliata. In questo senso, bisogna ricordare che sono già 14 gli accordi negoziati e parafati da parte della nazione europea con altri stati; il passo successivo è l’approvazione della firma. Tra l’altro, è necessario fare anche delle differenze: vi sono infatti clausole che sono state stipulate e firmate (come ad esempio quelle instaurate con Danimarca, Lussemburgo, Francia, Austria, Norvegia e Gran Bretagna), mentre per altre esiste una revisione e, in più, l’autorizzazione da parte del Consiglio federale (tipico esempio è l’accordo tra Svizzera e Messico).

 

Agenzia delle Entrate: un Bando per cessione gratuita apparecchiature informatiche

 A partire dal prossimo 5 ottobre 2009, ed entro e non oltre le ore 11 del 16 ottobre, è aperto un Bando indetto dall’Agenzia delle Entrate finalizzato alla cessione gratuita di apparecchiature informatiche di proprietà dell’Amministrazione finanziaria che non sono più idonee allo svolgimento dell’attività, ma che sono funzionanti e quindi utilizzabili sia da parte degli enti del volontariato, sia da parte delle scuole. Trattasi, nello specifico, di PC portatili dismessi per i quali sarà possibile presentare domanda di accesso al bando per un numero massimo di dieci computer per ogni ente che presenterà richiesta. La domanda da parte degli interessati dovrà essere inviata esclusivamente ad uno specifico indirizzo di posta elettronica certificata dell’Agenzia delle Entrate, e per mezzo di una e-mail certificata che corrisponde, a livello telematico, al classico invio di una raccomandata postale con ricevuta di ritorno.

Usa: cibo per gatti deducibile

 Avere un gatto in casa é sicuramente fonte di gioia e serenità. Si dice addirittura che i gatti “assorbano” le negatività presenti in una casa, addirittura malattie o depressioni (senza conseguenze nocive per il felino). Una cosa é certa, avere un micino che gira per casa regala momenti di tenerezza e soprattutto se avete bambini è facile che rimaniate incantati nel vedere un cucciolo d’uomo che gioca con un micio.

Lo sanno bene gli americani, forse. La Tax Court, l’organo preposto alla giurisdizione fiscale negli Stati Uniti ha consentito, a una coppia di coniugi americani, di dedurre le spese alimentari sostenute per il vitto di gatti randagi presenti vicino al deposito in cui svolgevano la loro attività lavorativa.

Università e fisco: un premio alle tesi di laurea sul diritto tributario

 Scadono il 16 novembre 2009 i termini di partecipazione ad un Bando promosso dall’Agenzia delle Entrate a favore degli studenti universitari che, per l’anno accademico 2008-2009, si sono laureati presentando delle tesi su argomenti legati alla fiscalità nazionale ed internazionale e sul diritto tributario con particolare riferimento alle attività svolte dall’Amministrazione finanziaria. Il premio, che sarà assegnato alle tesi migliori, originali ed innovative, consiste in tre stage della durata di un anno a favore di altrettanti laureati presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate; l’intento è chiaramente quello di agevolare l’interscambio tra mondo e formazione universitaria ed il mondo del lavoro. Per la partecipazione al bando, il candidato dovrà inoltrare la propria tesi di laurea in formato pdf, e dovrà altresì concedere la liberatoria per l’eventuale pubblicazione sul sito istituzionale dell’Amministrazione finanziaria, cosa che comporta la rinuncia ai diritti sulla tesi stessa che, quindi, saranno ceduti all’Agenzia delle Entrate.

La sanatoria su colf e badanti non riesce ancora a ingranare

 I dati relativi alla recente sanatoria su colf e badanti extracomunitari senza permesso di soggiorno confermano una realtà incontrovertibile: a nove giorni dall’avvio della regolarizzazione, il ministero dell’Interno ha diffuso le cifre che si riferiscono all’invio telematico delle domande. Si tratta di una partenza a dir poco lenta, anche se il ministero preferisce utilizzare l’aggettivo “dolce”. Quello che è certo, al di là delle differenze grammaticali, è che il raggiungimento della soglia minima che ci si era prefissati (500.000 domande) è ancora troppo lontano: a maggior ragione è lontano anche l’obiettivo massimo dei 750.000 invii sempre annunciati dal Viminale. Fino a questo momento si possono contare, in effetti, solo 46.095 domande, senza alcuna accelerazione nel ritmo di invio, visto che sin dal primo giorno il trend si è mostrato subito al rallentatore. I moduli scaricati risultano invece 70.779, ma in compenso si può essere soddisfatti del fatto che il riscontro delle ricevute risulta in perfetto ordine.

 

Facebook: utile strumento per il fisco inglese

 Se siete iscritti su Facebook fate attenzione, soprattutto se avete debiti fiscali: lo sa bene un uomo inglese di Rugby, che latitante per non pagare la Council tax (le imposte comunali) e irreperibile al proprio domicilio ha però deciso di registrarsi al social network più in voga del momento. L’evasore è stato contattato da un ispettore dell’ufficio riscossioni e costretto a pagare il debito con l’erario, 1.059 sterline.

Richard Moore, ispettore dell’ufficio riscossioni del Rugby Borough Council, ha infatti provato di tutto per contattare l’evasore: visite a domicilio e avvisi postali, ma era irreperibile.

Fisco e imprese: Confesercenti propone un patto triennale

 Le Associazioni delle piccole e medie imprese, ed in particolare la Confesercenti, per voce del suo presidente, Marco Venturi, chiede al Governo, al fine di uscire dalla situazione di emergenza, di aprire un tavolo di confronto finalizzato all’istituzione di un patto della durata di tre anni che spazi dai consumi al credito passando per il fisco. Il patto, tra l’altro, dovrà servire per fare in modo che molte piccole e medie imprese evitino la chiusura, possano crescere ed innovarsi e possano altresì superare alcuni svantaggi competitivi presenti. Tali richieste, in particolare, sono state formulate dal Presidente della Confesercenti nel corso di un intervento durante il quale è stata presentata una ricerca sul “quadro macroeconomico per l’economia italiana” a cura dell’Ufficio economico dell’Associazione di categoria in collaborazione con il Ref.

Modello Eas: il Fisco in soccorso del no profit

 Il modello Eas, volto a comunicare i dati rilevanti ai fini fiscali degli enti associativi, ha anche l’obiettivo specifico di tutelare gli stessi enti che hanno diritto a godere di queste agevolazioni e a impedirne un uso erroneo. Gli enti associativi, per l’appunto, sono tenuti a presentare tale modello entro il prossimo 30 ottobre; nel caso di difficoltà riscontrate nella compilazione, l’Agenzia delle Entrate si è comunque già impegnata a fornire tutto il supporto necessario e l’assistenza, tramite i vari uffici dislocati nel territorio nazionale. A chi si rivolge questo documento fiscale? Sostanzialmente, l’adempimento riguarda, in questo caso, gli enti associativi di natura privatistica, tra cui le società sportive dilettantistiche e le organizzazioni di volontariato, ai sensi di quanto disposto dalla legge 398 del 1991 (“Disposizioni tributarie relative alle associazioni sportive dilettantistiche”).

 

Gdf: sotto il mirino i gondolieri

 Fece scalpore alcuni mesi fa la notizia di una donna veneziana che, stanca probabilmente del ritardo con cui riceveva l’assegno dal suo ex marito gondoliere, ha deciso per un tiro mancino al pope veneziano. Denunciato dall’ex moglie per aver pagato poche tasse, ecco cosa spinse la Guardia di Finanza a indagare sulla situazione reddituale del gondoliere. Ovviamente situazioni di questo tipo sono contagiose e dopo il malcapitato ex marito, le indagini della Gdf si estesero agli altri gondolieri.

La leggenda narra la storia di due giovani e poveri amanti alla ricerca di un rifugio sicuro per nascondere al paese il loro amore; così questi due giovani si rifugiarono su una barchetta per potersi inebriare di carezze e baci. Ogni famiglia nobiliare aveva le gondole decorate con i colori del Casato e il disegno dello stemma si ergeva sopra lo schienale o sulla copertura che si usava per tutte le gondole. Una figura quindi, quella del gondoliere, contraddistinta da arte e folkore, oggi divenuto accompagnatore di innamorati di tutto il mondo alla scoperta di Venezia.

Controlli fiscali: al via collaborazione Italia-San Marino

 Nella giornata di ieri si è tenuta una riunione tra i tecnici del Dipartimento delle Finanze e del Bilancio della Repubblica di San Marino, e quelli dell’Agenzia delle Entrate per iniziare ad affrontare il tema di una collaborazione tra i due Paesi a livello fiscale riguardo agli italiani che, essendo residenti a San Marino, risultano essere iscritti all’Aire, l’anagrafe dei residenti all’estero. Nel corso dell’incontro, che l’Agenzia delle Entrate ha definito come costruttivo, si è provveduto a gettare le basi per avviare in breve tempo una collaborazione con l’intento di scambiare informazioni sui cittadini italiani che hanno la residenza nella Repubblica di San Marino. Di conseguenza, presto il Fisco italiano dovrebbe entrare in possesso dei dati sui residenti a San Marino in linea con l’azione di contrasto ai “paradisi fiscali”, ovverosia a quella pratica fraudolenta che porta molti contribuenti italiani a dichiarare delle residenze fittizie in Paesi esteri al fine di sfuggire alla tassazione italiana ed avvalendosi, quindi, di regimi fiscali agevolati e privilegiati.

Gli italiani dichiarano al Fisco il 20% in meno di consumi

 I consumi delle famiglie italiane hanno superato di gran lunga i valori che sono stati dichiarati tramite il modello Unico o il 730: la differenza è di ben 20 punti percentuali e si riferisce al livello delle spese relativo al 2007, l’ultimo anno confrontabile in questo senso. Il picco è stato registrato in Calabria, dove la differenza tra consumi reali e quelli effettuati sfiora addirittura il 50%, mentre vi sono percentuali più basse soprattutto al centro-nord (in Lombardia, per esempio, si spende solo il 6% in più di ciò che è stato dichiarato). La media nazionale è comunque del 19-20%. Nelle regioni autonome del Trentino e della Valle d’Aosta, poi, questa discrepanza di valori può essere spiegata anche col fatto che ai contribuenti vengono offerti incentivi per l’acquisto di beni di valore importante.