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Finlandia: multe più salate per i guidatori ricchi

Avete commesso un’infrazione al codice della strada e non sapete più quanti punti avete sulla patente? Male, perchè in questo caso significa che commettete spesso infrazioni. se desiderate sapere quanti punti vi rimangono potete telefonare il numero 848782782, non è un numero verde e la telefonata può essere effettuata solo da apparecchio fisso al costo di una chiamata urbana secondo le tariffe del proprio gestore telefonico.

Sono ormai passati più di 5 anni dall’introduzione della “Patente a Punti”. Si può perdere da un punto a dieci punti, a seconda della gravita della violazione commessa. Ci sono infrazioni da 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8 e 10 punti. Se vengono accertate più infrazioni contemporaneamente la nostra patente può essere ridotta al massimo di 15 punti.

Dal 2003 al 2006 gli incidenti sono diminuiti complessivamente del 10,3%, i morti del 18,8% con 1.311 vittime in meno, mentre i feriti del 12% (studio Asaps, Associazione amici della polizia stradale). Secondo voi lettori, la patente a punti continuerà a portare benefici o occorrono nuovi inteventi per cercare di mettere a freno le stragi sulle strade di cui sentiamo parlare al telgiornale?

Ne sanno qualcosa i finlandesi: più alto è il reddito dichiarato da chi commette l’infrazione, più sale la sanzione. I cittadini del freddo Paese infatti sin dal 1921 se si imbattono in una pattuglia di poliziotti iniziano a sudare freddo. I poliziotti finlandesi infatto, armati di cellulare, inviano il nominativo dell’automobilista all’ufficio locale delle finanze, che a sua volta inoltra i dati reddituali del guidatore e più alto é il reddito, più salata sarà la sanzione inflitta all’automobilista imprudente.

Ammende proporzionate al reddito sono già presenti in Svizzera, Svezia, Germania, Portogallo.

In questo modo si colpisono i redditi dei trasgressori al volante che vengono puniti commisurando la multa, oltre che alla gravità della violazione, ai loro introiti. Così i cittadini di alcuni paesi d’Europa vivono già da anni con il principio della “proporzionalità della multa”.