La Cina introduce una tassa sulle bacchette di legno

In Cina le stanno pensando davvero tutte per sconfiggere un problema importante e pericoloso come l’inquinamento. La qualità dell’aria che si respira nell’ex Impero Celeste è una delle peggiori al mondo, ma il fatto che si voglia andare anche contro le tradizioni più antiche può forse essere un segnale importante (vedi anche La Cina si prepara per una tassa sulle risorse naturali). Il riferimento non può che andare alle famose bacchette di legno, le “forchette” che i cinesi utilizzano per gustare i loro cibi. Il governo di Pechino si è scagliato proprio contro questo innocuo utensile, popolarissimo in tutta la vasta nazione asiatica, ma comunque responsabile del degrado ambientale.

Lo Stato di Washington decide di tassare le biciclette

Anche i ciclisti inquinano? Secondo i legislatori dello Stato di Washington sembra proprio di sì, altrimenti non vi sarebbe nessun’altra spiegazione per la tassa da venticinque dollari che è stata imposta sulle biciclette che ne costano più di cinquecento. Lo stato federale americano ha bisogno di fondi per la propria legge sui trasporti e ha deciso di introdurre questa imposta controversa e discussa. Secondo il Comitato dei Trasporti locale, anche i ciclisti contribuiscono alla circolazione sulle strade, in più la loro elevata respirazione causa un numero maggiore di emissioni di anidride carbonica rispetto a chi guida le autovetture.

Il Comune di Genova inasprisce la tassa sulle slot machine

Il Comune di Genova ha dichiarato apertamente guerra alle slot machine: ecco perché si è deciso anche di introdurre una nuova tassa, superiore rispetto alle versioni precedenti di ben dieci volte, in modo da scoraggiare chiunque voglia puntare sull’azzardo per i propri business (vedi anche Gioco illegale, ecco i codici tributo relativi alle violazioni). La situazione è presto detta. Sette giorni fa erano sufficienti cinquanta euro e un’apposita autorizzazione per mettere questi apparecchi, ma ora si cambia.

La Danimarca abolirà presto la sua Fat Tax

La Danimarca ci ripensa: la tanto acclamata fat tax, la tassa sui grassi saturi, verrà abolita a partire da quest’anno. Si tratta di una misura fiscale che è stata introdotta nel corso del 2011 per contrastare il troppo frequente utilizzo di burro, olio, formaggio, panna e prodotti di crema. I primi dubbi avevano cominciato a serpeggiare già verso la fine dello scorso anno (vedi La Danimarca cambia idea sulla tassazione dei cibi grassi), ma ora c’è anche l’ufficialità. Gli effetti dell’imposta, infatti, non sono stati quelli sperati.

La Scozia sta pensando di tassare le bottiglie di whisky

Amo il mio whisky vecchio e le mie donne giovani amava ripetere l’attore e regista americano Errol Flynn: forse oggi non la penserebbe allo stesso modo, soprattutto dopo aver appreso che questa bevanda alcolica potrebbe essere a breve tassata da parte del governo scozzese. La nazione britannica è infatti la patria del whisky, anche se la maggior parte delle imprese che provvedono alla sua commercializzazione non hanno questa nazionalità. A conti fatti, ben i quattro quinti dell’industria in questione non è localizzata a Edimburgo e dintorni, con 4,2 miliardi di sterline che vengono fatturate in paesi stranieri.

Una class action contro la tassa sui requisiti della Sapienza

Le azioni di classe, o class action che dir si voglia, si stanno diffondendo a macchia d’olio nel nostro paese: una iniziativa interessante che ha a che fare con questo strumento riguarda una tassa che ogni anno gli studenti dell’Università romana della Sapienza devono pagare, vale a dire il tributo che grava sulla verifica dei requisiti (vedi anche Università La Sapienza: rettore propone zero tasse per studenti meritevoli). Di cosa si tratta esattamente? Questo tributo si riferisce alle matricole che, una volta terminato il corso di laurea triennale, vogliono iscriversi ai corsi magistrali.