L’Agenzia delle Entrate interviene sul regime della piccola proprietà contadina

Con la risoluzione 116/E dello scorso 29 aprile, l’Agenzia delle Entrate ha inteso mettere in luce alcune specifiche relative al regime da applicare nell’ambito della piccola proprietà contadina: in sintesi, le conclusioni del documento evidenziano come l’acquisto di un terreno agricolo da parte di una società a responsabilità limitata può godere delle agevolazioni fiscali relative proprio al settore della ppc, vale a dire l’esenzione dall’imposta di bollo e l’applicazione delle imposta di registro e dell’imposta ipotecaria in una quantità fissa. La risoluzione non è importante soltanto ai fini di questo specifico caso, ma anche per comprendere qual è il quadro completo delle agevolazioni fiscali. La norma di riferimento è il decreto legislativo 99 del 2004, il quale ha ricompreso tra i beneficiari delle agevolazioni anche le società agricole, oltre ad aver specificato i benefici finalizzati alla conservazione dell’integrità fondiaria.

 

Il 2009 si apre con un lieve incremento nelle ristrutturazioni edilizie agevolate

Il 2009 si è aperto con un leggero aumento per quel che riguarda le agevolazioni nelle ristrutturazioni edilizie: il centro operativo di Pescara ha infatti comunicato un aumento dello 0,2% rispetto al bimestre precedente (per la precisione si tratta di 41.342 ristrutturazioni) con il mese di febbraio a fare la parte del leone. Un trend di crescita in linea con gli anni passati, ma che fa ben sperare per il futuro. Da cosa deriva questa sorta di “fiducia” nelle ristrutturazioni? Da quest’anno vi è un’importante novità, dato che lo sconto fiscale del 36% va a cumularsi con quello del 20% relativo all’acquisizione di mobili, elettrodomestici a basso consumo e pc, così come è stato previsto dal cosiddetto “decreto salva consumi”, il quale ha fissato questa ulteriore detrazione d’imposta, in cinque rate annuali sugli acquisti effettuati dopo il 7 febbraio 2009. C’è adesso la speranza da parte degli operatori di ampliare il numero dei cantieri, anche se, bisogna sottolinearlo, le ristrutturazioni edilizie richiedono per gran parte dei contribuenti una programmazione economica relativa all’intera famiglia.

 

L’Agenzia delle Entrate indaga su alcune operazioni di Dresdner Bank

Dresdner Bank, una delle principali banche tedesche attive in Italia, non vive sicuramente uno dei suoi momenti più positivi per quel che riguarda i rapporti col fisco. L’Agenzia delle Entrate vuole infatti vederci chiaro su alcune operazioni intraprese dall’istituto teutonico sui titoli Eni e Enel: queste operazioni avrebbero avuto come fine principale quello di provvedere alla riduzione della cosiddetta “tax capability” della filiale italiana. Sono dunque due le operazioni che hanno maggiormente insospettito: la prima risale addirittura al 2004, anno in cui Dresdner Londra comprò 17 milioni di azioni Enel: dopo un mese di detenzione di tali azioni, queste passano alla filiale di Milano e ritornano poi nuovamente nel Regno Unito. Il risultato di questo scambio d’azioni è stato un risparmio del 15% di imposte inglesi sui dividendi. Secondo il Fisco italiano, queste operazioni si trovano proprio al margine della legalità: il confine viene varcato allorquando viene ravvisata l’utilità di elusione fiscale, dato che anche le operazioni finanziarie più complicate devono avere una giustificazione di profitto finanziario.

 

Entra nelle scuole il progetto per l’educazione alla legalità fiscale

Molti istituti scolastici stanno per ricevere il kit denominato “Insieme per la legalità fiscale”, un progetto volto ad educare i ragazzi su importanti valori, tra cui, la consapevolezza che una società equa e sicura necessita di servizi efficienti, oltre che di persone consce dell’importanza del loro contributo. L’iniziativa rientra nel piano di comunicazione intrapreso dall’Agenzia delle Entrate, il progetto “Fisco e scuola”, già attivo da alcuni anni, ha l’intenzione di incentivare i contatti tra i futuri contribuenti e l’amministrazione finanziaria. Le scuole rimangono dunque aperte per scambi di visite, giochi e dibattiti per quel che riguarda i bambini delle elementari, mentre in relazione ai ragazzi più grandi vengono attivate delle simulazioni pratiche di lavoro da affrontare insieme. Nel tempo è cresciuto l’interesse mostrato dagli alunni verso le tematiche fiscali più importanti: quindi, non si tratta solamente di un mero insegnamento su come calcolare le imposte dovute, ma una reale educazione al vivere civile, nel rispetto delle regole, anche quelle fiscali.

 

Sono 46.318 i beneficiari del 5 per mille 2009

È arrivato a 46.318 il numero di soggetti che hanno diritto a beneficiare del cinque per mille 2009: gli elenchi di questa vasta platea di beneficiari è stata pubblicata dall’Agenzia delle Entrate nel suo sito internet ed ora si potrà provvedere alla correzione di eventuali errori di iscrizione fino al 5 maggio. Il numero poc’anzi citato si compone in tale maniera: sono 31.849, quindi una buona fetta del totale, gli enti che svolgono attività di volontariato (onlus, associazioni di promozione sociale…), 421 gli enti di ricerca scientifica e universitaria, 93 le associazioni che operano nell’ambito della salute e 5.855 le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute. Non bisogna poi dimenticare gli 8.100 Comuni, i quali potranno godere del beneficio nel caso le somme ricevute siano utilizzate per fini sociali. C’è però da sottolineare che questa platea, la quale può sembrare molto ampia, è comunque nettamente inferiore rispetto a un anno fa; nel 2008, infatti vi erano oltre 30.000 associazioni in più rispetto alla situazione attuale, quindi si assiste a un calo di quasi la metà dei contribuenti.

 

La Consulta dice la sua sulla tariffa di igiene ambientale

È arrivato finalmente il turno della Corte Costituzionale nell’ambito della questione giuridica riguardante la Tia (Tariffa di igiene ambientale): la Consulta dovrà infatti pronunciarsi sul decreto 546/1992, il quale all’articolo 2 devolve alle commissioni tributarie la competenza per dirimere le controversie concernenti il canone per lo smaltimento dei rifiuti urbani. È proprio questa norma a rappresentare la vera chiave interpretativa di questa particolare tariffa, che, ad esempio, non viene richiamata in alcun modo da altre leggi come il famoso “decreto Ronchi” (22/1997): la Suprema corte ha basato le proprie convinzioni in materia facendo riferimento a questo specifico articolo. Ma nel 2008 la Corte Costituzionale è andata contro questa interpretazione, riconoscendo l’illegittimità ai principi della Costituzione da parte norma in due punti, nello specifico la devoluzione alle commissioni tributarie delle controversie sul canone e le sanzioni degli uffici finanziari anche nei casi in cui esse stesse siano una conseguenza di violazioni di disposizioni non tributarie.

 

L’Erasmus Mundus non rileva ai fini Irpef e Irap

Con la risoluzione 109/E l’Agenzia delle Entrate è voluta intervenire riguardo al trattamento fiscale da applicare alle borse di studio facenti parte del programma universitario Erasmus Mundus: l’Agenzia ha pubblicato il documento, in risposta ad una precisa richiesta di un’Università, precisando che questo programma di studio, il quale prevede la corresponsione da parte del governo italiano di borse di studio finanziate dalla Comunità Europea a cittadini stranieri, è escluso dall’imponibile Irpef e non rileva nemmeno ai fini della determinazione della base imponibile Irap. Quindi, per essere più precisi e dettagliati, possiamo dire che l’ateneo ritiene questi sussidi meritevoli di un regime fiscale agevolato, adducendo come motivazioni principali le finalità istituzionali insite nel programma stesso, che ha il preciso intento di incentivare la promozione della cooperazione e della mobilità internazionale.

 

Il progetto sui capitali offshore di Tremonti all’esame europeo

Una direttiva pubblicata circa un mese fa dal Tesoro statunitense per dettare le regole relative allo scudo fiscale sembra ora mettere in imbarazzo il ministro dell’Economia Giulio Tremonti: secondo questo documento, infatti, quei cittadini americani che intendono regolarizzare i patrimoni all’estero dovranno presentare una domanda indirizzata alla Offshore Identification Unit di Philadelphia. Verranno quindi calcolati gli arretrati del fisco e si potrà scegliere se regolarizzarsi attraverso il versamento del 20% del patrimonio (la percentuale scende al 15% nel caso il denaro sia frutto di un’eredità). Gli Usa dettavano quindi norme così severe in materia fiscale proprio quando stavano nascendo le prime voci circa il progetto del ministro per far tornare i capitali offshore: non sono ancora noti i dettagli del programma, ma il ministero ha già effettuato una simulazione su cui applicare un gettito con una trattenuta pari al 10% dei patrimoni regolarizzati, quindi ben inferiore rispetto alle proposte statunitensi. La decisione se mantenere un’aliquota così bassa o conformarsi alle linee dettate da Bruxelles non appare semplice.

 

Il 30 aprile è il termine ultimo per presentare il modello 730

Mancano ormai pochi giorni alla scadenza per la presentazione del modello 730 al proprio sostituto d’imposta, datore di lavoro o ente pensionistico: il 30 aprile è infatti il termine ultimo entro cui tale documento va presentato da parte di lavoratori dipendenti e pensionati. Ma è bene fare chiarezza riguardo questo modello e i soggetti interessati, dato che molti sono i dubbi avanzati dai contribuenti al riguardo. Anzitutto, vi sono dei soggetti che sono esentati del tutto dalla presentazione del modello 730: tra di essi possiamo citare quei contribuenti che, nel 2008, hanno percepito redditi di solo lavoro dipendente o di pensione da un unico ente; chi ha come sola proprietà la casa di abitazione e relative pertinenze; chi percepisce solo redditi di tipo fondiario (terreni o fabbricati) per una cifra che non supera i 500 euro; chi ha solo un reddito da pensione, del valore non superiore ai 7.500 euro annui, e redditi di terreni non superiori a 185,92 euro; chi ha avuto un reddito complessivo fino a 8.000 euro, somma in cui è incluso un reddito da lavoro dipendente in cui non sono state effettuate le ritenute.

 

Massima semplificazione per i contribuenti minimi

La risoluzione 108/E pubblicata ieri dall’Agenzia delle Entrate è tornata a parlare di “contribuenti minimi”: a norma di tale documento, i contribuenti che sono esonerati dall’obbligo di emettere lo scontrino fiscale (tipici esempi, tra i tanti, possono essere i tassisti e i tabaccai) possono continuare a usufruire di questo esonero nel caso facciano parte proprio del regime dei minimi, a patto però che essi provvedano a certificare i diversi corrispettivi attraverso un apposito registro cronologico. L’intento principale dell’Agenzia è dunque quello di ottenere la “massima semplificazione” per quel che riguarda gli adempimenti relativi ai contribuenti minimi. I dubbi principali che concernono questa categoria di contribuenti sorgono dal fatto che essi, nonostante godano di moltissime agevolazioni fiscali specifiche, come ad esempio l’esonero dagli obblighi di versamento dell’Iva, sono comunque tenuti a rilasciare lo scontrino o la ricevuta fiscale.

 

La “lista nera” dei paradisi fiscali perde ancora i pezzi

Si svuota progressivamente la cosiddetta “black list”, la lista nera che elenca i paradisi fiscali nel mondo: altri quattro stati hanno abbandonato questa lista, per la precisione si tratta di Uruguay, Costa Rica, Malesia e Filippine. Questi paesi, infatti, hanno ottenuto una sorta di riabilitazione da parte del segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, e sono stati inseriti in un’altra lista, quella grigia, che contraddistingue le nazioni che sono disposte a prestare la loro collaborazione, allineandosi agli standard internazionali per quel che riguarda lo scambio di informazioni fiscali. L’annuncio di questa importante notizia è arrivato a margine di un incontro che si è tenuto a Parigi tra lo stesso Gurria e il commissario europeo per la tassazione e unione doganale dell’Unione Europea, Laszlo Kovacs.

 

L’Agenzia delle Entrate chiarisce alcuni punti sul 730/2009

Non c’è dubbio che il modello 730 per la dichiarazione dei redditi abbia destato numerosi dubbi e perplessità nei contribuenti: molte difficoltà sono nate nella comprensione delle detrazioni da effettuare e nelle deduzioni. È proprio per questo che l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con una circolare ad hoc (per la precisione si tratta della circolare 18/E del 21 aprile), la quale ha portato maggiore chiarezza per quel che riguarda gli aspetti principali del modello 730. Elenchiamo ora quelli che sono stati i punti più interessanti affrontati dalla circolare. Anzitutto, molti dubbi erano sorti riguardo i familiari a carico residenti all’estero: come ha spiegato la stessa Agenzia, il contribuente che risiede fiscalmente in Italia e che corrisponde degli assegni alimentari per il sostegno dei familiari a suo carico e che sono invece residenti all’estero, può godere delle detrazioni d’imposta previste nell’ambito degli “altri familiari a carico”. In tal caso, però, egli deve provare che ha inviato le somme tramite la presentazione di un’apposita autocertificazione.

 

Indeducibili i costi di promozione delle aziende farmaceutiche

Sono indeducibili i costi di promozione e rappresentanza per quel che riguarda le aziende farmaceutiche; questa regola vale per quelle spese che sono state sostenute, dunque, per le attività di informazione svolta nei confronti della classe medica. La normativa di riferimento in questo senso è la legge 289 del 2002 (la Finanziaria 2003), la quale ha espressamente ritenuto non deducibili dal reddito di impresa questi costi; la legge si riferisce a quelle spese sostenute per acquistare beni o servizi che sono destinati a soggetti come medici, veterinari, farmacisti, con l’intento di agevolare la diffusione di medicinali o altri prodotti ad uso farmaceutico (rientra pertanto in questo novero l’attività di informazione a livello scientifico che viene usualmente effettuata nei confronti dei medici).