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Massima semplificazione per i contribuenti minimi

La risoluzione 108/E pubblicata ieri dall’Agenzia delle Entrate è tornata a parlare di “contribuenti minimi”: a norma di tale documento, i contribuenti che sono esonerati dall’obbligo di emettere lo scontrino fiscale (tipici esempi, tra i tanti, possono essere i tassisti e i tabaccai) possono continuare a usufruire di questo esonero nel caso facciano parte proprio del regime dei minimi, a patto però che essi provvedano a certificare i diversi corrispettivi attraverso un apposito registro cronologico. L’intento principale dell’Agenzia è dunque quello di ottenere la “massima semplificazione” per quel che riguarda gli adempimenti relativi ai contribuenti minimi. I dubbi principali che concernono questa categoria di contribuenti sorgono dal fatto che essi, nonostante godano di moltissime agevolazioni fiscali specifiche, come ad esempio l’esonero dagli obblighi di versamento dell’Iva, sono comunque tenuti a rilasciare lo scontrino o la ricevuta fiscale.

 


Come hanno precisato i tecnici della stessa Agenzia delle Entrate, se è vero che il regime dei contribuenti minimi è nato col preciso intento di rendere più leggeri gli adempimenti fiscali a loro carico; non avrebbe alcuna logica allora il fatto che coloro che già fruiscono degli esoneri documentali li perdano poi con l’accesso al regime semplificato. Una conseguenza di ciò è che quei soggetti che rimangono esclusi dall’obbligo di rilasciare la certificazione dei corrispettivi e che poi entrano nel regime fiscale semplificato, hanno la possibilità di cumulare tale sgravio fiscale con le altre agevolazioni che sono previste per chi decide di accedere al regime dei minimi.

 

In questo caso, è sufficiente che tali contribuenti effettuino la certificazione dei corrispettivi mediante l’annotazione in un registro cronologico entro il giorno non festivo immediatamente successivo. L’obbligo di registrare i corrispettivi rimane dunque ben saldo, anche perché esso consente di monitorare in maniera adeguata i ricavi del contribuente e di verificare se supera il limite dei 30.000 euro (tetto massimo al di fuori del quale non si può più rimanere all’interno del regime dei contribuenti minimi).