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Contribuente minimo: regime e fattura

La finanziaria 2008 ha introdotto il nuovo regime dei contribuenti minimi. Innanzitutto occorre chiarire chi sono costoro per poi capire se si possa applicare o meno il regime del contribuente minimo. Il contribuente minimo é la persona fisica che:

– esercita attività di impresa, arte o professione che nell’anno solare precedente ha conseguito ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000 euro;
– non ha effettuato cessioni all’esportazione, o operazioni assimilate ;
– non ha sostenuto spese per lavoro dipendente o per collaboratori;
– non ha acquistato, nei tre anni precedenti, beni strumentali di valore complessivo superiore a 15.000 euro.

Quali sono le principali esenzioni a favore del contribuente minimo?

– esenzione dalla tenuta dei registri ai fini IVA;
– esonero dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili anche ai fini delle imposte sul redditi.
– esonero dalla compilazione e presentazione degli studi di settore;
– esenzione IRAP;
– Applicazione dell’imposta sostitutiva con aliquota 20%
– Indetraibilità dell’IVA sugli acquisti
– Applicazione del “principio di cassa” per la determinazione del reddito.

Chi aderisce al regime dei contribuenti minimi deve indicare in fattura la dicitura “operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008”. Non deve indicare l’IVA in fattura e l’IVA sulle fatture di acquisto deve essere detratta quale costo dell’attività.

Ecco un esempio di fattura che emette il contribuente minimo:

Supponiamo che il nostro imprenditore deisderi emettere una fattura netta di 1500 euro. Nella fattura ci sarà un 4% di contributo previdenziale e la ritenuta d’acconto deve essere calcolata anche su questo contributo del 4%:

Compenso 1802,88 €
C.P. 4% 72,12 €
Totale 1875,00 €
R.A. 20% 375,00 €
Netto 1500,00 €

Imposta di bollo 1,81 euro

Un chiarimento rilevante fornito con la circ. Agenzia delle Entrate 28.1.2008 n. 7 (§ 6.4, quesito a) riguarda l’obbligo di assoggettare all’imposta di bollo (1,81 euro) le fatture emesse dal contribuente minimo, se di importo superiore a 77,47. Sono, invece, esenti da bollo le fatture riguardanti gli acquisti intracomunitari e le operazioni per le quali il contribuente minimo assume la veste di debitore di imposta (ad esempio acquisti soggetti al reverse charge).

35 commenti su “Contribuente minimo: regime e fattura”

  1. nel regime dei minimi, se fatturo un’azionda negli Stati Uniti per una consulenza, cosa devo mettere in fattura?

  2. Gentilissima, sono un contribuente minimo.
    l’ azienda a cui ho prestato collaborazione di lavoro mi risarcisce completamente le spese. Domanda: nella fattura che emetterò il mio compenso pattuito farà cumulo con le spese, quindi andrò a versare la quota INPS anche sulle spese cosi dicasi per la ritenuta di acconto ?
    Mi sembra assurdo che il mio compenso X ese. 3000 euro al mese,
    affitto macchina 1500, spese varie 500 euro, io fatturo 5000 euro, cosi facendo arrivo subito alla quota max di 30.000 euro/anno.
    Io la fattura la compilerei cosi: 3000
    inps 4% 120
    totale imponibile 3120
    ritnuta acconto 20% 624
    I° totale avere 2496

    spese sostenute 2000
    II° totale avere 4496
    Grazie per il consiglio.

  3. Non credo debbano essere inseriti nella fattura compenso le sue spese di 1500 e 500 euro, anche perchè da quanto ho capito tali somme hanno rappresentato per lei dei costi (e non dei ricavi) che poi semplicemente le sono stati rimborsati.

  4. Emissione fattura contribuente minimo
    ———————————————————-
    Il mio contratto recita così: “Il Corrispettivo per l’opera che il Professionista renderà viene stabilito in Euro 1000,00 da corrispondere AL NETTO delle ritenute fiscali e previdenziali previa emissione di regolare fattura”
    Sono un contribuente minimo… come devo emettere fattura?
    Mi è stato suggerito:

    1262,62 +
    50,50 4% inps
    ————————
    1313,12 –
    262,62 20%
    ———————–
    1050,50 (in quanto 50,50 per ritenute previdenziale considerate al netto)
    + imposta di bollo 1,81

    E’ corretto? Grazie per il supporto
    Cordiali saluti

  5. Salve!
    Devo emettere una fattura per un servizio che ho fornito, e per fare un esempio l’importo netto che mi deve il datore di lavoro è di 100 euro. Devo capire come ricadere su questo importo dopo avere detratto inps(?) e ritenuta d’acconto (?) senza iva chiaramente perché sono al regime dei minimi contribuenti.
    Mi potete aiutare per favore?
    Forse devo fare come ha fatto Donatella?
    Grazie.

  6. salve, io ho una partita iva col regime dei minimi. l’azienda mi versa oltre al 4% anche la ritenuta d’acconto del 20%
    ora io vorrei sapere quel 20% che mi versal’azienda andra’ a coprire totalmente la mia imposta sostitutiva che e’ appunto il 20%?
    per capirci io dalla mia fattura dovro’ togliere solo i contributi quindi circa il 26% per avere il mio netto oppur devo togliere il 46% ??
    spero di essere stata chiara
    grazie mille

  7. La pregherei di rispondermi anche sull’e-mail: [email protected]

    Sono un nuovo contribuente minimo e pertanto devo fatturare le mie entrate senza iva.
    Ma se devo fatturare ad una ditta soggetta ad iva (tra l’altro, mi richiede la fattura con iva), come devo fare?
    Faccio regolarmente la fattura con Iva e con Ritenuta d’acconto?
    Se si, dovrò emettere due tipi di fattura, uno senza Iva ed un altro con Iva.

    Grazie per la vs. disponibilità

  8. chi è nel regime dei minimi fattura SEMPRE senza IVA, a qualunque azienda. La ritenuta d’acconto invece c’è sempre se si fattura a un’impresa, non c’è se si fattura a un privato.

  9. Salve, sono un web designer che stà per prendere la piva a regime dei minimi. ho parlato con un commercialista per avere un idea di spesa ma mi ha detto cose differenti da quelle che ho letto, vi prego gentilmente di darmi una delucidazione (poi chiamerò anche l’agenzia delle entrate).

    Credevo, da quello che ho letto, che i contributi previdenziali fossero compresi nell’aliquota del 20% che pago sul reddito, invece secondo il commercialista io dovrei pagare quell’aliquota del 20% + un ulteroriore aliquota del 21% per la INPS se mi iscrivo alla camera di commercio, o del 27% se applico la “gestione separata” o del 18% se applico la gestione separata ed ho anche un lavoro dipendente…

    e sinceramente in questo caso non riesco a capire dove sia il vantaggio del regime dei minimi se alla fine dei conti devo versare circa il 40% di quanto incasso…

    Grazie mille.

  10. Buongiorno, ho una ricevuta per prestazione occasionale rilasciatami da lavoratore autonomo non soggetto ad IVA. Devo applicare la marca da bollo da € 1,81?
    La somma lorda è di € 93,75
    La ritenuta 20% è di € 18,75
    Per un corrispettivo netto di € 75,00
    Per il limite di € 77,46 sopra il quale viene applicata la marca da bollo, tengo in considerazione € 93,75 o il netto pagato di € 75,00?
    Grazie mille e saluti.

  11. Vorrei aprire una Partita IVA in regime dei Minimi ed ho una proposta di lavoro a progetto. L’importo delle Retribuzioni che riceverò, a mezzo busta paga, dal laroro a progetto (circa 1.000,00 euro al mese per 10 mesi) andrà a far cumulo con l’importo che fatturerò ad altri clienti? rientrerà nei 30.000,00 euro del regime dei minimi? come dovrò fare la dichiarazione annuale dei redditi?
    Grazie per la vostra assistenza.

  12. io sono un piccolo editore di un giornale locale. Volevo sapere se diventando CONTRIBUENTE MINIMO posso comunque sfruttare l’iva agevolata al 4% come da legge sull’editoria, poichè ho letto da qualche parte che le 2 cose sono incompatibili. E’ VERO?

  13. Buongiorno!
    Vorrei sapere, se una guida turistica con partita IVA che per i servizi svolti emette regolare fattura è soggetta anche alla ritenuta d’acconto, o tale ritenuta si applica soltanto a chi emette ricevuta e non fattura.

  14. non capisco che percentuali calcoliate per quanto riguarda i contributi INPS…

    sto per aprire la P.IVA in regime di contr. minimo e sia alcuni amici che già sono in quel regime, sia la mia commercialista, mi hanno detto che il versamento inps va fatto in 4 rate uguali per un totale di oltre 2.800 euro all’anno, non calcolandolo percentualmente sul fatturato…

    su quello va calcolata, a parte, la ritenuta del 20 per cento, ovviamente al netto dei contributi inps stessi e delle varie spese di gestione…

  15. mia moglie ha aperto nel 2009 la partita iva per fare la badante,guadagna pochissimo,nel 2009 niente e nel 2010 circa 2000 euro,è anda ta dalla commercialista che gli hadetto che avrebbe dovuto sborsare all’inps circa 1800 euro,mentre quando ha iniziato l’attività gli avevano detto che avrebbe pagato il 4% sul reddito,qual’è la verità.

  16. ciao Dario, non saprei cosa dirti, quando avrò ultimato l’iter farò sapere. La mia commercialista, ripeto, mi ha ribadito quanto avevo letto leggendo la normativa sui regimi fiscali dei contr. minimi…

    Il minimo da pagare all’inps sono 2.800 euro annui, circa…

  17. la verità è, come si può leggere nel sito della INPS, che il contribuente minimo che si segna come lavoratore autonomo e si iscrive alla gestione separata paga il 27% sugli utili, il primo anno oltre che a pagare il 27% di cui sopra ne paga anche un’ulteriore 80% come anticipo per l’anno successivo. della serie… il primo anno devi reggere botta…

    ma se non fatturi o se chiudi l’anno in perdita, non paghi la INPS.

    se invece il contribuente minimo si iscrive a camera di commercio / artigiani e via dicendo paga la INPS come “tutti gli altri” ovvero 2800€ se fatturi meno di 14000€ altrimenti il 19% degli utili…

    dipende tutto da come siete iscritti e dal lavoro che fate. non tanto dal regime minimo in se.

    questo è quello che mi son letto nel sito della INPS + agenzia entrate e confermato da 2 commercialisti. spero di esservi stato utile.

  18. Grande LupoBianco, sei stato chiarissimo… io infatti ho deciso (rischiando parecchio, lo so…) di licenziarmi da dipendente a tempo indeterminato per iscrivermi come artigiano alla camera di commercio in regime di contr. minimo (giardiniere) e infatti quello che hai scritto è quello che mi ha detto la commercialista ed io stesso avevo letto (sono tra l’altro ragioniere, ahime! ;-)))). Ho calcolato un minimo di 5.000 euro l’anno tra INPS/commercialista, assicurazione inail che credo proprio dovrò fare, e 20% di tasse sulla differenza tra queste spese ed il fatturato, ciao a tutti…

  19. Purtroppo nel mio campo “assumono” solo i liberi professionisti quindi ad un certo punto è stata una scelta obbligata se volevo fare questo mestiere ed avere un buon commercialista ti salva la vita, a me è andata bene al secondo tentativo ma il primo mi ha fatto rischiare grosso e mi ha fatto spendere soldi non necessari in contratti che alla fine non avrei potuto scaricare come credeva quindi, nella speranza che serva a qualcuno:

    – contratti telefonici mobili: non li scaricherete mai + del 50% a meno che non siate agenti di commercio o autotrasportatori quindi considerando anche la TCG vi conviene fare contratti standard da privati che costano molto meno ed in fondo all’anno avrete risparmiato parecchi soldi.

    – se avevate una macchina prima della piva non potete scaricarne le spese (gomme, carburante, assicurazione).

    – fateci convergere qualunque spesa possiate nei limiti dell’ovvio: bollette se intestatari dell’immobile, cene se di poche persone (passano come rappresentanza), regali per le festività (sempre come rappresentanza ma ovviamente fatevi furbi ;D ), è vero che le scaricherete quasi tutte esclusivamente al 50% ma sono spese che cmq avreste quindi meglio di niente! 😀

    – Quando arriverete a fare la dichiarazione dei redditi NON potrete scaricare: spese mediche, affitto, mutuo e via dicendo dalle entrate derivanti dal regime minimo, potrete farlo solo sulle entrate di altro genere.
    Quindi se avete solo la piva son affari vostri (nostri!).

    Quindi per concludere visto che a giugno pagherò la mia prima INPS (27% + 80% dello stesso) e che non ho potuto scaricare 1000€ di automobile il consiglio è: nel possibile spendete poco, perchè alla fine i costi che portate in detrazione sono la metà circa di quelli che avete tirato fuori di tasca!!!

    questo è quanto ho capito in un anno di regime minimo.

    bau!

  20. Gentilissimo LupoBianco.
    Credo che ognuno debba fare i conti in base alla propria situazione, se può servire descrivo, a grandi linee, la mia.
    Niente affitti ne mutui a carico, fortunatamente, porterò a detrazione spese prettamente inerenti alla nuova attività (carburanti, attrezzature, rcauto e bischerate varie sempre comunque collegate a ciò che faccio), oltre naturalmente ai contributi inps, assicurazione inail, quota camera commercio e commercialista…

  21. aggiungo solo, riguardo al punto della macchina che hai citato, che la mia commercialista mi ha consigliato di fare un passaggio di comodato gratuito tra la persona fisica Lorenzo e l’artigiano Lorenzo, in modo da poterne scaricare le eventuali spese sostenute… ciao!

  22. chiedo aiuto!
    sono un contribuente minimo. ho preso la partita iva a fine giugno 2010. da giugno a dicembre ho fatturato 28mila euro. adesso devo fare la dichiarazione dei redditi e il commercialista mi ha detto che non posso più rientrare nel regime dei minimi in quanto i 30mila euro di limite vanno calcolati in proporzione all’anno (in pratica se in 6 mesi ho fatturato 28mila euro significherebbe che in un anno ne avrei dovuti fatturare il doppio, stando alla teoria) quindi sono escluso dal regime dei minimi! ma come è possibile? in questo caso è come avere uno studio di settore o sbaglio!? io sono un professionista e lavoro sei mesi all’anno, ovvero quando il cliente mi richiede la prestazione in quei sei mesi (sono un disegnatore artistico), quindi non ho altre entrate nel resto dei mesi! cosa devo fare aiutatemi o mi ammazzo qua mi chiedono di pagare tutta l’iva arretrata e le tasse!

  23. Ciao Alberto, io la sto prendendo in questi giorni e sempre come contribuente minimo…

    purtroppo per te credo che il tuo commercialista abbia ragione, anke se non sapevo che si potesse fare una percentuale in rapporto a fatturato/mesi…

    credo che nel tuo caso tu venga passato direttamente allo scaglione superiore, quello oltre i 31000 euro e tu debba pagare/detrarre il regime IVA…

    è vero che il pagamento iva avviene retroattivamente e per l’intero importo dovuto… ho sentito da chi si è trovato in casi simili al tuo che per tornare indietro (regime di contribuente minimo) occorrano dai 4 ai 5 anni, informati meglio ma credo che sia così, ciao…

  24. volevo saper se il reddito di lavoro dipendente e quello derivante da lavoro autonomo in regime minimi si sommano nrlla dichiarazione redditi, ovvero se valgono gli scaglioni di tassazione ordinarii
    grazie mille

  25. ho aperto una partita iva a regime minimo e vorrei continuare a lavorare nell officina dove lavoravo come operaio posso usare la loro atrezzatura

  26. buongiorno, sono una logopedista e ho aperto la partita iva con regime dei minimi a giugno 2011. svolgo sia attività da lavoro dipendente che da lavoro privato. vorrei sapere, per evitare brutte sorprese, quanto devo togliere per ogni fattura e mettere da parte per le tasse. se io ho guadagnato 500 euro netti, devo togliere il 20% + il 26,27% dell’inps?

    grazie della cortese attenzione
    cristina regalia

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