Home » IVA » Contribuenti Minimi » Contribuenti minimi: per il regime italiano proroga di tre anni

Contribuenti minimi: per il regime italiano proroga di tre anni

Ora l’Italia potrà contare anche sul fondamentale via libera della Commissione Europea per quel che concerne il cosiddetto regime dei contribuenti minimi (si tratta, come è noto, dei piccoli imprenditori e professionisti): in effetti, quei soggetti che solitamente riescono a porre in essere un fatturato che non supera i 30.000 euro potranno beneficiare di una fondamentale proroga in relazione alla data di emanazione della direttiva che disciplinerà questa specifica categoria (il nuovo termine è previsto tra tre anni, nel 2013). Come mai si è deciso in tal senso? L’Unione Europea si è espressa con favore in merito all’autorizzazione per il nostro paese riguardo al mantenimento di questo regime dei soggetti passivi (bisogna ricordare che il calcolo si riferisce sempre ai ricavi, oppure ai compensi), almeno fino al momento in cui non verrà finalmente posto in essere un testo normativo in grado di apportare le necessarie modifiche in merito alle modalità da seguire per beneficiare del regime in questione.


Si tratta, comunque, di una decisione soltanto parziale e se ne attendono altre in futuro per inquadrare in maniera più precisa la situazione. Tutti quei contribuenti che da due anni a questa parte sono passati in modo automatico al nuovo regime del Fisco rappresentano il novero dei contribuenti minimi, appunto: uno dei termini più utilizzati in questo senso è “semplificazione”, dato che sono stati resi molto più agevoli tutti quegli adempimenti tributari connessi ai contribuenti.

Tra l’altro, c’è da ricordare che questi stessi soggetti usufruiscono dell’esonero dal versamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto, oltre che dagli obblighi di registrazione, dichiarazione annuale e registrazione fiscale. Infine, non viene però meno la validità relativa agli adempimenti concernenti la numerazione e la conservazione delle fatture per le acquisizioni e per le bollette della dogana; fondamentale, poi, l’integrazione delle fatture di acquisto e la presentazione degli elenchi che riepilogano gli acquisti intracomunitari mediante i modelli Intrastat.