Il fisco di Singapore rinnova la disciplina dei servizi infragruppo transfrontalieri

Risale allo scorso mese di febbraio la decisione da parte del fisco nazionale di Singapore di applicare l’Arm’s lenght principle ai prestiti e servizi infragruppo transfrontalieri tra le parti correlate: l’Inlnad Revenue of Singapore (Iras) ha in tal modo integrato una precedente circolare che disciplinava sempre questo settore, ma che risaliva al 2006. Nell’ambito di applicazione del principio rientrano i finanziamenti veri e propri e i crediti o debiti commerciali che non sono stati sottoposti a riscossione in un periodo che un soggetto creditore terzo indipendente potrebbe concedere. L’Arm’s lenght principle, che solitamente viene tradotto in Italia come principio di commisurabilità, rappresenta la condizione secondo cui due parti di una determinata transazione sono dipendenti e partono da una base equa nel loro accordo.

 

Pubblicato il decreto per la detassazione straordinari nel settore sicurezza

La Gazzetta Ufficiale della Repubblica ha provveduto a pubblicare il decreto che fissa i soggetti destinatari e la misura della riduzione d’imposta sull’Irpef e sulle addizionali di Comune e Regione, per quel che riguarda gli straordinari lavorativi svolti dai dipendenti che operano nel settore della sicurezza. Si tratta del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2009 ed è una legge che applica quanto previsto al riguardo dal decreto “anticrisi”, il quale fissava un tetto di spesa massimo pari a 60 milioni di euro per il riconoscimento di tale beneficio. Quali saranno dunque i soggetti che potranno beneficiare di questo sconto? Ovviamente tutto il personale militare delle forze armate è interessato alla legge: tra di esso deve essere ricompreso anche quel personale che opera alle dipendenze delle capitanerie di porto, i dipendenti di forze di polizia a ordinamento civile e militare, oltre al corpo nazionale dei vigili del fuoco.

 

Trattamento agevolato per i terremotati di Umbria, Marche, Molise e Puglia

Marche, Umbria, Molise e Puglia, regioni che hanno subito negli anni recenti danni gravi a causa dei terremoti verificatosi in diversi comuni, potranno ora accedere al modello per i tributi sospesi: si tratta sostanzialmente di un documento che dovrà essere utilizzato per la definizione in via agevolata dei versamenti che non sono stati effettuati proprio a causa dei sismi. Il sito internet dell’Agenzia delle Entrate ha già provveduto a pubblicare il modello, corredato da tutte le relative istruzioni, in modo che quei contribuenti che sono residenti nelle zone colpite dal terremoto del 1997 (ci si riferisce in questo caso all’evento verificatosi in Umbria e Marche) e da quello del 2002 (che ha coinvolto Molise e Puglia) e che hanno beneficiato della sospensione dei versamenti delle imposte e dei contributi, abbiano ora la possibilità di regolarizzare la loro posizione fiscale.

 

Le associazioni sportive dilettantistiche potranno accedere al 5 per mille

Si è sbloccata in maniera davvero fulminea la situazione che riguardava la partecipazione alla ripartizione del 5 per mille dell’Irpef per le associazioni sportive dilettantistiche: il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha infatti firmato un decreto di undici righe che consente a tali enti e associazioni di poter godere di questo beneficio fiscale. L’ampliamento del 5 per mille alle organizzazioni dilettantistiche non è limitato solamente a quelle affiliate agli enti di promozione sportiva, come era stato paventato in un primo momento dal ministero nel decreto del 2 aprile. Il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, ha salutato con favore questa modifica della legge: lo stesso entusiasmo è stato mostrato dal presidente della Lega nazionale dilettanti, Carlo Tavecchio. Il decreto, che comunque non è ancora stato pubblicato, fissa i criteri per ripartire il 5 per mille degli enti sportivi; tra i soggetti ammessi vi saranno anche le associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento del Coni ai fini sportivi, nella cui organizzazione sia presente un settore giovanile.

 

Il contributo volontario alle scuole: cosa dice la legge

Dalle scuole italiane arriva sempre più pressante la richiesta di soldi per attività extracurriculari, delle quali è sempre più difficile fare a meno: questo contributo “volontario” riguarda un novero molto ampio di attività, tra cui i vari laboratori, i corsi di recupero, il pagamento di insegnanti aggiunti per il completamento dell’offerta formativa, solo per fare alcuni esempi. Il problema attuale risiede nel fatto che il ministero non è più in grado di mettere a disposizione tali risorse, dopo che l’ultima finanziaria ha apportato numerosi tagli proprio nell’ambito dell’istruzione. Secondo la legge è possibile detrarre le donazioni (anche definite “erogazioni liberali”) agli istituti scolastici nella dichiarazione dei redditi nella misura del 19%.

 

La Lega nazionale dilettanti contro la ripartizione del 5 per mille

La Lega Nazionale Dilettanti contesta i criteri fissati dal Ministero dell’Economia per fissare le associazioni sportive dilettantistiche che svolgono una “rilevante attività di interesse sociale” e che possono dunque essere destinatarie del 5 per mille: il decreto non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma sta già destando più di una perplessità all’interno del mondo sportivo. Le maggiori preoccupazioni e dubbi risiedono nel fatto che, come ha già anticipato l’Agenzia delle Entrate pochi giorni fa, col nuovo decreto si riconoscerà l’accesso al contributo a quelle associazioni che sono affiliate agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni; il 5 per mille non verrà invece riconosciuto all’infuori di questa categoria e rimarrebbero così esclusi tutti quei sodalizi che sono affiliati alle diverse federazioni sportive nazionali e alle discipline relative. Il Coni è stato molto preciso al riguardo:

Il testo del provvedimento è sicuramente frutto di un errore e ci stiamo muovendo presso il Ministero dell’Economia per ottenere una modifica del decreto, il quale dovrebbe fare riferimento invece alle varie associazioni dilettantistiche nazionali.

 

Gli sconti Irpef del 2006 raggiungono gli 11 miliardi di euro

Hanno raggiunto un interessante valore gli sconti di imposta che sono stati ottenuti dagli italiani per quanto riguarda le detrazioni dall’Irpef nel 2006: tali risparmi ammontano infatti a 6,2 miliardi di euro e sono legati a importanti voci del bilancio, tra cui le spese sanitarie, gli interessi passivi dei mutui, le assicurazioni, le spese di istruzione, solo per citarne alcune (queste voci comprendono circa 4,9 miliardi di euro). I restanti 1,3 miliardi di euro si riferiscono invece alle politiche di sostegno alle ristrutturazioni edilizie. Ma la cifra poc’anzi citata arriva addirittura a 11 miliardi nel caso si dovesse aggiungere anche l’effetto derivante dagli oneri deducibili. Tali numeri e dati emergono dalle dichiarazioni dei redditi che il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia ha provveduto a pubblicare nei giorni scorsi.

 

La Cassazione avvalora le dichiarazioni dei terzi all’Amministrazione finanziaria

Secondo due recenti sentenze della Corte di Cassazione, le dichiarazioni prestate da soggetti terzi agli organi investigativi dell’Amministrazione Finanziaria e trascritte nel verbale possono costituire uno dei giudizi fondamentali per la dimostrazione di una evasione fiscale. Le sentenze sono, per la precisione, le numero 6536 e 6548 del 18 marzo 2009. La prima sentenza si riferisce a una rettifica dell’imponibile di una società in nome collettivo ai fini Ilor e Irpef. La corte ha ravvisato, in questo senso, che:

Le dichiarazioni dei  soggetti terzi nel processo tributario rappresentano un principio di prova che, corroborato e integrato da altre circostanze di fatto, può dare la possibilità di comprovare i fatti in contestazione.

La seconda sentenza si riferiva invece all’emissione da parte dell’ufficio di Roma 4 di due avvisi di accertamento ai fine Irpeg e Ilor e un avviso di rettifica della dichiarazione relativa all’Imposta sul Valore Aggiunto nei confronti di una srl.

 

Intensificazione dei controlli per le agevolazioni agli enti associativi

La circolare 12/E ha illustrato quelle che sono le novità del decreto legge “anticrisi” nell’ambito del regime fiscale agevolato per gli enti di tipo associativo: l’agevolazione potrà essere ottenuta a seguito della comunicazione all’Agenzia delle Entrate, attraverso l’invio di un apposito modello, di dati e notizie rilevanti da un punto di vista fiscale. Questa necessità di una maggiore comunicazione dipende soprattutto dal fatto che si vuole acquisire una informazione più ampia per quel che concerne i soggetti fiscalmente assimilati (tipici esempi in questo senso possono essere le società sportive dilettantistiche) e si avverte l’urgenza di contrastare in maniera efficace l’uso distorto dello strumento dell’associazione. La circolare ha messo in luce come il presupposto di carattere generale richiesto per l’applicazione di questa agevolazione è rappresentato dalla qualificazione dell’associazione come ente di natura non commerciale.

 

Lotta del Fisco britannico contro il contrabbando di sigarette

Il Fisco britannico lancia l’allarme contro le sigarette: non si tratta certo di un problema legato alla salute, ma una questione più strettamente economica. Infatti, il traffico illegale di tabacco starebbe sottraendo ogni anno ben 3 miliardi di sterline alle casse del Regno, una cifra altissima, la quale potrebbe invece esser utilizzata per il miglioramento dei servizi pubblici essenziali. L’iniziativa che attuerà il governo inglese al fine di fronteggiare questa piaga è presto spiegata; dopo la massiccia campagna pubblicitaria contro il contrabbando, si è mossa l’agenzia delle entrate britannica, la Hm Revenue & Customs, che ha incaricato numerosi ispettori specializzati di sorvegliare il fenomeno. I compiti di questi ispettori consistono sostanzialmente nell’intercettazione e smantellamento della catena di supporto e distribuzione di quelle merci che eludono il controllo statale.

 

Deducibilità limitata per le ristrutturazioni senza quote di ammortamento

La risoluzione 99/E dell’Agenzia delle Entrate ha sottolineato come, ai fini del reddito da lavoro autonomo, le spese sostenute per ristrutturare un immobile non acquisito a titolo oneroso sono soggette a deduzione nel limite del 5% del costo complessivo dei beni da ammortizzare, per quel che riguarda l’anno in cui sono state sostenute: inoltre, è possibile rinviare al quinquennio successivo nel caso l’immobile sia stato fatto pervenire al professionista a titolo gratuito. La precisazione dell’Agenzia è arrivata in risposta a un caso che vedeva coinvolto uno studio associato che intendeva portare a ristrutturazione un fabbricato proprietà di terzi; c’è comunque da dire che, nel caso in questione, la detrazione dell’Iva non può essere applicata se la costruzione è stata accatastata come unità abitativa. I principali chiarimenti sul caso per cui si è espressa l’Agenzia delle Entrate sono due: anzitutto, la possibilità di dedurre le spese di ristrutturazione secondo il regime dei beni strumentali, e poi, la detraibilità dell’Iva nel caso vi sia un cambiamento di destinazione d’uso.

 

Dopo il G20, l’Ocse punta a una maggiore collaborazione sul fisco

La chiusura del summit del G20 di Londra dei giorni scorsi ha dimostrato come le parti che vi hanno partecipato siano concordi con quanto auspicato dall’Ocse in tema di lotta all’evasione fiscale: la consapevolezza che è stata messa in luce riguarda il fatto che un valido sistema contro l’evasione e l’elusione fiscale a questi livelli non può essere posto in essere da un unico Stato, ma è necessario un contributo che possa godere di una volontà di armonizzare, anche attraverso una minore rigidità del sistema bancario. Fondamentali sono state, in questo senso, le revisioni delle liste che individuano i cosiddetti paesi “collaboratori” (anche detta white list), le liste di quei paesi che si sono impegnati ad accettare gli standard internazionali sullo scambio di informazioni (grey list) e le liste dei paesi non collaborativi (black list). L’impegno richiesto dall’Ocse è quello di cancellare in maniera progressiva la black list con misure di depenalizzazione in favore del rientro di capitali.

 

Imposta di bollo per i canoni depurazione acque

L’Agenzia delle Entrate è intervenuta, attraverso la risoluzione 98/E del 7 aprile, al fine di dirimere una questione relativa ad un Comune circa le istanze di quei canoni versati e non dovuti per i servizi di depurazione delle acque: secondo la decisione dell’Agenzia, esse sono soggette all’imposta di bollo fin dalla loro origine (14,62 euro). Ciò perché tali istanze non hanno natura tributaria, ma di corrispettivo per lo svolgimento dell’attività commerciale del comune. Sono diverse le norme a cui il documento ha fatto riferimento, ma comunque inapplicabili; anzitutto il D.P.R. 642/72, il quale riguarda l’assoggettamento a bollo anche di quelle istanze che tendono a conseguire l’emanazione di un provvedimento amministrativo (sempre questo decreto, all’articolo 5, stabilisce l’esenzione dal tributo per quel che riguarda le istanze di rimborso di qualsiasi imposta).

 

Pronto il nuovo modello per il bollettino Ici 2009

La Gazzetta Ufficiale della Repubblica dello scorso 30 marzo ha provveduto a pubblicare il decreto ministeriale che ha aggiornato e approvato il nuovo modello del bollettino postale per il pagamento dell’Ici 2009. Una prima novità che occorre evidenziare è senz’altro il fatto che sul nuovo bollettino postale di pagamento non apparirà più lo sconto aggiuntivo sull’Imposta Comunale sugli Immobili relativa alla prima casa; infatti, il decreto ministeriale del 25 marzo pubblicato in Gazzetta Ufficiale ha recepito le disposizioni che erano state approntate con la cosiddetta “manovra di primavera” (per la precisione si tratta del decreto legge 93/2008), dando così vita al nuovo modello di conto corrente. Dunque, spariranno le caselle in cui usualmente il contribuente poteva riportare quale importo intendeva ulteriormente detrarre per quanto riguarda l’abitazione principale.