Un contribuente su due dichiara meno di 15 mila euro

 Per chi dice che il Pil italiano é diminuzione: certo, ci crediamo! E se annoverassimo nel conteggio del Pil anche tutta l’economia sommersa? Sicuramente i risultati del Pil lieviterebbero: un italiano su due dichiara al Fisco meno di 15mila euro lordi di reddito, uno su quattro tra i lavoratori autonomi. L’80% dichiara meno di 26 mila euro. I ricchi sono solo lo 0,2% della popolazione e denunciano al fisco un reddito superiore ai 200mila euro (43.006 lavoratori dipendenti e 20.061 autonomi).

I dati sono stati rilevati dalle prime elaborazioni statistiche che il ministero dell’Economia ha realizzato sulle dichiarazioni presentate da circa 41 milioni di italiani nel 2008 (si tratta quindi di redditi relativi al 2007). Italiani poverelli quindi, ma anche le imprese non sono da meno: dalle dichiarazioni delle società di capitale emerge che metà dichiarano di essere in perdita. Sono state circa 520 mila le società che hanno mostrato un utile, mentre sono state 419 mila quelle in perdita. Le società di capitali sono ormai quasi un milione, con una crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente, oltre un quinto di esse risiede in Lombardia.

Partita IVA: impariamo a conoscerla

 Per chi nel nostro Paese punta ad intraprendere un’attività di lavoro autonomo, o imprenditoriale, una delle prime cose da fare è quella di richiedere l’attribuzione della partita IVA; la partita IVA, infatti, definisce univocamente il contribuente, sia esso persona fisica o società, e rimane invariata fino alla cessazione dell’attività. Nel dettaglio, la partita IVA si compone di undici caratteri numerici: i primi sette numeri identificano il contribuente mediante l’attribuzione di un numero progressivo; i successivi tre numeri individuano il codice identificativo dell’Ufficio delle Entrate, mentre l’ultimo numero funge da carattere di controllo. Per ottenere la partita IVA, così come fa presente l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2009, occorre presentare il relativo modulo di domanda entro e non oltre il termine di trenta giorni dall’inizio dell’attività o della costituzione della nuova società.

L’Agenzia delle Entrate specifica le modalità d’uso dei finanziamenti in Abruzzo

 Il provvedimento dello scorso 10 luglio sottoscritto dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha dettato alcune importanti disposizioni per quel che riguarda la ricostruzione degli immobili in Abruzzo: tra le principali voci presenti nel documento figurano, infatti, le istruzioni per poter utilizzare il credito d’imposta delle abitazioni principali che sono state danneggiate dal recente terremoto, soprattutto nel caso vi sia l’accesso al finanziamento agevolato previsto dal Consiglio dei Ministri lo scorso 6 giugno, ma anche le modalità specifiche per l’invio da parte dei Comuni colpiti dal sisma, di tutte le informazioni che riguardano i provvedimenti di accoglimento delle domande di contributo e le eventuali e possibili revoche. Il finanziamento in questione ha una durata di circa vent’anni e un importo massimo pari a 80.000 euro: questa somma si riferisce al costo degli interventi che è stato stimato, ma bisogna anche aggiungervi gli oneri relativi alle spese notarili.

 

Spese rappresentanza: nuove regole e limiti per la deducibilità fiscale

 In scia al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dello scorso mese di novembre, ed a seguito delle norme contenute nella Legge Finanziaria 2008, in Italia sono state introdotte delle importanti novità e regole in materia di deducibilità fiscale riguardo alle spese di rappresentanza: dai costi legati alla inaugurazione di nuove sedi e di nuovi uffici ai ricevimenti per ricorrenze nazionali e religiose, e passando per i party aziendali. Tutte quelle citate, in accordo con quanto fa presente l’Agenzia delle Entrate, costituiscono quelle che, agli occhi del Fisco, rientrano tra le “spese di rappresentanza“, a patto che però il soggetto che sostiene la spesa provveda a documentare quali siano i destinatari dei costi sostenuti. Al fine di “fare ordine” in merito alle spese di rappresentanza, mettendo nero su bianco requisiti e condizioni di deducibilità fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad emettere una Circolare, la numero 34/E, che illustra le novità contenute nella Legge Finanziaria 2008.

Le imprese italiane richiedono arbitraggi fiscali meno vincolanti

 Le imprese italiane chiedono a gran voce delle importanti modifiche per quel che riguarda gli arbitraggi fiscali: la richiesta è una conseguenza diretta di una disposizione della cosiddetta “manovra d’estate”, la quale ha esteso la disciplina sulle società controllate estere alle nazioni europee con un fisco più favorevole di quello italiano, una situazione, questa, che fa sentire queste stesse imprese molto più svantaggiate. Per entrare nel dettaglio della norma, infatti, c’è da dire che tale estensione comporterà una situazione di questo tipo: le holding industriali e le assicurazioni che si sono insediate in un paese dove pagano meno tasse di quanto sarebbero state costrette in Italia, rientrerebbero in maniera automatica nella disciplina delle Controlled Foreign Companies. Le imprese del nostro paese necessitano di quattro ordini di cambiamento. Anzitutto, a loro parere, dovrebbe essere cancellato il testo normativo che si riferisce al “mercato dello Stato di insediamento”; la seconda richiesta riguarda una definizione più ampia nell’ambito di individuazione delle costruzioni societarie “destinate a eludere l’imposta nazionale” (secondo la Corte Europea, non vi è abuso di diritto se si va ad usufruire di una legislazione fiscale più favorevole).

 

L’Agenzia delle Entrate al Giffoni Film Festival

 Il Giffoni Film Festival nasce nel 1971: Claudio Gubitosi desidera promuovere e far sviluppare il cinema per ragazzi. L’edizione del 2009 sarà segnata da nuove svolte, ma non possiamo certo evitare di menzionare ospiti del calibro di John Travolta, Robert De Niro, Jeremy Irons, Wim Wenders, Ben Kingsley, Kathy Bates, Oliver Stone, Meryl Streep, Krzystof Kieslowsky, Roman Polanski, Danny de Vito… Celebrità che sono state presenti durante i 39 anni di storia del festival.

Anche quest’anno una giuria composta da soli ragazzi. Nel corso del tempo il numero dei giurati è cresciuto fino superare i 2000 provenienti da 44 Paesi di tutti i contnenti. I ragazzi della giuria sono di età compresa tra i 3 e 17 anni, divisi in 4 sezioni il cui é compito sarà sicuramente molto divertente: vedere e votare i film.

Anche quest’anno l’Agenzia delle Entrate partecipa al Giffoni Film Festival. L’Amministrazione finanziaria presenta per il quarto anno consecutivo, il kit “Insieme per la legalità fiscale”.

Tasse universitarie: si possono pagare anche col prestito d’onore

 A Palermo, in scia ad un accordo stipulato tra l’Agenzia delle Entrate e l’Ateneo della città, scatteranno a campione i controlli riguardo alle autocertificazioni presentate dagli studenti universitari per fruire dei benefici legati, ad esempio, alla riduzione dell’ammontare di tasse da pagare per l’iscrizione. Ma l’Università di Palermo, oltre a contrastare i fenomeni di evasione contributiva, punta anche a premiare gli studenti più meritevoli appartenenti a basse fasce di reddito; non a caso, il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo ha deliberato la stipula con un istituto di credito di un accordo finalizzato a permettere agli studenti meritevoli di accedere ai prestiti d’onore. Nel dettaglio, il prestito d’onore potrà essere concesso sia con la finalità di poter pagare le tasse universitarie, sia di poter coprire le spese derivanti dalla mobilità degli studenti universitari all’estero sia per i progetti Erasmus, sia per il dottorato.

Tassa di successione: i guadagni del fisco Usa sulla morte del re del pop

Da quello che so di testamento ce n’è uno solo, ed esso nomina l’avvocato John Branca e l’impresario musicale John McClain esecutori testamentari di Michael Jackson. Voglio essere chiaro: da oggi al timone della nave ci sono solo Branca e McClain.

Questa la sentenza dei giorni scorsi del giudice Mitchell Beckloff, che ha escluso Katherine Jackson dall’amministrazione del patrimonio del figlio scomparso. La donna avrà solo la possibilità di dimostrare l’esistenza di presunti “conflitti di interesse” per far sì che John Branca non amministri la successione del re del pop.

Così, mentre i fans di Michael Jackson ne piangono ancora la scomparsa (forse più dei familiari), anche il fisco statunitense prende la sua parte: potrebbe appropriarsi di almeno 80 milioni di dollari di tasse di successione. Il patrimonio di Jackson non è stato ancora accertato ma nel 2007 aveva dichiarato 567,6 milioni di dollari di attività e 333,1 milioni di dollari di debiti, per un netto totale di 236 milioni di dollari, ecco quindi una tassa di circa 80 milioni di dollari.

I contribuenti Usa tornano a risparmiare grazie allo “stimulus” fiscale

 Negli Stati Uniti stanno avendo i loro primi effetti le misure dello “stimulus” fiscale, le quali, tra l’altro, hanno portato a una crescita dello 0,3%. I maggiori benefici in questo senso sono stati avvertiti dai contribuenti statunitensi, che stanno riscoprendo il gusto del risparmio: infatti, dopo diversi anni in cui i bilanci familiari si erano assestati sul colore rosso, ora la tendenza è mutata, come testimonia anche l’andamento del tasso di risparmio, giunto ormai al 6,9%, il livello più alto raggiunto da quindici anni a questa parte. Gli analisti economici hanno studiato con attenzione questo fenomeno. Le principali opinioni ritengono che gran parte del merito sia dovuto alle manovre di contenimento fiscale dettate dal presidente Barack Obama. Come è stato calcolato, inoltre, in assenza delle misure inserite nel piano di stimolo fiscale il reddito disponibile per i consumatori americani non avrebbe raggiunto i 20 miliardi di dollari; le maggiori conferme in relazione a questi vantaggi, comunque, potrebbero arrivare nei prossimi mesi, un fatto che induce a essere moderatamente ottimisti. Le disponibilità dei contribuenti statunitensi ammontano attualmente a ben 787 miliardi di dollari.

 

Certificati di residenza: niente imposta di bollo per gli elettori comunitari

 Nel trattato istitutivo della Cee vengono enunciati due principi fondamentali: uno riguarda l’assoluto divieto di discriminazioni in base alla nazionalità; l’altro riguarda la libertà di soggiornare e circolare liberamente nel territorio della Comunità Europea. In applicazione dei due principi, l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione numero 181 di ieri, 10 luglio 2009, ha fatto presente come per gli elettori comunitari i certificati di residenza, richiesti al fine di esercitare il diritto di voto all’estero, siano esenti dall’applicazione dell’imposta di bollo. In base ai due principi citati, quindi, il documento di prassi prevede l’agevolazione relativa all’esenzione dall’imposta di bollo di tutti i documenti e gli atti emessi, ai fini di esercitare il diritto di voto, sia nei confronti degli elettori italiani, sia nei confronti di quelli che risultano essere originari di un qualsiasi Stato appartenente all’Unione Europea.

Regolarizzazione contributiva per le badanti

 A breve sarà presentato al Parlamento un emendamento al decreto anticrisi per la ‘regolarizzazione selettiva’ di colf e badanti, allo scopo di far emergere il lavoro nero.

Per regolarizzare i propri badanti occorrerà denunciare la ‘sussistenza del rapporto di lavoro‘, versando un contributo forfettario che per ora e’ stato fissato in 500 euro. L’autodenuncia esclude le ‘sanzioni penali, civili e amministrative connesse al rapporto di lavoro irregolare’: viene quindi sanato il pregresso. Ogni famiglia potrà regolarizzare al massimo una colf e due badanti. Regolarizzare significa che occorrerà pagare, a favore del dipendente, i contributi previdenziali, ferie e Tfr e tutte le altre voci previste dai contratti di categoria, disponibili presso l’Inps.

L’Ires è al 50% se la casa di cura è un presidio delle Usl

 L’Agenzia delle Entrate ha dato il proprio assenso ad uno sconto pari al 50% per quel che riguarda l’Ires (Imposta sul Reddito delle Società) di cui beneficeranno le strutture ospedaliere private che sono state riconosciute come reali presidi delle Usl. Secondo il Fisco, infatti, non v’è differenza tra presidio ed ente e quindi le agevolazioni tributarie del secondo sono previste anche per il primo (si tratta dell’agevolazione inserita nell’articolo 6 del DPR 601 del 1973, la “disciplina delle agevolazioni tributarie”). La precisazione in merito è arrivata attraverso la pubblicazione, da parte della stessa Agenzia, della risoluzione 179/E che è intervenuta a seguito di un interpello proposto da una casa di cura che chiedeva di poter usufruire di tale riduzione d’imposta, avendo avuto il riconoscimento di presidio ospedaliero dell’Usl. Quali sono i maggiori problemi in proposito? Bisogna dire che la norma sopracitata fa sorgere alcuni dubbi, in quanto essa provvede a indicare tutti quei soggetti per cui l’Ires deve essere ridotta della metà, citando espressamente gli enti e gli istituti di assistenza sociale, le società di mutuo soccorso, gli enti ospedalieri e gli enti di assistenza e beneficienza.

 

Tasse universitarie Palermo: scattano i controlli sulle autocertificazioni

 L’evasione non si annida solo nel lavoro autonomo, nell’attività dei liberi professionisti o nella creazione di società fittizie nei paradisi fiscali, ma anche con il meccanismo delle false dichiarazioni in virtù delle quali si acquisiscono vantaggi e benefici di cui a conti fatti non se ne ha il diritto. Ecco allora che presso l’Università di Palermo è scattato il giro di vite sulle autocertificazioni presentate dagli studenti; a tal fine, l’Ateneo ha siglato un’intesa con l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima effettuerà ogni anno dei controlli a campione sulle autocertificazioni presentate dagli studenti unitamente ai dati reddituali presentati per il nucleo familiare; i dati e le informazioni presentate dagli studenti per l’accesso ai benefici e per l’iscrizione all’Ateneo saranno “incrociati” con quelli dell’anagrafe tributaria.

Il meccanismo del “prezzo-valore” è operativo anche con errori di calcolo

 L’Agenzia delle Entrate, tramite la pubblicazione della risoluzione 176/E, è intervenuta nel merito dell’applicazione del cosiddetto meccanismo del “prezzo-valore”: in sintesi, secondo tale documento, il fatto che un determinato valore catastale sia inferiore rispetto a quello che deriva dall’applicazione dei coefficienti di legge non rappresenta un fattore di blocco per l’operatività del meccanismo stesso. Dunque, l’utilizzo di coefficienti catastali più bassi non porta all’accertamento sulla base del valore immobiliare venale. L’Agenzia è intervenuta a tal proposito in seguito a un interpello presentato da un notaio; la situazione che riguardava tale soggetto si riassumeva nel fatto che nell’ambito dell’acquisto di un immobile abitativo, con opzione per l’applicazione del “prezzo-valore”, si era provveduto a indicare un valore di catasto più basso rispetto alla corretta applicazione dei coefficienti derivanti dalla legge.