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Regolarizzazione contributiva per le badanti

A breve sarà presentato al Parlamento un emendamento al decreto anticrisi per la ‘regolarizzazione selettiva’ di colf e badanti, allo scopo di far emergere il lavoro nero.

Per regolarizzare i propri badanti occorrerà denunciare la ‘sussistenza del rapporto di lavoro‘, versando un contributo forfettario che per ora e’ stato fissato in 500 euro. L’autodenuncia esclude le ‘sanzioni penali, civili e amministrative connesse al rapporto di lavoro irregolare’: viene quindi sanato il pregresso. Ogni famiglia potrà regolarizzare al massimo una colf e due badanti. Regolarizzare significa che occorrerà pagare, a favore del dipendente, i contributi previdenziali, ferie e Tfr e tutte le altre voci previste dai contratti di categoria, disponibili presso l’Inps.

Per i lavoratori che sono cittadini europei, la domanda va presentata all’Inps, al quale si verserà anche l’imposta. Per gli extracomunitari invece occorrerà inoltrare domanda allo sportello unico per l’immigrazione competente per territorio, che prima dovrà acquisire il parere della questura e poi potrà dare il consenso. Non sono ammessi alla regolarizzazione i cittadini extracomunitari colpiti da provvedimento di espulsione per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno. Non sono ammessi coloro che hanno riportato condanne per uno qualsiasi dei reati previsti negli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale

Potranno essere regolarizzati anche colf e badanti in servizio prima del 30 giugno 2009. Non sono dunque richieste prove particolari dell’effettiva sussistenza del vincolo di lavoro, occorre solo che il datore di lavoro dichiari di avere un badante alle proprie dipendenze.

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sottolinea che non si tratta di una sanatoria:

Mai si e’ parlato di sanatoria. Si tratta di regolarizzare il lavoro domestico irregolare. L’argomento e’ stato affrontato al primo Consiglio dei Ministri ed é una cosa meditata. L’iniziativa é stata fortemente voluta da Sacconi e non e’ rivolta agli extracomunitari, ma a coloro che svolgono lavoro domestico e non sono in regola. Vale per italiani, comunitari ed extracomunitari.

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