Le tasse crescono ma meno del passato

Le tasse locali pesano meno sugli stipendi degli italiani. Per essere precisi: le tasse aumentano, ma meno che negli ultimi anni. Le entrate fiscali degli enti locali infatti, sono aumentate del 31%, passando dai 77,9 miliardi euro registrati nel 1998 ai 104,1 miliardi del 2008. Lo rileva uno studio della Cgia di Mestre:

Si tratta di una crescita significativa, ma comunque molto più contenuta di quanto avveniva negli anni scorsi quando l’aumento, rispetto al decennio precedente, toccava punte superiori al 100%.

L’aumento delle imposte locali – afferma il segretario della Cgia, Giuseppe Bertolussi – é frenato dalla stabilizzazione degli importi richiesti dagli enti locali ai loro cittadini e dall’abolizione dell’Ici sulla prima casa avvenuta lo scorso anno.

Tariffe acqua e spazzatura: un fardello per i cittadini

L’associazione artigiani Cgia di Mestre ha elencato le tariffe dei servizi erogati dalle amministrazioni locali o dallo Stato condannandole a cusa degli aumenti.

A fronte di un aumento medio dell’inflazione del 16% registrato dal 2002 al giugno 2009, la raccolta dei rifiuti è aumentata del 41,2%, le tariffe dell’acqua del 37,9%, del gas del 35,6%, dell’energia elettrica del 31,2%, dei pedaggi autostradali del 27%, dei trasporti ferroviari del 24,7%.

Si tratta di un vero e proprio boom. E i lavoratori autonomi sono stati i più colpiti – sottolinea il segretario degli artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi -. Questi lavoratori le pagano due volte. Una come cittadini, in riferimento alla propria abitazione, e l’altra come gestori di piccoli negozi o botteghe artigianali.

Tasse locali: crescita a due cifre negli ultimi dieci anni

Nel nostro Paese il gettito fiscale dei Comuni è aumentato negli ultimi dieci anni ma decisamente meno rispetto al passato; la CGIA di Mestre, infatti, ha reso noto uno studio da cui è emerso come negli ultimi dieci anni le tasse comunali abbiano fatto registrare un incremento di poco superiore al 30%, di certo non confrontabile con il decennio precedente, quanto il tasso di incremento delle tasse locali registrava rialzi dell’ordine del 100%. Giuseppe Bertolussi, segretario della CGIA di Mestre, ha sottolineato come le Amministrazioni comunali in questi anni abbiano incassato meno imposte derivanti dai tributi locali, ma anche meno risorse legate ai trasferimenti provenienti dal Governo centrale. Tutto ciò, tra l’altro, ha comportato spesso un taglio ai servizi locali ma anche, altrettanto spesso, ad un aumento delle tasse comunali senza il riscontro dell’offerta di servizi pubblici adeguati.

Spesa pubblica: il Nord paga le tasse per il Sud?

Ieri la Cgia di Mestre è intervenuta nelle polemiche sul Mezzogiorno trascurato dallo Stato. Aperte le discussioni sul saldo pro capite: la differenza, cioè, tra quello che un cittadino paga allo Stato e quello che riceve in cambio. Nel 2007 questo saldo risultava positivo per i contribuenti del Nord e del Centro, ciò significa che hanno versato più di quanto non abbiano ottenuto in spesa sociale. E’ incrementata ovvero la differenza tra quanto versano in termini di tasse e contributi alle amministrazioni pubbliche e quanto ricevono in termini di spesa pubblica i cittadini.

Al Sud invece sembra che i trasferimenti statali superino le imposte versate. Non basta. Al Sud i trasferimenti statali superano i versamenti individuali: ogni individuo guadagna 1.061 euro (come differenza tra quanto versa e quanto riceve). Per non parlare delle regioni a statuto speciale, cioè Sicilia e Sardegna, dove la cifra si attesta sui 2.063 euro.

Grecia: una lotteria per pagare le tasse

Rilasciare fattura? Meglio di no, pensano alcuni. E purtroppo i dati sull’evasione fiscale sono reali: circa 27,5 miliardi di basi imponibili non dichiarate, 4,3 miliardi di Iva evasa (dato superiore al massimo storico raggiunto nel 2007) e violazioni sull’Irap per 19,4 miliardi (+30% rispetto allo scorso anno). I dati si riferiscono al Rapporto annuale 2008 delle Fiamme Gialle, presentato dal Comandante generale della Guardia di Finanza, Cosimo D’Arrigo alla fine dello scorso anno.

Così qualcuno decide di incentivare il pagamento. Ad Atene chi emette fattura può vincere alla lotteria: un’idea del Fisco greco per cercare di arginare la crescita dell’economia sommersa.

Tributi e multe stradali: Comune di Roma scende in campo

Per le multe collegate ad infrazioni al Codice della strada fino all’anno 2004, il Parlamento ha messo a punto un mini-condono che i Comuni possono “adottare” per smaltire lo stock di contravvenzioni arretrate. Ebbene, in merito il Comune di Roma ha reso noto che adotterà il provvedimento nel prossimo mese di settembre, e contestualmente metterà a punto tutta una serie di iniziative ed agevolazioni atte a facilitare il pagamento sia delle multe stradali, sia dei tributi comunali, a partire dalla possibilità di dilazione di pagamento fino ad un massimo di trenta rate mensili con importo minimo della rata non inferiore ai 50 euro. Nel dettaglio, per i debiti derivanti da multe e tributi inferiori ai cinquemila euro, il cittadino non è tenuto a presentare documentazione aggiuntiva, mentre oltre tale soglia c’è l’obbligo di presentazione o del CUD, oppure del modello Unico.

Equitalia: allo studio estratto conto on line dal commercialista

Il Cndcec, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, ed Equitalia, sono al lavoro per estendere il servizio dell’estratto conto on line anche a favore di tutti quei contribuenti che si rivolgono per gli adempimenti fiscali al proprio commercialista di fiducia. L’annuncio in merito da parte di Equitalia viene dato a sole tre settimane dal lancio del servizio di “estratto conto on line“, che è partito in parecchie province italiane, e che permette ai contribuenti di conoscere direttamente con un click, senza bisogno di recarsi allo sportello per la riscossione, la propria posizione debitoria sulle cartelle di pagamento. L’accordo allo studio, attraverso il “cassetto fiscale”, può permettere agli esperti contabili ed ai dottori commercialisti di sfruttare le credenziali anche per controllare in materia di cartelle di pagamento la posizione debitoria dei propri assistiti.

Fisco: in Italia sposarsi conviene

Dopo anni di fidanzamento avete deciso finalmente di sposarvi? Un matrimonio ha dei grossi costi da sopportare, specialmente se si decide di convolare a nozze in pompa magna: ricevimento, abiti, bomboniere, fedi… per non parlare del viaggio di nozze, sono in pochi ad accontentarsi, anche perchè ci si sposa una volta sola, si spera… Vogliamo però tirare sù il morale a chi rinuncia a sposarsi per motivi economici: Convolare a nozze in Italia conviene: lo conferma un rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

Secondo l’organizzazione la tassazione combinata sui due coniugi pesa meno di quella sui due redditi separati. L’Italia secondo il rapporto é l’unico Paese in Europa, moglie e marito sono avvantaggiati dal punto di vista tributario, almeno in certe fasce di reddito.

Dazi all’importazione per le acque italiane in Usa

L’acqua minerale made in Italy sarà a breve un bene di lusso per gli americani. Bush ha infatti lasciato in eredità alle tavole statunitensi la proposta di rivedere i dazi sui prodotti importati dall’Europa. Nell’elenco dei vari prodotti é annoverata anche la mineral water prodotta in Italia, inserita tra i beni che per sbarcare in Usa dovranno pagare un dazio pari al 100 per cento. L’iniziativa ha lo scopo di riavviare le negoziazioni sul divieto d’importazione di carni di manzo trattata con sostanze ormonali, imposto dall’Ue.

E’ chiaro quindi che si tratta di “vendetta”: noi abbiamo imposto dazi alla loro carne e loro rispondono applicando un dazio alle nostre acque. Qualcuno potrebbe dire che poco importa, ma occorrre sottolineare che l’Italia esporta il 12% dell’acqua minerale prodotta a livello mondiale, di cui il 20% destinata agli Stati Uniti, per un valore pari a 71,6 milioni di euro nel 2008.

Evasione fiscale: fondamentale il ruolo attivo dei Comuni

In Italia un pensionato in media guadagna quanto un ristoratore. E’ questo il responso cui si è giunti dai dati relativi ai redditi percepiti dagli italiani nel 2007 in accordo con le rilevazioni del Ministero dell’Economia. Il dato per certi versi è “choc”, visto che non sembra assolutamente “reale”, ed alimenta i vecchi dubbi legati all’ingente evasione fiscale nel settore del lavoro autonomo. Il Fisco, a conti fatti, non ha un “controllo” sul giro d’affari e sull’andamento dell’attività del singolo lavoratore autonomo, ma si “fida” di quanto dichiara salvo poi, attraverso gli studi di settore ed altri strumenti di rilevazione, procedere eventualmente a dei controlli. Ma in futuro, in materia di accertamento e di lotta all’evasione fiscale, tutto sarà diverso visto che gradualmente anche per il fisco sarà applicato una sorta di “federalismo fiscale” che vede già in Italia molti comuni svolgere un ruolo attivo, tramite opportune segnalazioni, nell’individuazione di posizioni potenzialmente evasive da parte dei contribuenti.

Federalismo fiscale: via all’istituzione della commissione tecnica

È stato finalmente dato il via libera alla costituzione della commissione tecnica, dopo che tale istituzione era già stata formalizzata dall’articolo 4 della legge relativa al cosiddetto federalismo fiscale. Questo nuovo ente consentirà ora di avviare in maniera definitiva la riforma approvata dal Consiglio dei Ministri ed avrà principalmente compiti inerenti la riorganizzazione dell’ordinamento finanziario di province, comuni, regioni e città metropolitane. C’è anche da dire che tale provvedimento è anche presente nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e si riferisce proprio al Dpcm dello scorso 3 luglio. La commissione tecnica non svolgerà solamente i compiti sopracitati, ma si occuperà anche delle relazioni finanziarie a livello intergovernativo. Per l’espletamento di tali funzioni, essa avrà a disposizione importanti strumenti: la commissione potrà infatti anche rilevare tutte le informazioni economiche e tributarie che si riferiscono agli enti locali, promuovere delle iniziative volte ad ottenere ulteriori dati importanti, trasmettere gli stessi dati di cui è entrata in possesso alle Camere e ai Consigli Regionali o delle Province, qualora vi sia stata una specifica richiesta.

 

Tasse universitarie: si possono pagare anche col prestito d’onore

A Palermo, in scia ad un accordo stipulato tra l’Agenzia delle Entrate e l’Ateneo della città, scatteranno a campione i controlli riguardo alle autocertificazioni presentate dagli studenti universitari per fruire dei benefici legati, ad esempio, alla riduzione dell’ammontare di tasse da pagare per l’iscrizione. Ma l’Università di Palermo, oltre a contrastare i fenomeni di evasione contributiva, punta anche a premiare gli studenti più meritevoli appartenenti a basse fasce di reddito; non a caso, il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo ha deliberato la stipula con un istituto di credito di un accordo finalizzato a permettere agli studenti meritevoli di accedere ai prestiti d’onore. Nel dettaglio, il prestito d’onore potrà essere concesso sia con la finalità di poter pagare le tasse universitarie, sia di poter coprire le spese derivanti dalla mobilità degli studenti universitari all’estero sia per i progetti Erasmus, sia per il dottorato.

G8: una tassa per aiutare l’Africa

L’Africa, è il terzo continente per estensione dopo l’Asia e le Americhe. Nel mondo, il numero di persone nei Paesi in via di sviluppo che vive con meno di 1 dollaro al giorno è sceso da 1 miliardo e 250 milioni nel 1990 ai 980 milioni del 2004, una riduzione del 19%. Nei paesi in via di sviluppo una parte consistente della vita economica si basa sull’autoproduzione o sul baratto, il reddito é pressocchè inesistente.

Stamattina i leader degli Otto saranno affiancati dai leader di Algeria, Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Commissione Ue, Banca Mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu.

La maggior parte dei paesi africani si collocano agli ultimi posti di tutte le principali classifiche di ricchezza nazionale. Così parte del G8 sarà dedicato proprio a questo capitolo, ai Paesi emergenti, con un progetto strutturato per rispettare gli impegni economici nei confronti dell’Africa. In ministro degli Esteri, Franco Frattini, é deciso a chiedere agli altri membri di elaborare un piano di rientro in tre anni per recuperare i ritardi nei versamenti per l’Africa.

Tornano le “cartelle pazze”: Equitalia si scusa

Ben 309.900.000.000,58 euro, (trecentonove miliardi, avete letto bene), da pagarsi subito presso gli sportelli dell’Agente della riscossione. Ecco cosa sono le cartelle pazze. Equitalia, la società incaricata della riscossione dei tributi a quanto pare sbaglia nei conteggi. I miliardi in questione sono stati richiesti ad un operaio 40enne di Reggio Emilia.

Ma non solo. Ansa parla anche di M. P., 54 anni, di Jolanda di Savoia (Ferrara) che, a seguito della ricezione di una cartella pazza é addirittura svenuto. Lo afferma il Codacons, che assieme al contribuente, contra altri 4.500 cittadini che in questi giorni hanno ricevuto una cartella pazza.