Scudo fiscale: attenzione ai termini per il versamento

Entro il prossimo 28 febbraio 2010 è possibile versare l’imposta straordinaria relativa all’adesione allo scudo fiscale pagando un’aliquota al 6%; in merito, l’Agenzia delle Entrate, che ha reso noto d’aver pubblicato una circolare con le risposte agli operatori, ha fatto presente come quest’anno il 28 febbraio cada di domenica; ma ciò nonostante, contrariamente con quanto avviene per le imposte ordinarie, per le quali c’è lo slittamento al primo giorno lavorativo successivo, quello del 28 febbraio 2010 rimane per l’imposta straordinaria l’ultimo giorno utile per pagare l’aliquota al 6%. Dopodiché dall’1 marzo prossimo, e fino e non oltre il 30 aprile 2010, il saldo dell’imposta straordinaria per il rientro di asset e capitali detenuti in maniera illegale all’estero potrà avvenire attraverso il pagamento di un’aliquota al 7%. Per quanto riguarda il mancato slittamento del termine dal 28 febbraio all’1 marzo per l’aliquota al 6%, l’Agenzia delle Entrate ha fatto presente come ciò non sia possibile per il semplice fatto che i saldi delle imposte non riguardano versamenti di somme a favore dell’Erario.

Fisco: un italiano su 3 non paga le tasse?

L’evasione fiscale non lede solo allo Stato e ai servizi (meno entrate per lo Stato, meno spese), ma anche alle tasche di onesti cittadini. A causa dell’evasione fiscale, secondo la Cgil, i contribuenti onesti pagano ‘una tassa in piu”: in pratica 3.000 euro l’anno piu’ del dovuto. Il sindacato ha presentato la mobilitazione ‘per un fisco piu’ giusto’ in occasione dello sciopero del 12 marzo. Cgil chiede una riduzione delle tasse su lavoratori dipendenti e pensionati (che ovviamente al fisco non possono sfuggire: i redditi dichiarati infatti derivano per il 78% da retribuzioni da lavoro dipendente e da pensioni) con un bonus di circa 500 euro entro primavera e poi con 100 euro medi mensili di riduzione del prelievo per 3 anni. Sembrerebbe un sogno per molti.

Dai dati delle dichiarazioni dei redditi del 2007 e presentate dai contribuenti nel 2008, risulta che Il 27% dei cittadini paga zero Irpef all’erario. Quindi significa che siamo un popolo di poveretti? Molti infatti non non pagano l’imposta sul reddito delle persone fisiche per effetto del reddito basso, oppure perché riescono a compensare l’imposta dovuta con deduzioni e detrazioni (es. interessi passivi sulla prima casa o detrazioni per i figli e sgravi per le ristrutturazioni).

Scudo fiscale: vantaggi per l’Erario con capitali rientrati

Nel momento in cui, con lo scudo fiscale, i capitali detenuti illegalmente all’estero rientrano in Italia, questi vengono chiaramente ed automaticamente assoggettati alla tassazione nazionale, il che non potrà che comportare degli evidenti vantaggi per l’Erario. Ad affermarlo, con una nota ufficiale, è l’Agenzia delle Entrate che ha replicato ad un articolo che è apparso lo scorso 29 gennaio 2010 su “Il Mondo“, e che trattava dell’argomento relativo agli impieghi che di questi capitali rientrati si faranno nel nostro Paese. Ebbene, in merito l’Amministrazione finanziaria ha spiegato che ogni valutazione al riguardo risulta essere prematura visto che è trascorso troppo poco tempo dall’apertura dello scudo fiscale.

Scudo fiscale: ultima chiamata il 30 aprile

L’Agenzia delle Entrate in data odierna, venerdì 29 gennaio 2010, ha diffuso una nuova circolare, la numero 3/E, nella quale viene spiegato come, in materia di scudo fiscale, a fronte di procedure e regole che non cambiano, c’è più tempo invece per l’emersione delle attività detenute in Paesi esteri. Il nuovo termine fissato è infatti quello del 30 aprile, entro il quale si potrà decidere o meno se aderire all’operazione straordinaria di emersione degli asset che, detenuti o esportati all’estero, sono oggetto di violazione della normativa sul monitoraggio fiscale. Al riguardo si ricorda che la prima finestra dello scudo fiscale s’è chiusa nello scorso mese di dicembre, mentre la seconda, che dovrebbe anche essere l’ultima, terminerà il 30 aprile 2010 quando, per aderire allo scudo fiscale, i soggetti interessati avranno già dovuto provvedere alla regolarizzazione degli asset attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva straordinaria sui patrimoni e sulle attività finanziarie detenute alla data del 31 dicembre del 2008.

Equitalia: recupero entrate locali più rapido e meno costoso

Nella gestione dell’intero ciclo legato alla riscossione, Equitalia punta a rendere sempre più estesi i servizi Web, gratuiti, su tutto il territorio nazionale di competenza. Ad affermarlo nelle scorse settimane è stato Marco Cuccagna, direttore generale di Equitalia, sottolineando come questo garantisca più efficienza e più economicità non solo a favore dei cittadino, ma anche per gli Enti locali. Non a caso, con l’operazione “zero carta” nell’intero ciclo della riscossione, Equitalia ha provveduto a mettere in rete lo scorso anno ben 5.600 comuni, facendo così risparmiare sia tempo, sia denaro in merito alla gestione cartacea delle comunicazioni che di norma sussisteva nel rapporto tra l’agente della riscossione e l’ente creditore. Il cosiddetto progetto “Informatizzazione enti”, infatti, ha permesso a livello locale una sensibile razionalizzazione della riscossione nel processo di recupero delle entrate da parte dei Comuni. Rispetto ai 1.000 Comuni del 2008, nel 2009 i Comuni italiani che hanno abbandonato la carta sono diventati, come accennato, ben 5.600.

Il Fisco britannico propone un condono ai medici evasori

Tutto il mondo è paese: non c’è frase più azzeccata per descrivere la situazione fiscale che sta vivendo attualmente la Gran Bretagna. In effetti, il Fisco britannico sta tentando di rispondere alla crescente evasione che vede coinvolti decine di migliaia di professionisti operanti nel settore della sanità: contribuenti accomunati anche dal fatto di essere eccessivamente distratti quando devono cimentarsi con gli adempimenti tributari. Il mancato versamento delle tasse e delle imposte dovute da medici e dentisti, dunque, è una realtà che non vuole essere sottovalutata. Per correre ai ripari, le Entrate del Regno Unito hanno deciso di presentare un nuovo condono, il cui obiettivo principale, entro il 2010, sarà quello di consentire a dentisti, medici e professionisti della sanità di mettere in regola le proprie posizioni tributarie; si tratta pertanto di una vera e propria amnistia fiscale, molto simile a quella che è stata attuata in Italia, ma la denominazione “Piano fiscale della sanità” vuole in qualche modo celare la struttura di questo progetto.

 

Tasse: i milanesi pagano di più

I milanesi sono il popolo che vede più degli altri italiani prosciugare il proprio portafoglio a causa delle tasse. Ma se pensiamo che pagano più tasse perchè guadagnano di più allora, come si suol dire, piangono con un solo occhio. Milano è la capitale dei redditi più alti e dunque delle tasse più salate. Il reddito milanese tocca i 31mila euro, contro una media nazionale di 19mila euro, quasi il doppio del reddito dei catanesi, che hanno il reddito tra i più bassi. La Lombardia nell’insieme tocca i 22mila e 500 euro pro capite e oltre 160 miliardi di euro di reddito complessivo.

Più reddito, più tasse, più servizi? Sembrerebbe che ogni lombardo dia oltre 3.400 euro allo Stato, a tanto ammonta il residuo pro capite, vale a dire la differenza tra quello che il singolo paga in tasse e quello che riceve in servizi. Il reddito medio degli italiani è salito da 18.540 a 19.110 euro. L’Italia é al numero 23 tra i 30 Paesi più industrializzati del mondo, dietro anche alla Grecia e alla Spagna, e con stipendi inferiori del 17% rispetto alla media complessiva. E non mancano ovviamente, gli italiani che preferiscono non pagare le tasse, tuttavia, nonostante la crisi nel 2008 è stato dichiarato un 3 per cento in più rispetto al 2007.

Equitalia: nel 2009 boom per le dilazioni di pagamento

Nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle il gruppo Equitalia ha autorizzato, in materia di saldo di debiti fiscali, la bellezza di 445 mila rateazioni con un rialzo del 155% rispetto al 2008; a fornire questo dato è la stessa Equitalia nel sottolineare come siano state concesse dilazioni per un controvalore pari ad oltre dieci miliardi di euro. Il forte incremento del saldo a rate del debito fiscale è chiaramente frutto anche del difficile quadro congiunturale, ma ciò nonostante Equitalia ha raggiunto ottimi risultati dalla lotta all’evasione, visto che, in base agli ultimi dati disponibili, proiettati sull’intero 2009, c’è stata una crescita delle somme recuperate dalle riscossioni da ruolo del 7% a 7,5 miliardi di euro rispetto al 2008, mentre la crescita è del 12% se confrontata con l’anno 2007.

Evasione fiscale: l’attenzione si sposta sui grandi gruppi

Il 2010 rischia di essere un anno difficile per tutti quei grandi gruppi imprenditoriali e finanziari che, al termine dello scudo fiscale, non avranno “sanato” le proprie posizioni in materia di asset e beni non regolarizzati e/o in maniera illecita esportati all’estero. A partire dal prossimo mese di maggio, ovverosia dopo che sarà scaduta la proroga dello scudo fiscale, l’Amministrazione finanziaria, infatti, ha già fatto capire che userà il “pugno duro” contro le rendite ed i capitali non dichiarati al Fisco. Questo sarà infatti possibile grazie alla Legge sullo scudo fiscale che, a fronte della possibilità di mettersi in regola, sfruttando anche l’anonimato, con un’aliquota a “buon mercato”, al termine dello scudo stesso farà scattare un inasprimento delle sanzioni a carico degli evasori.

Scudo fiscale: raccolti 100 miliardi

Rientrano nel Belpase ben 100 miliardi con lo scudo fiscale, permettendo allo Stato un gettito di 5 miliardi tramite l’applicazione dell’aliquota del 5% sulle somme rimpatriate. La scadenza per aderire rimane il 15 dicembre, ma fino al 31 dicembre del 2010 potranno essere concluse le operazioni che per motivi non legati alla volontà del contribuente non sono state concluse nei termini di legge.

Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate precisa che dopo la scadenze previste dallo scudo, coloro che verranno scoperti a lasciare patrimoni in paradisi fiscali rischieranno sanzioni molto severe, fino ad un massimo del 480 per cento della maggior imposta dovuta e non pagata. Infatti con lo scudo fiscale sono entrate in vigore norme antievasione più severe.

Bankitalia: scudo fiscale bocciato

La Banca d’Italia non ha tardato a dire la sua riguardo il provvedimento fiscale più controverso dell’ultimo periodo. Così, mentre Di Pietro parla dello scudo fiscale come lavatoio mondiale della criminalità organizzata, Bankitalia manifesta il suo dissenso.

E sembra che il dissenso sia fondato sui numeri: l’istituto di via Nazionale ha rilevato anche un incremento dell’evasione fiscale. Il direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni ha sottolineato quali effetti negativi possa avere lo scudo fiscale sugli incentivi dei contribuenti a pagare le tasse per il futuro e ricordato che simili provvedimenti sono stati presi anche in altri paesi, ma in quei casi sono stati accompagnati dalla richiesta di pagamento di tutte le imposte dovute.

All’estero l’adesione almeno comporta il pagamento dell’intero ammontare delle imposte dovute e non versate, inclusi gli interessi per ritardato pagamento – afferma Saccomanni -. In Italia invece, oltre ad essere anonima, l’adesione comporta un costo relativamente modesto: Lo scudo può essere utilizzato a fronte di qualsiasi accertamento fiscale e previdenziale, anche su redditi derivanti da attività svolte in Italia e non direttamente ricollegabili ai beni rimpatriati e regolarizzati.

Debiti fiscali? Pagare le tasse a rate é possibile

Chi non ha mai acquistato qualcosa a rate alzi la mano! Ormai si acquista di tutto tramite pagamento dilazionato, non solo il mutuo per la casa, ma anche auto, telefonini di ultima generazione, vacanze, visite mediche.. di tutto di più, quindi perchè non pagare anche le tasse a rate? La possibilità di dilazionare il pagamento fu sancita già nella finanziaria 2008 (articolo 1, commi da 144 e 147) e il successo del servizio reso da Equitalia per la rateazione delle tasse non si é fatto attendere.

Sono quasi 500mila – su 670mila che l’hanno richiesta – i contribuenti che hanno ottenuto dall’Ente di riscossione la possibilità di dilazionare i pagamenti del debito. Sono quindi circa 5,2 miliardi da gennaio 2009, rispetto all’anno scorso, si tratta di un aumento del 75,3 per cento. Grazie alel rateizzazioni le riscossioni dai soggetti con debiti superiori a 500mila euro sono aumentate del 14,4%.

Facebook: utile strumento per il fisco inglese

Se siete iscritti su Facebook fate attenzione, soprattutto se avete debiti fiscali: lo sa bene un uomo inglese di Rugby, che latitante per non pagare la Council tax (le imposte comunali) e irreperibile al proprio domicilio ha però deciso di registrarsi al social network più in voga del momento. L’evasore è stato contattato da un ispettore dell’ufficio riscossioni e costretto a pagare il debito con l’erario, 1.059 sterline.

Richard Moore, ispettore dell’ufficio riscossioni del Rugby Borough Council, ha infatti provato di tutto per contattare l’evasore: visite a domicilio e avvisi postali, ma era irreperibile.