Semaforo verde in materia fiscale per tutti i contribuenti soggetti agli studi di settore. L’Agenzia delle Entrate ha infatti messo a disposizione da poche ore “Gerico 2009”, il software per determinare e verificare la congruità dei compensi e dei ricavi in sede di dichiarazione dei redditi. La versione 2009 di Gerico si presenta per i lavoratori autonomi e per le imprese sotto una nuova veste in scia ai correttivi apportati per tenere conto, ai fini della determinazione dei compensi e dei ricavi, delle difficoltà congiunturali cui si è dovuto far fronte lo scorso anno, specie nel secondo semestre del 2008. E non a caso, l’Agenzia delle Entrate definisce la versione 2009 di Gerico “a prova di crisi”, visto che per i 206 studi di settore c’è una sezione tutta nuova che, ai fini del calcolo delle soglie cosiddette di “normalità economica“, tiene conto degli effetti negativi della crisi. Sono tre, in particolare, le “aree correttive” del software Gerico 2009 che permettono, specie ai settori dell’economia che più degli altri hanno risentito della crisi, di rientrare nelle soglie di “normalità economica“.
La Svizzera propone l’amnistia fiscale per superare la crisi
L’ultima proposta avanzata dal governo svizzero conferma la gravità della crisi economica: anche la nazione europea , infatti, uno dei principali paradisi fiscali, sta assistendo al rallentamento della propria economia e delle entrate fiscali, oltre che a una leggera crescita del tasso di disoccupazione. La ricetta dello Stato elvetico per fronteggiare questa situazione è presto detta: il governo di Berna intende varare un’amnistia fiscale generale, al fine di favorire l’emersione di ben 141 miliardi di euro, i quali non sarebbero mai stati dichiarati al fisco svizzero. Si tratta dunque di una sorta di “perdono tributario” e, secondo le stime degli analisti, si potrebbe concludere con il ritorno nelle casse dell’erario di una somma compresa tra i 7 e i 14 miliardi di euro. I politici svizzeri sono infatti convinti che in tal modo il denaro verrebbe riversato sul mercato nazionale, con l’importante conseguenza di contenere gli squilibri prodotti dalla crisi e favorendo la ripresa economica.
La prima nota o brogliaccio: il primo impatto con le scritture contabili
La prima nota detta anche brogliaccio è una scrittura elementare ovvero una scrittura che serve di preparazione, di analisi e di completamento alle scritture complesse, é dipreparazione per la compilazione del libro giornale. Siamo quindi di fronte a un registro elementare, per cui la prima nota non richiede nessuna forma obbligatoria. Ciò significa che ogni impresa può crearne una propria, ovvero un foglio di calcolo creato appositamente dall’azienda: ad esempio, la prima nota potrebbe essere tenuta anche con un semplice foglio excel. Non esistono neanche particolari regole da seguire per la sua compilazione, ma una caratteristica é importantissima: chiarezza e precisione di tutte le informazioni che andremo a inserire nella prima nota.
Le operazioni devono essere riportate in ordine di data. Su di essa dovranno essere riportati tutti i fatti esterni di gestione e per ognuno di essi si dovrà indicare appunto la data, i riferimenti ai documenti originari, la descrizione, l’importo e qualsiasi riferimento ad altri atti di gestione.
Studi di settore: come difendersi in caso di accertamento
A causa della crisi finanziaria ed economica, è probabile che quest’anno molti contribuenti, in particolar modo i liberi professionisti, i lavoratori autonomi e le piccole imprese rientranti negli studi di settore, vadano a dichiarare in sede di Unico 2009 un ammontare di reddito 2008 inferiore a quello che, in via presuntiva, è emerso attraverso il software Ge.Ri.Co. 2009. In tal caso, il contribuente, pur dichiarando l’effettivo ammontare dei redditi, è potenzialmente sottoposto a verifiche che, in sede di contraddittorio, dovranno indurre il contribuente stesso a presentare in tutto e per tutto delle “attenuanti” all’Amministrazione finanziaria, ovverosia delle motivazioni valide per cui sono stati conseguiti redditi inferiori a quelli presunti. Il contribuente onesto può comunque stare sostanzialmente tranquillo, visto che, in accordo con quanto previsto dalla Legge Finanziaria 2005, prima che l’Ufficio delle Entrate emetta l’avviso di accertamento, il contribuente viene avvisato con una lettera nella quale vengono esplicitati gli elementi relativi all’accertamento, e nella quale si viene invitati a presentarsi presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
Agevolazione provvisoria dall’Iva per molti viaggi all’estero
Gli acquisti di aeromobili, e di beni e servizi a questi connessi possono beneficiare del regime di non imponibilità Iva: tale condizione vale solamente nel caso in cui tutti questi beni sono destinati a coprire delle tratte internazionali (ovviamente la condizione deve sussistere nel periodo d’imposta antecedente l’operazione ed essere confermata nell’anno dell’acquisto). È abbastanza intuibile, poi, come in caso di mancato rispetto da parte della compagnia aerea della condizione appena citata e dell’impossibilità di portare una reale dimostrazione che sono stati effettuati prevalentemente trasporti a livello internazionale, il beneficio venga a decadere e si andrà allora ad emettere fattura con addebito dell’imposta oppure una nota di variazione in aumento. Tutte queste disposizioni sono rinvenibili nella risoluzione 126/E dell’Agenzia delle Entrate, la quale, tra l’altro, ha anche spiegato cosa intende per “prevalenza”: sostanzialmente, vengono confrontati su base annua i corrispettivi legati ai due tipi di voli, quelli nazionali e quelli internazionali, e il prevalere appunto dei secondi sui primi comporta la fruizione del beneficio.
Tasse: più equità con una riforma profonda ed incisiva
Le inefficienze del nostro sistema fiscale creano disuguaglianze e penalizzano quelle categorie sulle quali il prelievo è alla fonte, ovverosia i pensionati ed i lavoratori dipendenti. Per questo, secondo quanto messo in evidenza dal leader della CISL Raffaele Bonanni nella sua relazione al congresso del Sindacato, è necessaria una profonda e incisiva riforma del nostro sistema fiscale senza sostanzialmente continuare con interventi “tampone” parziali e/o occasionali. Il leader della CISL, di conseguenza, ritiene che l’azione di lotta e di contrasto all’evasione fiscale possa affermarsi solamente se c’è una diffusione e l’affermazione di una cultura della legalità a livello fiscale, ed in tal senso Bonanni ritiene giusto che così come il lavoro dipendente paga le tasse alla luce del sole, allo stesso modo per quello autonomo è necessario che venga reintrodotto l’obbligo della tracciabilità dei pagamenti. La perdita di potere d’acquisto per i salari e le pensioni è infatti oramai una vera e propria emergenza nazionale, al punto che l’OCSE in un recente rapporto ci ha relegato al 23-esimo posto su trenta Paesi monitorati.
Il Fisco taglia gli interessi al 4%: benefici immediati per i destinatari
La conferma del taglio degli interessi sulle principali dichiarazioni dei redditi è arrivata direttamente dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera: il provvedimento, approvato tramite un decreto firmato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, dovrebbe portare degli interessanti benefici per quei contribuenti che pagano in ritardo o ratealmente le imposte sui redditi, l’Iva, l’Irap e i modelli Unico. In cosa consiste questa riduzione fiscale degli interessi? Sostanzialmente, il nuovo tasso è stato abbassato dal 6% al 4% e si riferisce a quelle dichiarazioni che sono state presentate a partire dal 1° luglio 2009; per quel che concerne invece il modello Unico 2009, dato che esso dovrà essere presentato entro il 30 settembre 2009, l’applicazione del tasso al 4% è già attiva per i pagamenti delle imposte che scadono il 16 giugno. C’è anche da dire che il campo di applicabilità di questo provvedimento è molto vasto: si va dai rimborsi alla chiusura dei verbali, dal concordato alla conciliazione giudiziale, sempre con l’intento di rendere meno gravosi gli interessi per Iva e Irap.
San Francisco: per fumatori maleducati tassa sulle sigarette
Mentre in alcune zone del mondo si incentivano i dipendenti pubblici a fumare, qualcuno indiscutibilmente più civile invita i cittadini fumatori a essere più educati. Non che il popolo dei fumatori sia composto prevalentemente da persone poco inclini al vivere civile, ma oltre coloro che gettano i mozziconi nelle spazzature ci sono purtroppo altri che, incuranti, lasciano gli avanzi di sigaretta dappertutto. E lo vediamo anche sulle nostre strade, dove spesso spostando lo sguardo non possiamo far altro che notare la sporcizia causata dai mozziconi di sigaretta.
Fumatori maleducati e che sporcano? Se appartenete a questa categoria e abitate a New YorkGavin Newsom probabilmente sarete costretti a pagare una tassa sulle vostre amate sigarette. Chi sporca paga. Questo deve essere stato il pensiero di , sindaco di San Francisco, che presenterà al Consiglio comunale la sua proposta per un’extra-tassa sulle sigarette.
Cooperative e agevolazioni fiscali
La società cooperativa è una società composta da almeno tre soggetti che gestiscono in comune una impresa allo scopo di fornire aloro stessi dei beni, dei servizi o del lavoro. Quindi mentre negli altri tipi di impresa si produce per vendere, nelle cooperative si produce per sè stessi.
Qui si evince lo scopo mutualistico delle cooperative: ovvero il fine della cooperativa é il soddisfacimento dei bisogni degli stessi soci. Bisogni che possono essere: bisogno della casa, di un lavoro, di beni di consumo. L’articolo 45 della Costituzione la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. Alla base della cooperativa c’è dunque la comune volontà dei suoi membri di tutelare i propri interessi di consumatori, lavoratori, agricoltori, operatori culturali, e la volontà deve tramutarsi in fatti concreti ovviamente. Mentre il fine ultimo delle società è la realizzazione del lucro e si concretizza nel riparto degli utili patrimoniali, le cooperative hanno invece uno scopo mutualistico.
Pagamento tasse e contributi: artigiani e commercianti chiedono una proroga
Il prossimo 16 giugno 2009 artigiani, commercianti, piccole imprese, ditte individuali e lavoratori autonomi con partita IVA, saranno chiamati al versamento delle imposte relative ai redditi del 2008, con la possibilità di saldare in un’unica soluzione o con versamenti rateali soggetti a maggiorazioni legate alla dilazione dei pagamenti. E proprio in vista di tale scadenza, le principali Associazioni di Categoria degli artigiani, esercenti e piccole e medie imprese hanno scritto una lettera a Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, con la quale si chiede una proroga di un mese, dal 16 giugno al 16 luglio 2009, per il pagamento delle tasse e dei contributi senza la maggiorazione dello 0,40% prevista. Nel dettaglio, le Associazioni di categoria che hanno inviato congiuntamente la lettera al Ministro sono la Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani, Confartigianato e CNA, spiegando come la proroga si renda necessaria in virtù del fatto che, per quei contribuenti soggetti all’applicazione degli studi di settore, l’Agenzia delle Entrate non ha ancora provveduto a rendere disponibile “Ge.Ri.Co“, l’applicativo che, per i redditi dello scorso anno, permette di calcolare i ricavi ai fini degli studi di settore con l’applicazione dei dovuti correttivi.
In Germania è praticamente obbligatoria la “tassa sulla religione”
La situazione tedesca relativa alle “tasse di religione” ricalca molto vicina quella italiana, seppur con qualche differenza: infatti, visto che esiste una forte ingerenza da parte della Chiesa in molte delle attività dello Stato teutonico, i contributi fiscali che sono destinati alla confessione religiosa vengono direttamente riscossi dall’anagrafe tributaria. Non solo; si procede anche alla verifica e al controllo della cartella delle imposte sul reddito, al fine di accertare se il contribuente ha pagato o meno questa tassa. Indicando la propria appartenenza alla fede religiosa (le lettere EV indicano i protestanti, RK i cattolici), si è ufficialmente membri della chiesa e occorre pagare la relativa imposta. Il tributo, chiamato in Germania Kirchensteuer, è destinato quindi alle confessioni religiose e si affianca ad un’altra tassa simile, il Kultussteuer. A differenza del nostro “otto per mille”, la Kirchensteuer viene pagata solo in caso di scelta espressa ed il suo valore ammonta al 9% del corrispettivo dell’Irpef tedesca.
Dichiarazione dei redditi: il modello Unico in modalità Web
Molti contribuenti che per il 2009, relativamente ai redditi percepiti lo scorso anno, presentano delle situazioni semplificate per la presentazione della dichiarazione dei redditi, possono usufruire direttamente on line di un applicativo in modalità Web che permette la compilazione e la trasmissione del modello senza che sia necessario scaricare ed installare alcun software sul proprio personal computer. Nel dettaglio, i contribuenti che non devono presentare quest’anno il modello IVA, non hanno percepito redditi da partecipazione, e non rientrano nell’ambito dell’applicazione degli studi di settore, possono usufruire degli applicativi on line “UnicoWEB” e “UnicoWEB mini”; al primo accesso, viene richiesta l’installazione del certificato di protezione sia per utenti Macintosh, sia per quelli Windows. Grazie a delle domande predefinite, il contribuente sarà indirizzato sulla scelta tra i due applicativi in base ai dati sui redditi da presentare.
Confommercio: le tasse soffocano PMI
Piccole imprese soffocate dalle tasse e impedite quindi negli investimenti e nello sviluppo. Confcommercio, nella persona di Carlo Sangalli, ieri a Genova al convegno su Fiscalità e Pmi nell’ambito della settima tappa del Roadshow, ha presentato lo stato del settore e discusso delle perplessità. Circa tre imprese su cinque faticano a sostenere il livello tassativo soprattutto l’Irap.
Sangalli ha sottolineato:
Pagare tutti per pagare meno, ma anche pagare meno per pagare tutti. E’ da questo principio che dobbiamo partire se vogliamo porre un freno alla pressione fiscale e procedere in modo efficace al contrasto ed al recupero di evasione ed elusione. E, in particolare, in un periodo di crisi profonda per la nostra economia questo principio ha una valenza ancora più forte perché rappresenta una condizione necessaria per superare questo difficile momento. E anche dall’indagine che presentiamo emerge che per circa tre imprese su cinque la tassazione è molto elevata e non sostenibile; in estrema sintesi è eccessiva.
È online “Parametri 2009” per il calcolo di ricavi e incassi aziendali
Parametri 2009 è il software informatico che consente alle aziende e ai professionisti di quantificare in maniera precisa e corretta i ricavi e gli incassi conseguiti e che non sono sottoposti agli studi di settore. L’Agenzia delle Entrate ha proprio provveduto a pubblicare nel proprio sito internet questo speciale prodotto; nello specifico, esso offre la possibilità di effettuare il calcolo dei ricavi e dei compensi che sono stati realizzati dalle imprese e dai soggetti esercenti arti e professioni, per i quali gli studi di settore non sono stati approvati o, nel caso invece l’approvazione abbia avuto luogo, operano in condizioni di inapplicabilità che non possono essere estesi ai parametri stessi. In che modo funziona questo interessante prodotto informatico? Sostanzialmente, viene utilizzato un sistema di calcolo del software che si basa su delle specifiche variabili contabili in relazione all’attività svolta dal contribuente e, inoltre, su una particolare combinazione di alcune tecniche proprie della statistica e della matematica.