Cud: il sostituto d’imposta può rettificare i giorni lavorativi

 Come è noto, il Cud è la certificazione unica dei redditi, il documento fiscale che ogni anno ricevono i lavoratori dipendenti (ad esempio coloro che sono legati da un contratto a progetto) e i pensionati: quando il soggetto lavora a tempo indeterminato si può però verificare una particolare situazione, ovvero che si indichino meno giorni anche se quelli effettivi sono stati 365. Allora può sorgere spontanea una domanda: può il datore di lavoro indicare un anno intero di detrazioni per il lavoro dipendente sul modello? Come precisano le indicazioni per il 2011 di quest’ultimo, i giorni che devono essere indicati in corrispondenza del campo di riferimento non sono altro che i giorni ricompresi nella durata complessiva del rapporto di lavoro per cui si ha diritto alla detrazione prevista dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Tutte queste procedure sono state pensate per rendere più semplice e corretto possibile il calcolo delle detrazioni fiscali che spettano a chi percepisce il reddito in questione; inoltre, in aggiunta ciò rimane valido anche nell’ipotesi in cui la retribuzione è maturata nel periodo d’imposta ma non è stata poi erogata nei consueti tempi e nelle modalità ordinarie.

Montecarlo: svolta fiscale sulle vendite immobiliari

 Il Principato di Monaco tenta di voltare pagina dal punto di vista fiscale: l’amministrazione finanziaria di Montecarlo ha infatti deciso, non senza qualche sorpresa, di impedire quelle cessioni immobiliari che vengono poste in essere con delle società offshore. Molti ricchi si recano proprio qui alla ricerca della casa dei sogni, visto che il mercato di riferimento consente degli sgravi tributari imbattibili, nonostante le tariffe siano da tempo salite alle stelle (il prezzo minimo è di poco inferiore ai due milioni di euro). Il costo in questione spetta anche al fisco per l’appunto, il quale è in grado di far fruttare un prelievo del 6,5% su ogni singola compravendita, percentuale che cresce nell’ipotesi di un contratto di mutuo. Questo “tesoretto” pone però anche il problema delle società offshore, un accorgimento di molti contribuenti che in questo modo sono in grado di occultare i dati anagrafici dei contraenti e di acquistare con un versamento minimo di tasse e imposte, se non con pagamenti nulli.

Elusione fiscale: per la Cassazione c’è anche la violazione penale

 Quando si parla di elusione fiscale si è soliti fare riferimento a un fenomeno meno grave rispetto all’evasione: in effetti, si tratta di una pratica considerata non illegale ma che aggira le leggi dal punto di vista sostanziale. Eppure, anche questa è una piaga che deve essere contrastata con la stessa intensità di altre. Sembra pensarla allo stesso modo anche la Corte di Cassazione, la quale in una recente sentenza ha fatto intendere come il risparmio di imposta conseguito mediante attività elusive non può escludere sempre e comunque la violazione di tipo penale, visto che in questo caso si viene a configurare una dichiarazione tributaria infedele. La sentenza fa ben sperare in merito alla criminalizzazione dell’elusione, senza alcuna distinzione tra le condotte poste in essere come violazione dell’articolo 37 bis del Dpr 600 del 1973 (“Accertamento delle imposte sui redditi”, l’articolo in questione fa proprio riferimento alle disposizioni antielusive) e gli abusi del diritto.

Agenzia delle Dogane: a settembre nuova procedura per le indagini

 Ancora due mesi e l’Agenzia delle Dogane potrà finalmente avviare la propria procedura telematica per condurre le indagini finanziarie: questa determinazione è comunque cominciata pochi giorni fa, quando Giuseppe Peleggi, direttore dell’agenzia stessa, ha approvato le regole in questione. Il regolamento, per l’appunto, include informazioni, notizie e altri documenti che diventano necessari per capire come si è svolta effettivamente l’operazione. Tra l’altro, questi controlli sono davvero molto utili in quanto si possono accertare in maniera accurata e dettagliata se vi sono state delle violazioni per quel che riguarda l’Imposta sul Valore Aggiunto e gli scambi che avvengono a livello intracomunitario. Qualche regione ha già potuto sperimentare il servizio e i risultati lusinghieri hanno spinto le Dogane ad ampliare il tutto all’intero territorio nazionale. Come funzionerà questa specifica procedura nel dettaglio?

Immobili e nuove tinteggiature: il Comune decide la detrazione

 Quando si ha a che fare con un immobile di qualsiasi tipo, bisogna tenere conto anche delle modifiche che possono essere apportate al suo aspetto. Il tipico intervento che viene effettuato è quello sulla facciata dell’edificio: in effetti, chi non si è trovato a tu per tu con una nuova tinteggiatura, modificando quindi i colori originali? In questo caso, bisogna capire se si ha comunque diritto alla consueta detrazione fiscale del 36% (quella relativa alle ristrutturazioni edilizie appunto). Questa operazione specifica rappresenta di norma un intervento di manutenzione ordinaria, ovviamente se si ragiona da un punto di vista urbanistico. Quindi, l’agevolazione a cui si sta facendo riferimento ha ragione di esistere solamente se la tinteggiatura viene posta in essere su delle parti comuni del condominio: questa linea di pensiero può essere facilmente ricavata dalla legge 191 del 2009 (la Finanziaria del 2010), ma anche da due circolari di circa tredici anni fa della nostra amministrazione finanziaria (la 57/E e la 121/E).

Bonus energia e ristrutturazioni: i tagli della manovra

 Le correzioni approntate dal governo con la nuova manovra economica sono davvero molte, ma ve n’è una che riguarda molto da vicino il mondo delle tasse: in effetti, la riduzione della ritenuta d’acconto sulle riqualificazioni dal punto di vista energetico e sulle ristrutturazioni edilizie dovrebbe diventare presto realtà. In pratica, l’aliquota di queste due detrazioni tributarie dovrebbe passare dall’attuale 10% a un più morbido 4%, così come espressamente richiesto da tempo dalle imprese del settore. L’aggravio fiscale verrà dunque ridimensionato? Il nostro esecutivo si è accorto che la percentuale adottata finora avrebbe provocato solamente delle crisi di liquidità. Le norme di base rimangono sempre le stesse, ma vi potrebbero essere maggiori disponibilità finanziarie per chi opera nei due comparti in questione. In particolare, il carico fiscale più leggero andrebbe a tutto vantaggio delle aziende di dimensioni minori.

Contribuenti minimi: le detrazioni riguardano entrambi i coniugi

 Tra le tante detrazioni fiscali che i contribuenti hanno a disposizione, quelle relative al cosiddetto regime dei contribuenti minimi merita un cenno particolare. Anzitutto, bisogna ricordare che tale regime esiste dal 2008 (più precisamente dal 1° gennaio di quell’anno) ed è volto a ridurre le procedure e gli adempimenti tributari: i piccoli professionisti e imprenditori che ne fanno parte devono versare solamente un’imposta sostitutiva sul reddito (20%), il quale viene calcolato come la differenza tra i ricavi e le spese sostenute, incluse le plusvalenze e le eventuali minusvalenze. Ebbene, spesso può accadere che, in una coppia di coniugi, la moglie di un contribuente minimo percepisca un reddito che è più basso rispetto a quello del marito. A chi spetta, dunque, la detrazione fiscale del 100% per i figli a carico quando il marito stesso non può usufruire di questa agevolazione?

Società e ritenute: come recuperare quelle subite a San Marino?

 Una casistica interessante relativa alle ritenute delle fatture è quella che riguarda le società semplici del nostro paese e quelle di San Marino. Come bisogna comportarsi quando, ad esempio, una società in accomandita semplice presta dei servizi ad una compagnia sanmarinese e quest’ultima pone in essere una ritenuta del 20% a titolo definitivo? Anzitutto, bisogna comprendere se è possibile recuperare questa stessa ritenuta. L’ipotesi in questione potrebbe essere risolta in modo positivo, soprattutto se si facesse riferimento all’articolo 165 del Testo Unico sulle Imposte sui Redditi (“Credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero”): in effetti, in base a questo testo viene riconosciuto un credito per le tasse versate in una nazione estera su un reddito già tassato in Italia.

Avvocati: l’iscrizione all’albo è a carico dell’amministrazione

 Siete degli avvocati e dipendete da un ente pubblico? Ebbene, da quest’anno c’è un motivo in più per esultare, in particolare se si tratta di parlare di tasse e imposte: in effetti, secondo quanto stabilito da alcuni mesi dal Consiglio di Stato, la tassa che ogni anno bisogna versare per iscriversi all’albo di riferimento dovrà rimanere un obbligo a carico dell’amministrazione e non del contribuente. Le motivazioni per una tale scelta si trovano nel parere 678/2010, il quale era stato espressamente richiesto dal Ministero dell’Interno a seguito di un ricorso straordinario. Che cosa è successo esattamente?

Stabilimenti balneari: l’Ici non vale su tutte le aree in concessione

 La Corte di Cassazione torna a far sentire chiara e forte la propria voce in ambito fiscale: Piazza Cavour è infatti intervenuta in merito al trattamento tributario che deve essere riservato agli edifici e agli immobili che sorgono in delle aree poste in concessione, più specificamente gli stabilimenti balneari. In effetti, spesso le costruzioni che sorgono all’interno di questi ultimi e su un’area demaniale appunto in concessione non subiscono alcun tipo di assoggettamento all’Imposta Comunale sugli Immobili (Ici). Come bisogna comportarsi allora? Anzitutto, bisogna ricordare che l’edificazione su queste aree demaniali è una delle fattispecie che comporta come conseguenza un diritto di natura reale.

Monte Titoli: due settimane per il pagamento degli utili

 Il prossimo 16 luglio rappresenterà un’altra data fondamentale per quei contribuenti che devono prestare attenzione alle scadenze fiscali: si tratta, infatti, del termine ultimo per il versamento dell’imposta sostitutiva relativa gli utili azionari e ai titoli che sono stati immessi presso Monte Titoli spa. L’adempimento in questione deve essere posto in essere dagli istituti di credito, dalle società di intermediazione mobiliare e da altri intermediari finanziari che si sono resi protagonisti di questo specifico deposito accentrato. Bisogna comunque comprendere nel dettaglio di cosa si sta parlando. Anzitutto, cos’è Monte Titoli esattamente?

Equitalia: debuttano le strutture del Nord, Centro e Sud

 Equitalia si fa in tre per venire incontro alle numerose esigenze dei propri clienti. La celebre società di riscossione tributaria verrà infatti suddivisa in tre diverse agenzie, quella settentrionale, quella centrale e quella meridionale: si tratta, quindi, di una distinzione soltanto geografica, un riassetto che è volto a rendere più efficaci le attività, dislocandole meglio sul territorio. Un altro obiettivo che si intende raggiungere, inoltre, è la semplificazione del rapporto coi contribuenti stessi. Le società Nord, Centro e Sud potranno anche contare sulle consuete direzioni regionali e su delle diramazioni a livello provinciale. Il debutto ufficiale è avvenuto proprio ieri: le sedi principali sono rappresentate da tre grandi città, e non poteva essere altrimenti, vale a dire Milano, Bologna e Roma. È da tempo, ormai, che la società sta tentando di riorganizzare in maniera completa il proprio assetto: le operazioni in questione sono cominciate lo scorso mese di novembre e termineranno non più tardi di dicembre prossimo, un anno davvero intenso di novità.

Carbon Tax, nuove discussioni in Australia

 L’Australia vive ancora con fervore il dibattito relativo alla cosiddetta “carbon tax”: come è noto, si tratta della misura fiscale volta a colpire le risorse energetiche più inquinanti, un argomento molto sentito nella nazione oceaniana. Talmente sentito che una alleanza industriale sta preparando nel dettaglio il lancio di una campagna di svariati milioni di dollari, in modo da scoraggiare il premiere Julia Gillard dall’introdurre questa imposta. La spaccatura è dunque profonda, da una parte c’è il governo con le sue ambiziose politiche green, dall’altra la Australian Trade and Industry Alliance, la quale è composta dalla Minerals Council nazionale, dall’Australian Food and Grocery Council e dall’Australian Coal Association, tutte pronte a difendere gli interessi dei loro settori.

Romania: il fornitore diventa debitore dell’Iva

 La normativa che disciplina l’Imposta sul Valore Aggiunto assumerà una nuova forma in Romania: secondo quanto stabilito dal Consiglio dell’Unione Europea, infatti, il regime comunitario è stato formalmente derogato, quindi i contribuenti della nazione dell’Europa orientale dovranno attendersi delle novità a breve. Che cosa è successo esattamente? Dopo la richiesta formale avanzata dal governo di Bucarest, l’autorizzazione comunitaria è stata concessa in via ufficiale: in pratica, quando si presenterà una situazione in cui è coinvolta appunto l’Iva, il debitore dell’imposta in questione diventa in automatico il soggetto che fornisce i prodotti agricoli che non sono stati sottoposti ad alcuna trasformazione. Cosa implica tutto questo?