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Immobili e nuove tinteggiature: il Comune decide la detrazione

Quando si ha a che fare con un immobile di qualsiasi tipo, bisogna tenere conto anche delle modifiche che possono essere apportate al suo aspetto. Il tipico intervento che viene effettuato è quello sulla facciata dell’edificio: in effetti, chi non si è trovato a tu per tu con una nuova tinteggiatura, modificando quindi i colori originali? In questo caso, bisogna capire se si ha comunque diritto alla consueta detrazione fiscale del 36% (quella relativa alle ristrutturazioni edilizie appunto). Questa operazione specifica rappresenta di norma un intervento di manutenzione ordinaria, ovviamente se si ragiona da un punto di vista urbanistico. Quindi, l’agevolazione a cui si sta facendo riferimento ha ragione di esistere solamente se la tinteggiatura viene posta in essere su delle parti comuni del condominio: questa linea di pensiero può essere facilmente ricavata dalla legge 191 del 2009 (la Finanziaria del 2010), ma anche da due circolari di circa tredici anni fa della nostra amministrazione finanziaria (la 57/E e la 121/E).

Pertanto, tutto dipende dalla tipologia di edificio, nel caso in cui si trattasse di un appartamento unifamiliare, allora la detrazione non sarebbe valida. Qualche speranza in più, invece, può essere nutrita in merito all’inquadramento urbanistico dell’intervento, visto che la nuova tinteggiatura potrebbe essere considerata dal Comune di riferimento come un intervento di manutenzione straordinaria: la discrezione spetta, di conseguenza, all’amministrazione locale. Qualche dubbio, poi, può sorgere in relazione all’intestazione dell’immobile tra i coniugi.

La suddivisione della proprietà può anche essere differente, ma il nome di chi vuole beneficiare della detrazione deve comparire in modo chiaro sulle varie fatture. Infine, occorre ricordare che una recentissima risoluzione delle stesse Entrate ha precisato che il beneficio può essere destinato persino a quei contribuenti che non sono indicati nelle fatture, ma in questo caso è necessario che i documenti fiscali rechino la percentuale di spesa che viene sostenuta e quella a carico.