Ritorna l’Ici sui loculi cimiteriali

L’anno scorso é stata finalmente abolita la tassa sulla prima casa, e c’è qualcuno che, non potendola più imporre, ha deciso di tassare l’ultima dimora. Per la serie “La crisi economica non risparmia nemmeno i morti”. Questo avviene a Torre del Greco, cittadina in provincia di Napoli, dove il sindaco Ciro Borriello decide di tassare i cittadini ospitati nel camposanto cittadino. La delibera è stata approvata approvata solo poche settimane fa e arriva al termine di una serie di rincari per rinvigorire le casse del Comune: il pienone di strisce blu per la sosta a pagamento (provvedimento poi sospeso), poi l’aumento del 90% in più rispetto al 2008 della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

E la “tassa sui morti“?

In realtà – spiega l’assessore al cimitero, Raffaele La Pietra – il regolamento cimiteriale in vigore a Torre del Greco già prevedeva una serie di diritti e costi da riconoscere al Comune. Considerati i tagli agli enti locali stabiliti dal Governo, l’amministrazione comunale ha semplicemente deciso di far rispettare rigorosamente le normative vigenti.

Donne: paghiamo più tasse ma vogliamo servizi migliori

Le donne sono le protagoniste dello scenario economico ed anche fiscale. Il profilo che emerge dall’indagine promossa dalle Acli, ‘Donne: uno sguardo diverso sull’economia?’ (presentata nei giorni scorsi a Roma in occasione di un seminario organizzato dal Dipartimento Welfare, il Coordinamento donne e i Giovani delle Acli), é quello di donne fiduciose, che hanno alte aspettative nei confronti delle politiche pubbliche. Sono oltre mille in 48 province italiane, le donne intervistate inoltre sarebbero disposte a pagare persino più tasse a fronte di più servizi (il 63% delle donne). E, tra questi, soprattutto servizi per l’infanzia (40%). Nella vita quotidiana, in particolare, le donne vorrebbero poter beneficiare di più congedi lavorativi per conciliare famiglia e lavoro (41%).

Sono comprensibilmente contrarie all’innalzamento dell’età pensionabile (63%), perchè ritengono necessario considerare tutto il percorso lavorativo femminile e non solo la sua conclusione (40%). Non mancano le femministe che invece si dicono d’accordo 811%) e ritengono che l’allineamento dell’età pensionabile femminile a quella maschile sia un segno di parità. Il 21% accetterebbe di andare in pensione più tardi solo se ciò comportasse maggiori servizi per la cura della famiglia.

Camera approva art. 7 su federalismo fiscale

L’art. 119 della Costituzione recita:

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio. La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante.

L’interpretazione di questo articolo ha portato a formulare l’idea del federalismo fiscale, che é in realtà un principio decentrativo secondo il quale sarà superato il sistema di finanza regionale e locale ancora improntato a meccanismi di trasferimento, in cui le risorse finanziarie di Regioni ed enti locali non sono stabilite e raccolte dagli enti stessi ma le risorse arrivano prima allo Stato e poi quest’ultimo le trasferisce alle Regioni.

Sarkozy: No aumento tasse ricchi

Dopo la proposta di Megale nel salotto di “Domenica in” che poneva al centro dell’attenzione i ricchi guadagni dei supermanager con il cui stipendio si paga l’equivalente della retribuzione annua di migliaia di persone persone tra impiegati e operai, Nicolas Sarkozy strizza il naso. Sono molti a insistere per una revisione della tassazione tale da prelevare più denaro dai contribuenti più ricchi, ma il presidente francese non pensa affatto di aderire con alcuna riforma tributaria.

L’idea è quella di aumentare il prelievo fiscale per i cittadini che guadagnano più di 300 mila euro all’anno. Una specie di Robin Hood Tax, atta a “togliere dai ricchi per dare ai poveri”. Un gesto di solidarietà nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, che sono quelle che maggiormente soffrono a causa della grave crisi economica in atto (ogni giorno migliaia di francesi perdono il proprio posto di lavoro, e il governo ha dovuto stanziare 2,6 miliardi di euro per frenare l’aumento della disoccupazione).

Dichiarazione redditi e scaglioni

Con la primavera arriva anche la dichiarazione dei redditi. I Centri autorizzati di assistenza fiscale (Caaf), i professionisti abilitati (dottori commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro e periti commerciali), offrono il loro servizio per la compilazione del modello 730 o Unico.

Chi usufruisce del 730? Utilizzano questo modello di dichiarazione dei redditi:

– i lavoratori dipendenti;
– i pensionati;
– i soggetti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (quali il trattamento di integrazione salariale, l’indennità di mobilità, eccetera);
– i soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
– i sacerdoti della Chiesa cattolica;
– i giudici costituzionali,
– i parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali);
– chi svolge lavori socialmente utili;
– i produttori agricoli se esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (Mod. 770 semplificato e ordinario), dell’Irap e dell’Iva.

Il fisco sul web piace agli italiani

A più di due anni dall’ultimo restyling, l’Agenzia delle Entrate continua il percorso verso un sistema di informazione ed assistenza on line di tipo personalizzato, consentendo alle diverse tipologie di utenti di individuare i servizi ed i contenuti d’interesse, tutto con semplicità e rapidità. Che sia tutto più semplice lo dimostrano i dati: nel 2008 servizi telematici in crescita e uffici sempre più operativi e anno record per il cassetto fiscale. Servizi telematici in forte crescita con un più 75% per l’utilizzo del cassetto fiscale e un più 9% per i versamenti con F24 online.

Il 2009 ha contribuito al processo di semplificazione grazie all’introduzione di Unico Mini, versione estremamente semplificata del Modello Unico persone fisiche, composta da solo 4 pagine. Il modello può essere utilizzato da circa 4 milioni di contribuenti con situazioni reddituali più comuni.

Segreto bancario e paradisi fiscali: il caso svizzero

Il segreto bancario è un segreto professionale che vieta a chi lavora o ha lavorato in una banca di fornire informazioni a terzi. Alcuni pensano che le nazioni che adottano il segreto siano “paradisi fiscali“, ma questo non è necessariamente vero. Tale affermazione potrebbe trovare fondamento quando al segreto bancario si accompagnano normative fiscali volte ad attrarre investimenti stranieri. Ma queste ultime possono esserci senza che vi sia il segreto bancartio. Oggi, infatti, è assai diffuso il ricorso a tutti quei Paesi a regime tributario che hanno all’interno della propria legislazione, regimi fiscali speciali atti ad attrarre nuovi investitori stranieri.

In realtà quindi, il segreto bancario, se non accompagnato da adeguate misure di controllo interne e dalla volontà del sistema bancario di agire nella legalità, può favorire riciclaggio, associazione a delinquere, furto, frode fiscale, estorsione.

Modello 730: cos’è e come si paga

Il modello 730 viene compilato dai lavoratori dipendenti ed in parole semplici serve per recuperare qualcosa sulle detrazioni d’imposta che mensilmente subiscono appunto i lavoratori dipendenti. Quindi chi ha spese mediche, interessi passivi su un mutuo prima casa, diverse assicurazioni, può presentare il modello 730.

Praticamente il riepilogo del reddito dove figurano:

– il reddito di lavoratore dipendente (730) + eventuali altri redditi (pensioni, partecipazioni in società, affitti percepiti…)

– le spese DETRAIBILI che possono essere spese mediche (analisi, visite, veterinario, dentista, scontrini farmaci) spese funerarie, scolastiche per figli, assegni di mantenimento a coniugi separati e/o figli, donazioni a Onlus, interessi mutuo prima casa, spese per adozioni a distanza. Queste spese sono valide per la persona che presenta la dichiarazione dei redditi e per eventuali familiari a suo carico.

– le spese DEDUCIBILI il cui importo va a diminuire l’imponibile su cui si calcolano le tasse e possono essere assicurazioni integrative, contributi al SSN che paghi con le assicurazioni e costi sostenuti per l’assistenza di persone non autosufficienti.

Evasione fiscale: Cisl propone patto con le imprese

Sono circa 125,8 i miliardi di euro delle imposte sottratte all’erario nel 2008 in Italia. Effettuando alcuni calcoli quindi, l’imponibile evaso in Italia nel 2008 sarebbe pari a circa 331 miliardi di euro l’anno. Centinaia di miliardi non fatturati quindi. I risultati della stima sono stati resi noti ieri da Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani – elaborando dati ministeriali, dell’Istat, della Banca d`Italia e dello Sportello del Contribuente. Rilevazione presentata ieri a Roma allapertura del convegno “Evasione fiscale: studio ed analisi del fenomeno in Italia“. Tra le grandi imprese, una su tre chiude il bilancio in perdita e non paga le tasse. Crisi? Non solo.

Nella guerra alla crisi economica c’è quindi un nuovo rivale: l’evasore fiscale. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni propone ai commercianti riuniti dalla Confcommercio a Cernobbio un patto contro l’evasione fiscale. Il segretario riporta alla luce l’importanza di una profonda riforma del sistema fiscale, in particolare di quegli studi di settore (cioè i redditi presunti delle varie categorie produttive su cui si pagano le tasse anche se quei fatturati non vengono raggiunti) che spinge non pochi commercianti all’evasione.

Scadenzario fiscale: il 16 marzo si paga l’IVA

Il prossimo 16 marzo 2009 scadono i termini per il versamento del saldo IVA 2008 per i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale IVA in forma autonoma.

Versamento da parte dei contribuenti mensili:

Versamento a debito presso gli istituti o le aziende di credito o gli uffici e le agenzie postali o i concessionari della riscossione con l’utilizzo del mod. F24 – codice tributo: 6002 (versamento Iva mensile – febbraio).

Conguaglio anno precedente:

Sempre i contribuenti mensili, devono versare l’IVA a debito a seguito di conguaglio scaturente dalla dichiarazione annuale, con l’utilizzo del mod. F24 – codice tributo 6099.

Le somme dovute a titolo di saldo, risultanti dalla dichiarazione annuale, possono essere rateizzate mensilmente al massimo fino al 16 novembre (ci saranno però da pagare degli interessi pari allo 0,50% mensile).

Contribuente minimo: regime e fattura

La finanziaria 2008 ha introdotto il nuovo regime dei contribuenti minimi. Innanzitutto occorre chiarire chi sono costoro per poi capire se si possa applicare o meno il regime del contribuente minimo. Il contribuente minimo é la persona fisica che:

– esercita attività di impresa, arte o professione che nell’anno solare precedente ha conseguito ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000 euro;
– non ha effettuato cessioni all’esportazione, o operazioni assimilate ;
– non ha sostenuto spese per lavoro dipendente o per collaboratori;
– non ha acquistato, nei tre anni precedenti, beni strumentali di valore complessivo superiore a 15.000 euro.

Credito d’imposta per assunzioni a tempo indeterminato al Sud

Il credito d’imposta é un’agevolazione di natura fiscale: può essere destinato a compensare i debiti, a diminuire le imposte dovute oppure, quando ammesso, se ne può richiedere il rimborso, ad es. in sede di dichiarazione dei redditi. Già dallo scorso anno, per i datori di lavoro che, tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2008, incrementavano il numero di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, era possibile richiedere l’ attribuzione del credito d’imposta previsto dalla Finanziaria 2008, per le assunzioni effettuate nelle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise.

Con la risoluzione del 20 gennaio 2009, n. 14/E l’Agenzia delle Entrate ha dato risposta ad un interpello sull’interpretazione dell’articolo 2, commi da 539 a 548, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge Finanziaria 2008), per quanto attiene al credito di imposta per incremento del numero di dipendenti con l’assunzione a tempo indeterminato in aree svantaggiate. L’Agenzia delle Entrate ha ribadito con la risoluzione che l’agevolazione del credito di imposta non può essere applicata nel caso di assunzione a tempo indeterminato di un lavorato impiegato con contratto di inserimento. L’Agenzia ricorda inoltre che il credito d’imposta è fruibile per gli anni 2008, 2009 e 2010, nella misura di 333 euro (elevabile a 416 euro) per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese.

Tassiamo i ricchi e aiutiamo i poveri: proposta di Megale a “Domenica in”

Che un top manager guadagni tanto lo si immagina senza troppi problemi, ma forse nessuno ha mai fatto dei calcoli o delle stime: con lo stipendio dei primi 100 top manager italiani si paga l’equivalente della retribuzione annua di 10mila persone (impiegati e operai). Questa l’affermazione del segretario confederale della Cgil Agostino Megale nel corso della trasmissione televisiva Domenica in, durante la quale rende noti agli italiani i dati di una ricerca dell’Ires Cgil.

Ma Megale non si è fermato a rivelare i dati di fatto e propone un’interessante (non per i manger in questione) soluzione: l’applicazione di una tassa di solidarietà per i redditi sopra i 150mila euro annui. Dove andrebbe a finire il denaro reperito con questa nuova tassa? Megale propone che il denaro sia utilizzato a favore di precari e per finanziare gli ammortizzatori sociali.

IRAP: cos’è e come calcolarla

L’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) è un’imposta locale che si applica alle attività produttive esercitate in ciascuna regione. Significa quindi che deve essere pagata solo da chi svolge attività d’impresa e non dalle persone fisiche. Si tratta di un’imposta oggettiva e l’oggetto colpito sono determinati tipi di attività esercitate. Elenchiamole di seguito:

imprese o enti soggetti a IRES: in pratica società di capitali e enti commerciali;
imprese soggette ad IRPEF: le società di persona, le società di armamento, le società di fatto e le imprese individuali;
lavoratori autonomi;
banche e assicurazioni.

Analizzeremo oggi le regole per la determinazione della base imponibile IRAP nel caso di imprese e di lavoratori autonomi, evitando quindi banche e assicurazioni, poichè soggette ad altre regole che considereremo in altri articoli.