Le nuove prospettive per Anagrafe Tributaria e Federalismo Fiscale

 L’Agenzia delle Entrate ha messo in campo delle importanti soluzioni per quel che riguarda il Federalismo Fiscale e la cosiddetta Anagrafe Tributaria: in particolare, sono state ideata soluzioni relative ai servizi che vengono catalogati per regioni e comuni, al sostegno offerto agli enti presenti sul territorio per contrastare l’evasione e l’elusione fiscale, agli strumenti tecnologici all’avanguardia volti ad elaborare un gran volume di dati in poco tempo, solo per citare alcuni esempi. Il tutto è stato deciso nel corso dell’audizione dello scorso 18 febbraio, la quale si è tenuta presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe Tributaria: il direttore delle Entrate, Attilio Befera, ha voluto sottolineare, nel corso del suo intervento, come sia necessario intervenire proprio su questa anagrafe, dato che si vogliono introdurre vari progetti per favorire l’integrazione tra le varie amministrazioni locali.

 

Fisco italiano: non solo tasse, c’è anche la burocrazia

 Nel nostro Paese in materia fiscale non c’è solo il problema legato alle tasse ed in particolare ad una pressione fin troppo elevata; a questo infatti si aggiunge quello della burocrazia fiscale in virtù del fatto che sovente in materia di fisco e tributi, tra risoluzioni, direttive, norme tributarie e circolari ministeriali le “regole del gioco” in Italia cambiano in continuazione. Questo, in sintesi, è lo scenario descritto da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, in base ad un calcolo effettuato, addirittura per difetto, da KRLS Network of Business Ethics che, per conto dell’Associazione, ha provveduto a conteggiare il numero di nuove norme tributarie che in Italia vengono emanate ogni anno. Ebbene, KRLS Network of Business Ethics ne ha contate ben 62.500, con la conseguenza che l’Italia non è solo primatista in Europa per l’evasione, ma anche per la burocrazia fiscale.

Giappone: Iva e debito pubblico vanno di pari passo

 La scure del debito pubblico incombe in maniera sempre più minacciosa sul Giappone: eppure, nel corso dell’ultimo semestre erano state delineate delle misure anti-crisi abbastanza chiare e precise, in particolare un taglio alle spese pubbliche e un freno all’aumento sul versante tributario. Ma sono stati sufficienti pochi mesi per rovesciare questa situazione, dato che i responsabili dell’Economia della nazione nipponica parlano ora espressamente di un innalzamento della pressione fiscale e delle voci di spesa. Dunque, le finanze del paese asiatico non vivono certo momenti tranquilli. C’è infatti da dire che il ministro delle Finanze del Giappone, Naoto Kan, e il suo viceministro, Naoki Minezaki, hanno già annunciato di voler avviare un’importante riforma del fisco, considerata uno degli obiettivi principali della Commissione appena costituita; le innovazioni principali andranno a riguardare l’elaborazione di misure volte a incrementare le aliquote di riferimento delle imposte indirette, oltre ad ampliare le basi imponibili in questo senso.

 

Lavoratori partita Iva: Cgil, via l’Irap a carico dei giovani

 Nel nostro Paese c’è un esercito di lavoratori, spesso giovani, che sono a tutti gli effetti dei lavoratori dipendenti anche se non hanno alcun contratto di lavoro a tempo indeterminato; trattasi dei lavoratori con la partita IVA che, pur essendo soggetti all’imposta sul valore aggiunto ed ai relativi versamenti periodici, non hanno dipendenti e neanche mezzi propri, e sono dei veri e propri precari visto che, con tutele minime o praticamente assenti, guadagnano in media 1.200 euro al mese. A mettere in risalto questa situazione è stato il segretario confederale della CGIL, Agostino Megale, il quale ritiene giusto che quantomeno a carico dei giovani professionisti precari con partita Iva venga tolto l’onere di pagare l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

Gli studi di settore si evolvono in base al territorio

 Si è tenuta due giorni fa la riunione della Commissione degli esperti degli studi di settore: in particolare, sono stati esaminati, sviluppati e sottoposti ad approvazione i 69 studi che avranno efficacia a partire dal periodo d’imposta relativo al 2009. Nel dettaglio, questi stessi studi sono stati suddivisi a seconda del settore di riferimento: nello specifico, 12 di essi sono stati destinati alle attività professionali, 21 a quelle commerciali, 12 a quelle manifatturiere, mentre i restanti 24 si riferiscono alle attività dei servizi. C’è anche da dire che si è prestata una certa attenzione soprattutto allo studio di settore UG69U, il quale si riferisce espressamente all’ambito delle costruzioni. Perché tanto interesse? Stiamo parlando del primo studio a cui è stato applicato il metodo di analisi su base regionale, il quale è volto a rendere lo strumento più aderente alle realtà del territorio (il metodo è stato previsto dal Decreto legge 112 del 2008).

 

Emilia Romagna: tasse locali troppo alte secondo Cisl

 La pressione fiscale di Regione, province, comuni in Emilia Romagna costa 1.584 euro a testa, contro i 1.319 del resto d´Italia. Lo sottolinea la Cisl emiliano-romagnola che colloca la regione al terzo posto dopo Lazio e Lombardia per pesantezza delle tasse e si prepara a presentare una serie di rivendicazioni alla presidenza della Regione in un convegno organizzato per sabato mattina in via Milazzo.

La fiscalità in Italia è insostenibile e ingiusta – afferma il segretario regionale Giorgio Graziani – l´86% dei contribuenti paga il 90% delle imposte.

Nel 91% dei Comuni emiliani l’addizionale Irpef incide per 109 euro in media, rispetto ai 104 euro del dato medio italiano. Il segretario regionale della Cisl Giorgio Graziani sostiene che in Emilia Romagna si pagano più tasse ma si hanno anche servizi di una qualità superiore al resto del Paese.

Scudo fiscale: attenzione ai termini per il versamento

 Entro il prossimo 28 febbraio 2010 è possibile versare l’imposta straordinaria relativa all’adesione allo scudo fiscale pagando un’aliquota al 6%; in merito, l’Agenzia delle Entrate, che ha reso noto d’aver pubblicato una circolare con le risposte agli operatori, ha fatto presente come quest’anno il 28 febbraio cada di domenica; ma ciò nonostante, contrariamente con quanto avviene per le imposte ordinarie, per le quali c’è lo slittamento al primo giorno lavorativo successivo, quello del 28 febbraio 2010 rimane per l’imposta straordinaria l’ultimo giorno utile per pagare l’aliquota al 6%. Dopodiché dall’1 marzo prossimo, e fino e non oltre il 30 aprile 2010, il saldo dell’imposta straordinaria per il rientro di asset e capitali detenuti in maniera illegale all’estero potrà avvenire attraverso il pagamento di un’aliquota al 7%. Per quanto riguarda il mancato slittamento del termine dal 28 febbraio all’1 marzo per l’aliquota al 6%, l’Agenzia delle Entrate ha fatto presente come ciò non sia possibile per il semplice fatto che i saldi delle imposte non riguardano versamenti di somme a favore dell’Erario.

Inaugurato lo sportello delle Entrate per la Camera di Commercio

 Enrico Sangermano, Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate per la Campania, e Gennarino Masiello, presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Benevento, hanno siglato una fondamentale convenzione volta ad offrire assistenza e informazione fiscale alle imprese della provincia campana. In effetti, le imprese che sono localizzate in questa zona del Sud Italia potranno beneficiare di uno sportello delle stesse Entrate, localizzato, nello specifico, all’interno dei locali in cui ha sede la Camera di Commercio di Benevento. Secondo Sangermano, si tratta di un messaggio preciso e importante rivolto dalla pubblica amministrazione ai cittadini:

La presenza di un nostro funzionario nella Camera di Commercio di Benevento rappresenta una vera e propria integrazione dei servizi che vengono offerti dalle varie amministrazioni, oltre alla possibilità per i contribuenti di avere un unico interlocutore istituzionale.

L’iniziativa rientra nella collaborazione, avviata da tempo dall’Agenzia, volta a cercare sinergie profonde sul territorio per coordinare al meglio le attività tributarie. Inoltre, non bisogna dimenticare i risparmi di tempo per i cittadini che lo sportello potrà comportare.

 

Scontrino parlante farmaci: i chiarimenti delle Entrate

 In risposta ai quesiti formulati da un dottore commercialista in materia di scontrino parlante legato all’acquisto dei farmaci, l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione numero 10/E, la cui diffusione è avvenuta in data odierna, ha fornito tutta una serie di chiarimenti sull’ammissibilità delle deduzioni e delle detrazioni di imposta in funzione delle caratteristiche della ricevuta. In particolare, l’Agenzia delle Entrate “apre” ufficialmente allo scontrino parlante avente natura in sigla, ovverosia senza la necessità di indicare nello scontrino parlante “medicinale o “farmaco”, per esempio, ma vanno bene anche le abbreviazioni come “med.”, oppure “otc” per indicare il medicinale da banco, oppure ancora “f.co” per indicare il farmaco e “Sop” per indicare la vendita di un trattamento senza obbligo di prescrizione.

Liechtenstein: continua l’indagine fiscale sui depositi illegali

 Non si ferma l’inchiesta tributaria volta ad appurare la natura dei depositi detenuti in maniera illegale in Liechtenstein da contribuenti del nostro paese, anzi va avanti con determinazione: è stata Rossella Orlandi, direttore aggiunto dell’Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, a fare il punto sull’indagine, chiarendone gli aspetti e i dati principali. Si tratta di una partita ancora aperta, anche se è stato finora possibile dar vita a un conto di ben 240 milioni di euro fra imposte e sanzioni, di cui 30 milioni sono già stati oggetto di riscossione. Tutto ciò è stato possibile grazie all’operato degli ispettori del Fisco, ma per la stessa Orlandi è un bilancio ancora provvisorio:

La nostra attività investigativa deve andare avanti, dunque si può ritenere che sia gli importi evasi che quelli richiesti potrebbero continuare a lievitare in futuro.

Questa consapevolezza, tra l’altro, è dettata dal fatto che le sanzioni dovrebbero raddoppiare a causa dell’introduzione delle nuove norme fiscali in merito.

 

Entrate – Guardia di Finanza: operazione filiali banche slovene

 L’Agenzia delle Entrate, nell’ambito di un’operazione congiunta con la Guardia di Finanza, ha annunciato un nuovo “blitz” finalizzato a controlli e verifiche sui corretti adempimenti relativi all’Archivio dei rapporti finanziari. L’operazione rientra nell’ambito delle azioni di prevenzione e di contrasto all’evasione fiscale internazionale che, dopo aver fatto visita alle filiali in Italia di banche austriache, svizzere ed al confine con San Marino, hanno portato le Entrate e la GdF a bussare alla porta delle filiali con sede in Italia di banche slovene, ma anche a tutti quegli intermediari in possesso di partecipazioni di banche slovene, e filiali di banche italiane che, a livello territoriale, sono vicine ai confini sia con la Slovenia, sia con l’Austria. Al di là della nazionalità, l’Agenzia delle Entrate ha fatto presente come per i nuovi soggetti sottoposti a controllo, ben 68, le modalità applicate siano sempre le stesse.

Fisco: un italiano su 3 non paga le tasse?

 L’evasione fiscale non lede solo allo Stato e ai servizi (meno entrate per lo Stato, meno spese), ma anche alle tasche di onesti cittadini. A causa dell’evasione fiscale, secondo la Cgil, i contribuenti onesti pagano ‘una tassa in piu”: in pratica 3.000 euro l’anno piu’ del dovuto. Il sindacato ha presentato la mobilitazione ‘per un fisco piu’ giusto’ in occasione dello sciopero del 12 marzo. Cgil chiede una riduzione delle tasse su lavoratori dipendenti e pensionati (che ovviamente al fisco non possono sfuggire: i redditi dichiarati infatti derivano per il 78% da retribuzioni da lavoro dipendente e da pensioni) con un bonus di circa 500 euro entro primavera e poi con 100 euro medi mensili di riduzione del prelievo per 3 anni. Sembrerebbe un sogno per molti.

Dai dati delle dichiarazioni dei redditi del 2007 e presentate dai contribuenti nel 2008, risulta che Il 27% dei cittadini paga zero Irpef all’erario. Quindi significa che siamo un popolo di poveretti? Molti infatti non non pagano l’imposta sul reddito delle persone fisiche per effetto del reddito basso, oppure perché riescono a compensare l’imposta dovuta con deduzioni e detrazioni (es. interessi passivi sulla prima casa o detrazioni per i figli e sgravi per le ristrutturazioni).

Nel 2010 crescono gli assegni per le famiglie numerose

 Nel 2010 vi sarà dunque un interessante incremento per quel che riguarda gli assegni mensili destinati ai nuclei familiari più numerosi e quelli di maternità: l’aumento in questione è pari allo 0,7%, una correzione al rialzo che è stata decisa e calcolata in base alle variazioni dei prezzi al consumo, in relazione alle famiglie in cui vivono impiegati e operai. Quindi, si tratta dei rilevamenti effettuati dall’Istat e a cui i contributi devono essere adeguati ogni anno. Questi particolari assegni, nel caso in cui siano dovuti per intero, diventano pari a 129,79 euro mensili: come è stato precisato nel comunicato del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia, il valore Ise (Indicatore della Situazione Economica) è di 23.362,70 euro, ma solamente se la famiglia destinataria dell’assegno è composta da cinque componenti. Bisogna ricordare, per essere più precisi, che tale bonus è stato introdotto dalla legge 448 del 1998 (si tratta delle “Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo”) ed è riservato alle famiglie composte da cittadini che risiedono in Italia, con almeno tre figli a proprio carico e un reddito complessivo non superiore a quelli che sono i limiti stabiliti dai parametri Ise.

 

Scudo fiscale e condono: servono solo a favorire i grandi evasori

 Quali sono nel nostro Paese i vantaggi legati alla messa a punto periodicamente di condoni e di scudi fiscali? Ebbene, sul tema Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani non ha dubbi, ed afferma, in accordo con le dichiarazioni del Presidente Vittorio Carlomagno, che questi servono a conti fatti a favorire i grandi evasori. Per l’Associazione è arrivato il tempo di dire basta, di chiudere la stagione dei condoni e delle “sanatorie” visto che, se un obiettivo poteva essere al riguardo quello della lotta all’evasione fiscale, allora la battaglia è stata clamorosamente persa. Contribuenti.it, infatti, rivela come anche lo scorso anno l’evasione fiscale nel nostro Paese sia cresciuta registrando una crescita addirittura a due cifre e pari all’11,5%. Questa percentuale emerge da un’indagine che KRLS Network of Business Ethics ha realizzato per Contribuenti.it prendendo a riferimento i dati che sono stati divulgati in tutta Europa dalle Polizie tributarie.