Calcio: il 30 aprile scadono le comunicazioni delle società professionistiche

Le società professionistiche che fanno parte del mondo del calcio non devono assolutamente dimenticare un appuntamento fiscale che terminerà con la fine di questo mese: la data del prossimo 30 aprile, infatti, rappresenta il termine ultimo che è stato fissato dalla nostra amministrazione finanziaria per ricevere delle informazioni importanti da questi stessi contribuenti. In pratica, tutte quelle società che partecipano e stanno partecipando ai campionati professionistici nazionali (con questo termine si intendono la serie A, la B e la cosiddetta Lega Pro, le vecchie serie C1 e C2) hanno l’obbligo di inviare mediante la modalità telematica una comunicazione alla casella di posta elettronica delle Entrate.

Calcio e Fisco: Entrate e Figc sempre insieme per controlli finanziari

Giancarlo Abete, presidente della Figc, la Federazione italiana gioco calcio, e Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, hanno rinnovato anche per quest’anno l’accordo per i controlli finanziari che riguardano le società di calcio sportive professionistiche. A darne notizia in data odierna è stata l’Amministrazione finanziaria nel far così presente come per il binomio Calcio-Fisco si rinnovi la partita con i controlli finalizzati, tra l’altro, a verificare l’equilibrio finanziario delle “aziende Calcio“, ma anche per acquisire dalla Federazione italiana gioco calcio informazioni che potranno tornare utili per eventuali attività di controllo. Riguardo alla trasmissione dei dati, l’Agenzia delle Entrate ha posto l’accento sul fatto che questi “viaggiano” attraverso l’utilizzo di supporti cd che sono sia crittografati, sia protetti da password, ragion per cui il tutto avviene nella massima riservatezza. Il protocollo d’intesa Entrate-Figc, prolungato di un anno, avrà così validità fino al 28 febbraio del 2011; dopodiché, in concomitanza con la scadenza, le parti torneranno a riunirsi per decidere su un eventuale rinnovo per le successive stagioni calcistiche.

Tassa sul lusso sui fuoriclasse del calcio

Volete Buffon e Ronaldo? Nessuno ostacolerà il vostro desiderio, ma se desiderate nella vostra squadra dei fuoriclasse, dovrete pagare la “tassa sul lusso“. Il calcio europeo affronta la crisi economica e rileva lo squilibrio economico che già preoccupa Michel Platini, presidente del calcio europeo. La Uefa a Copenaghen commenta il critico momento economico e le conseguenze sui club. Un’idea? Una tassa sul lusso per ridistribuire la ricchezza tra le società e una commissione di controllo per migliorare il fair play finanziario nelle competizioni Uefa per club. Una tassa sul lusso perequativa, per evitare che siano sempre le stesse squadre a contendersi il campionato.

In cosa consisterebbe la tassa? Si basa sul modello fiscale della Major League statunitense di baseball: far sì che le grandi potenze del calcio europeo, in futuro, debbano versare un’imposta sui fuoriclasse che hanno in rosa, sui trasferimenti e sugli stipendi. Il ricavato della tassa, poi, verrebbe distribuito fra i piccoli club allo scopo che questi possano effettuare nuovi investimenti ed evitare quindi quello squilibrio che negli ultimi anni ha contraddistinto diversi campionati nazionali, dominati da una o al massimo due squadre.