Abolizione ICI prima casa: Comuni battono cassa su mancato gettito

L’abolizione dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) per quanto riguarda la prima casa è oramai in vigore da un po’ di tempo, e rappresenta una vera e propria “conquista” per i proprietari di immobili ad uso residenziale; era infatti ingiusto pagare una tassa per un bene che non ha carattere “speculativo“, ma che è utilizzato come dimora per se stessi e per la propria famiglia. Pur tuttavia, da tale provvedimento ad uscirne per certi versi con le ossa rotte sono stati i Comuni italiani, i quali hanno perso una importante fetta di introiti che in passato è servita per finanziare servizi primari per l’amministrazione come gli asili nido e la manutenzione stradale. Ebbene, in merito nei giorni scorsi, come riporta il Portale di ANCI Lombardia, si è espresso il Sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, il quale, a conclusione della Conferenza Stato-Città, ha sottolineato come ci sia bisogno di chiarezza riguardo all’erogazione dei fondi a copertura del mancato gettito dell’ICI.

Debito fiscale: orecchini Maradona all’asta su eBay

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Bolzano, in un vero e proprio “blitz” in presenza di un funzionario per la riscossione di Equitalia, ha provveduto a sequestrare a Diego Armando Maradona, che alloggiava a Merano presso un hotel, un paio di orecchini del valore di quattromila euro. Si è trattato di un tentativo, peraltro l’ennesimo a carico del “Pibe de oro” ogni volta che torna in Italia, di recupero di un ingente debito fiscale che l’ex giocatore di calcio deve saldare al Fisco italiano. Ebbene, a quanto pare, vista la rilevanza del personaggio con cui il Fisco ha a che fare, gli orecchini, attualmente pignorati presso Tribunale di Bolzano, potrebbero andare a finire in asta su e-Bay. In questo modo, Equitalia punta a conseguire il massimo “ritorno” dalla coppia di orecchini, ma di certo non si arriverà ai 36 milioni di euro che, in base alle ultime stime, Diego Armando Maradona deve al Fisco.

Equitalia: estratto conto online, aumentano le province attive

Nel breve termine in tutte le province italiane sarà possibile accedere all’estratto conto on line, il comodo servizio con accesso via Internet annunciato e messo a punto nelle scorse settimane da Equitalia. Non a caso, Equitalia sta rilevando un gradimento in aumento per un servizio che, collegandosi al sito Internet di Equitalia permette di consultare, comodamente seduti da casa, la situazione relativa al proprio debito tributario. Attualmente il servizio è accessibile da parte dei contribuenti in ben quarantasette province: da Napoli a Roma e passando per Milano, Torino, Bari, Bologna, L’Aquila, Livorno, Reggio Calabria, Mantova, Treviso, Venezia, Varese, Vicenza, Pavia, Lecco e tante altre. Ma come si accede e, soprattutto, come si usa il servizio dell’estratto conto on line di Equitalia? Ebbene, innanzi tutto occorre acquisire le credenziali di accesso al “cassetto fiscale” dell’Agenzia delle Entrate.

Stabilimenti balneari Massa: i risultati dei controlli estivi

Quest’anno l’Agenzia delle Entrate è stata molto attiva nelle attività di contrasto all’evasione fiscale sulle coste e sui litorali, scovando tra l’altro anche numerosi party estivi organizzati in maniera del tutto abusiva, ovverosia emettendo biglietti di ingresso senza alcuna validità ai fini fiscali. Ebbene, l’Amministrazione di Massa ha provveduto ad effettuare dei controlli estivi anche presso gli stabilimenti balneari della zona, provvedendo, in un caso su due, a recuperare ricavi che non sono stati dichiarati. L’attività di controllo si è appena conclusa e, in accordo con quanto rivela la Direzione regionale Toscana dell’Agenzia delle Entrate, sul litorale di Massa sono stati oggetto di controlli e di ispezioni ben 45 stabilimenti balneari su un totale di 112; ebbene, per 22 di questi 45 le ispezioni si sono concluse con l’emissione di avvisi di accertamento finalizzati al recupero di una quota parte del giro d’affari che, pur conseguita dallo stabilimento, non è stata dichiarata al fisco. Ma come ha fatto l’Amministrazione finanziaria a risalire ai ricavi non dichiarati?

Roma dà il via alla sperimentazione del federalismo fiscale

Roma è ufficialmente il primo comune d’Italia a dare il via alla sperimentazione del cosiddetto federalismo fiscale, il noto provvedimento tributario adottato dal governo: la firma che sancisce l’avvio del programma è arrivata nella giornata di ieri, quando è stato concluso proprio in Campidoglio un protocollo d’intesa tra il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), Sergio Chiamparino, e il presidente dell’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale dell’Anci (Ifel), Angelo Rughetti. Un’attuazione, dunque, molto importante, che viene già presentata come portatrice di risultati positivi in termini di servizi più efficienti, a tutto vantaggio dei cittadini. Ma, al di là dei proclami, cosa cambia con il federalismo fiscale?

 

Il negozio senza scontrino viene chiuso anche con definizione agevolata

La definizione agevolata è stata introdotta, per la precisione, dal decreto legislativo 472 del 1997 (“Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie”): la sua presenza non impedisce, comunque, l’applicazione della sanzione di chiusura dell’esercizio commerciale, in caso di contestazione per la mancata emissione dello scontrino fiscale. In sintesi, è questo il contenuto della sentenza 19626 con cui la Corte di Cassazione si è pronunciata lo scorso 11 settembre, confermando, tra l’altro, l’orientamento già espresso dai giudici di legittimità. La sentenza ha portato chiarezza alla questione in esame, soprattutto dopo che era stato notificato un provvedimento da parte di un ufficio finanziario, al fine di sospendere l’attività di un negozio specializzato nella rivendita di generi alimentari.

 

Alleanza anti-evasione Comuni-Entrate: c’è anche Piacenza

In Emilia Romagna anche il Comune di Piacenza si è unito all’alleanza anti-evasione in accordo con il protocollo di intesa stipulato nei mesi scorsi dall’Agenzia delle Entrate e dall’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. E così, in accordo con quanto riferisce la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, sono già diciassette i comuni della Provincia di Piacenza che hanno aderito al protocollo anti-evasione, e che vedrà le Amministrazioni comunali impegnate attivamente ed a fianco dell’Amministrazione finanziaria nello scambio di dati “sensibili” legati a posizioni potenzialmente a rischio di evasione e di elusione fiscale. Nello specifico, i Comuni della Provincia che hanno aderito, oltre a Piacenza, sono i seguenti: Rottofreno, Sarmato, Travo, Castel S.Giovanni, Coli, Gazzola, Besenzone, Calendasco, Caorso, Castell’Arquato, Pecorara, Podenzano, Ponte dell’Olio, Monticelli d’Ongina, Gossolengo e Ziano Piacentino.

Agenzia Entrate Toscana: novità in Provincia di Pisa

A partire da lunedì prossimo, 21 settembre 2009, in Toscana, ed in particolare in Provincia di Pisa, proseguirà il processo di riorganizzazione dell’Amministrazione finanziaria con l’obiettivo, da un lato, di rendere più efficienti i servizi erogati ai contribuenti, e dall’altro di potenziare e rafforzare le attività di contrasto all’evasione fiscale. In tal senso si spiega la nascita di quattro uffici al posto degli attuali tre uffici locali dell’Agenzia delle Entrate. Nello specifico, tre sono uffici territoriali, mentre l’altra struttura è la nuova Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate a Pisa. Presso gli stabili preesistenti, a San Miniato, Pontedera e Pisa, sono ubicati i tre uffici territoriali delle Entrate che si occuperanno delle attività di informazione ed assistenza ai contribuenti, mentre a Pisa, presso la Galleria G. B. Gerace, è ubicata la nuova Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate dove c’è l’ufficio controlli a sua volta suddiviso nell’area legale ed in quella dedicata all’accertamento.

Svolta in Lituania: abolita la ritenuta sugli interessi

Il Parlamento lituano ha approvato alcuni emendamenti relativi a leggi sulla tassazione delle persone fisiche e delle società: in particolare, molto importante in questo senso è risultata l’abolizione alla fonte sugli interessi da corrispondere alle società non residenti, una svolta fiscale davvero interessante. Tale operazione dovrebbe consentire di agevolare l’erogazione di finanziamenti alle società dell’ex repubblica sovietica, visto che si va sostanzialmente a rinunciare al 10% che è previsto di solito, mentre il paese del finanziatore vede inalterata l’imposizione su questo reddito. Ma bisogna anche precisare che l’agevolazione tributaria in questione ha valore solamente nel caso in cui la società che finanzia si trova in un paese dell’Europa o nello Spazio Economico Europeo. Tra l’altro, le società potranno anche dedurre i contributi previdenziali erogati in favore dei soci. Detto delle novità relative alle società, passiamo ora ad esaminare il caso delle persone fisiche; in particolare, verrà aperto in via temporanea il regime di tassazione dei cosiddetti fringe benefit.

 

L’accertamento viziato viene sanato dalla collaborazione del contribuente

Per accertamento viziato si intende quell’accertamento fiscale in cui si riscontrano irregolarità di procedura: un’importante sentenza della sezione tributaria della Corte di Cassazione dello scorso mese di luglio (per la precisione si tratta della sentenza 17210) ha chiarito che una situazione di questo tipo può essere sanata nel caso in cui il soggetto controllato dimostri, anche implicitamente, di voler collaborare con l’ufficio per mettere in chiaro la propria posizione tributaria. La precisazione da parte della sentenza è giunta a seguito di una specifica vicenda: in effetti, un contribuente aveva impugnato di fronte alla Commissione tributaria provinciale due avvisi di accertamento con cui si effettuava la richiesta di maggiori importi a titolo di Iciap (l’Imposta Comunale per l’esercizio di Imprese, Arti o Professioni) per specifiche annualità, in quanto non si era ottemperato alle prescrizioni procedurali imposte dalla legge. La Commissione e i giudici tributari di primo grado avevano accolto il ricorso di questo soggetto, rendendo nulli, pertanto, gli avvisi contestati.

 

Incassi da evasione fiscale: +47% nei primi otto mesi del 2009

In materia di incassi da evasione fiscale, il 2009 si candida per essere un anno record con ricadute positive per le casse dell’Erario. Nei primi otto mesi di quest’anno, infatti, le azioni mirate del Fisco in materia di evasione fiscale hanno portato finora al recupero di ben 2,8 miliardi di euro, con un incremento del 47% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nelle ultime settimane, lo ricordiamo, l’Agenzia delle Entrate ha avviato prima una vera e propria campagna anti-evasione “estiva” effettuando controlli presso gli stabilimenti balneari, strutture ricettive, porti turistici, ed in generale sulle coste, ma anche nel Lazio sul settore del noleggio con conducente, e poi ha avviato, grazie anche al supporto sia dei comuni, sia delle Direzioni Regionali dell’Amministrazione finanziaria, un vero e proprio giro di vite sui “paradisi fiscali”, ed in particolar modo sui quei cittadini italiani per i quali si potrebbe prefigurare un espatrio fittizio al fine di “scavalcare” la nostra tassazione avvalendosi di quella privilegiata in alcuni Paesi esteri.

Tutto pronto per lo scudo fiscale da 4 miliardi di euro

La giornata di oggi segna il punto di partenza per l’operazione scudo fiscale promossa dal governo: si comincia anzitutto con la richiesta di cooperazione dei professionisti e degli operatori, in vista della diffusione ufficiale della circolare definitiva, da parte dell’Agenzia delle Entrate, fra una decina di giorni circa. C’è comunque da dire che cominciano già a essere diffuse alcune informazioni sul contenuto di questo scudo. In particolare, si provvederà a chiarire l’obbligo di segnalazione ai fini dell’antiriciclaggio dei professionisti. Sono stati inoltre pubblicati anche i modelli di riferimenti per questa operazione del Ministero dell’Economia: chi intende avvalersi dell’opportunità fiscale ha già un documento a disposizione, anche se si tratta di un “déjà vu”, visto che altro non sono che i prospetti già utilizzati nel precedente scudo. La dichiarazione agli intermediari e il pagamento dell’imposta pari al 5% delle attività dichiarate consentiranno, secondo le prime stime, di mettere in regola (oppure, in caso la regolarizzazione non sia ritenuta sufficiente, di rimpatriare) le attività estere detenute in violazione della normativa sul monitoraggio, al fine di evitare pesanti sanzioni future.

 

La Svizzera firma due convenzioni fiscali con Usa e Finlandia

Il Consiglio federale della Confederazione elvetica ha provveduto ad approvare in maniera definitiva le convenzioni sulla doppia imposizione poste in essere con Stati Uniti e Finlandia: si tratta di due documenti ampiamente revisionati, la cui approvazione segue da vicino l’autorizzazione alla firma secondo quanto disposto dal modello di Convenzione dell’Ocse. I dipartimenti svizzeri delle Finanze e degli affari esteri dovranno ora firmare le intese contenenti la clausola di assistenza amministrativa ampliata. In questo senso, bisogna ricordare che sono già 14 gli accordi negoziati e parafati da parte della nazione europea con altri stati; il passo successivo è l’approvazione della firma. Tra l’altro, è necessario fare anche delle differenze: vi sono infatti clausole che sono state stipulate e firmate (come ad esempio quelle instaurate con Danimarca, Lussemburgo, Francia, Austria, Norvegia e Gran Bretagna), mentre per altre esiste una revisione e, in più, l’autorizzazione da parte del Consiglio federale (tipico esempio è l’accordo tra Svizzera e Messico).

 

Università e fisco: un premio alle tesi di laurea sul diritto tributario

Scadono il 16 novembre 2009 i termini di partecipazione ad un Bando promosso dall’Agenzia delle Entrate a favore degli studenti universitari che, per l’anno accademico 2008-2009, si sono laureati presentando delle tesi su argomenti legati alla fiscalità nazionale ed internazionale e sul diritto tributario con particolare riferimento alle attività svolte dall’Amministrazione finanziaria. Il premio, che sarà assegnato alle tesi migliori, originali ed innovative, consiste in tre stage della durata di un anno a favore di altrettanti laureati presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate; l’intento è chiaramente quello di agevolare l’interscambio tra mondo e formazione universitaria ed il mondo del lavoro. Per la partecipazione al bando, il candidato dovrà inoltrare la propria tesi di laurea in formato pdf, e dovrà altresì concedere la liberatoria per l’eventuale pubblicazione sul sito istituzionale dell’Amministrazione finanziaria, cosa che comporta la rinuncia ai diritti sulla tesi stessa che, quindi, saranno ceduti all’Agenzia delle Entrate.