L’autovelox stradale avrà ben presto un degno “collega” per quel che riguarda il Fisco: in effetti, verrà a breve attivato un vero e proprio dispositivo volto a combattere l’evasione fiscale internazionale. L’iniziativa proviene dalla Guardia di Finanza e il primo utilizzo di questo innovativo strumento riguarderà il percorso alpino svizzero e i confini italiani con la Repubblica di San Marino. Quali sono gli obiettivi che si intende perseguire con l’autovelox fiscale? Anzitutto, si potranno bloccare in maniera più agevole tutti quei soggetti che pongono in essere movimenti di denaro o di altri beni di valore all’estero (si tratta sostanzialmente di beni che possono essere trasportati con una certa facilità in una vettura). Per essere più precisi, comunque, bisogna dire che tale progetto è già stato sperimentato in alcune regioni del sud, ma con l’intento di contrastare il riciclaggio di denaro sporco. La Guardia di Finanza avrà ora a disposizione telecamere, termocamere e lettori a raggi infrarossi per portare avanti le indagini, ma la tecnologia non si limita solo a questo; infatti, questo nuovo occhio elettronico ha la capacità di rilevare gli spostamenti illeciti sia di giorno che di notte.
Ovviamente verrà rispettata la privacy dei cittadini, in quanto si andrà a indagare e fotografare esclusivamente le targhe più sospette e non i conducenti dei mezzi. La raccolta di tutti questi dati e informazioni andrà poi a formare un database di auto indiziate su cui effettuare accurate ispezioni: il veicolo viene dunque monitorato specialmente quando transita in dogana e fuori di essa.
I dati raccolti dalle Fiamme Gialle saranno inoltre incrociati e confrontati con quelli dell’Anagrafe Tributaria e delle motorizzazione. Quali sanzioni si rischiano in caso di accertamento del reato fiscale? La sanzione minima parte da 300 euro, ma si arriva anche al pagamento del 40% dell’importo che è stato sottoposto a trasferimento in eccedenza della soglia di 10.000 euro.