Imposta di registro per la vendita di un fondo destinato a centro sportivo

La Suprema Corte è intervenuta per disciplinare una casistica funzionale alla definizione di area edificabile: la sentenza 10713 dello scorso 11 maggio ha infatti stabilito che la vendita di un terreno destinato in base al piano regolatore a divenire un centro sportivo deve essere sottoposta all’imposta di registro. La Corte ha anche spiegato, ai fini di questa decisione, che non rileva la presenza di un basso indice di edificabilità. Perché ci si è dovuti pronunciare in proposito? Due srl avevano fatto ricorso contro un avviso di liquidazione, con cui l’Amministrazione richiedeva appunto l’applicazione di tale imposta proporzionalmente alla cessione di terreni: per l’ufficio non sussistevano i requisiti per sottoporre l’operazione all’imposizione dell’Iva.

 

Pressione fiscale più sostenibile dove c’è una forte autonomia

In Italia, ed in particolare in città come Latina, Napoli e Salerno, la pressione fiscale risulta essere tra le più elevate, mentre è meno oppressivo il fisco nei confronti di città con forte autonomia come Aosta, Trento e Bolzano. E’ questo, in estrema sintesi, uno dei dati emersi dall’edizione 2009 dell’Indice di Confartigianato sulla qualità della vita dell’impresa; il Rapporto, a cura dell’Ufficio Studi dell’Associazione delle imprese artigiane, e disponibile nella sua versione integrale sul sito Internet della Confartigianato, mette in evidenza dove a livello territoriale sia più o meno facile fare impresa proprio in funzione di un indice di qualità frutto dell’analisi di ben trentanove indicatori “compattati” in undici ambiti, tra questi, oltre alla pressione fiscale, c’è anche la burocrazia, la concorrenza sleale del sommerso, i tempi della giustizia civile, i servizi pubblici locali, il mercato del lavoro e la densità imprenditoriale.

La detassazione degli straordinari nel modello Unico 2009

Una delle novità più interessanti che presenta il modello della dichiarazione dei redditi Unico 2009 riguarda sicuramente la detassazione degli straordinari e delle somme volte a incrementare la produttività aziendale. In proposito, sono stati inseriti due appositi righi (RC4 e RC5) per la rettifica della tassazione relativa al 2008: questi due righi vanno compilati solamente da quei contribuenti che hanno l’obbligo di portare a rettifica l’assoggettamento a imposta di quello che hanno guadagnato nell’anno passato. Nel caso, invece, non sia necessario effettuare delle rettifiche, ovviamente i due righi vanno lasciati in bianco. La grande innovazione di Unico 2009 consiste proprio nel fatto che il modello già presentato può essere corretto nel corso della stessa presentazione. Si deve però anche dire che esistono due tipologie di rettifica in questo senso: anzitutto, vi sono le rettifiche obbligatorie, tra cui, solo per fare un esempio, le variazioni che nascono dall’applicazione dell’imposta sostitutiva del 10%, e poi le rettifiche facoltative, come il ripristino della tassazione al 10% e l’opzione di scelta in favore della tassazione ordinaria. Un dato che può essere sottolineato si riferisce al fatto che per l’anno in corso la detassazione continua a proseguire, ma solo per quel che concerne le somme che sono state erogate ai dipendenti per la loro produttività ed efficienza.

 

Imposta di bollo leggera per gli atti da depositare al Genio Civile

Recentemente l’Agenzia delle Entrate è intervenuta per disciplinare il deposito presso il Genio Civile di documenti uniti ad atti ad esso destinati. Per atti e allegati di questo tipo, come precisa la risoluzione 139/E, sono in vigore due diversi tipi di bollo: per la precisione, viene applicata un’imposta nella misura di 14,62 euro per ogni foglio relativo a relazioni ultimate, mentre per quel che riguarda i documenti a corredo, vige un’imposta di 1 euro per esemplare e solamente in caso d’uso. L’intervento dell’Agenzia si era reso necessario a seguito della richiesta di una Giunta regionale circa la possibilità di pagare l’imposta di bollo solo sulla relazione ultimata, senza andare a considerare gli altri allegati. Le motivazioni di questo forte interesse da parte della Giunta erano soprattutto dettate dal fatto che gli adempimenti da effettuare per relazioni e documenti allegati raggiungono molto spesso degli importi non indifferenti.

 

Riscossione crediti insoluti: il fermo amministrativo

Cosa si rischia quando non si paga una cartella esattoriale? Ebbene, attraverso l’operato di un agente per la riscossione, le Regioni, i Comuni, l’INPS, ma anche l’Agenzia delle Entrate, possono provvedere, al fine di riscuotere i crediti insoluti, a procedere al fermo amministrativo una volta trascorso il termine di Legge di sessanta giorni per il pagamento della cartella esattoriale. Con la procedura del fermo amministrativo, che non è altro che una pratica coattiva e forzosa di riscossione del credito, l’agente della riscossione punta a riscuotere il credito, che può essere costituito da  tasse, contributi previdenziali, ma anche il canone RAI, attraverso il pignoramento di beni mobili e immobili. Per il pagamento tramite cartella esattoriale di piccoli importi, di norma viene recapitato al soggetto che deve pagare un sollecito, ma quando l’importo è elevato si passa subito all’invio del “preavviso di fermo“; nel caso in cui il soggetto che deve pagare non provvede a saldare il dovuto, si passa all’iscrizione del provvedimento e, per gli importi elevati, al “fermo” dell’autoveicolo o di più autoveicoli intestati al debitore.

Documenti rilascio social card: nessuna imposta di bollo è dovuta

L’imposta di bollo non può trovare applicazione in merito ai documenti richiesti per ottenere la carta acquisti, detta più comunemente social card. A farlo presente è stata l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione numero 130/E, pubblicata sul proprio sito Internet, in virtù del fatto che la richiesta della documentazione è assimilabile a quella di richiesta e di conseguimento dei sussidi. Ne consegue che non è dovuta l’imposta di bollo sui certificati nei quali si attesta la composizione del nucleo familiare del soggetto che richiede la carta acquisti, visto che la social card non è altro che uno strumento avente finalità chiare di prestazione assistenziale per il pagamento delle bollette della luce e del gas e per l’acquisto dei generi alimentari. La social card in Italia è già in possesso da parte di circa 600 mila cittadini, anche se l’attuale Governo in carica aveva previsto almeno il doppio delle adesioni; il beneficio, rispettati i requisiti di reddito e tutti gli altri previsti, è destinato agli over 65 ed ai bambini con un’età inferiore ai tre anni.

Contribuenti minimi: pronto il codice tributo per versare l’imposta sostitutiva

L’Agenzia delle Entrate ha predisposto il codice tributo attraverso il quale i contribuenti minimi, riguardo ai redditi da ricavi/compensi conseguiti lo scorso anno dall’esercizio dell’attività, potranno provvedere al versamento dell’imposta sostitutiva così come prevede il regime agevolato introdotto in via opzionale per alcune classi di contribuenti, con basso giro d’affari, con la Legge Finanziaria 2008. Il codice tributo per il versamento dell’imposta sostitutiva sui redditi, nella misura del 20%, è “1800” da utilizzare per i versamenti o per le compensazioni, rigorosamente con trasmissione telematica, con il modello F24; la messa a punto del codice tributo è susseguente alla pubblicazione della risoluzione numero 127/E, messa a disposizione dei contribuenti per la lettura sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate nella apposita sezione “Circolari e Risoluzioni”. A fronte del pagamento di una “cedolare secca” al 20% sulle tasse, i contribuenti minimi possono usufruire di tutta una serie di agevolazioni che può garantire anche risparmi di imposta non trascurabili rispetto al regime “classico”.

La Svizzera propone l’amnistia fiscale per superare la crisi

L’ultima proposta avanzata dal governo svizzero conferma la gravità della crisi economica: anche la nazione europea , infatti, uno dei principali paradisi fiscali, sta assistendo al rallentamento della propria economia e delle entrate fiscali, oltre che a una leggera crescita del tasso di disoccupazione. La ricetta dello Stato elvetico per fronteggiare questa situazione è presto detta: il governo di Berna intende varare un’amnistia fiscale generale, al fine di favorire l’emersione di ben 141 miliardi di euro, i quali non sarebbero mai stati dichiarati al fisco svizzero. Si tratta dunque di una sorta di “perdono tributario” e, secondo le stime degli analisti, si potrebbe concludere con il ritorno nelle casse dell’erario di una somma compresa tra i 7 e i 14 miliardi di euro. I politici svizzeri sono infatti convinti che in tal modo il denaro verrebbe riversato sul mercato nazionale, con l’importante conseguenza di contenere gli squilibri prodotti dalla crisi e favorendo la ripresa economica.

 

L’Ue dà il via libera alla riduzione delle aliquote Iva

Le ultime, importanti, novità in materia fiscale per quel che riguarda l’Unione Europea sono state dettate e progettate nel corso del Consiglio Ecofin dello scorso 4 e 5 maggio: agli Stati membri verrà ora concessa la possibilità di apportare delle riduzioni all’aliquota Iva in relazione a delle specifiche attività, soprattutto per quelle in cui è richiesto un forte impiego di manodopera. Questo provvedimento si basa essenzialmente sul fatto che per tale tipo di servizi non esiste alcun tipo di concorrenza scorretta all’interno dell’area dell’Ue; tra l’altro, una decisione simile era già stata fatta propria da Bruxelles nel 2000, ma allora si trattò di un provvedimento temporaneo. Ora invece la riduzione avrà una base permanente ed esistono già molte deroghe per alcuni Stati: per fare alcuni esempi, si può parlare del Portogallo e della riduzione dei pedaggi sui ponti di Lisbona, di Cipro e della sua vendita di petrolio e, infine, di Malta e della riduzione applicata su alimenti e prodotti farmaceutici.

 

Meno imposte negli scambi commerciali tra Italia e Usa

Se non esistesse il commercio estero non si potrebbero avere i cocchi a Roma, le auto Fiat in Usa, le borse cinesi in Italia. Lo svolgimento dei negoziati sulle quote e le tariffe doganali é una questione burocratica. L’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization) ha sede a Ginevra e fu istituita nel 1993 a seguito dei negoziati multilaterali nell’ambito dell’Accordo generale sulle tariffe e sul commercio (GATT), per promuovere e rafforzare il libero mercato mondiale. Sii tratta una delle più importanti istituzioni internazionali e si pone come organismo di governo del commercio mondiale. Il WTO si fonda su diversi accordi negoziati e firmati dai vari Stati aderenti; ha potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Quali sono quindi i compiti del WTO? Sorvegliare l’applicazione dei trattati riguardanti gli scambi internazionali di beni e servizi e la protezione della proprietà intellettuale, gestire il sistema di risoluzione delle controversie commerciali e promuovere la liberalizzazione in settori ancora protetti.

Versamento imposte: la crisi impone di pagarle a rate

Si avvicina a grandi passi il momento in cui i lavoratori dipendenti, ma anche quelli autonomi, dovranno presentare il modello 730/2009 ed il modello Unico 2009. E’ tempo quindi di pagamento di imposte, dall’IRAP all’IRES passando per l’IVA e le addizionali; ma è anche il momento, per chi ne ha diritto, di sfruttare al massimo le deduzioni e le detrazioni consentite per abbattere l’IRPEF netta da andare a pagare. Ma se i lavoratori dipendenti hanno le trattenute in busta e quindi, a meno che non ci sia il cumulo con altri redditi, possono presentare il modello di dichiarazione senza patemi, lo stesso non si può dire per liberi professionisti, lavoratori autonomi e, in genere, titolari di partita IVA. In sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, infatti, per tali categorie di contribuenti scatta l’obbligo del versamento dell’IRPEF sulle fatture, con il relativo controvalore di imposta da saldare che può essere notevole nel caso in cui le fatture siano state emesse senza ritenute. Inoltre, per chi non ha pagato il saldo IVA del quarto trimestre del 2008, il contribuente può “sfruttare” l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi per saldarla o rateizzarla con delle piccole maggiorazioni.

Evasione fiscale: in Liguria più accertamenti e più qualità nei servizi

Nella Regione Liguria l’attività di lotta e di contrasto all’evasione fiscale ha portato nel 2008 ad un incremento della maggiore imposta accertata dell’85%, frutto non solo di un forte incremento dell’attività di accertamento, con un +41%, ma anche a seguito di un maggiore grado di accoglienza delle pretese del Fisco a carico dei contribuenti. Contestualmente, in linea con la tendenza su scala nazionale, è avvenuto nella Regione un ulteriore potenziamento sia dei servizi telematici, sia dell’attività di assistenza alla compilazione delle dichiarazioni da parte degli Uffici delle Entrate attraverso il meccanismo della prenotazione tramite appuntamento. L’attività di controllo è stata potenziata non solo per i “piccoli contribuenti”, ma anche per i soggetti aventi grandi dimensioni: non a caso, nella Regione Liguria, è cresciuto nel 2008 del 7% il numero delle verifiche su quei contribuenti con un volume d’affari superiore ai 25,8 milioni di euro. Un vero e proprio boom di entrate c’è stato anche da strumenti di accertamento basati sia sulle indagini finanziarie, sia sul redditometro.

Scaricabili gratuitamente le istruzioni della Gdf per i controlli anti-evasione

Più di 20 miliardi di euro in meno di entrate fiscali nel 2009. Sono i dati della stima del Dipartimento Politiche Economiche e Fiscali della Confederazione Indipendente Sindacati Europei (Cse). La rilevazione é stata basata sui dati delle entrate fiscali del primo bimestre 2009, sui trend storici di andamento di alcune imposte.

Commenta i dati Vincenzo Patricelli del Dipartimento Politiche Economiche e Fiscali della Cse:

La buona notizia è che le minori entrate derivanti dalla crisi internazionale incidono solo per il 40% circa sui minori introiti. La cattiva notizia è che l’evasione fiscale ha ripreso a correre già a partire dalla fine dello scorso anno. L’abrogazione delle norme sulla tracciabilità dei compensi e la percezione di un minor contrasto all’evasione da parte dell’Agenzia delle Entrate stanno creando un effetto annuncio che ha riflessi negativi sugli adempimenti spontanei dell’obbligo fiscale. E poi c’è la revisione al ribasso degli studi di settore che è vista con favore da settori trasversali dell’attuale schieramento politico parlamentare.

Evasione fiscale: stretta collaborazione Entrate-Comune di Bergamo

Tempi duri nel Comune di Bergamo per chi ha il “vizietto” di evadere le tasse. Il Comune di Bergamo, e l’Agenzia delle Entrate, hanno infatti siglato un accordo finalizzato a rafforzare la collaborazione per l’obiettivo comune di contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, ma anche di migliorare ulteriormente il rapporto tra il fisco ed il contribuente. Il ruolo dei Comuni italiani è fondamentale nella lotta all’evasione fiscale, visto che conoscono la realtà sociale ed economica dell’area e sono in grado di fornire dati e/o notizie utili per far emergere delle pratiche che siano potenzialmente evasive. Quello di Bergamo è uno dei primi comuni del nostro Paese che ha siglato l’accordo con l’Agenzia delle Entrate nell’ambito di una Convenzione stipulata nei mesi scorsi tra l’Agenzia delle Entrate e l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani. Ma quale sarà il ruolo dei comuni, e quindi anche di quello di Bergamo, nell’azione di contrasto all’evasione fiscale?