 Le aspettative erano davvero molto alte, ma sono state prontamente deluse: il gettito che la cosiddetta tassa sullo scudo fiscale è riuscita a garantire non è stato molto alto, anzi le casse dello Stato sono riuscite a beneficiare solamente di 878 milioni di euro, mentre le previsioni iniziali parlavano addirittura di 1,49 miliardi per la precisione. Le cifre in questione erano contenute nella relazione tecnica al decreto Salva-Italia, il testo che ha di fatto introdotto l’imposta in questione, la quale prevede un’aliquota pari a un punto percentuale. Insomma, i calcoli non sono stati azzeccati, ma allo stesso tempo non ci si può lamentare più di tanto.
Le aspettative erano davvero molto alte, ma sono state prontamente deluse: il gettito che la cosiddetta tassa sullo scudo fiscale è riuscita a garantire non è stato molto alto, anzi le casse dello Stato sono riuscite a beneficiare solamente di 878 milioni di euro, mentre le previsioni iniziali parlavano addirittura di 1,49 miliardi per la precisione. Le cifre in questione erano contenute nella relazione tecnica al decreto Salva-Italia, il testo che ha di fatto introdotto l’imposta in questione, la quale prevede un’aliquota pari a un punto percentuale. Insomma, i calcoli non sono stati azzeccati, ma allo stesso tempo non ci si può lamentare più di tanto.
Segretezza dei conti correnti in bilico per chi ha fatto lo scudo fiscale
La riservatezza sui conti correnti per i cittadini che hanno optato per lo scudo fiscale
 
					 
						 
						 
						 
						 
						 
						 Potrebbe generare un gettito di circa 2,1 miliardi, secondo le stime del governo, la tassa straordinaria sugli oltre 180 miliardi condonati con lo scudo fiscale. Ma d’altra parte potrebbe rivelarsi molto fumo e nulla più: la procedura prevede che siano le banche a trattenere l’imposta dalle attività rimpatriate, ma se il contribuente ha reinvestito il denaro in altre attività finanziarie o semplicemente ha spostato la sua posizione presso un’altra banca, chi sarebbe il sostituto di imposta? Un’operazione non facilissima quindi, inoltre, sulla sua concretizzazione potrebbe pesare anche le perplessità degli intermediari finanziari interessati. E’ questo il quesito a cui sono giunti i tecnici della Camera dopo un’attenta analisi del decreto legge.
Potrebbe generare un gettito di circa 2,1 miliardi, secondo le stime del governo, la tassa straordinaria sugli oltre 180 miliardi condonati con lo scudo fiscale. Ma d’altra parte potrebbe rivelarsi molto fumo e nulla più: la procedura prevede che siano le banche a trattenere l’imposta dalle attività rimpatriate, ma se il contribuente ha reinvestito il denaro in altre attività finanziarie o semplicemente ha spostato la sua posizione presso un’altra banca, chi sarebbe il sostituto di imposta? Un’operazione non facilissima quindi, inoltre, sulla sua concretizzazione potrebbe pesare anche le perplessità degli intermediari finanziari interessati. E’ questo il quesito a cui sono giunti i tecnici della Camera dopo un’attenta analisi del decreto legge. 
						 
						 
						 
						 
						 
						 
						 Dopo aver segnato il primato nel 2008, nel 2009 il Fisco ha nuovamente battuto in materia di lotta all’evasione fiscale il record di incassi con 9,1 miliardi di euro, che corrispondono ad un incremento del 32%. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come di conseguenza nel biennio 2008-2009 siano stati recuperati dall’attività di lotta all’
Dopo aver segnato il primato nel 2008, nel 2009 il Fisco ha nuovamente battuto in materia di lotta all’evasione fiscale il record di incassi con 9,1 miliardi di euro, che corrispondono ad un incremento del 32%. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come di conseguenza nel biennio 2008-2009 siano stati recuperati dall’attività di lotta all’