Il basso gettito della tassa sullo scudo fiscale

Le aspettative erano davvero molto alte, ma sono state prontamente deluse: il gettito che la cosiddetta tassa sullo scudo fiscale è riuscita a garantire non è stato molto alto, anzi le casse dello Stato sono riuscite a beneficiare solamente di 878 milioni di euro, mentre le previsioni iniziali parlavano addirittura di 1,49 miliardi per la precisione. Le cifre in questione erano contenute nella relazione tecnica al decreto Salva-Italia, il testo che ha di fatto introdotto l’imposta in questione, la quale prevede un’aliquota pari a un punto percentuale. Insomma, i calcoli non sono stati azzeccati, ma allo stesso tempo non ci si può lamentare più di tanto.

In effetti, il tributo in questione, varato alla fine dello scorso anno, è stato comunque capace di sostenere in maniera adeguata il gettito complessivo. Quest’ultimo, inoltre è aumentato di quasi cinque punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Di scudo fiscale e della sua tassa si è parlato molto nel 2011, ma anche nel 2012. In particolare, lo scorso mese di febbraio è stata ribadita l’assenza di proroghe per la tassa aggiuntiva.

Tra l’altro, il gettito previsto da alcuni tecnici era addirittura superiore a quello ufficiale, vale a dire ben 2,1 miliardi di euro, grazie proprio alla tassa aggiuntiva dell’1,5% sui capitali scudati. Anche altre tasse sono riuscite a sostenere il gettito menzionato in precedenza. Si tratta dell’Imposta Municipale Unica (quattro miliardi di euro), ma anche delle tasse sui bolli dei conti correnti e altri strumenti simili (1,6 miliardi). Al contrario, un vero e proprio fallimento è stato quello dell’Imposta sul Valore Aggiunto e dell’autotassazione (1,5 punti percentuali in meno). La crisi economica si è inasprita da diverso tempo a questa parte, di conseguenza è quasi scontato che determinate tasse siano più efficaci rispetto ad altre: quella sullo scudo fiscale può ancora migliorare ed essere migliorata in termini di efficacia.