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Svizzera: paradiso fiscale convinto: possibili misure ritorsive contro scudo

Il Canton Ticino e la Lega dei ticinesi sollecitano una presa di posizione ufficiale della Svizzera riguardo lo scudo fiscale italiano (per il ritorno dei depositi bancari non denunciati all’estero). Il presidente della Confederazione svizzera e ministro delle Finanze Hans-Rudolf Merz si è incontrato con i più alti rappresentati dell’Associazione bancaria ticinese per uno scambio di informazioni e per valutare la situazione.

Merz afferma di essere preoccupato per il modo di procedere dell’Italia ed ha deciso di lavorare in stretta collaborazione con l’associazione dei banchieri del Ticino, secondo quanto riferito da un comunicato del Dipartimento federale elvetico delle finanze.

Il provvedimento studiato e varato dal governo italiano quindi potrebbe realmente far rientrare in Italia grandi somme di capitali e attività finanziarie attualmente detenute negli istituti svizzeri. Il segretario, preoccupato per il modo di procedere dell’Italia, ha deciso di collaborare strettamente con l’Abt e il governo del Canton Ticino.

“Energiche contromisure” é il termine utilizzato e rivelano un certo disagio di fronte al provvedimento fiscale italiano. E non é impossibile l’adozione misure ritorsive contro l’Italia: a Lega dei Ticinesi ha chiesto che non venga più versato ai comuni italiani di confine il 40 per cento delle imposte pagate dai 44 mila lavoratori italiani che vivono in zona di frontiera. Inoltre sembra che saranno adottate misure che rendano più rigorosi i controlli più rigorosi sui veicoli merci in transito nelle autostrade svizzere.

Cosa rimprovera la Svizzera all’Italia? Che si decida di far rientrare nel Belpaese una ingente somma di denaro a discapito della Svizzera? Ma assolutamente no, non sia mai. La Svizzera rimprovera al governo italiano l'”aggressività” della campagna mediatica, ritenenedola una vera e propria “strategia del terrore”, come afferma Giuliano Bignasca, leader della Lega dei Ticinesi.

Il deputato liberale Fulvio Pelli non é di opinione discordante:

Altri Paesi hanno adottato misure di amnistia e mirano al rientro di capitali, ma attraverso accordi bilaterali e contatti tra le diplomazie, mentre l’Italia ha agito in modo unilaterale.