La comunicazione col Fisco è da sempre un elemento fondamentale e imprescindibile: tale fattore è ora stato ancor più evidenziato da una sentenza della Corte di Cassazione (la 11548 dello scorso 19 maggio), la quale ha espressamente disposto che un socio che esce da una compagine aziendale è tenuto a pagare imposte, interessi e sanzioni nel caso non abbia comunicato all’Amministrazione Finanziaria la propria uscita dalla società. In questo caso, poi, a tale soggetto non è nemmeno consentito effettuare una rivalsa nei confronti della stessa azienda che lo ha inserito nella dichiarazione dei redditi anche dopo l’allontanamento. La sentenza della Cassazione si riferiva al caso di una richiesta di risarcimento proposta da un agente assicurativo verso un suo ex socio. Non è stato dunque possibile accettare la domanda di risarcimento del danno per l’erronea comunicazione dei dati fiscali: il Fisco ha precisato di non essere a conoscenza della cessazione dell’attività del soggetto, ed ha quindi ritenuto non fedele la dichiarazione di quest’ultimo, che aveva dichiarato un reddito nettamente inferiore. L’onere di comunicare all’Amministrazione la conclusione del rapporto di lavoro spettava solamente al socio, insieme all’impugnazione dell’erroneo accertamento del Fisco.