Rimborsi Iva: novità per i non residenti

 Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha approvato nella giornata di ieri, giovedì 29 aprile 2010, il nuovo modello “Iva 79”, ovverosia quello che devono utilizzare i soggetti passivi non residenti al fine di poter richiedere il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) assolta nel nostro Paese in merito ad importazioni ed acquisti di servizi e beni mobili riguardanti la loro attività. In particolare, il nuovo modello “Iva 79” riguarda quei soggetti passivi non residenti che, quindi, appartengono a Paesi che non solo dell’Unione europea, e per i quali esistono degli accordi di reciprocità; questi Paesi, nello specifico, sono allo stato attuale la Svizzera, Israele e la Norvegia. Il nuovo modello “Iva 79” approvato ieri con la firma del provvedimento da parte dell’Agenzia delle Entrate va così a sostituire quello in vigore dal lontano 2002, la cui versione, quindi, non dovrà essere utilizzata a valere sulle istanze di rimborso sull’imposta sul valore aggiunto a partire dalla data del prossimo 3 maggio del 2010.

Sanità privata: ultimo giorno per la comunicazione dei compensi

 Scade proprio nel corso della giornata di oggi il termine ultimo per quel che riguarda un fondamentale appuntamento fiscale delle strutture sanitarie a carattere privato: in effetti, devono essere inviate all’Agenzia delle Entrate le comunicazioni che illustrano tutti i compensi che sono stati riscossi dai professionisti che svolgono un lavoro medico autonomo in queste strutture nel corso del periodo d’imposta 2009. A chi si riferisce questo specifico adempimento tributario? La comunicazione in questione comprende gli istituti, le associazioni, i centri medici e le società, senza distinzioni sul lucro, che provvedono all’erogazione di servizi sanitari tramite l’utilizzo dei loro locali. Si tratta, inoltre, di una operazione fiscale che non ha una storia così lunga, visto che è stata introdotta soltanto a partire dal 2007 con la legge Finanziaria di quell’anno.

 

Agevolazioni fiscali per il Made in Italy

 Per il Made in Italy, ed in particolare per il comparto della moda e del tessile sono pronti ben 70 milioni di euro di agevolazioni fiscali con accesso senza limiti legati alla dimensione aziendale e/o alla natura giuridica dell’impresa. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate che al riguardo, con la Circolare numero 22/E, ha provveduto a fornire le istruzioni su come accedere, a valere degli investimenti effettuati quest’anno, alle agevolazioni fiscali che consistono nella detassazione del reddito d’impresa. A tal fine l’Amministrazione finanziaria ha messo a punto un vero e proprio vademecum che, così come previsto dal Decreto Legge numero 40, di quest’anno, va a premiare le imprese che effettuano investimenti sia per le attività di ricerca industriale, sia per lo sviluppo precompetitivo attraverso la realizzazione dei campionari; nel dettaglio, con la Circolare viene spiegato come accedere alla misura, chi può beneficiarne, su quali costi risulta essere ammissibile, come effettuare i calcoli e come presentare l’istanza per la fruizione delle agevolazioni fiscali per il Made in Italy.

Evasori che non si pentono di evadere

 Oggi il sole 24 ore ha pubblicato un’intervista che potrebbe far riflettere tutti i cittadini italiani, politici, imprenditori. Il giornalista ha intervistato un imprenditore che possiede un chiosco in Grecia: oltre a vendere giornali, commercia anche bevande, dolciumi, fazzoletti di carta, gelati e piccoli souvenir. Il chiosco è aperto 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana, ma ha dichiarato al fisco 5mila euro. Dobbiamo crederci che i suoi guadagni siano così bassi? E’ lo stesso interessato (ovviamente rimane anonimo) a rispondere:

Ho dichiarato più della media dei miei colleghi e comunque ho pagato poco o niente di tasse – sottolinea l’anonimo imprenditore -. Non mi preoccupo della crisi economica perché ho due case, una ad Atene, e una al mare, inoltre ho un’automobile. Non sono pentito di aver mentito al fisco. I nostri politici, tutti, hanno mentito all’Europa prima dicendo che eravamo più poveri di quanto fosse in realtà per poter avere accesso a più fondi strutturali e successivamente li hanno truccati di nuovo per ridurre il deficit ed entrare nell’euro così da poter guadagnare sul ribasso dei tassi e distribuire altre prebende.

Civis spopola nelle Marche con più di duemila richieste

 Civis e Regione Marche, l’idillio è scattato improvviso e immediato e non cessa di riservare sorprese: le richieste che sono giunte presso gli uffici del fisco marchigiani ammontano infatti a oltre 2.000 unità e, proprio in relazione a queste ultime, c’è da dire che il 99,5% del totale è giunto alla propria completa lavorazione. Questi importanti dati dal punto di vista tributario sono il risultato dello strategico protocollo d’intesa che è stato posto in essere in questi giorni dall’ANCOT (si tratta dell’Associazione Nazionale Consulenti Tributari) e la direzione regionale delle Entrate delle Marche, le quali hanno voluto intensificare l’utilizzo dello strumento informatico Civis. Tra l’altro, il grande successo è stato sicuramente favorito da un altro specifico fattore: l’innovativa procedura web permette di impiegare meno tempo e denaro per quel che concerne gli spostamenti da effettuare presso gli uffici del fisco, un enorme vantaggio per i contribuenti che vengono coinvolti dall’iniziativa.

 

Agenzia delle Entrate: nuovi Bandi per i Pc gratis

 Sono computer che l’Agenzia delle Entrate vuole dismettere, sono quasi mille, ma sono tutti funzionanti sebbene non più adatti ai lavori complessi che deve effettuare l’Amministrazione finanziaria. E così l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare in rete i primi due bandi finalizzati alla partecipazione e all’aggiudicazione degli elaboratori. I destinatari dei PC da cedere gratuitamente sono, nell’ambito comunque di un’alta priorità a favore delle scuole, gli enti pubblici, la Croce Rossa Italiana, organismi ed associazioni della protezione civile e del non profit, ma anche le Forze dell’Ordine. Sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate possono essere così visionati e scaricati due bandi che riguardano le Direzioni Centrali dell’Agenzia delle Entrate, che mettono a bando 296 macchine elaboratrici, e la Direzione Regionale della Liguria che di PC ne cederà gratuitamente ben 696. In accordo con quanto recita una nota emessa dall’Amministrazione finanziaria, i due bandi messi a punto rientrano nell’ambito di una più vasta “operazione pc” che andrà a coinvolgere in maniera trasversale le strutture dell’Agenzia delle Entrate presenti sul territorio.

Aumento tasse universitarie: a Bari studenti chiedono elemosina

 Le tasse universitarie sono un vero e proprio salasso e gli studenti nonm ci stanno più. Occupazione delle aule, elemosina ai semafori, blocco dei consigli di facoltà. La commissione bilancio dell’università ha già discusso dell’incremento dei contributi (fino al 27% per quanti rientrano in fasce di reddito alte) nell’ambito del piano di rientro. Quindi sembra che l’aumento delle tasse sia dovuto al debito dell’Ateneo, di ben 52 milioni di euro: l’ente in cinque anni, non più in tre, dovrà mettere in atto le misure utili a sanare i conti. Gli studenti non vogliono pagare però per gli errori, sostengono, commessi da altri e iniziano la lotta.

Non accadeva dal 2005: ieri un centinaio di studenti ha occupato l’università, per dire no all’aumento delle tasse che l’Università vuole attuare per coprire il buco da 52 milioni di euro. L’associazione Link, a seguito dell’assemblea a Scienze politiche, ha deciso di occupare le aule e il corridoio della facoltà. Il sindacato studentesco contesta non solo le politiche dell’Ateneo barese ma anche il disegno di riforma Gelmini, i tagli al fondo per il finanziamento ordinario e la chiusura dei corsi di laurea.

Buoni “voucher”: l’imponibilità vale solo con la spesa

 I buoni, le tessere e i vari codici di accesso che sono presenti nel nostro paese in relazione a un determinato rapporto contrattuale o a un programma di incentivi sono sempre più di moda: tali oggetti, conosciuti a livello internazionale come voucher, presentano comunque qualche difficoltà quando si va ad affrontare la questione fiscale. In effetti, ai fini dell’applicazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto, la loro classificazione è molto varia, visto che possono essere considerati un titolo di legittimazione che pone in essere una prestazione di servizio, ma anche come una forma di pagamento in via anticipata in relazione a uno specifico servizio. Quest’ultima definizione è quella più appropriata per quel che riguarda le carte telefoniche prepagate, dove l’Iva viene ad essere assolta già all’origine; per tale motivo, dunque, secondo quanto si evince dalla lettura della risoluzione 124/E dell’Agenzia delle Entrate (risalente al 2005), si deve procedere alla variazione in diminuzione del tributo.

 

Lucca é la città con meno tasse locali

 Si parla sempre di tasse, di salasso dei tributi e dell’Italia che è uno tra i Paesi europei dove il sistema fiscale è più martellante. Ma esiste in Italia una città che sia un’oasi felice (senza arrivare a parlare di paradisi fiscali)? Dire oasi felice forse sarebbe un pò eccessivo, ma possiamo comunque affermare che c’è una città dove i cittadini sono meno tartassati dalle tasse comunali e pagano meno rispetto alla media nazionale: Lucca è fra le città italiane e toscane, secondo un’indagine del “Sole 24 Ore” dove tutto questo é possibile: risparmiare sulle tasse si può.

Modelli 770: online i software della versione 2010

 Sono disponibili su internet i nuovi modelli del 770 relativi al 2010: si tratta, come è noto, di quelle dichiarazioni che, presentate sia nella forma ordinaria che in quella semplificata, provvedono a mettere in chiaro i redditi dei sostituti d’imposta, comprese le amministrazioni dello Stato. In questo caso, occorre ricordare che il modello in questione deve essere necessariamente trasmesso mediante la modalità telematica ed entro il 2 agosto 2010 (solitamente, la data è quella del 31 luglio, ma visto che quest’anno cade di sabato, si è deciso in tale maniera). I sostituti d’imposta a cui si rivolge il 770 sono quelli che hanno percepito redditi da lavoro dipendente (anche quelli assimilati), le indennità di fine rapporto, provvigioni e redditi diversi nel 2009, in modo che possano essere comunicate le varie ritenute e i dati contributivi e previdenziali utili all’inquadramento fiscale dei soggetti interessati.

 

Iva al 20% per le concessioni delle autorità portuali

 Se un determinato compenso in denaro viene pagato a un’autorità di porto, la quale ha provveduto ad affidare il servizio di una specifica stazione marittima in concessione, allora tale operazione diventa rilevante dal punto di vista fiscale e sconta l’Iva al 20%: si tratta della conclusione a cui è giunta l’Agenzia delle Entrate con la pubblicazione della risoluzione 32/E, la quale risale proprio a un giorno fa. In effetti, la non imponibilità all’imposta in questione ha ragione di esistere solamente nel caso in cui ci troviamo di fronte a dei rapporti tra la società concessionaria e gli utenti che beneficiano del servizio, oppure ancora quando si instaura un rapporto con le società di navigazione che svolgono attività di sbarco e imbarco. Le Entrate sono giunte a questa conclusione applicando in maniera piena il principio di alternatività tra Iva e imposta di registro, in base al quale l’originario atto di concessione non sconta l’imposta proporzionale di registro per l’appunto.

 

Fisco Emilia-Romagna: risultati lotta agli evasori

 Rispetto ai 513 milioni di euro incassati nel 2008, lo scorso anno in Emilia-Romagna le somme riscosse dalle attività di contrasto e di lotta all’evasione e all’elusione fiscale sono cresciute del 22% a 630 milioni di euro circa. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, sottolineando in particolare come le attività antievasione abbiano riguardato l’intera platea dei contribuenti: dalle persone fisiche ai liberi professionisti e passando per le piccole e medie imprese ed i cosiddetti “grandi contribuenti”, ovverosia quelle aziende con un fatturato oltre la soglia dei cento milioni di euro annui. Nel dettaglio, lo scorso anno in Emilia-Romagna il controvalore delle maggiori imposte accertate ha toccato il livello dei 3,8 miliardi di euro a fronte di accertamenti che sono aumentati del 20% migliorando anche in qualità; a carico delle grandi imprese gli accertamenti sono stati 211, 35.939 hanno riguardato le persone fisiche, 18.392  tra piccole imprese e professionisti, mentre 974 sono state aziende di medie dimensioni per un totale di 55 mila accertamenti.

Studi di settore e crisi delle libere professioni

 Sebbene anche per quest’anno in materia di studi di settore ci siano i cosiddetti correttivi anticrisi, l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi, e quindi con Unico 2010, non sarà dei più agevoli per il mondo delle libere professioni. Anche con l’applicazione dei correttivi, infatti, il rischio è che molti liberi professionisti non risultino “congrui” agli occhi del Fisco in materia di studi di settore, ragion per cui oltre ai danni causati dalla crisi potrebbe scattare anche la “beffa” relativa all’avvio di accertamenti finalizzati a verificare se effettivamente il contribuente abbia oltremodo risentito della crisi rispetto allo strumento presuntivo dello studio di settore. D’altronde, le ultime rilevazioni rilasciate nei giorni scorsi da Contribuenti.it non lasciano molto spazio alle interpretazioni e non permettono facili ottimismi; il calo di fatturato per le libere professioni, infatti, è stato in media pari al 37% a fronte di una bella fetta, pari al 19%, di studi che addirittura hanno chiuso.

Alimenti made in Italy: credito d’imposta con l’F24

 L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a chiarire alcuni concetti relativi al trattamento fiscale da riservare a quelle imprese italiane che operano nel settore agroalimentare. Per essere più precisi, il testo di riferimento è un documento della stessa amministrazione finanziaria, vale a dire la risoluzione 30/E, la quale è stata pubblicata cinque quattro giorni fa; ebbene, in base a quanto statuito dal Fisco, tutte quelle imprese che riescono a realizzare degli investimenti volti a potenziare e incentivare gli acquisti dei prodotti made in Italy di maggiore qualità al di fuori dei confini della nostra penisola, potranno beneficiare di un fondamentale credito d’imposta (il quale ammonta al 50% delle spese che vengo supportate), una sorta di riconoscimento per l’attività svolta. Dunque, la sponsorizzazione di prodotti alimentari tipici dell’Italia assume i contorni di un’importante agevolazione tributaria che si riferisce ai tre periodi d’imposta che precedono quello in cui vengono svolti gli investimenti stessi.