IVA per cassa: detraibile dopo dodici mesi anche senza pagamento

Le fatture emesse o da pagare avvalendosi del meccanismo dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) ad esigibilità differita, ovverosia con l'”IVA per cassa” come viene comunemente in gergo definita, sono soggette comunque, anche in assenza del regolare pagamento e incasso, alla detraibilità ed al versamento dell’imposta dopo dodici mesi. A chiarirlo con una Circolare emessa in data odierna è stata l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come il sistema dell’IVA per cassa non implichi alcun cambiamento sulle modalità di registrazione e di annotazione delle fatture. Il sistema dell’IVA per cassa, lo ricordiamo, è entrato in vigore a seguito del Decreto anticrisi dello scorso mese di novembre messo a punto dall’attuale Governo in carica per venire incontro alle piccole e medie imprese con un fatturato non superiore ai 200 mila euro annui che, in questo modo, possono versare l’IVA, fatto salvo il limite dei dodici mesi, solo quando la fattura è stata effettivamente pagata.

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Meno tasse e giù i prezzi: la ricetta anticrisi per i ristoranti francesi

A Parigi anche i ristoranti mostrano i segnali della crisi: hanno perso tra il 20 e il 50 per cento degli introiti da gennaio a marzo. La performance preoccupante nonostante in molti abbiano introdotto i «menù della crisi» per tentare di invitare i francesi a non abbandonare ka buona tavola e il piacere di un pasto servito e riverito al tavolo. Ma non v’è nulla da fare, in Francia, specie i piccoli ristoranti indipendenti, sono in grande difficoltà, e si trovano costretti o a chiudere oppure a ridurre drasticamente il personale.

Così dato che il menù della crisi non ha sortito i sperati effetti, il governo ha pensato di andare in soccorso di ristoranti e bistrot. Il presidente Sarkozy ha incaricato il governo di negoziare un’intesa con le categorie interessate e a partire dal primo luglio, un’altra iniziativa a favore dei ristoratori potrebbe portare nei loro locali una boccata di ossigeno, e qualche cliente in più. Di cosa si tratta? l’intesa porterà alla riduzione dell’Iva sulla ristorazione dal 19,6 al 5,5 per cento. In cambio di questa agevolazione il presidente chiede ai ristoratori certezza di un sensibile calo dei prezzi e adozione di una politica di assunzioni nel settore interessato.

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Novità fiscali: i vantaggi dell’IVA pagata per cassa

Vi è mai capitato si saldare in almeno un trimestre dell’anno fiscale l’IVA per fatture emesse ma non ancora incassate? La domanda, rivolta a liberi professionisti e titolari di partita IVA in genere, mette in evidenza una delle problematiche sui crediti verso clienti che, specie con la crisi, ha contribuito a far andare in apnea l’attività di migliaia di piccole e medie imprese, liberi professionisti e lavoratori autonomi specie se il credito vantato è nei confronti della Pubblica Amministrazione, i cui tempi di pagamento a volte sfiorano anche di dodici mesi! Ma con l’arrivo dell’IVA pagata per cassa dal punto di vista fiscale tutto cambia; con tale meccanismo, introdotto di recente dall’attuale Governo in carica anche per far fronte al forte aumento dei pagamenti in ritardo a causa della crisi del credito e della contrazione delle commesse, l’IVA potrà essere versata allo Stato solamente al momento dell’incasso; e se la fattura viene saldata in più tranche, con uno o più acconti, il beneficiario dei pagamenti sarà chiamato solamente a versare l’IVA sulla quota di importo fatturato realmente pagata.

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Massima semplificazione per i contribuenti minimi

La risoluzione 108/E pubblicata ieri dall’Agenzia delle Entrate è tornata a parlare di “contribuenti minimi”: a norma di tale documento, i contribuenti che sono esonerati dall’obbligo di emettere lo scontrino fiscale (tipici esempi, tra i tanti, possono essere i tassisti e i tabaccai) possono continuare a usufruire di questo esonero nel caso facciano parte proprio del regime dei minimi, a patto però che essi provvedano a certificare i diversi corrispettivi attraverso un apposito registro cronologico. L’intento principale dell’Agenzia è dunque quello di ottenere la “massima semplificazione” per quel che riguarda gli adempimenti relativi ai contribuenti minimi. I dubbi principali che concernono questa categoria di contribuenti sorgono dal fatto che essi, nonostante godano di moltissime agevolazioni fiscali specifiche, come ad esempio l’esonero dagli obblighi di versamento dell’Iva, sono comunque tenuti a rilasciare lo scontrino o la ricevuta fiscale.

 

Iva: necessario documento originale per detraibilità

L’onere dell’IVA viene di fatto sostenuto dai consumatori in quanto essa é compresa nel prezzo dei beni e dei servizi che sono ad essa soggetti. Nel ciclo produttivo commerciale , tuttavia, l’IVA viene anticipata dai soggetti passivi di diritto dell’imposta che sono le imprese, le società, gli enti, gli esercenti arti e professioni contraddistinti da una partita IVA che è una sequenza di 11 numeri che identifica univocamente un soggetto che esercita un’attività rilevante ai fini impositivi. Il numero é composto dalla sigla della Nazione di appartenenza (IT per Italia) e da una sequenza alfanumerica o numerica, variabile da nazione a nazione.

Con Sentenza 25 febbraio 2009, n. 4502, la Corte di Cassazione ha stabilito che, al fine di poter dedurre i costi, non basta avere una fotocopia della fattura ma deve essere conservato in azienda anche l’originale o il fax (originale) del documento:

Le fotocopie dei documenti originali, che non risultino smarrite o distrutte per cause non imputabili al contribuente, non hanno lo stesso valore probatorio degli originali, apparendo anzi come una documentazione sospetta. Specialmente se non sono allegate le ragioni che giustificano la mancata esibizione degli originali.

Deducibilità limitata per le ristrutturazioni senza quote di ammortamento

La risoluzione 99/E dell’Agenzia delle Entrate ha sottolineato come, ai fini del reddito da lavoro autonomo, le spese sostenute per ristrutturare un immobile non acquisito a titolo oneroso sono soggette a deduzione nel limite del 5% del costo complessivo dei beni da ammortizzare, per quel che riguarda l’anno in cui sono state sostenute: inoltre, è possibile rinviare al quinquennio successivo nel caso l’immobile sia stato fatto pervenire al professionista a titolo gratuito. La precisazione dell’Agenzia è arrivata in risposta a un caso che vedeva coinvolto uno studio associato che intendeva portare a ristrutturazione un fabbricato proprietà di terzi; c’è comunque da dire che, nel caso in questione, la detrazione dell’Iva non può essere applicata se la costruzione è stata accatastata come unità abitativa. I principali chiarimenti sul caso per cui si è espressa l’Agenzia delle Entrate sono due: anzitutto, la possibilità di dedurre le spese di ristrutturazione secondo il regime dei beni strumentali, e poi, la detraibilità dell’Iva nel caso vi sia un cambiamento di destinazione d’uso.

 

Imposta di bollo per i canoni depurazione acque

L’Agenzia delle Entrate è intervenuta, attraverso la risoluzione 98/E del 7 aprile, al fine di dirimere una questione relativa ad un Comune circa le istanze di quei canoni versati e non dovuti per i servizi di depurazione delle acque: secondo la decisione dell’Agenzia, esse sono soggette all’imposta di bollo fin dalla loro origine (14,62 euro). Ciò perché tali istanze non hanno natura tributaria, ma di corrispettivo per lo svolgimento dell’attività commerciale del comune. Sono diverse le norme a cui il documento ha fatto riferimento, ma comunque inapplicabili; anzitutto il D.P.R. 642/72, il quale riguarda l’assoggettamento a bollo anche di quelle istanze che tendono a conseguire l’emanazione di un provvedimento amministrativo (sempre questo decreto, all’articolo 5, stabilisce l’esenzione dal tributo per quel che riguarda le istanze di rimborso di qualsiasi imposta).

 

Rimborso Iva tassa sui rifiuti

Un bel pò di denaro gettato nell’immondizia. Non si può esprimere in altri termini l’Iva pagata sulla tassa dei rifiuti. Già perchè se avete conservato la ricevuta delle tasse e su di esse vi é stata applicata l’Iva allora potrete chiederne il rimborso immediato. L’azione legale sarà avviata dal Codacons per ottenere la restituzione dell’Iva pagata sulla tassa per lo smaltimento rifiuti. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e smaltimento dei rifiuti è una tassa e non una tariffa e quindi l’Iva é inapplicabile. Non si può infatti ‘Ivare’ una tassa. La tariffa di igiene ambientale (TIA) si rivela iin realtà nella fattispecie una Tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani (TARSU). Questa IVA al 10% non doveva essere pagata, e ora può essere recuperata attraverso il ricorso alle Commissioni tributarie.

No tasse per nuovi imprenditori e cassa integrazione per precari

Buone notizie per chi ha deciso di intraprendere una nuova attività imprenditoriale. il governo annuncia di essere deciso a dare degli incentivi a coloro che decidono di affidarsi a sè stessi e dare vita ad un’attività economica. Chi aprirà un’azienda sarà escluso dalla tassazione per i primi tre anni. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa conclusiva del G8 Lavoro:

Stiamo studiando un aiuto per chi vuole diventare imprenditore e fondare un’impresa escludendolo dalla tassazione per i primi tre anni.

Inoltre il presidente del Consiglio ha poi confermato che la cassa integrazione sarà allargata anche ai precari. A sentirla dire così sembra quasi un miraggio, ma Berlusconi continua sicuro:

Come si applica l’Iva su libri e giornali

Per quanto riguarda i giornali quotidiani, i libri ed i periodici esiste un regime particolare di pagamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto: l’Iva viene infatti pagata in base alla copie che sono state consegnate e spedite, anche se a titolo gratuito, e diminuite di una percentuale a titolo di forfetizzazione della resa. Quest’ultima non è invece possibile per quel che riguarda la vendita di quei giornali e periodici che presentano un contenuto pornografico, i cataloghi e quei libri e quotidiani che svolgono il ruolo di supporto integrativo. La forfetizzazione della resa che abbiamo citato sopra può consistere in due precise percentuali: il 70% in relazione ai libri e l’80% per i quotidiani ed i periodici. Il momento in cui viene applicata l’imposta è quello che corrisponde alla consegna o alla spedizione del bene. In questi casi è anche possibile la cosiddetta “resa effettiva”, un’opzione da esercitare per ogni testata o titolo o limitatamente ad un singolo numero della pubblicazione.

 

L’Iva per cassa si appresta a divenire pienamente operativa

Il decreto attuativo dell’articolo 7 del decreto legge 185/2008 (il cosiddetto decreto “anti-crisi”) rappresenta un importante passo in avanti verso la piena operatività del meccanismo dell’Iva per cassa: quest’ultimo dovrebbe cominciare a funzionare realmente all’indomani della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, ma è già certo che non sarà necessario attendere l’autorizzazione da parte dell’Unione Europea. C’è sicuramente da sottolineare come i principali benefici del meccanismo interessino soprattutto quei contribuenti che esercitano attività d’impresa, arte e professione che nel corso dell’anno solare precedente hanno realizzato o prevedono di utilizzare (nel caso l’attività sia solo agli inizi) un volume di affari non superiore a 200.000 euro.

 

Il nuovo modello Iva TR: caratteristiche e soggetti destinatari

Il sito internet dell’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare il nuovo modello Iva TR, relativo alla richiesta di rimborso o per l’uso in compensazione del credito dell’Iva trimestrale. Tale modello potrà essere utilizzato a partire da date ben precise; esso infatti comincerà ad essere usato a decorrere dalle richieste di rimborso o utilizzo in compensazione del credito Iva, facendo riferimento al primo trimestre dell’anno di imposta 2009, quindi il 1° aprile. La precedente versione del modello era stata approvata solamente un anno fa (il 20 marzo 2008), sempre dall’Agenzia delle Entrate. Quali sono le principali novità e caratteristiche introdotte dalla nuova versione del modello? In sostanza, si tratta di novità riguardanti le istruzioni per poter compilare lo stesso modulo e le tecniche per la trasmissione in via telematica: il modello Iva TR risulta ora adeguato alle indicazioni fornite dall’Agenzia lo scorso anno.

 

Scadenzario fiscale: il 16 marzo si paga l’IVA

Il prossimo 16 marzo 2009 scadono i termini per il versamento del saldo IVA 2008 per i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale IVA in forma autonoma.

Versamento da parte dei contribuenti mensili:

Versamento a debito presso gli istituti o le aziende di credito o gli uffici e le agenzie postali o i concessionari della riscossione con l’utilizzo del mod. F24 – codice tributo: 6002 (versamento Iva mensile – febbraio).

Conguaglio anno precedente:

Sempre i contribuenti mensili, devono versare l’IVA a debito a seguito di conguaglio scaturente dalla dichiarazione annuale, con l’utilizzo del mod. F24 – codice tributo 6099.

Le somme dovute a titolo di saldo, risultanti dalla dichiarazione annuale, possono essere rateizzate mensilmente al massimo fino al 16 novembre (ci saranno però da pagare degli interessi pari allo 0,50% mensile).

Il regime di tassazione delle nuove iniziative produttive

Tra le principali novità apportate dalla Finanziaria 2009 vi è sicuramente l’introduzione di un nuovo regime di determinazione delle imposte per quanto riguarda quei soggetti (imprese o professionisti) i cui ricavi e compensi non superino i 30.000 euro. Il regime di tassazione per le nuove iniziative produttive si affianca dunque al regime ordinario e, in relazione a quei soggetti che iniziano una nuova attività, al regime N.I.P. (Nuove Iniziative Produttive) specificato nell’articolo 13 della legge 388/2000 (la Finanziaria 2001): tale articolo aveva infatti introdotto un regime sostitutivo a livello di Irpef per i soggetti che, a partire dal 1° gennaio 2001 avevano iniziato un’attività di impresa in forma individuale che permettesse loro di versare un’imposta sostitutiva del 10%. Tale regime alternativo a quelli tradizionali può essere utilizzato per i primi tre anni di attività.