Poste Italiane dovrà applicare l’Iva ai servizi universali

 Il 2013 di Poste Italiane è stato finora caratterizzato da multe e mugugni non proprio incoraggianti. L’ultimo episodio che non lascia tranquilla la spa romana è quello odierno, visto che il fatto di non aver applicato l’Imposta sul Valore Aggiunto ai servizi postali liberalizzati (nonostante si trattasse di quelli universali) ha rappresentato un abuso della posizione dominante. Di conseguenza, si è concretizzata una vera e propria discriminazione nei confronti della concorrenza. Ecco perché l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di assegnare 180 giorni di tempo per rimediare a tale situazione.

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Scadono oggi le denunce relative al Conai

 La giornata odierna rappresenta una doppia scadenza fiscale in relazione alla denuncia Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi): in effetti, proprio oggi bisogna fare riferimento all’ultimo giorno disponibile per quel che concerne la denuncia relativa al primo trimestre di quest’anno e quella del mese precedente (marzo). Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da sottolineare come i soggetti coinvolti siano in entrambi i casi i produttori e gli importatori di imballaggi del nostro paese. Le modalità da seguire sono presto dette, vale a dire l’invio allo stesso consorzio della denuncia, con tre alternative possibili.

In Maryland viene introdotta la tassa sulla pioggia

 La classifica delle imposte più strane di sempre ha una nuova pretendente al primo posto. La novità in questione non si riferisce per fortuna all’Italia, ma agli Stati Uniti. In effetti, Martin O’Malley, governatore dello stato del Maryland, ha deciso di introdurre quella che è già stata ribattezzata come “tassa sulla pioggia” (vedi anche La Cina introduce una tassa sulle bacchette di legno). Sembra tutto assurdo, ma si tratta della pura verità. In pratica, il tributo a cui si sta facendo riferimento obbliga i contribuenti, i quali sono sia persone fisiche che aziende, ma anche gli enti no-profit, di versare una somma di denaro a seconda del quantitativo di pioggia che cade sulle loro proprietà (immobiliari e non), oltre a quelle che sono definite come “superfici impervie”.

Senza contratto di appalto non si possono dedurre i lavori edili

 L’assenza di un contratto di appalto comporta una conseguenza fiscale molto importante per quel che riguarda i lavori edili eseguiti da soggetti terzi (vedi anche Condomini: ultima settimana per la scadenza sugli appalti). In effetti, come è stato stabilito di recente dalla Corte di Cassazione, la deduzione dell’imposta in materia di redditi non viene in alcun modo ammessa se non c’è questo requisito specifico. La pronuncia degli “ermellini” è il risultato del rigetto da parte di una Commissione Tributaria Provinciale di una opposizione presentata da una società per quel che riguarda un avviso di accertamento.

Scade domani l’acconto mensile per l’Irap degli enti pubblici

 Ventiquattro ore: manca soltanto un giorno alla scadenza fissata dalla nostra amministrazione finanziaria per quel che riguarda l’acconto mensile del versamento Irap relativo agli enti pubblici (vedi anche Irap e F24 EP: meno di due settimane per il versamento). Il 16 aprile 2013, infatti, rappresenta il termine ultimo per pagare tale acconto, il quale è dovuto sulle retribuzioni, sui redditi che sono assimilati a quelli di lavoro dipendente e sui compensi che sono stati corrisposti a marzo. I soggetti chiamati in causa, come si può facilmente intuire, sono gli enti e gli organismi pubblici, ma bisogna ricomprendere anche le amministrazioni centrali dello Stato.

Nessun vantaggio fiscale per le vetture con attrezzature rimovibili

 Anche quando una determinata automobile risulta essere omologata, non può essere associata all’”uso ufficio” nell’ipotesi di una attrezzatura non permanente, ma rimovibile: di conseguenza, non si possono applicare tutte le agevolazioni fiscali relative a tale definizione, vale a dire la deducibilità dei costi e la detraibilità dell’Imposta sul Valore Aggiunto (vedi anche Deducibilità auto aziendale al 20%). Si tratta della sintesi estrema di quanto stabilito a fine marzo dalla Corte di Cassazione con una apposita sentenza.