Home » Agenzia delle Entrate » Paradisi fiscali con le ore contate

Paradisi fiscali con le ore contate

Giungono alcuni chiarimenti da parte dell’ufficio studi di settore della direzione centrale dell’agenzia delle entrate. Durante un congresso tenutosi ad Asti infatti il responsabile del’ufficio, Massimo Varriale, ha infatti effettuato alcune puntualizzazioni in materia di studi di settore e di redditometro. Per quanto riguarda il nuovo strumento di controllo è stato infatti stabilito che il contribuente avrà la possibilità di rivedere in sede di contraddittorio le spese correnti attribuite attraverso l’Istat.

 Recentemente in tema di paradisi fiscali e di evasione internazionale, il report del tax justice net work ha stimato che il patrimonio off shore ha un valore compreso tra i 21 ed i 32 mila miliardi di dollari. La stima, fatta per difetto, è stata effettuata in base alle rilevazioni del 2010 e riguarda attività finanziarie situate in 80 diversi paesi a fiscalità privilegiata. Il report ha monitorato inoltre esclusivamente le attività finanziarie tralasciando i beni fisici come imbarcazioni, immobili o beni preziosi ad esempio.

In base alle recenti disposizioni legislative ed ai recenti accordi tra Stati tale forma di elusione sembra avere i giorni contati. Infatti i cosiddetti paradisi fiscali sembrano avviati verso una forma di cooperazione che dovrebbe portare ad una graduale apertura ed un più intenso scambio di informazioni. Tuttavia non è detto che tutti i paesi a fiscalità privilegiata si adeguino alle nuove direttive e forniscano tutte le relative informazioni. Infatti alcuni paesi potrebbero conservare il loro “status “ di paradisi fiscali esponendosi a relative sanzioni da parte della Comunità Europea, sanzioni che già i paesi aderenti hanno paventato nei confronti di chi non si adegua.

Un primo segnale è stato già fornito da alcuni Stati (Italia, Francia, Regno Unito, Spagna, Germania) i quali hanno già aderito alle norme emanate dagli Usa in materia di evasione internazionale (Foreign account tax compliance act) per favorire lo scambio di informazione in materia internazionale. Successivamente alcuni Stati hanno deciso di rendere sempre meno segrete le informazioni in materia finanziarie (ci riferiamo a Svizzera, Lussemburgo ed anche Austria che negli ultimi tempi si è dimostrata sempre più disponibile allo scambio di informazioni).

Anche le isole sotto la giurisdizione britannica (Isole Vergini, Canarie, ecc.) che fruiscono di un regime fiscale agevolato hanno effettuato numerose aperture in materia tributaria (memorandum of under standing). La Ce ha inoltre diffuso diversi documenti in materia di contrasto all’evasione internazionale (si guardi sul punto il parere 2012/C, 229/02 e la direttiva 2011/16/UE).