Versamento imposta di registro

Sui contratti di locazione viene applicata l’imposta di registro. Nel caso in cui un contratto di locazione preveda una durata superiore a 20 giorni complessivi nell’anno solare, l’imposta deve essere versata ed il suo ammontare cambia a seconda dell’oggetto del contratto di locazione, proporzionalmente all’affitto indicato nel contratto stesso.

La Cassazione interviene sulle proroghe dell’imposta di registro

Una sentenza di quasi due settimane fa della Corte di Cassazione ha chiarito un importante aspetto relativo all’imposta di registro: in effetti, come hanno spiegato i giudici di Piazza Cavour, la proroga temporale relativa alla rettifica e alla liquidazione di questo tributo devono essere considerate in maniera generale, dunque anche in merito ad alcune violazioni relative ad agevolazioni fiscali. Tutto è nato da un fatto specifico. In effetti, un contribuente si è rivolto alla Commissione Tributaria Provinciale dopo aver ricevuto un avviso di liquidazione, il quale richiedeva espressamente il recupero delle somme collegate all’imposta di registro, quella ipotecaria e quella catastale.

Scade domani il pagamento dell’imposta di registro

Sono rimasti appena due giorni per far fronte a una delle principali scadenze fiscali che sono state fissate dalla nostra amministrazione finanziaria: la giornata di domani sarà infatti il termine ultimo previsto per quei soggetti che sono titolari di contratti di locazione e di affitto. Questi ultimi, in particolare, sono chiamati a pagare l’imposta di registro che si riferisce ai contratti nuovi di zecca o che sono stati sottoposti a rinnovo in maniera tacita a partire dallo scorso 1° marzo. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorre precisare che il modello da sfruttare in questo caso è l’F23, il quale è disponibile negli istituti di credito, presso i concessionari e anche le agenzie postali. Che cosa accade, poi, se la registrazione del contratto in questione è avvenuta attraverso la modalità telematica?

Marche: intesa tra i notai e la Direzione Regionale delle Entrate

La Regione Marche diventa la protagonista principale di questa settimana per quel che riguarda le intese fiscali di rilievo che sono state sottoscritte nel nostro paese: in effetti, l’accordo a cui si fa riferimento è quello sottoscritto dalla Direzione Regionale marchigiana della nostra amministrazione finanziaria e dal Comitato Regionale dei Consigli Notarili. L’obiettivo da perseguire insieme è presto detto, si punta, in particolare, a rendere migliorare la cooperazione tra le due parti in causa, senza dimenticare di rendere concreta una tassazione degli atti che sia davvero uniforme. I due firmatari del patto in questione sono Giovanna Alessio, direttrice regionale dell’Agenzia delle Entrate, e Albino Farina, numero uno dei notai delle Marche.

Trasferimento proprietà aziendale: la prova spetta alle Entrate

Quando si parla di cessione di una determinata azienda o di un suo ramo, bisogna considerare nel dettaglio anche tutti gli aspetti fiscali collegati a questa operazione: l’accertamento della compravendita, infatti, presenta numerosi aspetti di difficile interpretazione, specialmente se si tratta di portare a rettifica i valori che sono stati dichiarati. Questa stessa rettifica non comprende soltanto l’imposta di registro in forma indiretta, ma anche quella diretta e questo lo si può evincere con una certa nettezza dalle pronunce della Corte di Cassazione, la quale ha più volte ribadito il concetto. Comunque, c’è anche chi la pensa in maniera diversa: ad esempio, alcune Commissioni Tributarie Provinciali sono orientati verso pareri contrari. Nello specifico, secondo la Suprema Corte nell’ipotesi di un trasferimento di proprietà aziendale è legittimo l’accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria dello Stato.

Usufrutto: i nuovi coefficienti saranno adeguati agli interessi

I diritti di usufrutto subiranno delle modifiche fiscali rilevanti in questo nuovo anno: la novità si deve soprattutto alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto ministeriale che risale allo scorso 23 dicembre, il quale ha sancito l’applicazione ufficiale del nuovo saggio legale degli interessi. Che cosa vuol dire questo specifico aggiornamento? I tassi in questione sono aumentati dall’1% all’1,5% da quattro giorni, dunque occorre un adeguamento in tal senso. Il riferimento normativo più importante è sicuramente la legge 662 del 1996 (“Misure di razionalizzazione della finanza pubblica”): il testo, infatti, prevede che il ministero delle Finanze adegui il calcolo dei diritti di usufrutto (vale a dire il godimento di un bene di proprietà altrui) a vita e delle pensioni nell’ipotesi in cui gli interessi cambiano in dimensioni ed è questo il caso di specie.

Contratti di locazione: pochi giorni per l’imposta di registro

Sono rimasti soltanto quattro giorni di tempo a coloro che detengono la titolarità di contratti di locazione per far fronte al principale adempimento che compete al loro status: il 30 dicembre, infatti, è il termine ultimo che tali soggetti devono tenere a mente per quel che concerne il versamento dell’imposta di registro, tributo che va a riferirsi, nello specifico, ai contratti più recenti o a quelli che sono stati rinnovati con il cosiddetto consenso tacito a partire dallo scorso 1° dicembre. L’operazione è molto semplice in questo caso; anzitutto, c’è un documento specifico da utilizzare, vale a dire il modello F23, il quale può essere sfruttato presso diverse sedi, come istituti di credito, concessionari e agenzie delle poste. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione degli appositi codici tributo, da inserire nel modello stesso e identificativi di diverse situazioni.

Imposta di registro: a Como evaso quasi un milione di euro

Non finiscono mai di stupire gli episodi di evasione fiscale che coinvolgono il nostro paese: l’ultimo di essi ha visto protagonista la città di Como e in particolare due società attive nella grande distribuzione e con la sede nella città lombarda. Che cosa è successo esattamente? Le aziende in questione avevano posto in essere una struttura finanziaria davvero particolare, la quale aveva appunto il fine ultimo di ottenere un sostanzioso risparmio relativo all’imposta di registro. L’intero giro d’affari di questa evasione ammontava a circa 940.000 euro, una somma piuttosto importante; ciò nonostante, l’Ufficio Territoriale comasco è riuscito a scoprire la frode e a recuperare il denaro “nascosto” al Fisco. L’elemento che ha maggiormente insospettito questo ufficio è stato il conferimento del ramo d’azienda da una società all’altra. Di solito, come è noto a tutti, questa operazione è assolutamente lecita, ma l’obiettivo delle parti era quello di far confluire il ramo aziendale saltando in pieno il passaggio relativo all’assoggettamento dell’operazione al tributo appena citato, il cui valore era determinato in proporzione all’atto del trasferimento.

Cassazione: niente imposta di registro per le università

Le università italiane non possono essere considerate come degli organi dello Stato, ma piuttosto come degli enti pubblici dotati di autonomia propria: tale disposizione, posta in essere grazie all’introduzione della legge 168 del 1989 (“Istituzione del ministero dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica”), diventa molto utile anche dal punto di vista fiscale, visto che si può affermare con certezza che gli atenei non subiscono lo stesso regime tariffario statale per quel che riguarda l’applicazione di varie imposte, come quella di registro e quella catastale. La precisazione in questione, tra l’altro, è stata ribadita pochi giorni fa anche dalla Corte di Cassazione, la quale ha espressamente stabilito che gli acquisti immobiliari effettuati dalle università del nostro paese prevede la registrazione a tassa fissa per i trasferimenti posti in essere in favore dello Stato e dei vari enti pubblici territoriali.

 

Locazioni: è online il pieghevole per la registrazione dei contratti

Locazioni web” è il nome del pieghevole che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a rendere disponibile online, nel proprio sito internet, ma anche in formato cartaceo presso i propri uffici: di cosa si tratta esattamente? Questo documento illustra in modo abbastanza immediato la procedura che è stata attivata dalla stessa Agenzia dall’inizio di questo anno per agevolare i cittadini nelle operazioni relative alla registrazione dei contratti di locazione, come appunto già il nome del pieghevole fa intendere. Attraverso l’utilizzo di Locazioni web si potranno portare a compimento tutti gli adempimenti, senza che sia necessario utilizzare altri software sul computer. Come è noto, l’affitto di un immobile comporta per il proprietario e per il conduttore l’obbligo di registrare il contratto di locazione, oltre al pagamento di un’imposta sul canone che è stato stabilito (solitamente mai inferiore ai 67 euro) entro un mese dalla stipula; se il contratto dura più anni invece, si può scegliere di pagare in un’unica soluzione (in questo caso si beneficia dell’imposta dovuta ridotta alla metà del tasso di interesse legale) oppure anno per anno.

 

Il meccanismo del “prezzo-valore” è operativo anche con errori di calcolo

L’Agenzia delle Entrate, tramite la pubblicazione della risoluzione 176/E, è intervenuta nel merito dell’applicazione del cosiddetto meccanismo del “prezzo-valore”: in sintesi, secondo tale documento, il fatto che un determinato valore catastale sia inferiore rispetto a quello che deriva dall’applicazione dei coefficienti di legge non rappresenta un fattore di blocco per l’operatività del meccanismo stesso. Dunque, l’utilizzo di coefficienti catastali più bassi non porta all’accertamento sulla base del valore immobiliare venale. L’Agenzia è intervenuta a tal proposito in seguito a un interpello presentato da un notaio; la situazione che riguardava tale soggetto si riassumeva nel fatto che nell’ambito dell’acquisto di un immobile abitativo, con opzione per l’applicazione del “prezzo-valore”, si era provveduto a indicare un valore di catasto più basso rispetto alla corretta applicazione dei coefficienti derivanti dalla legge.

 

Imposta di registro per la vendita di un fondo destinato a centro sportivo

La Suprema Corte è intervenuta per disciplinare una casistica funzionale alla definizione di area edificabile: la sentenza 10713 dello scorso 11 maggio ha infatti stabilito che la vendita di un terreno destinato in base al piano regolatore a divenire un centro sportivo deve essere sottoposta all’imposta di registro. La Corte ha anche spiegato, ai fini di questa decisione, che non rileva la presenza di un basso indice di edificabilità. Perché ci si è dovuti pronunciare in proposito? Due srl avevano fatto ricorso contro un avviso di liquidazione, con cui l’Amministrazione richiedeva appunto l’applicazione di tale imposta proporzionalmente alla cessione di terreni: per l’ufficio non sussistevano i requisiti per sottoporre l’operazione all’imposizione dell’Iva.

 

Prima casa: no benefici fiscali se venduta entro 5 anni dal rogito

La crisi dei mutui subprime scoppiata più di un anno fa negli Stati Uniti è ormai uscita da un bel pò di tempo dai confini americani. Siamo in un buon periodo per comprare casa, o conviene aspettare qualche mese nella speranza che la crisi del settore determini un’apprezzabile diminuzione dei prezzi? In Italia, anche a causa della crisi economica, comprare casa o prenderla in affitto è sempre più difficile. I redditi sono sempre più bassi a causa di una persistente perdita del potere di acquisto per salari, stipendi e nel peggiore dei casi perdita di lavoro. A tutto ciò si aggiungono le difficoltà delle famiglie a stipulare i mutui in quanto i prezzi degli immobili sono rimasti in media stabili e per il momento non vi sono diminuzioni dei costi apprezzabili.

Ecco perchè sempre più coppie decidono di acquistare la propria dimora entrando a far parte di cooperative edilizie, a proprietà individuale, che hanno come scopo sociale proprio quello di costruire case, rientranti nella definizione di “non di lusso“, da assegnare successivamente ai soci.