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Contratti di locazione: pochi giorni per l’imposta di registro

Sono rimasti soltanto quattro giorni di tempo a coloro che detengono la titolarità di contratti di locazione per far fronte al principale adempimento che compete al loro status: il 30 dicembre, infatti, è il termine ultimo che tali soggetti devono tenere a mente per quel che concerne il versamento dell’imposta di registro, tributo che va a riferirsi, nello specifico, ai contratti più recenti o a quelli che sono stati rinnovati con il cosiddetto consenso tacito a partire dallo scorso 1° dicembre. L’operazione è molto semplice in questo caso; anzitutto, c’è un documento specifico da utilizzare, vale a dire il modello F23, il quale può essere sfruttato presso diverse sedi, come istituti di credito, concessionari e agenzie delle poste. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione degli appositi codici tributo, da inserire nel modello stesso e identificativi di diverse situazioni.


Si tratta, nel dettaglio, dei codici 115T, 112T e 107T, relativi all’imposta da versare per i contratti di locazione fabbricati (rispettivamente la prima annualità, le annualità successive e l’intero periodo), il codice 114T per le eventuali proroghe tributarie (sono ricompresi anche gli affitti) e, infine, il codice 108T per quel che concerne l’affitto dei fondi rustici. Come è noto, l’imposta di registro è stata introdotta dal Dpr 131 del 1986, il Testo Unico in materia. L’adempimento è un obbligo di quei contribuenti che provvedono a registrare gli atti immobiliari presso la nostra amministrazione finanziaria.

Pertanto, la si può considerare a ragione un tributo dalla doppia finalità, dato che è una tassa legata all’erogazione di un servizio da parte della pubblica amministrazione, ma anche un’imposta determinata in relazione al valore economico dell’atto stesso. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che nel novero degli atti dell’imposta di registro sono ricompresi dei casi particolari, come, ad esempio, gli atti indicati nella tariffa, i contratti verbali di locazione, gli atti che si sono formati in uno stato estero e le operazioni che hanno coinvolto delle società.