Codici tributo Imu 2013

L’Imposta Municipale Propria ha fatto registrare in questo mese di giugno che si chiude oggi un appuntamento fiscale molto importante: due settimane fa, infatti, è scaduto il termine per versare l’acconto (vedi anche Sanzioni Imu 2013), ma quali sono i codici tributo a cui fare riferimento e che non vanno mai dimenticati per una corretta compilazione del modello? Per quest’anno vi sono ben sette codici, dunque analizziamoli nel dettaglio. In pratica, si tratta di una serie continua compresa tra il numero 3912 e 3924, i quali servono per indicare determinati adempimenti.

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Codici tributo Irap

La data del 17 giugno 2013 dista appena due giorni: tra le varie scadenze fiscali che si riferiscono a questa giornata, c’è anche il versamento dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), più precisamente il saldo dello scorso anno e il primo acconto di quello attualmente in corso (vedi anche La circolare n. 8/E e i chiarimenti in materia di IRAP). Per realizzare l’operazione bisogna utilizzare il consueto modello F24, sfruttando la modalità telematica nel caso si stia parlando di soggetti titolari di partita Iva. In alternativa, il documento fiscale in questione si trova presso gli istituti di credito, le agenzie postali o gli agenti della riscossione, nel caso di non titolarità della partita Iva.

Ancora due giorni per la scadenza relativa all’imposta di registro

Con il mese di dicembre che comincia oggi, si presenta immediatamente una scadenza fiscale piuttosto importante: fra due giorni esatti, infatti, tutti quei soggetti che sono titolari di contratti di locazione e di affitto hanno l’obbligo di pagare l’imposta di registro che riguarda i contratti nuovi o che sono stati rinnovati in maniera tacita, il tutto con decorrenza a partire dal 1° novembre scorso. Sempre in ambito immobiliare, pochi giorni si è ricordato come affrontare la scadenza della cedolare secca. In questo caso, i contribuenti coinvolti possono utilizzare il modello F23, con la consueta scelta che ricade sugli istituti di credito, sulle agenzie postali oppure sugli agenti incaricati della riscossione tributaria.

Giochi a distanza, le Entrate istituiscono i codici tributo

Il cosiddetto “gioco a distanza” di cui spesso si sente tanto parlare è regolato da uno specifico testo normativo, il Decreto Direttoriale 2011/190, il quale è stato predisposto dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e che risale ormai a due anni fa: in base a questo documento, sono stati stilati diversi obblighi e doveri che bisogna assolutamente rispettare. Ad esempio, quando si tratta di affrontare una concessione, i soggetti coinvolti devono compilare un apposito modulo che viene messo a disposizione dal sito web della stessa amministrazione. L’Agenzia delle Entrate ha reso ancora più completo questo quadro, portando un po’ di chiarezza in merito agli adempimenti fiscali che devono essere effettuati in relazione all’F24 Accise. Nello specifico, è stata la risoluzione 81/E della nostra amministrazione finanziaria a rinnovare il settore, introducendo una lunga serie di codici tributo che fanno riferimento alle casistiche più svariate.

Gioco illegale, ecco i codici tributo relativi alle violazioni

La risoluzione 24/E che la nostra amministrazione finanziaria ha pubblicato proprio nel corso della giornata di ieri si è posta dei fini più che nobili: infatti, il documento in questione è volto a introdurre delle novità per quel che concerne la lotta al gioco illegale e al conseguente recupero di base imponibile e alla tutela dei consumatori. Questi obiettivi risultano con una certa evidenza anche dalla lettura del testo della cosiddetta Legge di Stabilità, ora sarà possibile conseguirli in modo concreto, sfruttando i codici tributo messi a disposizione dalla stessa Agenzia delle Entrate per la compilazione dell’F24 Accise. Si tratta, anzitutto, di ventiquattro codici, vale a dire il gruppo che va dal 5220 al 5243 e che sono necessari per recuperare le somme e le sanzioni relative a scommesse sull’ippica, scommesse sullo sport in generale, altre scommesse su concorsi a pronostici e i giochi di abilità.

F24 Enti Pubblici: ancora nove giorni per le ritenute alla fonte

Il mese di febbraio che comincerà domani coincide con alcuni importanti appuntamenti per quel che riguarda l’ambito fiscale: tra nove giorni esatti, in effetti, scade un termine fondamentale in tal senso, vale a dire il pagamento delle ritenute alla fonte che devono essere applicate in relazione ai redditi di lavoro dipendente, a quelli assimilati e ai redditi di lavoro autonomo che sono stati elargiti nel corso di gennaio. L’adempimento deve essere effettuato da specifici contribuenti, gli enti pubblici e le pubbliche amministrazioni, ragione per la quale l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione da tempo un apposito documento per il versamento tributario, il modello F24 Enti Pubblici, il quale va utilizzato in maniera elettronica. Visto che la scadenza in questione si sta avvicinando, è bene ricordare quali sono i codici tributo da sfruttare per la compilazione; quelli principali sono essenzialmente due, il codice 100E, il quale si riferisce alle ritenute sui redditi da lavoro dipendente e assimilati, e il codice 104E, relativo invece al lavoro autonomo.

Eredità: ancora due settimane per il versamento delle imposte

Il mese di gennaio è appena cominciato, eppure sarà di importanza fondamentale per quel che concerne gli adempimenti fiscali degli eredi di quelle persone che sono decedute dopo il 16 febbraio dello scorso anno: questi specifici contribuenti, infatti, sono tenuti alla presentazione del modello Unico 2010 entro e non oltre il prossimo 17 gennaio, per conto del cosiddetto “de cuius” (con questa locuzione latina si intende solitamente il soggetto che al momento della morte trasmette la propria eredità ai successori) e hanno anche l’obbligo di versare le imposte che derivano dalla dichiarazione Irpef e Iva del deceduto appunto. Le imposte e gli adempimenti da tenere a mente sono davvero molti e si va dall’Irap fino all’imposta sostitutiva sulle plusvalenze, passando per il 20% della tassazione separata e l’Imposta sul Valore Aggiunto del periodo d’imposta 2009 e relativa alla dichiarazione annuale.

Giochi online: ecco i nuovi codici tributo per il modello F24

La passione per i giochi online e a distanza è divenuta sempre più una realtà concreta e in espansione: dunque, non ci si deve sorprendere se anche l’Agenzia delle Entrate deve adeguarsi a questa moda con degli appositi provvedimenti, volti ovviamente a disciplinare dal punto di vista fiscale le vincite in denaro collegate a questi stessi giochi. Come è noto, il documento tributario da utilizzare è il modello F24-Accise e in questo caso la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a pubblicare la risoluzione 59/E proprio nel corso della giornata di ieri; in base a quanto emerge da tale testo, sono stati istituiti sei nuovi codici tributo da indicare appunto nel modello ai fini del versamento dell’imposta unica del 3%. I giochi presi in esame dal Fisco sono quelli a distanza e in cui conta molto di più l’abilità dei soggetti piuttosto che la fortuna. Tra l’altro, questa casistica è prevista, nello specifico, da una norma, il decreto legge 223 del 2006 (recante “Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonche’ interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale”) che ne ha fissato appunto la disciplina fiscale.

Diritti camerali: attivati i codici per Fermo e Monza Brianza

La risoluzione 12/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare nel corso della giornata di ieri ha introdotto nuovi fondamentali codici tributo: in particolare, ci si riferisce ai recentissimi codici ente “personalizzati” da destinare anche alle province di Fermo, nelle Marche, e di Monza Brianza. In effetti, questi specifici codici devono essere utilizzati, unitamente a quelli di tipo generico, al fine di provvedere al versamento, mediante il consueto modello F24, dei diritti annuali che sono dovuti alle relative Camere di Commercio presenti sul territorio. C’è comunque da precisare che i vecchi codici tributo specifici per questo tipo di dichiarazione continueranno a rimanere pienamente operativi fino al prossimo 1° agosto. Le province sopracitate sono state istituite, per la precisione, nel 2004: è stata proprio questa costituzione a spingere l’Agenzia delle Entrate a individuare i codici tributo che dovevano essere usati in relazione ai diritti camerali, dato che si è voluto consentire il pagamento alle stesse Camere di Commercio dei diritti annuali, dei relativi interessi e delle sanzioni, ma anche delle spese di notifica per l’omesso o tardivo versamento.

 

Unico 2009: ancora due giorni per i versamenti dei soggetti Ires

Il 16 ottobre rappresenta un giorno da segnare e sottolineare sul calendario per quel che riguarda alcuni importanti versamenti relativi a Unico 2009. In particolare, sono quindi ancora due i giorni utili per le persone fisiche, le società semplici, le società di persone e quei soggetti che sono titolari di partita Iva e che hanno scelto di effettuare il pagamento rateale nella dichiarazione dei redditi; nel dettaglio, ci si riferisce a quei contribuenti che hanno posto in essere il loro primo versamento entro il 16 giugno 2009 (nel caso non siano soggetti agli studi di settore) o entro il 6 luglio 2009 (contribuenti soggetti agli studi di settore); le date di riferimento in questo senso sono invece il 16 luglio e il 5 agosto 2009, rispettivamente per i soggetti non sottoposti e sottoposti agli studi di settore e che hanno effettuato il versamento della quinta o della quarta rata delle imposte e dei contributi che sono dovuti a titolo di saldo e di primo acconto.

 

Enti pubblici: il 15 ottobre scade il termine per versare le ritenute

Enti Pubblici ed Amministrazioni dello Stato hanno a disposizione ancora tre giorni per provvedere al versamento delle proprie ritenute alla fonte: infatti, scade il 15 ottobre il termine ultimo per quelle ritenute che si riferiscono, sostanzialmente, ai redditi di lavoro dipendente e quelli assimilati, ma anche ai redditi di lavoro autonomo che sono stati corrisposti nello scorso mese di settembre. Come si deve procedere in questo senso? Il versamento delle ritenute sopracitate va effettuato utilizzando uno specifico documento, vale a dire il modello F24 EP, da inviare attraverso la modalità telematica. Importanti sono inoltre i codici tributo da collegare agli stessi versamenti e da indicare nella dichiarazione: per la precisione, si tratta del codice 100E (ci si riferisce alle ritenute su redditi da lavoro dipendente e assimilati) e del codice 104E (relativo alle ritenute sui redditi da lavoro autonomo).

 

Scudo fiscale: emersione ammessa per asset detenuti tramite trust

Allo scudo fiscale, approvato in Italia dal Governo per permettere il rientro di capitali e beni non regolarizzati e/o esportati in maniera illecita all’estero, è possibile aderire anche per quegli asset che si trovano all’estero e che sono detenuti attraverso un trust o una società fiduciaria. A precisarlo è l’Agenzia delle Entrate in concomitanza con il rilascio di una circolare, la numero 43/E nella quale vendono dettate linee operative cui lo “scudante” dovrà attenersi per avvalersi della procedura di emersione. L’Amministrazione finanziaria con la circolare, tra l’altro, ha colto l’occasione per rimarcare che per i soggetti che si avvalgono dello scudo fiscale scatta la tutela dall’inversione dell’onere della prova, che consiste nel fatto che gli “scudanti” dovrebbero dimostrare che gli asset ed i beni posseduti all’estero non siano frutto di evasione fiscale.

Pronti i primi codici tributo per lo scudo fiscale

Il tanto discusso provvedimento dello scudo fiscale comincia a prendere forma, grazie all’introduzione dei primi codici tributo da utilizzare in questo senso: tali codici devono essere utilizzati per effettuare il versamento, tramite il modello F24, dell’imposta straordinaria, senza compensare con altri crediti. Come è noto, lo scudo consentirà agli intermediari di versare le imposte derivanti dall’emersione delle attività patrimoniali detenute al di fuori dell’Italia in violazione del monitoraggio fiscale (si tratta del decreto 78 del 2009, “Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”). I codici sono stati introdotti da uno specifico documento dell’Agenzia delle Entrate, la risoluzione 257/E, pubblicata proprio nel corso della giornata di ieri; la risoluzione, tra l’altro, ha istituito anche il codice tributo relativo all’imposta sostitutiva sui redditi che derivano dalle attività soggette a rimpatrio.

 

Compensazioni in eccesso: con l’F24 ecco i nuovi codici tributo

Ci sono delle importanti novità per quel che riguarda le comunicazioni che sono state inviate dall’Agenzia delle Entrate a conclusione dell’operazione di controllo automatico messo a punto sulle dichiarazioni dei redditi (in questo senso, assume una notevole importanza l’articolo 36-bis – Liquidazioni delle imposte, dei contributi, dei premi e dei rimborsi dovuti in base alle dichiarazioni – del Dpr 600 del 1973, vale a dire le “Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi”) e relative al maggior uso in compensazione degli importi sottoposti a recupero da parte dei sostituti di imposta: tali compensazioni sono associate all’erogazione del bonus fiscale previsto sin dal 2007 con un decreto specifico, per agevolare la situazione dei contribuenti a più basso reddito e potranno ora contare su tre nuovi codici tributo, i quali sono stati istituiti al fine di versare, tramite il modello F24, le somme dovute in proposito. Per essere più precisi, i tre codici sopracitati sono il 9761, il 9762 e il 9763.