Tassa super ricchi per aiutare i terremotati

 Il tema della ricostruzione e dei fondi necessari sarà oggetto della prossima riunione dei ministri a L’Aquila. Tra le ipotesi allo studio un contributo dai contribuenti “super-ricchi” per raccogliere i fondi necessari alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto. Tra le valutazioni tecniche avviate infatti, un decreto legge con gli interventi per la raccolta delle risorse che contempli anche la possibile introduzione di un “contributo obbligatorio” per i contribuenti che hanno un reddito annuo che superiore a 130.000-140.000 euro.

Si tratta ancora di una delle ipotesi allo studio, e ancora oggetto di confronto all’interno della maggioranza. Il contributo sarebbe obbligatorio, una-tantum e consisterebbe in due punti di Irpef. Tra le altre ipotesi, anche un’addizionale sui giochi come Lotto e Superenalotto.

La Lega nazionale dilettanti contro la ripartizione del 5 per mille

 La Lega Nazionale Dilettanti contesta i criteri fissati dal Ministero dell’Economia per fissare le associazioni sportive dilettantistiche che svolgono una “rilevante attività di interesse sociale” e che possono dunque essere destinatarie del 5 per mille: il decreto non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma sta già destando più di una perplessità all’interno del mondo sportivo. Le maggiori preoccupazioni e dubbi risiedono nel fatto che, come ha già anticipato l’Agenzia delle Entrate pochi giorni fa, col nuovo decreto si riconoscerà l’accesso al contributo a quelle associazioni che sono affiliate agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni; il 5 per mille non verrà invece riconosciuto all’infuori di questa categoria e rimarrebbero così esclusi tutti quei sodalizi che sono affiliati alle diverse federazioni sportive nazionali e alle discipline relative. Il Coni è stato molto preciso al riguardo:

Il testo del provvedimento è sicuramente frutto di un errore e ci stiamo muovendo presso il Ministero dell’Economia per ottenere una modifica del decreto, il quale dovrebbe fare riferimento invece alle varie associazioni dilettantistiche nazionali.

 

Scudo fiscale per il rientro dei capitali

 Nel nostro Paese, anche a seguito del tragico terremoto in Abruzzo, è in corso un dibattito che sta coinvolgendo la maggioranza di Governo, l’opposizione, ma anche i Sindacati riguardo alle modalità con cui reperire le risorse necessarie per garantire in breve tempo la ricostruzione delle case nei Comuni della Regione colpite dal sisma. Ebbene, tra le soluzioni allo studio c’è quella relativa allo scudo fiscale, quel meccanismo “incentivante” grazie al quale i capitali “fuggiti” all’estero potranno rientrare in Italia. Con lo scudo fiscale, infatti, i capitali rientranti godrebbero di una tassazione di favore, paragonabile ad una “sanatoria”, e lo Stato potrebbe incassare risorse anche ingenti da destinare alle popolazioni terremotate. Favorevole allo scudo fiscale è tra l’altro anche Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo, in virtù del fatto che in questo modo si potrebbero reperire con rapidità fondi per la ricostruzione senza pesare sulle tasche dei cittadini/contribuenti.

Aspetta la firma di Tremonti il decreto per diminuire gli interessi di mora

 Vi é mai capitato di pagare in ritardo le tasse? Probabilmente non sono pochi coloro che, come a scuola, alzerebbero le mani. Quest’anno però potrebbe riservare una bella sorpresa per i contribuenti “pigri” ovvero coloro che pagano a rate o in ritardo imposte sui redditi, Iva e Irap (Unico e 730 compresi). Il Fisco ha deciso di rivedere i tassi di interesse che i contribuenti devono pagare su rate o pagamenti tardivi allo scopo di attuare una riduzione.

Non dovremmo attendere molto poichè é già terminato il lavoro istruttorio: il decreto è arrivato agli uffici tecnici del ministero dell’Economia e attende la firma finale di Giulio Tremonti. Il decreto all’esame di Tremonti si basa su una delega contenuta nella Finanziaria 2008 (l’ultima del Governo Prodi). La legge prevede che con decreto del ministro dell’Economia siano stabilite le misure, anche differenziate, degli interessi per versamento, riscossione e rimborsi nei limiti di tre punti percentuali di differenza rispetto al tasso legale, attualmente al 3% annuo, salva la determinazione degli interessi di mora. Si prevede un sistema di interessi articolato su diversi livelli (per esempio, al 3% per le dichiarazioni), lo scopo é sempre quello: aiutare la popolazione in una situazione di disagio economico dovuto alla recessione e favorire l’accesso alla rateazione. Ma l’aiuto in una fase di congiuntura economica molto difficile compenserebbe la perdita del gettito per il fisco? Il taglio dei tassi, infatti, potrebbe portare un beneficio immediato, di cassa, a imprese e professionisti, ma bisognerà poi confrontare anche le perdite delle casse dello Stato.

Fisco: gli italiani hanno bisogno di aiuto e assistenza

 In Italia i contribuenti hanno bisogno di aiuto e assistenza fiscale, e non sempre lo fanno rivolgendosi all’Agenzia delle Entrate. Anzi, secondo quanto fa presente Contribuenti.it, gli italiani in materia fiscale, specie in un periodo come quello attuale caratterizzato dalla prossima presentazione della dichiarazione dei redditi, chiedono aiuto ed assistenza anche a Pasqua. Durante le vacanze pasquali, infatti, l’Associazione Contribuenti Italiani rivela di essere stata subissata di richieste anche in virtù del fatto che i contribuenti sono sempre più ossessionati dalle tasse e dagli adempimenti fiscali. In totale, nella sola settimana di Pasqua, lo “Sportello del Contribuente” dell’Associazione ha ricevuto richieste da oltre 180 mila cittadini, con in testa, su scala regionale, quelle provenienti da Regioni come la Campania, il Lazio e la Sicilia. Ma come mai i contribuenti si rivolgono allo “Sportello del Contribuente” di Contribuenti.it usando Internet oppure il telefono?

Gli sconti Irpef del 2006 raggiungono gli 11 miliardi di euro

 Hanno raggiunto un interessante valore gli sconti di imposta che sono stati ottenuti dagli italiani per quanto riguarda le detrazioni dall’Irpef nel 2006: tali risparmi ammontano infatti a 6,2 miliardi di euro e sono legati a importanti voci del bilancio, tra cui le spese sanitarie, gli interessi passivi dei mutui, le assicurazioni, le spese di istruzione, solo per citarne alcune (queste voci comprendono circa 4,9 miliardi di euro). I restanti 1,3 miliardi di euro si riferiscono invece alle politiche di sostegno alle ristrutturazioni edilizie. Ma la cifra poc’anzi citata arriva addirittura a 11 miliardi nel caso si dovesse aggiungere anche l’effetto derivante dagli oneri deducibili. Tali numeri e dati emergono dalle dichiarazioni dei redditi che il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia ha provveduto a pubblicare nei giorni scorsi.

 

Scaricabili gratuitamente le istruzioni della Gdf per i controlli anti-evasione

 Più di 20 miliardi di euro in meno di entrate fiscali nel 2009. Sono i dati della stima del Dipartimento Politiche Economiche e Fiscali della Confederazione Indipendente Sindacati Europei (Cse). La rilevazione é stata basata sui dati delle entrate fiscali del primo bimestre 2009, sui trend storici di andamento di alcune imposte.

Commenta i dati Vincenzo Patricelli del Dipartimento Politiche Economiche e Fiscali della Cse:

La buona notizia è che le minori entrate derivanti dalla crisi internazionale incidono solo per il 40% circa sui minori introiti. La cattiva notizia è che l’evasione fiscale ha ripreso a correre già a partire dalla fine dello scorso anno. L’abrogazione delle norme sulla tracciabilità dei compensi e la percezione di un minor contrasto all’evasione da parte dell’Agenzia delle Entrate stanno creando un effetto annuncio che ha riflessi negativi sugli adempimenti spontanei dell’obbligo fiscale. E poi c’è la revisione al ribasso degli studi di settore che è vista con favore da settori trasversali dell’attuale schieramento politico parlamentare.

Evasione fiscale: stretta collaborazione Entrate-Comune di Bergamo

 Tempi duri nel Comune di Bergamo per chi ha il “vizietto” di evadere le tasse. Il Comune di Bergamo, e l’Agenzia delle Entrate, hanno infatti siglato un accordo finalizzato a rafforzare la collaborazione per l’obiettivo comune di contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, ma anche di migliorare ulteriormente il rapporto tra il fisco ed il contribuente. Il ruolo dei Comuni italiani è fondamentale nella lotta all’evasione fiscale, visto che conoscono la realtà sociale ed economica dell’area e sono in grado di fornire dati e/o notizie utili per far emergere delle pratiche che siano potenzialmente evasive. Quello di Bergamo è uno dei primi comuni del nostro Paese che ha siglato l’accordo con l’Agenzia delle Entrate nell’ambito di una Convenzione stipulata nei mesi scorsi tra l’Agenzia delle Entrate e l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani. Ma quale sarà il ruolo dei comuni, e quindi anche di quello di Bergamo, nell’azione di contrasto all’evasione fiscale?

Iva: necessario documento originale per detraibilità

 L’onere dell’IVA viene di fatto sostenuto dai consumatori in quanto essa é compresa nel prezzo dei beni e dei servizi che sono ad essa soggetti. Nel ciclo produttivo commerciale , tuttavia, l’IVA viene anticipata dai soggetti passivi di diritto dell’imposta che sono le imprese, le società, gli enti, gli esercenti arti e professioni contraddistinti da una partita IVA che è una sequenza di 11 numeri che identifica univocamente un soggetto che esercita un’attività rilevante ai fini impositivi. Il numero é composto dalla sigla della Nazione di appartenenza (IT per Italia) e da una sequenza alfanumerica o numerica, variabile da nazione a nazione.

Con Sentenza 25 febbraio 2009, n. 4502, la Corte di Cassazione ha stabilito che, al fine di poter dedurre i costi, non basta avere una fotocopia della fattura ma deve essere conservato in azienda anche l’originale o il fax (originale) del documento:

Le fotocopie dei documenti originali, che non risultino smarrite o distrutte per cause non imputabili al contribuente, non hanno lo stesso valore probatorio degli originali, apparendo anzi come una documentazione sospetta. Specialmente se non sono allegate le ragioni che giustificano la mancata esibizione degli originali.

Tasse universitarie: a Pisa studenti aquilani non pagano terza e quarta rata

 In tutta Italia gli Atenei si stanno mobilitando a favore degli studenti dell’Abruzzo colpiti dal terremoto, offrendo alloggio ma anche agevolazioni sul pagamento delle tasse universitarie. Nelle ultime ore, l’Università di Pisa ha messo a punto un “pacchetto” di aiuti a sostegno di tutti gli studenti che sono iscritti all’Ateneo e che risiedono nelle zone colpite dal sisma. Nel dettaglio, a Pisa studenti gli universitari aquilani sono esonerati dal pagamento della terza e della quarta rata delle tasse universitarie; la decisione giunge a seguito della decisione presa da Marco Pasquali, Rettore dell’Università di Pisa, e dal prorettore Angelo Baggiani. Inoltre a Pisa, a seguito delle decisioni prese dall’Azienda unica regionale per il Diritto allo studio universitario (ARDSU), gli studenti universitari dell’Abruzzo iscritti all’Ateneo potranno accedere a titolo gratuito al servizio di mensa universitaria. A Pisa, ma presto anche a Siena ed a Firenze, gli studenti universitari abruzzesi potranno alloggiare gratuitamente presso le strutture dell’ARDSU.

La Cassazione avvalora le dichiarazioni dei terzi all’Amministrazione finanziaria

 Secondo due recenti sentenze della Corte di Cassazione, le dichiarazioni prestate da soggetti terzi agli organi investigativi dell’Amministrazione Finanziaria e trascritte nel verbale possono costituire uno dei giudizi fondamentali per la dimostrazione di una evasione fiscale. Le sentenze sono, per la precisione, le numero 6536 e 6548 del 18 marzo 2009. La prima sentenza si riferisce a una rettifica dell’imponibile di una società in nome collettivo ai fini Ilor e Irpef. La corte ha ravvisato, in questo senso, che:

Le dichiarazioni dei  soggetti terzi nel processo tributario rappresentano un principio di prova che, corroborato e integrato da altre circostanze di fatto, può dare la possibilità di comprovare i fatti in contestazione.

La seconda sentenza si riferiva invece all’emissione da parte dell’ufficio di Roma 4 di due avvisi di accertamento ai fine Irpeg e Ilor e un avviso di rettifica della dichiarazione relativa all’Imposta sul Valore Aggiunto nei confronti di una srl.

 

5 per mille: il contribuente dona parte delle tasse riservate allo Stato

 Si sente spesso parlare del 5X mille. Di cosa si tratta? Come si aderisce a questa iniziativa? Il 5Xmille é la destinazione di una parte dell’imposta sul reddito, non comporta infatti nessun aggravio economico per il contribuente. Il 5 per mille è un decreto collegato alla legge Finanziaria e istituito nel 2006 dal ministro Giulio Tremonti. Nel suo primo anno vi furono ben 15 milioni di contribuenti che l’utilizzarono. Da allora ogni anno é confermata la possibilità per il contribuente di destinare una parte delle imposte dovute allo Stato, il 5 per mille del gettito IRPEF, a favore di:

– organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni di promozione sociale e associazioni riconosciute;
– ricerca scientifica e università;
– ricerca sanitaria.

Intensificazione dei controlli per le agevolazioni agli enti associativi

 La circolare 12/E ha illustrato quelle che sono le novità del decreto legge “anticrisi” nell’ambito del regime fiscale agevolato per gli enti di tipo associativo: l’agevolazione potrà essere ottenuta a seguito della comunicazione all’Agenzia delle Entrate, attraverso l’invio di un apposito modello, di dati e notizie rilevanti da un punto di vista fiscale. Questa necessità di una maggiore comunicazione dipende soprattutto dal fatto che si vuole acquisire una informazione più ampia per quel che concerne i soggetti fiscalmente assimilati (tipici esempi in questo senso possono essere le società sportive dilettantistiche) e si avverte l’urgenza di contrastare in maniera efficace l’uso distorto dello strumento dell’associazione. La circolare ha messo in luce come il presupposto di carattere generale richiesto per l’applicazione di questa agevolazione è rappresentato dalla qualificazione dell’associazione come ente di natura non commerciale.

 

Ravvedimento operoso: sanzioni ridotte con il Decreto anticrisi

 Molto spesso capita di dover pagare le tasse in ritardo. Non perché non si vuole regolarizzare la propria posizione, ma perché magari i committenti non hanno pagato puntualmente le fatture; la crisi economica ha tra l’altro contribuito ad allargare i tempi tra l’emissione della fattura ed il relativo pagamento, al punto che con il recente “Decreto anticrisi” è stato introdotto il cosiddetto meccanismo dell’ IVA di cassa per mezzo del quale l’IVA può essere versata solamente in corrispondenza dell’effettivo pagamento. Ma con il “Decreto anticrisi” il Governo ha altresì alleggerito le sanzioni per chi paga le tasse in ritardo avvalendosi del cosiddetto “ravvedimento operoso“, che può essere breve, se le tasse vengono saldate con un ritardo non superiore ai trenta giorni, oppure lungo se il ritardo supera i trenta giorni. In entrambi i casi le sanzioni sono state alleggerite con la conseguenza che l’importo accessorio da pagare unitamente alle tasse in ritardo, nel modello F24, si riduce sensibilmente. In particolare, per il ravvedimento lungo le sanzioni sono state dimezzate da 1/5 del minimo previsto a 1/10; alle sanzioni ridotte andranno aggiunti gli interessi legali, come prescrive la Legge, in ragione del 3% annuo.