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Aspetta la firma di Tremonti il decreto per diminuire gli interessi di mora

Vi é mai capitato di pagare in ritardo le tasse? Probabilmente non sono pochi coloro che, come a scuola, alzerebbero le mani. Quest’anno però potrebbe riservare una bella sorpresa per i contribuenti “pigri” ovvero coloro che pagano a rate o in ritardo imposte sui redditi, Iva e Irap (Unico e 730 compresi). Il Fisco ha deciso di rivedere i tassi di interesse che i contribuenti devono pagare su rate o pagamenti tardivi allo scopo di attuare una riduzione.

Non dovremmo attendere molto poichè é già terminato il lavoro istruttorio: il decreto è arrivato agli uffici tecnici del ministero dell’Economia e attende la firma finale di Giulio Tremonti. Il decreto all’esame di Tremonti si basa su una delega contenuta nella Finanziaria 2008 (l’ultima del Governo Prodi). La legge prevede che con decreto del ministro dell’Economia siano stabilite le misure, anche differenziate, degli interessi per versamento, riscossione e rimborsi nei limiti di tre punti percentuali di differenza rispetto al tasso legale, attualmente al 3% annuo, salva la determinazione degli interessi di mora. Si prevede un sistema di interessi articolato su diversi livelli (per esempio, al 3% per le dichiarazioni), lo scopo é sempre quello: aiutare la popolazione in una situazione di disagio economico dovuto alla recessione e favorire l’accesso alla rateazione. Ma l’aiuto in una fase di congiuntura economica molto difficile compenserebbe la perdita del gettito per il fisco? Il taglio dei tassi, infatti, potrebbe portare un beneficio immediato, di cassa, a imprese e professionisti, ma bisognerà poi confrontare anche le perdite delle casse dello Stato.

Non é la prima volta in Europa che il fisco si adopera per venire incontro ai contribuenti: nel Regno Unito, per esempio il taglio temporaneo (fino al 31 dicembre 2009) dell’IVA dal 17,5% al 15%, il rinvio (fino ad aprile 2010) dell’aumento delle imposte societarie per le Pmi dal 21% al 22%, la possibilità di ritardare il pagamento delle imposte e la possibilità di contabilizzare fino a 50.000 sterline di perdite a fronte degli utili guadagnati negli ultimi tre anni, invece che soltanto nell’ultimo anno.

La Francia ha abolito la taxe professionnelle (la nostra Irap).

Vedremo se in Italia ci diminuiranno almeno gli interessi di mora.