Diverso regime Irap per Ipab ed enti privati da esse derivanti

Ci sono delle importanti conseguenze dal punto di vista fiscale per quel che concerne la trasformazione giuridica delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza (Ipab) da ente pubblico di natura non economica a ente privato; infatti, in tale caso viene posta in essere una distinta soggettività passiva e l’applicazione di un diverso regime tributario ai fini dell’imposizione Irap. È stata l’Agenzia delle Entrate, attraverso la risoluzione 90/E, a far chiarezza riguardo il trattamento tributario da applicare ai fini Irap ad una ipotesi di trasformazione di una Ipab a seguito del processo di “depubblicizzazione” di tali istituzioni. La precisazione dell’Agenzia è arrivata dopo la precisa richiesta avanzata dal contribuente, interessato a conoscere se la trasformazione in esame determinasse o meno, ai fini dell’assoggettamento all’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, la nascita di un nuovo soggetto d’imposta: in particolare, esistevano dubbi riguardo alla quantificazione dell’obbligazione tributaria.

 

Rimborso Iva tassa sui rifiuti

Un bel pò di denaro gettato nell’immondizia. Non si può esprimere in altri termini l’Iva pagata sulla tassa dei rifiuti. Già perchè se avete conservato la ricevuta delle tasse e su di esse vi é stata applicata l’Iva allora potrete chiederne il rimborso immediato. L’azione legale sarà avviata dal Codacons per ottenere la restituzione dell’Iva pagata sulla tassa per lo smaltimento rifiuti. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e smaltimento dei rifiuti è una tassa e non una tariffa e quindi l’Iva é inapplicabile. Non si può infatti ‘Ivare’ una tassa. La tariffa di igiene ambientale (TIA) si rivela iin realtà nella fattispecie una Tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani (TARSU). Questa IVA al 10% non doveva essere pagata, e ora può essere recuperata attraverso il ricorso alle Commissioni tributarie.

No tasse per nuovi imprenditori e cassa integrazione per precari

Buone notizie per chi ha deciso di intraprendere una nuova attività imprenditoriale. il governo annuncia di essere deciso a dare degli incentivi a coloro che decidono di affidarsi a sè stessi e dare vita ad un’attività economica. Chi aprirà un’azienda sarà escluso dalla tassazione per i primi tre anni. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa conclusiva del G8 Lavoro:

Stiamo studiando un aiuto per chi vuole diventare imprenditore e fondare un’impresa escludendolo dalla tassazione per i primi tre anni.

Inoltre il presidente del Consiglio ha poi confermato che la cassa integrazione sarà allargata anche ai precari. A sentirla dire così sembra quasi un miraggio, ma Berlusconi continua sicuro:

Gli artigiani romani verranno sottoposti ad una doppia tassazione

Dallo scorso 16 marzo, le imprese romane che intendono iscriversi o cancellarsi dall’Albo delle Imprese Artigiane saranno sottoposte ad una doppia tassazione; infatti, esse non dovranno solamente versare gli usuali diritti di segreteria alla Camera di Commercio del Comune, ma dovranno anche pagare un ulteriore diritto di segreteria. La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (Cna) ha vivamente protestato contro la nuova imposizione, chiedendo delle spiegazioni all’assessore al Commercio Davide Bordoni. Il sindacato rivendica maggiori misure di sostegno a favore delle imprese, piuttosto che un raddoppio dei costi per la costituzione o la modifica delle stesse. Il diritto di segreteria comunale è una tassa non elevatissima (per entrare nel dettaglio, sono dovuti 20+1 euro al momento dell’iscrizione, mentre la tassa ammonta a 15+1 euro per la cancellazione dei dati), ma l’elemento che ha maggiormente indispettito gli artigiani è stato l’ambiguità nelle motivazioni del provvedimento.

Lo Stato tarda nel rimborsare le tasse

In Italia non esiste solo l’evasione, ma ci sono tanti onesti cittadini che pagano le tasse e a volte pagano anche più del dovuto e attendono, con ansia, il rimborso da parte dello Stato. Ma molti attendono invano, o comunque, tempi biblici. Nuovo record europeo negativo per il fisco italiano che a febbraio ha raggiunto la cifra di 30,4 miliardi di euro da rimborsare agli oltre 12,6 milioni di contribuenti – secondo i dati da Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani -.

Un’Italia debitrice nei confronti dei cittadini quindi ma che aspetta per rimborsare quanto dovuto. Pare infatti che per ottenere un rimborso Irpef i contribuenti italiani debbano aspettare dai 13 ai 27 anni. E siamo veramente messi male, direbbe qualcuno.  In Turchia l’attesa è di soli 4 anni, negli Stati Uniti sono sufficienti appena 2 mesi per un rimborso totale.

Online il modello 770/semplificato 2009 per sostituti d’imposta

Il sito internet dell’Agenzia delle Entrate ha provveduto a rendere disponibile online il software che permetterà ai sostituti d’imposta di comunicare i propri dati. Tale programma, il quale è stato anche aggiornato dal provvedimento dello scorso 27 marzo del direttore dell’Agenzia, dà la possibilità ai sostituti d’imposta (ovvero quei soggetti che pongono in essere il presupposto d’imposta) di inoltrare i propri dati fiscali sulle ritenute relative al 2008 con, in aggiunta, i dati contributi e assicurativi necessari per la dichiarazione. L’applicazione per compilare il modello 770/semplificato è destinato dunque a quei soggetti che nel corso dello scorso anno hanno corrisposto redditi da lavoro dipendente, indennità di lavoro autonomo, provvigioni o redditi diversi. Molto ampio è il novero dei soggetti interessati dalla novità; in particolare, saranno le amministrazioni statali, regioni, province e comuni, condomini, quelle persone fisiche che possiedono imprese commerciali e agricole, artigiani e curatori fallimentari ad utilizzare il nuovo modello.

 

Chocolate tax presentata (e bocciata) in Scozia

Tassa che va e tassa che viene. mentre qualcuno pensa ad abolire le tasse aeroportuali (per la gioia di tutti i viaggiatori costretti a pagare più al fisco che alle compagnie aeree), qualcun’altro pensa a tassare la cioccolata. La singolare proposta arriva dalla Scozia dove il medico David Walker propone tassare il cioccolato proprio come l’alcool e le sigarette allo scopo di combattere l’obesità e il diabete di tipo 2. Quali i “pericoli” che si insidiano nelle barrette? Una confezione di cioccolatini da 225 grammi corrisponde a più di 1.200 calorie, cioè metà del fabbisogno energetico giornaliero raccomandato per l’alimentazione giornaliera dell’uomo.

Tassando il cioccolato il fisco aumenterebbe le sue entrate e il medico in questione ha anche un’idea su come utilizzare i nuovi introiti: il denaro potrebbe essere destinato proprio alla lotta all’obesità.

Le principali novità fiscali del Federalismo

Con la recente approvazione alla Camera e la prossima discussione in Senato del cosiddetto Federalismo Fiscale, molte sono ovviamente le novità che avranno luogo in ambito di imposte e riscossione dei tributi. Anzitutto, verrà cancellata la riserva di aliquota Irpef per le regioni; in luogo di essa vi saranno infatti delle compartecipazioni ai tributi erariali (soprattutto all’Iva), le quali verranno utilizzate come fonte di finanziamento per le funzioni essenziali. Uno degli obiettivi principali del Federalismo è proprio quello di portare ad una riduzione graduale della pressione fiscale, attraverso la determinazione periodica del suo limite massimo e il riparto tra i vari livelli di governo. Fondamentale sarà inoltre l’istituzione di una commissione parlamentare che avrà compiti di vigilanza per quanto riguarda l’anagrafe tributaria. Tale commissione svolgerà anche indagini conoscitive e ricerche sulla gestione dei servizi di accertamento e di riscossione dei principali tributi locali.

Aumenta lo stipendio, ma anche le tasse

Le nostre tasche sono diventate più leggere o, nel migliore dei casi, di ugual peso rispetto al passato. I salari dei dipendenti italiani infatti, dal 1993 sino a oggi hanno fatto registrare una crescita che è pari allo zero. Possibile che non ci sia stato un aumento in quindici anni? Il motivo risiede nella forte pressione fiscale. L’elaborazione è stata effettuata dall’Ires, il centro studi della Cgil, che ha lavorato con un pool di economisti. Durante questi anni i lavoratori dipendenti hanno lasciato nelle casse del fisco 6.738 euro cumulati. Nel totale, perciò, lo Stato ha riscosso ben dodici miliardi di euro reperiti con l’aumento della pressione fiscale.

Come si applica l’Iva su libri e giornali

Per quanto riguarda i giornali quotidiani, i libri ed i periodici esiste un regime particolare di pagamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto: l’Iva viene infatti pagata in base alla copie che sono state consegnate e spedite, anche se a titolo gratuito, e diminuite di una percentuale a titolo di forfetizzazione della resa. Quest’ultima non è invece possibile per quel che riguarda la vendita di quei giornali e periodici che presentano un contenuto pornografico, i cataloghi e quei libri e quotidiani che svolgono il ruolo di supporto integrativo. La forfetizzazione della resa che abbiamo citato sopra può consistere in due precise percentuali: il 70% in relazione ai libri e l’80% per i quotidiani ed i periodici. Il momento in cui viene applicata l’imposta è quello che corrisponde alla consegna o alla spedizione del bene. In questi casi è anche possibile la cosiddetta “resa effettiva”, un’opzione da esercitare per ogni testata o titolo o limitatamente ad un singolo numero della pubblicazione.

 

Indagini fiscali più selettive col Fascicolo del contribuente

Il “Fascicolo del contribuente” consentirà di effettuare indagini finanziarie maggiormente selettive ed utili: si tratta infatti di un’interessante applicazione informatica messa a disposizione degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, al fine di agevolare le attività investigative attraverso la selezione e l’estrazione dei dati più utili al controllo, andando a scartare le operazioni non significative. C’è da dire che le attività investigative in campo finanziario hanno nel tempo assunto un’importanza sempre più rilevante, ai fini dell’attività di accertamento dell’Agenzia: la nuova applicazione si è già dimostrata molto abile nel rilevare le operazioni di evasione ed elusione fiscale, senza fare distinzione per quanto riguarda il contribuente che viene sottoposto a controllo. Il Fascicolo del contribuente si basa sostanzialmente sul sistema della posta elettronica certificata e consente di ottenere in maniera più rapida i dati sulla rilevanza reddituale del contribuente: esso si basa sulle indicazione che provengono da funzionari preposti al controllo, i quali possono ora godere di una procedura che riesce a far confluire i vari contenuti pervenuti dai diversi operatori finanziari in un’unica area informativa.

 

Saranno soppresse (o almeno ridotte) le tasse aeroportuali?

Solo alla fine dello scorso anno, entrava in vigore un nuovo regolamento dell’Unione Europea che di fatto ha reso obbligatoria per le compagnie aeree l’inclusione di tutte le componenti del prezzo finale del biglietto già dall’inizio della transazione o sulla pubblicità. Quanti di noi infatti fino allo scorso anno hanno acquistato a prezzi stracciati biglietti aerei, o meglio, credevano di acuistarli a prezzi irrisori, ma una volta conclusa la trattativa finale on line, compariva il verdetto finale con costi comprensivi di tasse e quant’altro? Dal primo gennaio del 2008 l’Antitrust ha comminato ben sei condanne con sanzioni per 47.500 euro.

Le multe riguardavano pubblicità di tariffe aeree considerate ingannevoli. Spesso appunto su riviste e giornale apparivano strepitose offerte che promettevano viaggi a prezzi molto bassi, omettendo di dichiarare tasse e supplementi aggiuntivi che ci veniva rivelato solo quando si arrivava, quasi, a scrivere il numero della carta di credito. Ora grazie alla cosiddetta trasparenza dei prezzi é piu facile comparare i prezzi tra le diverse compagnie aeree.

L’Unico 2009 società di capitali si allinea ai principi contabili internazionali

Vi sono importanti novità per quanto riguarda il modello Unico 2009 per le società di capitali, soprattutto in relazione al trattamento delle divergenze che derivano dall’applicazione dei principi contabili internazionali. Le norme sono contenute nel decreto “anti-crisi”: quest’ultimo ha infatti previsto la possibilità di riallineare le divergenze che sussistono all’inizio del secondo periodo d’imposta successivo a quello che è in corso al 31 dicembre 2007. Tali divergenze possono essere di vario tipo e possono derivare, ad esempio, dall’adozione dei principi contabili internazionali (Ias, International Accounting Standards, o Ifrs, International Financial Reporting Standards) e dalla valutazione di beni fungibili e dall’eliminazione di ammortamento e fondi di accantonamento. Molto interessanti sono le previsioni del decreto in relazione alla prima ipotesi che abbiamo citato: essa è stata infatti pensata per quei soggetti che, al momento della redazione del bilancio in base agli standard internazionali di contabilità, abbiano esercitato l’opzione per il riallineamento delle divergenze ai fini dell’Ires e dell’Irap.

Tassa sulle cremazioni a Roma

In Italia hanno deciso di far rivoltare nostri cari nella tomba. Dopo la “tassa sui morti” in provincia di Napoli, anche il capoluogo ha deciso di non lasciar in pace coloro che sono passati a miglior dimora ai quali fa recapitare una bella tassa, che però incomberà ovviamente non sui diretti interessati ma sugli interdetti eredi.

Oltre alla tassa sui matrimoni, che il sindaco Alemanno si e’ subito rimangiato dopo la denuncia del Pd, ha posto una tassa anche sulle cremazioni che fino ad oggi erano gratuite per i romani (a pagamento solo per i non residenti)”.

Commenta il consigliere comunale del Pd Athos De Luca, Vicepresidente della Commissione Ambiente.

Veloce la risposta di Federico Guidi, presidente della commissione Bilancio del Comune di Roma: