Equitalia apre un nuovo sportello a Benevento

 A partire dal 15 ottobre sarà attivo il nuovo sportello che Equitalia Polis sta provvedendo ad aprire nella città di Benevento: si tratta di una struttura moderna e altamente funzionale e andrà ad occupare i locali dell’Agenzia delle Entrate. In tal modo, i cittadini avranno a disposizione un punto di riferimento fiscale in cui poter richiedere informazioni, effettuare operazioni di pagamento e presentare delle richieste per rateizzare gli importi iscritti a ruolo. Come è già stato spiegato, questo sportello sarà inaugurato in via Aldo Moro, presso l’ufficio Territoriale delle Entrate di Benevento, nel corso di questa mattinata; tra l’altro, oltre alle autorità locali sarà presente anche la stessa Agenzia e, ovviamente, i dirigenti di Equitalia. Parole di encomio per l’iniziativa arrivano da Enrico Sangermano, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, il quale ritiene l’apertura del nuovo sportello un aspetto tangibile della volontà di semplificazione dei rapporti tra contribuenti e Fisco.

 

Affitti in nero: si possono contrastare con la leva fiscale

 Nel nostro Paese una buona fetta di affitti sono “rigorosamente” in nero con ricadute negative sulle casse dello Stato, ma anche con palesi distorsioni sul mercato privato dei canoni di locazione, caratterizzato oramai da prezzi oggettivamente inaccessibili per una quota sempre più elevata di studenti e di famiglie. Ebbene, in merito, Gianni Verga, assessore alla casa del Comune di Milano, nel corso di un incontro a Torino organizzato dalla Consulta Casa dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), ha presentato un pacchetto di proposte finalizzate proprio a rimettere in moto nel nostro Paese il mercato delle locazioni. Secondo l’Assessore del Comune di Milano, è necessario contrastare il fenomeno degli affitti in nero agendo sulla leva fiscale, garantendo la tracciabilità del canone di locazione e la trasparenza nei contratti di affitto. Ma come far emergere i tantissimi affitti in nero?

Faissola: meno tasse sulle famiglie per la ripresa economica

 In questo periodo di crisi é doveroso stimolare la ripresa dei consumi e si potrebbe giungere a tal fine tramite uno o più interventi di natura fiscale sulle famiglie. Lo afferma il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, nell’audizione in Senato sulla Finanziaria.

Il presidente pone l’accento sulla riduzione degli interessi sui titoli pubblici (la cui remunerazione é ormai quasi nulla) che ormai hanno smesso di generare anche quei piccoli introiti ai risparmiatori. Tuttavia

quello che non incassano le famiglie in termini di interessi sui titoli pubblici – ha affermato Faissola – si traduce in risparmio per lo Stato. Quei soldi potrebbero allora essere utilizzati per alleviare il carico fiscale alle famiglie magari anche attraverso interventi congiunturali.

Enti pubblici: il 15 ottobre scade il termine per versare le ritenute

 Enti Pubblici ed Amministrazioni dello Stato hanno a disposizione ancora tre giorni per provvedere al versamento delle proprie ritenute alla fonte: infatti, scade il 15 ottobre il termine ultimo per quelle ritenute che si riferiscono, sostanzialmente, ai redditi di lavoro dipendente e quelli assimilati, ma anche ai redditi di lavoro autonomo che sono stati corrisposti nello scorso mese di settembre. Come si deve procedere in questo senso? Il versamento delle ritenute sopracitate va effettuato utilizzando uno specifico documento, vale a dire il modello F24 EP, da inviare attraverso la modalità telematica. Importanti sono inoltre i codici tributo da collegare agli stessi versamenti e da indicare nella dichiarazione: per la precisione, si tratta del codice 100E (ci si riferisce alle ritenute su redditi da lavoro dipendente e assimilati) e del codice 104E (relativo alle ritenute sui redditi da lavoro autonomo).

 

Rimborsi Irap: “click day”, un meccanismo da superare

 Quella dei rimborsi Irap quest’anno è stata una vicenda tormentata sia per l’Agenzia delle Entrate, sia per le imprese che ne dovrebbero beneficiare; il meccanismo del “click day” per ottenere i rimborsi, infatti, è stato aspramente contestato dalle PMI, visto che il criterio di assegnazione del beneficio è solo ed esclusivamente dato dall’ordine cronologico di presentazione delle istanze. E così, dopo un primo rinvio del “click day”, l’Amministrazione finanziaria ha deciso di “congelare” i rimborsi al fine di mettere a punto delle procedure non basate sulla rapidità dei click del mouse. Nei giorni scorsi, tra l’altro, la Confartigianato ed alcune Associazioni di categoria delle piccole e medie imprese hanno inviato una lettera ad Attilio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con oggetto proprio quello di superare in materia di rimborsi sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) le oramai note ed odiate iniquità del click day.

San Marino approva il progetto della fatturazione elettronica

 Prosegue a gonfie vele il cammino della Repubblica di San Marino verso una maggiore trasparenza e collaborazione in ambito fiscale: gli accordi finanziari raggiunti negli ultimi tempi sono sotto gli occhi di tutti, ma non bisogna dimenticare anche le novità tecnologiche volte a velocizzare l’archiviazione e la conservazione informatica in linea con i dettami dell’Unione Europea. Molto importante, in questo senso, è il progetto relativo alla fatturazione elettronica; l’intera operazione ha preso il via lo scorso mese di giugno, quando i rappresentanti economici e delle associazioni bancarie si sono riuniti per portare a termine il progetto. Si tratta sostanzialmente di un documento redatto dalla Segreteria di Stato alle Finanze approvato dal Congresso: è un documento non modificabile e in formato digitale, del tutto simile a una normale fattura in formato cartaceo. L’obiettivo è quello di rendere più moderni gli uffici e i servizi pubblici. La fatturazione elettronica copre sia la fase di acquisto che quella di vendita, vale a dire fino al momento del pagamento.

 

Debiti fiscali? Pagare le tasse a rate é possibile

 Chi non ha mai acquistato qualcosa a rate alzi la mano! Ormai si acquista di tutto tramite pagamento dilazionato, non solo il mutuo per la casa, ma anche auto, telefonini di ultima generazione, vacanze, visite mediche.. di tutto di più, quindi perchè non pagare anche le tasse a rate? La possibilità di dilazionare il pagamento fu sancita già nella finanziaria 2008 (articolo 1, commi da 144 e 147) e il successo del servizio reso da Equitalia per la rateazione delle tasse non si é fatto attendere.

Sono quasi 500mila – su 670mila che l’hanno richiesta – i contribuenti che hanno ottenuto dall’Ente di riscossione la possibilità di dilazionare i pagamenti del debito. Sono quindi circa 5,2 miliardi da gennaio 2009, rispetto all’anno scorso, si tratta di un aumento del 75,3 per cento. Grazie alel rateizzazioni le riscossioni dai soggetti con debiti superiori a 500mila euro sono aumentate del 14,4%.

E-DeA form 2009: anche l’Agenzia delle Entrate sarà presente

 L’Agenzia delle Entrate ha dunque garantito la propria presenza nel corso del prossimo “E-DeA form 2009”, vale a dire la settima edizione del Convegno Nazionale dei Demografici Associati; vi sarà infatti uno stand informativo della direzione toscana dell’Agenzia in questa importante riunione che si terrà a Chianciano Terme, in provincia di Siena, dal 12 al 16 ottobre. Lo stand in questione potrà beneficiare della presenza congiunta dei funzionari delle Entrate e dell’ufficio della città di Montepulciano per tutta la durata della manifestazione; per essere più precisi, verranno messe a disposizione due postazioni telematiche per offrire ai visitatori un’adeguata assistenza e tutte le informazioni fiscali di cui hanno bisogno. E-DeA form 2009 conterà soprattutto sull’intervento dei diversi operatori del comune che sono impegnati nel settore dei servizi demografici e dei rappresentanti delle altre amministrazioni.

 

Scudo fiscale: emersione ammessa per asset detenuti tramite trust

 Allo scudo fiscale, approvato in Italia dal Governo per permettere il rientro di capitali e beni non regolarizzati e/o esportati in maniera illecita all’estero, è possibile aderire anche per quegli asset che si trovano all’estero e che sono detenuti attraverso un trust o una società fiduciaria. A precisarlo è l’Agenzia delle Entrate in concomitanza con il rilascio di una circolare, la numero 43/E nella quale vendono dettate linee operative cui lo “scudante” dovrà attenersi per avvalersi della procedura di emersione. L’Amministrazione finanziaria con la circolare, tra l’altro, ha colto l’occasione per rimarcare che per i soggetti che si avvalgono dello scudo fiscale scatta la tutela dall’inversione dell’onere della prova, che consiste nel fatto che gli “scudanti” dovrebbero dimostrare che gli asset ed i beni posseduti all’estero non siano frutto di evasione fiscale.

Fattura: tipologie ed Iva

 La fattura è un documento fiscale emesso da un soggetto per comprovare l’avvenuta cessione di beni o prestazione di servizi ed il prezzo. E’ un’operazione obbligatoria poichè il soggetto che fattura attesta in questo modo di aver conseguito un guadagno, che sarà la base per l’applicazione delle tasse.

La fattura è emessa in più copie per permetterne la raccolta negli archivi dei rispettivi attori della transazione (emittente e destinatario), proprio perchè, mentre chi emette la fattura realizza un guadagno, chi la riceve deve registrare un costo. Recentemente è stata prevista la possibilità della fatturazione esclusivamente digitale, previa apposita richiesta agli organi competenti.

Studi di settore da sottoporre a revisione

 Per gli studi di settore è tempo di “restyling”, e per questo l’Agenzia delle Entrate, con un provvedimento, ha individuato quasi settanta studi di settore, 68 per la precisione, che saranno “ritoccati”. Trattasi, nello specifico, di studi di settore che riguardano tante categorie di attività: dagli albergatori ai gioiellieri ai produttori di abbigliamento e scarpe, e passando per i registi ed i farmacisti. Sul tema, tra l’altro, l’Amministrazione ha giocato d’anticipo visto che di norma il provvedimento di revisione degli studi di settore, con la comunicazione delle categorie economiche e dei relativi codici soggetti alla revisione, viene messo a punto ogni anno alla fine del mese di febbraio. In questo modo, i contribuenti avranno più tempo per essere nelle condizioni di poter conoscere se il proprio settore di attività sia soggetto o meno al periodico “restyling” per gli studi di settore.

Pronti i primi codici tributo per lo scudo fiscale

 Il tanto discusso provvedimento dello scudo fiscale comincia a prendere forma, grazie all’introduzione dei primi codici tributo da utilizzare in questo senso: tali codici devono essere utilizzati per effettuare il versamento, tramite il modello F24, dell’imposta straordinaria, senza compensare con altri crediti. Come è noto, lo scudo consentirà agli intermediari di versare le imposte derivanti dall’emersione delle attività patrimoniali detenute al di fuori dell’Italia in violazione del monitoraggio fiscale (si tratta del decreto 78 del 2009, “Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”). I codici sono stati introdotti da uno specifico documento dell’Agenzia delle Entrate, la risoluzione 257/E, pubblicata proprio nel corso della giornata di ieri; la risoluzione, tra l’altro, ha istituito anche il codice tributo relativo all’imposta sostitutiva sui redditi che derivano dalle attività soggette a rimpatrio.

 

Cow tax: in Usa la tassa sui maiali

 Gli Stati Uniti non smettono di stupire e sulle pagine dei quotidiani americani si legge della possibile introduzione della cow tax. Una tassa sui cow boy? Che vada a colpire il reddito di questa categoria professionale? No, la tassa sarebbe direttamente su mucche e maiali, rei di produrre una quantità tale di “gas fisiologico” al punto da inquinare l’aria.

La tassa fa sicuramente sorridere a noi, ma non agli allevatori: l’American Farm Bureau Federation, grande organizzazione di agricoltori Usa, ha manifestato il proprio dissenso alla tassa che porterebbe esborso annuo di $175 per mucca e 20$ per suino.

Evasione fiscale Roma: nuove tecniche per incrocio banche dati

 Con l’approvazione a Roma del DPF 2010-2012, il Documento di Programmazione Finanziaria, l’Amministrazione capitolina punta con le azioni di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscale a reperire nuove risorse senza andare a pesare sulle tasche dei cittadini. Per questo, il Comune di Roma, innanzi tutto, mira a riorganizzare Roma Entrate S.p.A., la società che si occupa, per conto dell’Amministrazione, della gestione degli accertamenti sul pagamento dei tributi locali. Dopodiché, uno degli obiettivi primari sarà dato da un miglior utilizzo, al fine dell’emersione di situazioni evasive, del meccanismo di incrocio delle banche dati. In merito, il Comune di Roma ha fatto presente come finora tale strumento non sia stato utilizzato in maniera efficiente a causa della incompatibilità delle banche dati tra di loro, ragion per cui in futuro saranno utilizzate moderne tecniche di analisi dei dati, utilizzate ai più alti livelli nelle azioni di contrasto antifrode, che permetteranno di interfacciare ed incrociare contemporaneamente più informazioni contenute nelle banche dati.